APCOM
Roma, 6 nov. (Apcom) - Trasmettono ansia e sono "dark". Da oggi, anche "appecoronati" sulla sinistra. L'epiteto è del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che torna ad attaccare a muso duro conduttori e giornalisti televisivi.
Dichiarazioni che alimentano la polemica in un giorno già caldo per il muro contro muro tra gli schieramnti sulla Vigilanza, mentre viale Mazzini esprime preoccupazione per il blitz negli studi di 'Chi l'ha visto?' respingendo ogni intimidazione e i giornalisti manifestano davanti a Montecitorio contro il "bavaglio" della legge sulle intercettazioni.
Tutti i giorni ci sono attacchi televisivi nei nostri confronti, con tutti questi conduttori appecoronati sulla sinistra", ha tuonato il premier passeggiando tra gli stand del Salone del ciclo e del motociclo a Rho. Le dichiarazioni rimbalzano a Roma e infiammano immediatamente lo scontro: si tratta di parole "grevi" e "gravi", commenta il ministro delle comunicazioni del governo ombra del Pd, Giovanna Melandri. "Basta così, per favore.
C'è un limite persino all'arroganza", rincara Vincenzo Vita. "Che lezione di stile dal presidente del consiglio. Un linguaggio da vero statista", ironizza il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi. Mentre fanno quadrato intorno al premier gli esponenti del Pdl: "Berlusconi ha detto unicamente la verità", taglia corto il vice presidente della Camera, Maurizio Lupi.
Intanto, davanti al portone di Montecitorio i giornalisti italiani manifestavano. C'erano i vertici Fnsi (Siddi e Natale) e dell'Ordine (Del Boca), l'Unione cronisti, con il presidente Guido Columba, e l'Usigrai, guidata dal segretario Carlo Verna.
Al centro della mobilitazione, che è iniziata con un incontro al Capranichetta, il ddl Alfano che prevede un giro di vite in tema di intercettazioni. Le parole del premier le hanno lette in diretta, sulle agenzie: "E' un motivo in più per manifestare". Le ragioni, d'altronde, non mancavano: dai tagli dell'editoria al mancato rinnovo del contratto, fino al grave episodio avvenuto lunedì nella sede Rai di via Teulada, dove 40 giovani imbavagliati hanno fatto irruzione nello studio di 'Chi l'ha visto?'.
Il blitz, rivendicato da un'organizzazione di estrema destra, è stato al centro della riunione di ieri del Cda, che ha giudicato "grave e preoccupante" l'episodio in un documento approvato all'unanimità, nel quale si "respinge qualsiasi forma di intimidazione". Sulla vicenda, la Procura di Roma ha avviato un'inchiesta: le ipotesi di reato sono violenza a un incaricato di pubblico servizio e invasione di edificio. Intanto il Pd, con un'interpellanza urgente al ministro dell'Interno Maroni, ha chiesto di sapere se siano stati individuati gli autori dell'irruzione e quali siano i provvedimenti assunti in merito.
Da parte sua, l'inquilino del Viminale interpellato dai cronisti a Montecitorio si è limitato a dire che sulla vicenda ci sono "indagini in corso".
Roma, 6 nov. (Apcom) - Trasmettono ansia e sono "dark". Da oggi, anche "appecoronati" sulla sinistra. L'epiteto è del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che torna ad attaccare a muso duro conduttori e giornalisti televisivi.
Dichiarazioni che alimentano la polemica in un giorno già caldo per il muro contro muro tra gli schieramnti sulla Vigilanza, mentre viale Mazzini esprime preoccupazione per il blitz negli studi di 'Chi l'ha visto?' respingendo ogni intimidazione e i giornalisti manifestano davanti a Montecitorio contro il "bavaglio" della legge sulle intercettazioni.
Tutti i giorni ci sono attacchi televisivi nei nostri confronti, con tutti questi conduttori appecoronati sulla sinistra", ha tuonato il premier passeggiando tra gli stand del Salone del ciclo e del motociclo a Rho. Le dichiarazioni rimbalzano a Roma e infiammano immediatamente lo scontro: si tratta di parole "grevi" e "gravi", commenta il ministro delle comunicazioni del governo ombra del Pd, Giovanna Melandri. "Basta così, per favore.
C'è un limite persino all'arroganza", rincara Vincenzo Vita. "Che lezione di stile dal presidente del consiglio. Un linguaggio da vero statista", ironizza il capogruppo dell'Idv alla Camera, Massimo Donadi. Mentre fanno quadrato intorno al premier gli esponenti del Pdl: "Berlusconi ha detto unicamente la verità", taglia corto il vice presidente della Camera, Maurizio Lupi.
Intanto, davanti al portone di Montecitorio i giornalisti italiani manifestavano. C'erano i vertici Fnsi (Siddi e Natale) e dell'Ordine (Del Boca), l'Unione cronisti, con il presidente Guido Columba, e l'Usigrai, guidata dal segretario Carlo Verna.
Al centro della mobilitazione, che è iniziata con un incontro al Capranichetta, il ddl Alfano che prevede un giro di vite in tema di intercettazioni. Le parole del premier le hanno lette in diretta, sulle agenzie: "E' un motivo in più per manifestare". Le ragioni, d'altronde, non mancavano: dai tagli dell'editoria al mancato rinnovo del contratto, fino al grave episodio avvenuto lunedì nella sede Rai di via Teulada, dove 40 giovani imbavagliati hanno fatto irruzione nello studio di 'Chi l'ha visto?'.
Il blitz, rivendicato da un'organizzazione di estrema destra, è stato al centro della riunione di ieri del Cda, che ha giudicato "grave e preoccupante" l'episodio in un documento approvato all'unanimità, nel quale si "respinge qualsiasi forma di intimidazione". Sulla vicenda, la Procura di Roma ha avviato un'inchiesta: le ipotesi di reato sono violenza a un incaricato di pubblico servizio e invasione di edificio. Intanto il Pd, con un'interpellanza urgente al ministro dell'Interno Maroni, ha chiesto di sapere se siano stati individuati gli autori dell'irruzione e quali siano i provvedimenti assunti in merito.
Da parte sua, l'inquilino del Viminale interpellato dai cronisti a Montecitorio si è limitato a dire che sulla vicenda ci sono "indagini in corso".
Per la serie...una sola legge: la Sua....
per la serie... la democrazia èuna cosa bella... l'importante è che tutti la pensiate come me,inquadrate solo me, dite quello che voglio io e come voglio io, altrimenti siete brutti,coglioni e di sinistra.... w l'Italia
Chiuso in carcere per 10 anni, ma era innocente. "È stato un incubo, adesso è finito"
"E' stato un incubo dal quale esco solo adesso. La mia vita ricomincia oggi, a 30 anni". Sono queste le prime parole pronunciate davanti ai cronisti da Felice Eros Mirco Turco, rientrato a Gela da uomo libero, dopo 10 anni di ingiusta detenzione nel carcere di Bologna con l'accusa di avere compiuto due delitti nel 1998: quello del commerciante Orazio Sciascio, 66 anni, avvenuto durante un tentativo di rapina nella sua salumeria di 'Locu Baruni', e quello di Fortunato Belladonna, 16 anni, il cui cadavere fu bruciato in un canneto del lungomare di Gela. Turco, accusato da alcuni pentiti di mafia, è stato condannato all'ergastolo. Adesso è stato scagionato da altri sette collaboratori di giustizia, che hanno confermato la sua estraneità. "Non ho finito mai di sperare, non mi sono lasciato prendere dalla depressione, mai pensato al suicidio - dice - c'era in me la forza dell'innocenza e la convinzione che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla". A chi gli chiede cosa prova per tutti questi anni, risponde "rabbia, delusione per una giustizia ingiusta, ma mai desiderio di vendetta". E per una futura richiesta di risarcimento danni dice: "sarà il mio legale a provvedere".
Turco adesso è in attesa della revisione del processo. Nei suoi confronti c'era la testimonianza di una donna che aveva visto il sicario di Sciascio con il volto coperto da una calzamaglia. A distanza di pochi mesi dall'omicidio del commerciante venne trovato a Gela il corpo del sedicenne: i due delitti furono collegati perché il giovane viveva a casa della testimone che ha accusato Turco. L'ex detenuto dice di volere dimenticare in fretta le sue peripezie giudiziarie:"Voglio lavorare, trovare una ragazza seria e sposarmi; voglio mettere su famiglia". E guardando il suo avvocato spiega che non intende affatto rimanere a Gela: "Sto preparando la valigia per andare al Nord lontano da questo ambiente e da certi individui poco raccomandabili". L'avvocato Flavio Sinatra, che ha difeso Marco Eros Turco sin dal giorno del suo arresto, dice: "abbiamo lottato e vinto, anche se dopo 10 anni. Tuttavia è inutile nascondere che nella macchina giudiziaria italiana c'é qualcosa che non va. Riparare le falle del sistema è un obbligo per tutti: legislatori e amministratori della giustizia". E intanto sta cercando di stabilire quale somma chiedere allo Stato come risarcimento danni per i dieci anni di ingiusta detenzione. (da siciliainformazioni.com)
"E' stato un incubo dal quale esco solo adesso. La mia vita ricomincia oggi, a 30 anni". Sono queste le prime parole pronunciate davanti ai cronisti da Felice Eros Mirco Turco, rientrato a Gela da uomo libero, dopo 10 anni di ingiusta detenzione nel carcere di Bologna con l'accusa di avere compiuto due delitti nel 1998: quello del commerciante Orazio Sciascio, 66 anni, avvenuto durante un tentativo di rapina nella sua salumeria di 'Locu Baruni', e quello di Fortunato Belladonna, 16 anni, il cui cadavere fu bruciato in un canneto del lungomare di Gela. Turco, accusato da alcuni pentiti di mafia, è stato condannato all'ergastolo. Adesso è stato scagionato da altri sette collaboratori di giustizia, che hanno confermato la sua estraneità. "Non ho finito mai di sperare, non mi sono lasciato prendere dalla depressione, mai pensato al suicidio - dice - c'era in me la forza dell'innocenza e la convinzione che prima o poi la verità sarebbe venuta a galla". A chi gli chiede cosa prova per tutti questi anni, risponde "rabbia, delusione per una giustizia ingiusta, ma mai desiderio di vendetta". E per una futura richiesta di risarcimento danni dice: "sarà il mio legale a provvedere".
Turco adesso è in attesa della revisione del processo. Nei suoi confronti c'era la testimonianza di una donna che aveva visto il sicario di Sciascio con il volto coperto da una calzamaglia. A distanza di pochi mesi dall'omicidio del commerciante venne trovato a Gela il corpo del sedicenne: i due delitti furono collegati perché il giovane viveva a casa della testimone che ha accusato Turco. L'ex detenuto dice di volere dimenticare in fretta le sue peripezie giudiziarie:"Voglio lavorare, trovare una ragazza seria e sposarmi; voglio mettere su famiglia". E guardando il suo avvocato spiega che non intende affatto rimanere a Gela: "Sto preparando la valigia per andare al Nord lontano da questo ambiente e da certi individui poco raccomandabili". L'avvocato Flavio Sinatra, che ha difeso Marco Eros Turco sin dal giorno del suo arresto, dice: "abbiamo lottato e vinto, anche se dopo 10 anni. Tuttavia è inutile nascondere che nella macchina giudiziaria italiana c'é qualcosa che non va. Riparare le falle del sistema è un obbligo per tutti: legislatori e amministratori della giustizia". E intanto sta cercando di stabilire quale somma chiedere allo Stato come risarcimento danni per i dieci anni di ingiusta detenzione. (da siciliainformazioni.com)
Misteri della giustizia italiana,misteri dell'antimafia nostrana,gli innocenti in cancere, i colpevoli fuori e tranquilli.... w l'Italia
Approvato il piano tariffario del servizio idrico Per gli 82 comuni del Palermitano l'acqua costerà di meno
L'assemblea dei sindaci dell'Ato idrico Palermo 1, presieduta dal presidente della Provincia Giovanni Avanti, ha approvato il piano tariffario del servizio idrico integrato degli 82 comuni del territorio provinciale. Rispetto alla precedente proposta avanzata dal gestore del servizio, la società Acque Potabili siciliane, la tariffa media per i residenti è stata abbassata da 1,30 euro a metro cubo a 1,15 euro, per un consumo medio annuo a famiglia stimato in 200 metri cubi. La nuova tariffa media entrerà a regime nell'arco di sette anni. Durante questo periodo ogni comune avrà una sua tariffa, che gradualmente si andrà ad allineare alla media stabilita, in maniera tale che al termine dei sette anni la tariffa sarà unica per tutti. Sei i profili tariffari previsti: residenti,non residenti, usi comunali, usi zootecnici, altri usi e usi temporanei. Il profilo tariffario è costituito dai consumi, dalla quota fissa e dalle quote per gli investimenti per le infrastrutture di fognature e di depurazione.
"In questi mesi - sottolinea il presidente Avanti - abbiamo lavorato come autorità d'ambito ad una soluzione che fosse più vantaggiosa rispetto a quella iniziale. Abbiamo infatti preteso che l'affidamento delle opere previste dal piano di investimenti avvenga attraverso le norme che regolano gli appalti pubblici e nel rispetto del protocollo di legalità Carlo Alberto Dalla Chiesa". "Adesso - ha aggiunto - con l'approvazione del piano tariffario da parte dell'assemblea dei sindaci, il gestore potrà anche avviare il piano di investimenti per la realizzazione degli impianti idrici, fognari e depurativi". Il presidente Avanti ha preannunciato la convocazione entro l'anno di una nuova assemblea dei sindaci per definire la questione relativa al personale, ma anche per approvare il piano di investimenti per il biennio 2009-2010. (da siciliainformazioni.com)
"In questi mesi - sottolinea il presidente Avanti - abbiamo lavorato come autorità d'ambito ad una soluzione che fosse più vantaggiosa rispetto a quella iniziale. Abbiamo infatti preteso che l'affidamento delle opere previste dal piano di investimenti avvenga attraverso le norme che regolano gli appalti pubblici e nel rispetto del protocollo di legalità Carlo Alberto Dalla Chiesa". "Adesso - ha aggiunto - con l'approvazione del piano tariffario da parte dell'assemblea dei sindaci, il gestore potrà anche avviare il piano di investimenti per la realizzazione degli impianti idrici, fognari e depurativi". Il presidente Avanti ha preannunciato la convocazione entro l'anno di una nuova assemblea dei sindaci per definire la questione relativa al personale, ma anche per approvare il piano di investimenti per il biennio 2009-2010. (da siciliainformazioni.com)
L'acqua deve tornare in mano pubblica o quantomeno avere la possibilità di scegliere tra l'ATO e la gestione privata e la gestione pubblica...tariffe più basse, l'oro blu è per tutti, non in mano a pochi privati che ne fanno business e ci obbligano a vivere secondo le loro tariffe...
Risvegliati Italia
4 commenti:
Wow che post corposo!
Abbiamo un presidente del consiglio rozzo ed ignorante...La legge non è uguale per tutti...Siamo in un mondo dove si paga anche la pioggia!
Bah!
Un saluto Calogero...
come non essere d'accordo con te Silvia... sono ormai un mix tra indignato ed arrabbiato..
ma come si fa ad ascoltare certe dichiarazioni? mah..
buon fine settimana
Appecoronato sarà lui ...
infatti, appecoronato alla logica del potere, della mafia, del business e dei suoi soldi...
che schifo...
ciao xpx
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