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martedì 25 novembre 2008

Quale sindaco per Sciacca: tra noia e nebbia

Il conto alla rovescia che ci porterà a vivere le elezioni amministrative della nostra città è già cominciato, fervono i preparativi, si stipulano accordi più o meno taciti, si mettono in gioco alleanze ed amicizie politiche. Tutto questo per una poltrona, la più ambita, la più agognata, quella di sindaco di Sciacca. Alla luce dei fatti però non sembrerebbe essere così in quanto, a parte l’ormai certa ricandidatura dell’attuale sindaco Mario Turturici, nessun altro nome è ancora uscito dalle stanze dei bottoni dei vari partiti locali. Le conclusioni che si possono trarre da questo dato di fatto sono: non interessa più a nessuno fare il sindaco a Sciacca o i nomi ci sono ma nessuno intende fare la prima mossa? O ancora: a chi conviene giocare d’anticipo ed a chi conviene perdere ancora altro tempo per stilare un progetto valido che possa assicurare il futuro benessere della città?
Tutte domande alle quali non troviamo risposte ufficiali.
A Sciacca gira la voce, i posteri ci diranno se infondata o meno, che sia tutto già fatto, tutto stabilito: accordi, progetti ed idee da gettare nella mischia al momento giusto. Una volta li chiamavamo “i soliti bene informati”. In realtà il quadro della situazione che si presenta oggi a Sciacca è a dir poco desolante non tanto perché non sembrano esserci candidature degne di questo nome ma quanto perché non sembrano esserci nuovi progetti, progetti validi e di sicuro affidamento. Tanto a destra quanto a sinistra regna l’incertezza più assoluta.
Il Pdl provinciale e cittadino non appare solido come una volta e sembra sfilacciarci in due correnti distinte: quella che fa capo a Cimino e quella più vicina a Marinello alla quale appartiene anche il nostro sindaco. L’Mpa cerca la soluzione migliore per imporsi anche a livello locale. Si tratta di un partito in ascesa come hanno dimostrato le ultime elezioni regionali e provinciali, con un bacino di voti non indifferente ed è certo che, se non proporrà un progetto proprio, quantomeno cercherà di inserirsi in un alleanza che possa garantir loro almeno un posto da assessore. Insomma il nome di Pippo Turco, referente saccense dell’Mpa, potrebbe presto risuonare in sede di campagna elettorale. Sempre per rimanere all’interno dell’attuale maggioranza, l’Udc deve ancora decidere se e come sciogliere i propri nodi. Anche all’interno del partito centrista, le correnti di pensiero sono due: quella filomanniniana che da tempo si è esposta per uscire da questa maggioranza e quella alla quale potrebbe far capo Fabrizio Di Paola, attuale Presidente del consiglio comunale. Non sono pochi coloro che paventano una macro alleanza tra l’Udc, il PD e l’Mpa, tutti insieme appassionatamente contro Mario Turturici. Facendo due conti e sommando anche i voti delle eventuali liste civiche arriveremmo all’incirca al 50% delle preferenze.
In politica vige la somma delle idee o la somma dei numeri? Cambiando l’ordine politico nazionale dei partiti il risultato sarà diverso? Dovremmo resettare tutto a livello locale facendo scomparire magicamente le responsabilità di chi ha condiviso fino ad oggi le stesse scelte amministrative?
E il PD? Mentre nasce e si sviluppa la componente giovanile del partito, i grandi restano a guardare. Anche in seno alla compagine principale del centrosinistra le correnti di pensiero sembrano essere diverse: da chi vorrebbe un candidato di bandiera a chi aspetta che altri lo invitino al banchetto elettorale, da chi si prepara con la propria lista civica a chi non disdegnerebbe una maxi alleanza con tutte le forze centriste e sinistroidi. Insomma la famosa unità di intenti non sembra essere stato ancora raggiunta per usare un eufemismo. E la Lista Messina? Dopo la conferenza stampa del proprio leader ed onorevole Ignazio Messina null’altro sembra essersi mosso. Si paventava la famosa ricerca di un confronto programmatico sui vari temi fondamentali della nostra città con gli attuali compagni di maggioranza ma nessuno notizia in tal senso è trapelata. Che Mario Turturici non abbia più bisogno dell’aiuto dei messiniani? Che reputi di avere in mano un nuovo e più solido progetto per il quale possa fare a meno di alleanze trasversali? Che Messina adesso decida davvero, come preannunciato in sede di conferenza stampa, di andare da solo o di far parte del possibile maxi progetto elettorale di cui si mormora in queste ore? L’impressione è che tutto sembra ancora da decidere e che i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo.
Per assurdo, le liste civiche, a dispetto delle attese, potrebbero giocare un ruolo importante alle prossime elezioni amministrative sia in sede di toto-nomi sia in sede di concrete alleanze che possano portare ulteriori voti all’interno di questo o quello progetto politico.
La confusione regna ancora sovrana a Sciacca su questo argomento, una confusione che si fa sempre più spazio non solo all’interno dei partiti ma anche e soprattutto nella mente degli elettori che arriveranno possibilmente a pochi mesi dalle elezioni senza sapere nulla di concreto e di ufficiale. Ma in fondo siamo sempre a Sciacca, il paese dei sogni e del carnevale.
Chissà che una volta tanto non siano gli elettori a tirare un brutto scherzo ai politici nostrani.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

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