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sabato 31 gennaio 2009

Sicurezza in Italia: Chi ha paura di Chi?

Marco Travaglio - Passaparola del 26-01-2009 - Io So


"Le intercettazioni sono una risorsa per chi non ha nulla da nascondere, per chi ha molto da nascondere è un pericolo"

Maurizio Crozza - Ballarò del 27-01-2009


"Come si fa a parlare d'altro...una minchiatina al giorno la deve dire, non si può astenere"

Marco Travaglio - Annozero del 29-01-2009


"Questa sì che è sicurezza... gli sbarchi e gli stupri sono continuati, le telecamere dei telegiornali spariti"

La politica degli annunci, la giustizia privata dalle autorizzazioni, le battute fuori luogo e di dubbio gusto sulla bellezza delle donne... come se il problema non riguardasse tutti, i soldi (pubblici) regalati alla Libia... a proposito ma là non c'è la dittatura? Là nessuna democrazia da esportare? Un accordo con un dittatore che ha potestà di vita e di morte sui suoi cittadini che infatti fuggono per provare a salvarsi a Lampedusa, la scelta è tra morte sicura e morte probabile durante qualche traversata nel mare di Sicilia. I tagli alla sicurezza? Mandare soldati su soldati (con quali soldi?) e poi tagliare i fondi alle forze armate attuali che, tra leggi farlocche e stipendi minimi, non hanno interesse a rischiare la vita per un delinquente che il giorno dopo sarà già fuori per buona condotta... e le intercettazioni?

Chi ha paura di chi?

IO SO... di non sapere: l'informazione mutilata

Alcune cose si possono dire, altre cose no. Alcune cose non si possono nè dire nè scrivere anche se da tutti condivise. Se lo fai, quelle stesse persone che nel segreto ti dicono di essere pienamente d'accordo con te, nel pubblico si tirano indietro, anzi ti attaccano e prendono le distanze.

Alcune cose si possono dire, altre no. Quei NO stanno facendo ed hanno fatto affondare la Sicilia e l'Italia.

"... Ok, siamo nel 2009. Il tempo passa veloce.
Ma ancora 4 anni berlusconici sono una follia.
In questi giorni il Premier ha dato lustro di tutte le sue capacità. Ci ha dimostrato come il Conflitto di interessi non sia solo un concetto noioso ed obsoleto, quasi astratto, bensì una MANNAIA che si abbatte quotidianamente sulla realtà.A farne le spese, stavolta, Europa 7 e Di Stefano. Un emittente che 10 anni orsono vinse gara pubblica e si aggiudicò alcune frequenze catodiche. 10 anni di processi, carte bollate ed incazzature, e manco una trasmissione in Tv. Il premier, grazie al braccio non pensante Gasparri, è riuscito nella mission impossible di mantenere in chiaro Rete 4, da sempre abusiva ... a discapito di Europa 7. Ma non solo ... a parte il fatto che saremo noi a pagare la multa di un milione di euro (vi sembra possibile?) a Di Stefano, ciò che ci regala un senso di claustrofobia immenso è l'impossibilità per la tv in chiaro di uscire da quel duopolio vomitevole Rai-Mediaset. Qualche spruzzata di La7 ed Mtv non bastano di certo.
Non finisce qui: il 2009 ci ha regalato anche la barzelletta del premier sui lager nazisti, nel pieno del conflitto israelo-palestinese. Ci sono i morti, e lui spara battute, ci sono stupri (quante le promesse berlusco-alemanne sulla sicurezza e sull'immigrazione clandestina!) e lui parla di belle donne, c'è la crisi, e lui ci dona una manciata di card prericaricate pacco. 1 su 3 non funziona. Insomma, il nulla istituzionale, la privatizzazione di utili e ricchezze e la socializzazione di perdite e sconfitte, e molto altro ... stanno divorando quel flebile segnale democratico che ancora riusciamo ad emettere."
(Da Wil Non Leggerlo e dal suo gruppo Facebook "Ancora 4 anni berlusconici? No, grazie")

La criminalità organizzata è la prima azienda del Paese. Per le mafie l’Italia è un buon investimento. Il titolo di Stato mafioso rende di più di ogni altro. Più dei Bund tedeschi, più dei depositi in oro. Tra rimesse dirette dovute alle attività tradizionali della droga, del pizzo, delle estorsioni e le rimesse indirette dei finanziamenti pubblici occulti statali e europei qui da noi è l’Eldorado.La mafia non avverte le crisi, è la prima a servirsi a tavola. I politici sono i secondi e gli italiani gli ultimi, se è avanzato qualcosa. Le mafie vanno quotate in Borsa in prima persona al posto dei dilettanti come Tronchetti o Geronzi o Berlusconi. Se da una parte la mafia toglie, dall’altra potrebbe dare. Un’azione garantita da Provenzano sarebbe una sicurezza, una quadrupla A. Se lo Stato si fa mafia non è giusto che i cittadini non possano goderne anche loro i benefici.
"Io so.
Io so che Tangentopoli non è mai finita, che la corruzione politica è più forte oggi di allora,io so che molte televisioni e giornali sono uno strumento di propaganda permanente delle forze che si richiamano a Silvio Berlusconi, io so che Rete 4 è abusiva, io so che Mangano era un mafioso, io so che Mangano ha vissuto ospite per lungo tempo a casa Berlusconi, io so che in Parlamento ci sono fior di pregiudicati che non dovrebbero rappresentare gli italiani, io so che la crisi economica e i milioni di disoccupati e precari sono figli della corruzione, del pizzo, della criminalità organizzata, del malaffare, del connubio tra mafie e politica, io so che il Lodo Alfano è incostituzionale, io so che nessun cittadino può essere più uguale di altri di fronte alla legge, io so che Luigi De Magistris è stato discriminato per impedirgli di concludere le sue inchieste, com'è successo a me e com'è succede ogni giorno a tanti magistrati che vogliono fare il loro dovere,io so che una intera Procura, quella di Salerno, è stata azzerata per impedire che le inchieste di Luigi De Magistris fossero riaperte,io so che le intercettazioni non sono il problema, ma lo sono coloro che commettono i reati, io so che chi non ha niente da nascondere non ha paura di essere intercettato, io so che Berlusconi ha cercato di comprare un senatore e far cadere il Governo Prodi aiutando delle aspiranti attrici, io so che in un altro Paese questo si chiama corruzione politica, io so che un Presidente del Consiglio sta usando il suo ruolo e i nostri soldi per fare campagna elettorale in Sardegna invece di occuparsi dei gravi problemi dell'economia, io so che l'Alitalia è fallita, io so che miliardi di euro di debiti dell'Alitalia sono stati scaricati sugli italiani, io so che i piccoli risparmiatori che hanno comprato le azioni e le obbligazioni Alitalia hanno carta straccia in mano, io so che il senatore a vita Giulio Andreotti è stato prescritto per i suoi rapporti con la mafia e non assolto, io so che deve essere l'informazione a controllare la politica e non la politica a controllare l'informazione, io so che il Paese ha bisogno di scrollarsi in modo definitivo questa camicia di forza di criminalità mafiosa e politica corrotta e entrare in una nuova era prima che sia troppo tardi, io so che il parlamentare deve essere eletto dal popolo e non dai segretari di partito, io so che Corrado Carnevale non dovrebbe avere più alcun ruolo istituzionale, io so che la commissione antimafia non funziona perché i partiti non vogliono farla funzionare, io so che i cittadini italiani vogliono giustizia e non soldati per le strade, io so che l'Italia è la portaerei mondiale per l'importazione della droga.Io so che bisogna ripartire onorando la memoria di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Giorgio Ambrosoli, Rosario Livatino, Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Carlo Alberto Dalla Chiesa e tanti altri che hanno onorato il Paese sacrificando la propria vita, non come chi è andato in giro a fare il latitante." (Antonio Di Pietro, dal blog di Beppe Grillo)

venerdì 30 gennaio 2009

S.O.S. sicurezza dagli studenti fuori sede

Vi propongo questo interessante articolo circa la sicurezza degli studenti universitari a Palermo. A dire il vero, credo che alcuni di questi problemi riguardino un pò tutti gli studenti che vanno a studiare lontani dalla loro città natale. Attenzione ed occhi aperti. Ovunque.

Buona lettura.

Se non fosse per quei giovani che si muovono in gruppo portando in spalla zaini e borse, o che al venerdì vedi trascinare valigie a passi rapidi lungo le strade che conducono alla stazione centrale, sarebbe difficile immaginare che questo sia il quartiere universitario per eccellenza. Quello che da sempre viene considerato il trait d' union tra l' ateneo e il resto della città, il luogo su cui investire per promuovere l' economia palermitana. Ma che, a conti fatti, risulta piuttosto un dormitorio per i migliaia di studenti fuori sede che qui vivono. Sono lontani i modelli di San Lorenzo a Roma o della Bicocca di Milano, perché al quartiere Policlinico manca un po' tutto per elevarsi allo status di zona urbana universitaria, dai servizi pubblici agli studenti ai locali notturni, dagli spazi ricreativi e culturali a un giardino o una piazza come punto di ritrovo. Eppure, loro, gli universitari fuori sede, avrebbero tutti i diritti per chiedere maggiore attenzione alla città. Attenzione che, al momento, hanno suscitato solo tra i proprietari di case, che spesso gli affittano tuguri a prezzi gonfiati, e, purtroppo, presso la piccola criminalità. Già, perché da qualche tempo a questa parte, si sono moltiplicati i furti e le rapine ai danni degli universitari del Policlinico. Solo nell' ultimo mese, le forze dell' ordine hanno registrato almeno una decina di casi, l' ultimo dei quali martedì sera: tre studenti rapinati per strada in meno di mezz' ora. «Spesso i ladri adocchiano gli studenti alla stazione centrale, appena arrivati dai paesi - spiega Felice Montalbano, universitario fuori sede - Li seguono, rubano il bagaglio e infine, in alcuni casi, chiedono del denaro per restituirlo. Conoscono gli spostamenti degli studenti e sanno benissimo come derubarli». La piccola criminalità non agisce solo per strada. In molti raccontano di furti in appartamento portati a termine anche in presenza degli stessi inquilini. Ma tanto per i furti quanto per la rapine, si tratta per lo più di magri bottini: poche decine d' euro, un orologio o altri oggetti di poco valore. Anche perché a commettere i reati sono spesso dei ragazzi, coetanei delle vittime, come il rapinatore arrestato due settimane fa dopo aver sottratto 63 euro a tre studenti. Giovani che, come emerge dai rapporti di polizia e carabinieri, vivono nello stesso quartiere, in quelle sacche di disagio sociale ed economico che rappresentano l' altra faccia del Policlinico. Per questo, gli studenti hanno paura. Non essendoci pub, né cinema, né strutture universitarie in cui ritrovarsi la sera, alle 20, quando i negozi chiudono, il quartiere si spegne, viene avvolto da un silenzio rotto solo dalle sirene delle ambulanze. E per gli universitari scatta il coprifuoco. C' è addirittura chi non esce a meno che non sia in gruppo o in macchina. «Cerchiamo di essere più prudenti possibile - dicono Ada Parisi e Floriana Scordato, al primo anno d' università - Già alle otto di sera è tardi per stare fuori. Soprattutto le stradine dietro via Ernesto Basile sono molto pericolose e i controlli sono scarsi». L' allarme sicurezza, dunque, si lega inevitabilmente all' assenza di servizi pubblici e privati per gli studenti. A parte la mensa del pensionato universitario Chiaramonte e piazzale delle Cliniche (dove si trovano le tipografie e le librerie specializzate per gli studenti), non esistono altri punti di ritrovo, neppure di giorno. I mezzi pubblici lasciano a desiderare e quei pochi studenti che si possono permettere il lusso di un auto devono fare i conti con l' assenza di parcheggi in una zona quasi interamente coperta dalle strisce blu. Eppure, c' è chi tra gli universitari fuori sede non si vuole arrendere a questo stato di cose. Lo dimostra la battaglia intrapresa da Salvatore Giacobelli insieme ai suoi coinquilini, tutti studenti con residenza a Corleone, che hanno dato vita a un comitato per chiedere più servizi per il quartiere. «Tutto è nato per caso - raccontano - Noi siamo abituati a fare la raccolta differenziata, ma qui al Policlinico trovare gli appositi cassonetti è un' impresa. Addirittura, qualche giorno fa, l' unico contenitore per la carta della zona è scomparso. Così abbiamo scritto una petizione e raccolto le firme. In poco tempo abbiamo ricevuto quasi cento adesioni, tutte di studenti fuori sede come noi». La petizione è stata inviata al sindaco e all' Amia, ma i cassonetti non sono stati ancora ripristinati. «Noi comunque non ci arrendiamo - aggiunge Salvo - Continueremo questa battaglie e ne intraprenderemo altre. Vogliamo far sentire la nostra voce alle istituzioni. Perché anche noi ci sentiamo parte integrante di questa città». (La Repubblica)

Carnevale di Sciacca: Anteprima. "L'ultima spiaggia"

Oggi tocca ad un altro carro di cat.B: “L’ultima spiaggia” dell’associazione La Tribù, che si era presentata lo scorso anno con il carro sempre di cat. B “Ma chi carista da naca?”.
Questa associazione, negli anni passati, si è distinta per il coinvolgimento ma anche per una caratteristica che era andata persa negli anni, la presenza della gradinata sul carro allegorico, che ospita gente durante la sfilata, e che speriamo possa essere presente anche quest’anno, almeno da come si evince dal bozzetto.
L’allegoria al momento purtroppo non è disponibile, ma vi invitiamo a visionare le foto e il video della realizzazione del carro:



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giovedì 29 gennaio 2009

La devozione alla Madonna del Soccorso di Sciacca

La festa della Madonna del Soccorso è un appuntamento fondamentale per ogni saccense anche per tutti coloro che sono emigrati all’estero.
La festa si svolge il 2 febbraio ed il 15 agosto di ogni anno, la prima volta per ricordare il miracolo che Le viene attribuito allor quando liberò la città di cui è Patrona, alla pari di San Calogero, dalla peste; la seconda volta invece, oltre che per rinnovarne la fede e le promesse, per dare la possibilità ai tanti turisti e saccensi che tornano in città solamente per l’estate di godere di un evento intenso ed emozionante.
La statua è alta 1 metro e 65 centimetri e pesa 7 tonnellate, peso che aumenta al momento della processione se si considera anche la mole dell’imponente vara. Il tutto viene portato in spalla ed a piedi nudi da più di 100 marinai facenti parte della marineria saccense, ciò per la tradizione che vuole la Madonna essere giunta a Sciacca via mare.
La statua giunse nel 1504 e venne collocata nella chiesa di San Barnaba, nel 1753 passò nella chiesa di Sant’Agostino ed infine, per volere della popolazione locale, venne collocata nella chiesa Madre dove attualmente si trova.
Nel 1996 un’altra statua della Madonna del Soccorso venne collocata sul molo di levante del porto di Sciacca per volere dell’allora arciprete della chiesa Madre, il compianto Don Andrea Falanga, per legare ancora più saldamente il nome della Madonna alla città di Sciacca ed alla marineria in particolare.
L’uno febbraio di ogni anno invece tutti i saccensi mantengono il Voto nella processione così detta per ricordare il miracolo della Madonna e rinnovare le promesse e la fede nella Patrona della città.
Qui di seguito vi proponiamo un paio di video esplicativi della processione: l’uscita dalla chiesa Madre, alcuni tratti del percorso votivo, la “Fumata” ossia il fumo denso e profumato attraverso il quale la peste fu debellata dalla città e l’entrata del simulacro nuovamente nella chiesa Madre.
Il primo è dell’utente alesciacca, il secondo dell’utente jack80, il terzo dell’utente aursicily.

Buona visione.



Carnevale di Sciacca 2009: Anteprima. "Zero in Condotta"

Per la sesta puntata della nostra anteprima, ci occupiamo, stavolta di un carro di cat. B: “Zero in condotta” dell’associazione Aurora 08, che una volta era detto minicarro.
L’allegoria di questo carro tratta tematiche nazionali e locali. Infatti, come in un vero e proprio scrutinio scolastico, vengono assegnati dei voti.
“Zero in condotta” alla esagerata vita notturna dei giovani, che si svolge tra un bicchiere ed un altro.
“Zero in condotta” alla rete idrica saccense che è fatiscente e soggetta a continue perdite, e quindi alle due società che non riescono a gestire questa situazione penosa (EAS e Girgenti Acque).
“Zero in condotta” alla scuola italiana, alla luce anche della recente Riforma Gelmini, che si trova agli ultimi posti a livello europeo.
Unico voto positivo, un “otto in condotta” ai saccensi che credono ancora nella festa del carnevale, malgrado le sue difficoltà.
Sul carro sono presenti tanti simboli che rappresentano la scuola italiana, la rete idrica e la vita dissoluta dei giovani. Insomma una allegoria ricca e attualissima.

Ed ecco la galleria fotografica e il video della realizzazione del carro:

mercoledì 28 gennaio 2009

PREMIO NAZIONALE DI LETTERATURA E POESIA "VINCENZO LICATA - CITTA' DI SCIACCA" EDIZIONE 2009

L’Associazione di promozione sociale L’altraSciacca si fa promotrice di una nuova iniziativa culturale che mira ancora una volta a coinvolgere tutti i saccensi e, in generale, tutti coloro che amano la letteratura e la poesia.
L’altra Sciacca indice infatti l’ Edizione 2009 del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata - Città di Sciacca”.
L’esigenza di organizzare e portare avanti questo evento culturale di natura letteraria nasce dal voler intercettare a Sciacca, in Sicilia ed in tutta Italia le tantissime persone che hanno la capacità di esprimersi con opere di elevato pregio artistico al fine di presentarle al numeroso pubblico della Rete e dare al pensiero che le ha concepite la possibilita’ di essere largamente diffuso, condiviso, ammirato. Tutti i dettagli che riguardano la manifestazione letteraria, quali il bando e la scheda di partecipazione, possono essere trovati sul sito internet http://www.vincenzolicata.it/.
Per noi e’ stato infatti un dovere e, contemporaneamente, motivo di orgoglio intitolare questo Premio ad una delle massime figure della cultura saccense, il poeta Vincenzo Licata, di cui quest’anno ricorre il tredicesimo anniversario della scomparsa. Il suo amore per la città di Sciacca, per il mare e la marineria tutta, ci hanno arricchito di opere in versi e di pagine davvero memorabili che non possono non essere prese in considerazione da chi, come noi, ha intenzione di dare spazio ai nuovi artisti della parola.
L’utilizzo del nome di Vincenzo Licata per il sito e per la dicitura del Premio, vogliamo evidenziarlo, hanno avuto il consenso ed il beneplacito degli eredi del poeta. In aggiunta il sito sara’ arricchito continuamente di spunti grazie al contributo di Antonello Licata, figlio di Vincenzo, che ci ha concesso, e di cio’ gli siamo molto riconoscenti, il carattere di esclusività del materiale che introdurremo sul sito al fine di divulgare ulteriormente la figura del padre.
All’interno del sito troverete, in una pagina dedicata, la biografia, le foto, le poesie del nostro grande poeta al fine di veicolarne il nome e le splendide opere poetiche e teatrali presso tutti gli amanti del genere. Contestualmente troverete il bando del Premio e la scheda di partecipazione relativa al quale davvero vi invitiamo a partecipare numerosi. Il bando, che risulta essere molto semplice ed agevole per consentire una numerosa adesione, prevede quattro diverse sezioni: poesia a tema libero in italiano, poesia a tema libero in dialetto, poesia in italiano avente per tema “Il Mare” e la sezione dedicata ai racconti. Chiunque può partecipare. Il Premio è aperto a tutti indistintamente, davvero ce n’è per tutti i gusti e per tutte le penne.
Abbiamo realizzato inoltre un video-spot per presentare meglio, via mass media, l’iniziativa culturale:


Non ci resta che rinnovarVi l’invito a partecipare al primo Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca” nell’attesa di poter abbracciare presto i vostri versi pregni di quella magia che già immaginiamo.

Carnevale di Sciacca 2009: Anteprima. "Fatta e Rifatta"

Oggi parliamo dell’associazione “La Nuova Isola”, vincitrice nella scorsa edizione con il carro di cat A “Nelle mani di re scorpione”. Quest’anno i ragazzi si presenteranno con un carro, sempre di cat.A, dal nome “Fatta e Rifatta”, che parla della quantomai attuale tematica della chirurgia estetica.
Quest’associazione si è distinta per la creazione del proprio sito web http://www.lisoladeipirati.com/home.php , sempre aggiornato, in cui si può leggere la relativa storia (nata dalla fusione di due compagnie), ma ci sono anche foto, video, forum di discussione e tutto ciò che può interessare ai fan del nostro carnevale. Ultima novità presente nel sito, e che ha preso il via proprio quest’anno, è la diretta via web della costruzione dal capannone (dalle 18 alle 22). Strumento che permette a chi è di Sciacca e non, di assistere al “vero carnevale” che , a detta di tanti (ma anche per mia esperienza), è proprio quello che si vive nei capannoni.
Tornando al carro, l’allegoria sarà presente presto sul sito dell’associazione e sarà nostra premura riportarlo pure qui.

Intanto potete godervi la galleria fotografica e il video della realizzazione del carro:
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martedì 27 gennaio 2009

E se ti tassassi l'immigrato?

Il ministro dell'Interno Maroni (Lega Nord) conferma la tassa sul permesso di soggiorno: da 10 a 400 euro. La Chiesa: "Inaccettabile". Indignazione dell'opposizione ma anche nella maggioranza non tutti sono d'accordo. E tu?

E' crisi, i disoccupati aumentano e il lavoro (per chi ancora ce l'ha) si fa sempre più precario. Tempi duri per tutti, dunque. Anche per gli immigrati. E il governo sempre a corto di risorse non fa eccezione. Spinto dalla Lega Nord, vuole imporre una nuova tassa sui permessi di soggiorno per gli immigrati. Si parla di una somma di denaro che ogni immigrato dovrebbe sborsare per ottenere un permesso di soggiorno. Non sarà una tassa ma un contributo, da definire tra i 10 e 400 euro, come quello già previsto nella maggior parte dei Paesi europei. Eloquente il passaggio semantico da tassa a contributo. Il premier Silvio Berlusconi, però, interrogato sull'esistenza o meno di questa imposta ha spiegato di restare "contrario" e di "non essere a conoscenza di novità al riguardo". Di più: il Cavaliere ha detto di avere parlato della questione anche con Umberto Bossi che non avrebbe fatto obiezioni sullo stato delle cose. Ma proprio ieri, al Senato, il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha ribadito tutto: importo da decidere ma tassa confermata "con la condivisione della maggioranza".L'opposizione era insorta al grido di "razzismo", "tassa ingiusta e discriminatoria". "Questo governo è il più xenofobo d'Europa" e "il più ridicolo del mondo": lo afferma il vicepresidente dei deputati del Pd, Gianclaudio Bressa, a proposito della proposta di far pagare agli immigrati la tassa sul permesso di soggiorno. «Sull' immigrazione nel governo la confusione regna sovrana dopo l'incontro Maroni e Alfano - ha dichiarato il ministro dell'Interno del governo ombra, Marco Minniti -, il guardasigilli smentisce se stesso ed insieme smentiscono Berlusconi».
Critiche anche dalla Cei. «Indubbiamente la posizione che assumiamo verso ciò che viene chiamato contributo - ha affermato padre Gian Romano Gnesotto, responsabile per gli immigrati e i profughi in Italia della Migrantes, organismo della Cei - è la posizione di chi ritiene inaccettabile una tassa che è meglio definire balzello nei confronti della già poco tutelata categoria degli immigrati». Ma se la contrarietà di tutta l'opposizione e della Chiesa sono scontate non altrettanto si può dire della reazione di Fini. «Mi auguro - ha detto il presidente della Camera qualche giorno fa - che la maggioranza rifletta prima di varare norme che nulla hanno a che vedere con la doverosa lotta all'immigrazione clandestina, e che sono oggettivamente discriminatorie nei confronti dei lavoratori stranieri regolarmente presenti sul territorio nazionale».
Una tassa di soggiorno sugli immigrati? Ma allora è proprio vero che siamo messi male, costretti a raschiare il fondo del barile sulla pelle altrui. Ed è con queste misure che si vorrebbe uscire dalla crisi?

L'immigrazione è uno dei drammi del genere umano, una delle eredità lasciateci dal ventesimo secolo. Mentre le CPT di Lampedusa si aizzano e si grida: "Attenti all'auomo nero!" ogni mossa sembra la più corretta e proba per far soldi. Nel particolare di questa proposta apprezzo sempre di più l'opera moderata ed equilibrata del presidente Fini che, al momento, si sta dimostrando più uomo di stato e meno tassello nelle mani della maggioranza e del premier. E così del resto deve continuare ad operare, nell'interesse dell'alta carica che ricopre. La questione dell'immigrazione ci riporta al nostro tutto sommato recente passato, alla voglia tutta italiana di cambiare e risolvere la crisi che attanagliava le nostre famiglie all'alba del vecchio millennio. Come se un uomo privo di tutto, che sfida la morte nella speranza di una nuova vita, che ha venduto ogni cosa per rischiare di vivere o di morire viaggiasse in tasca con 400 euro in tasca. I cadaveri di coloro che non ce l'hanno fatto li hanno trovati sempre con i soli vestiti, se così li possiamo definire, che portavano addosso. Non si tratta di scendere nel qualunquismo, nel moralismo o nel buonismo, si tratta di arginare un fenomeno andando a monte e non al porto di arrivo, sottoscrivendo accordi seri e non comprando e/o vendendo con i soldi pubblici l'amicizia del sultano e dittatore di turno, si tratta di non fare di tutta l'erba un fascio e di utilizzare provvedimenti degni di questo nome per salvaguardare l'Italia ed il debito pubblico. La povera gente, qualsivoglia sia la sua provenienza, ha già sofferto abbastanza.

Carnevale di Sciacca 2009: Anteprima. "Oh sole mio"

Per il quarto appuntamento dell’anteprima parliamo del carro di cat. A “Oh sole mio!” dell’associazione Nuova Arte 96 , che lo scorso anno ha presentato il carro allegorico di cat A “Caro amico ti scrivo”.
Il carro di quest’anno tocca un argomento delicato e attualissimo: l’inquinamento e le nuove risorse energetiche. Ecco l’allegoria:
“La problematica della crisi energetica viene affrontata, giornalmente, da tutti gli organi di stampa.Le grandi testate giornalistiche internazionali e nazionali prevedono che, tra un paio d’anni l’esaurimento delle risorse petrolifere condannerà il mondo a vivere un vero momento di crisi. Ma lontani e cupi bagliori di speranza ci annunciano la scoperta di nuove risorse energetiche del tutto naturali che potranno alleviare la crisi mondiale. Anche la città Sciacca, recentemente, è stata oggetto di una crisi legata al mondo della pesca. il caro gasolio, pericolo recentemente rientrato, ha attanagliato il mondo della marineria saccense per un lungo periodo costringendo i pescatori a fermare i propri mezzi. Un problema, dunque, che caratterizza la nostra società. Una società che, priva di energia, rischia di arrestare la sua evoluzione. Ma è carnevale e, sebbene le notizie di continue crisi energetiche e perché no anche economiche ci fanno vivere momenti di apprensione, è giusto dedicare del tempo all’allegria ed al divertimento.
Sarà nostro privilegio affrontare la tematica della crisi energetica durante gli allegri giorni del Carnevale fondendo alla spensieratezza la speranza di superare questa crisi ricorrendo a delle armi del tutto naturali: la forza del vento e la potenza dell’acqua che, con il calore e l’energia sprigionata dal sole, salveranno il genere umano da un problema,apparentemente innocuo ma che, un giorno, potrebbe decretare la fine delle bellezze naturali e dell’intero genere umano. “Oh sole mio!” è il titolo che abbiamo selezionato per il nostro nuovo carro allegorico. Già il titolo vuole essere un omaggio al sole ed alla sua capacità di sprigionare energia.
Ma strutturalmente ed allegoricamente il carro ci presenta vari elementi di rilevante importanza a tal punto da poter raccontare il problema della crisi energetica “quasi” come un piccolo poemetto epico. Visionando il carro frontalmente noteremo una grande maschera raffigurante una delle tante facce di una grande Idra (mostro mitologico sconfitto dal leggendario Ercole) che, nella nostra allegoria, rappresenta l’inquinamento. Il carro lo si può dividere settorialmente in due parti: nel versante destro troveremo tutto quello che di buono l’uomo sta facendo per sfruttare le risorse naturali, mentre nel versante sinistro, al contrario, troveremo tutto quello che di marcio c’è nel settore dell’energia. Ma l’idra, ovvero l’inquinamento, rimane un nemico da combattere giornalmente affinchè la crisi possa cessare. Ed ecco che entra in ballo l’epicità della nostra storia. L’uomo, in questi anni, ha dimostrato di non essere in grado di combattere l’inquinamento, di non essere in grado di usufruire delle risorse naturali. Dunque, se l’uomo ha fallito, ricorreremo ad una figura epica capace di contrastare il male e raggiungere la meta: Il Cavaliere del Sole, ovvero, un moderno Ercole pronto nuovamente a combattere. Questo cavaliere, soggiogato dall’Idra tenterà in tutti i modi di sconfiggere il male. Dalla sua avrà la forza, l’energia ed il calore del sole. Sarà senza dubbio una grande battaglia, una nuova avventura da poter narrare. Le donne farfalla tenteranno di rappresentare la rinascita e la speranza di un mondo più blu. Il mondo rischia di essere soffocato ma la speranza è l’ultima a morire ed il nostro cavaliere riuscirà a sconfiggere il male. L’Idra cesserà la sua corsa al potere ed il sole tornerà a risplendere restituendo il sorriso agli uomini che godranno di una fonte di acqua fresca e pulita che disseterà i loro giorni e riempirà i loro cuori di felicità”.

E, come di consueto, la galleria fotografica e il video della realizzazione del carro:


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Inoltre c'è Miss Facebook Carnevale di Sciacca 2009... un concorso di bellezza online che vede partecipare tante giovani ragazze che, virtualmente, si sfidano e che vedranno la proclamazione della prima Miss totalmente su internet. La vincitrice avrà la possibilità di salire sul palco durante le serate della festa saccense. Il concorso di bellezza è balzato inoltre agli onori delle cronache grazie all'agenzia di stampa Adnkronos che ha scritto:
“Ma nell’era di internet in rete non poteva mancare un modo goliardico per celebrare il Carnevale. E’ quello ideato su Facebook, il più popolare dei social network, dal gruppo ‘Carnevale di Sciacca’ che ha istituito il primo concorso di bellezza oline per eleggere Miss Facebook Carnevale di Sciacca 2009 prendendo spunto dal reale concorso che una volta si svolgeva in città nei giorni della festa e che ormai non si svolge più. Qui le concorrenti si sfidano a colpi di foto e possono essere votate solo dagli utenti che decidono di registrarsi al gruppo. La vincitrice sarà proclamata su Sciacca. Blogolandia.It il 18 febbraio e le sarà assegnata una fascia da esporre durante il Carnevale”.

Ecco il video che pubblicizza il concorso di bellezza.

Buon divertimento a tutti voi!

lunedì 26 gennaio 2009

La strada della Morte

Erano le 19,30 circa. Di un sabato sera qualunque. Due automobili impattano a causa di un tamponamento. Niente di grave per fortuna. Una terza sopraggiunge di lì a poco. Si ferma poco lontano per capire cosa era successo ed aiutare le persone coinvolte. Santo Pinelli e Maria Carmela Sgrò vengono falciati da un quarta automobile che sopraggiungeva a grande velocità, ignara di quanto si stava verificando. Località Macauda, tra Sciacca e Ribera. La strada statale 115 ancora una volta palcoscenico della tragedia.
Santo Pinelli se la caverà, ha subito frattura e contusioni varie, la moglie,invece, è morta nell’impatto, sbalzata in aperta campagna dall’impatto. La dinamica dell’incidente è comunque ancora al vaglio delle autorità competente che vedranno di accertare anche eventuali responsabilità penali. I soccorritori, giunti in maniera celere, hanno subito constatato le condizioni della donna ma sono corsi ugualmente per cercare di salvare i bambini che portava in grembo, due gemelli. All’ospedale di Sciacca, Giovanni Paolo II, hanno capito che non c’era più nulla da fare neanche per loro.
Quattro auto coinvolte, tre morti, stessa strada di tante altre tragedie. Il destino ha voluto che, otto anni prima, un mercoledì delle ceneri, pochi chilometri più in là, morissero quattro giovani di ritorno dal carnevale di Sciacca. Uno di essi era cugino di Maria Carmela Sgrò. La comunità riberese, sconvolta dalla tragedia, ha salutato per l’ultima volta una delle sue figlie lo scorso lunedì. Anche a Sciacca la tragedia, riportata da tutti i media nazionali, non ha lasciato nessuno indifferente. I coniugi Pinelli erano di Ribera, Santo gestisce un pub in località Seccagrande mentre Maria Carmela, sposata pochi mesi addietro, insegnava già da tempo in due classi elementari in una scuola di Sciacca. Il fratello, inoltre, è professore presso il liceo scientifico “Enrico Fermi”.
Ogni qualvolta succede una tragedia di questa portata, tutti, tanto nel mondo politico ed istituzionale quanto tra i comuni cittadini, si sentono in dovere di dire la propria, di scatenarsi alla ricerca delle cause, di richiedere più attenzione nella verifica delle nostre strade, di auspicare l’intervento delle principali autorità competenti. Cosa dire ancora? La SS 115 è ormai protagonista in materia di incidenti mortali, lungo i chilometri per i quali si dipana ne sono successe di cotte e di crude ed è sempre facile chiedersi, il giorno dopo dei lutti, il perché, il per come ed il per quando. La verità è che questa strada è piena di curve, di pericolosissime entrate ed uscite che immettono in svincoli laterali, una strada dalle barriere di protezione vecchie ed obsolete, una strada priva delle necessarie misure di sicurezza, lungo la quale, percorrendola, si possono incontrare anche buche, dossi e strani avvallamenti. Una strada tra le più trafficate dell’hinterland, una strada ogni giorno potenzialmente pericolosa e dalla quale nessuno, come affermato dal fratello della vittima, Rosario Sgrò, si deve sentire al sicuro poiché viene percorsa davvero da tutti. La questione, a dire il vero, è stata spesso oggetto di dibattito ed obiettivo principale degli amministratori provinciali e regionali, per non parlare dell’Anas Sicilia. Non è stata però mai risolta in maniera definitiva da nessuno poiché si ci ferma sempre nell’ordine delle parole o della mera campagna elettorale: sistemare alla meno peggio un piccolo tratto e lasciare nell’abbandono tutti gli altri non risolve ne allevia la questione.
Se la nostra provincia di Agrigento scala, si fa per dire, tutte le classifiche che la vedono all’ultimo posto come vivibilità e tenore di vita un motivo ci sarà, anche la rete stradale in tutto questo fa la sua parte. Se alla SS 115 si aggiunge anche l’elevata pericolosità della cosiddetta Fondovalle, la SS 624, la Sciacca - Palermo, il gioco è fatto. Le strade di cui godiamo non sono all’altezza dell’ingente traffico che ogni giorno le percorre, non sono all’altezza della situazione e non potranno mai esserlo dato che sono tutte a due corsie ed a doppio senso di circolazione. In tutta la provincia di Agrigento non esistono strade statali a due corsie per senso di marcia, per non parlare neanche delle autostrade. Meglio non affrontare l’argomento. Ci chiediamo invece con forza e disappunto com’è possibile che al giorno d’oggi tutto il traffico della provincia sia regolamentato dalle strade e manchino invece le linee ferroviarie di collegamento. Basterebbe un treno per alleggerire le nostre strade, ridurne la pericolosità ed il rischio di incidenti, invece ancora ci si batte, da trent’anni, per avveniristici progetti di aereoporti nella provincia di Agrigento, proprio nell’epoca del federalismo, del taglio delle risorse destinate al sud ed alla Sicilia, proprio nell’epoca dei ponti sullo stretto o del fallimento e della svendita della nostra compagnia di bandiera, l’Alitalia.
La priorità deve essere data al miglioramento delle nostre arterie stradali le quali oggettivamente non sono idonee a supportare la gran mole di traffico automobilistico che le investe, ogni sforzo deve essere rivolto in questa direzione.
Non è possibile accettare altre vittime, altre tragedie come quella che ha coinvolto la famiglia di Maria Carmela, attorno alla quale ci stringiamo esprimendogli il nostro più sentito cordoglio, non è accettabile subire passivamente questo stato di cose, non è degno delle nostre istituzioni far ripiombare la questione nel silenzio in attesa della prossima tragedia e delle prossime vane e retoriche parole espresse a mezzo di comunicati stampa.
115 deve tornare a rappresentare soltanto la sigla di riconoscimento di una strada statale e non il numero di vittime che potrà mietere se si continua a non fare nulla.
Sono stati davvero già in molti a sacrificarsi.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

Carnevale di Sciacca 2009: Anteprima. "Là si fa la storia"

Ecco la terza tappa del nostro viaggio: il carro di categoria A “La si fa la storia” dell’associazione E ora li femmi tu, un gruppo di giovani, che già contano nel curriculum diversi successi e che lo scorso anno si sono presentati con il carro E siamo alla frutta.
Nell’imminente edizione del Carnevale i ragazzi presenteranno un carro riguardante la storia, ma per chiarirvi meglio le idee eccovi l’allegoria:
” Un flashback degli uomini che hanno caratterizzato la storia dell’umanità, un viaggio lungo milioni di anni, affascinante, misterioso, tragico e coinvolgente, che a carnevale diventa semplicemente allegro. Chi più di un mistico ed astratto uomo (cantastorie, pezzo principale del carro) può raccontare passato, presente e scrivere il futuro, secondo religione.
Un miscuglio di uomini, epoche e tradizioni che hanno fortemente caratterizzato la storia, il tutto verrà racchiuso dalle sette meraviglie del mondo (contorno del carro) sormontato da un maestoso “uomo perfetto” di Leonardo Da Vinci, con le sembianze di un “Perfetto” del nuovo millennio: Silvio…..chiudiamo raccontando la nostra storia, quella del Carnevale di Sciacca e quella dell’Ass. “E ora li femmi tu” (parte posteriore del carro)…..che cosa mai ci riserverà il FUTURO?”

Ed ecco la galleria fotografica e il video della realizzazione del carro:

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domenica 25 gennaio 2009

Appalti e finanziamenti ai partiti: solito magna magna?

Marco Travaglio - Passaparola del 19-01-2009 - Borsellino: omicidio di Stato?


Maurizio Crozza - Ballarò del 20-01-2009 - Ma state così male?


Marco Travaglio - Annozero del 22-01-2009 - I Rieccoli


Sentendo, tra il serio ed il faceto, questi tre video, possiamo farci un pò l'idea delle ultime beghe italiche... tra l'ennesima (in)giustizia, corruzione, patrimoni comunali alterati, finanziamenti ai partiti, agevolazioni nelle gare d'appalto e... qualche risata grazie alla satira di Crozza.
E' domenica.... lasciamo perdere... per stavolta... vi auguro solo una Buona Visione.

L'Acqua torni Pubblica a Sciacca

Oggi l’Associazione di promozione sociale L’AltraSciacca è tornata a parlare dell’importanza dell’acqua e della sua ripubblicizzazione e lo fa con un documento rivolto all’intero consiglio comunale ed in particolare al suo Presidente, Fabrizio Di Paola. Ecco il testo che riportiamo integralmente:
“Gent.mo Presidente del Consiglio comunale di Sciacca, ci rivolgiamo oggi a lei nella qualità di cittadini saccensi e di rappresentanti locali del Forum nazionale dei Movimenti per l’acqua che combatte ormai da tempo affinché questo bene prezioso per la sussistenza umana non venga mercificato e assoggettato alle logiche di profitto di singoli privati.
Quello che oggi le inviamo è un accorato appello affinché Sciacca cominci ad assumere un ruolo importante nel processo che vede impegnati diversi Comuni della provincia di Agrigento nella battaglia per la ripubblicizzazione delle nostre risorse idriche. In questi otto mesi che sono trascorsi da quanto la nostra amministrazione ha consegnato le reti all’ente gestore privato Girgenti Acque, abbiamo tutti avuto modo di constatare che tale scelta, anche prescindendo dalle considerazioni morali legate alla questione, si è rivelata sbagliata. E’ chiaro e sotto gli occhi di tutti che la gestione dei nostri impianti da parte di Girgenti Acque si è rivelato un vero e proprio fallimento. I disservizi causati nel corso di questo primo periodo sono stati innumerevoli. Non esiste ancora un ufficio per il pubblico né un sito internet al quale far riferimento. E con le prime fatturazioni eseguite dalla suddetta ditta, che sta operando in assenza di un regolamento approvato dal Consorzio d’Ambito, abbiamo constatato che l’unico obiettivo che si sono prefissati è giusto quello di far profitto, a discapito di tutto il resto.
Ben venticinque Sindaci della provincia di Agrigento sono certi che la strada della ripubblicizzazione dei servizi idrici è perseguibile ma è necessario che questa battaglia, condotta sulle piazze della provincia, interessi anche la nostra cittadina, coinvolga i suoi abitanti e, non per ultimo, la sua amministrazione. Questa battaglia di civiltà, seppure Sciacca è al momento in disparte, interessa da vicino anche noi. Ricordiamo che il bacino di utenza saccense rappresenta il 7% dell’intera popolazione provinciale e che la stessa quota è riservata al nostro Comune all’interno dell’ATO idrico.
Sosteniamo quindi
l’iniziativa della locale sezione di IDV che negli scorsi giorni ha richiesto la convocazione di un consiglio comunale aperto ai cittadini, alle associazioni ed a tutte le forze politiche della città in merito alle problematiche poste in essere dal servizio idrico gestito dalla Girgenti Acque e per verificare la volontà di tutta la popolazione nei riguardi della privatizzazione di un bene fondamentale quale è l’acqua.
Al contempo sollecitiamo anche noi, e la preghiamo di farsi carico di questa nostra richiesta, il Sindaco di Sciacca a prendere una posizione netta e chiara nei confronti della questione, di dichiarare fallimentare l’esperienza della Girgenti Acque e di schierarsi accanto ai sindaci già in lotta affinchè si possa presto giungere allo scioglimento del contratto posto in essere con la suddetta ditta.
In conclusione, vogliamo far notare come, a distanza di parecchie settimane dalla presentazione della nostra istanza in merito all’acquisizione del Piano d’Ambito dell’ATO idrico di Agrigento, sia impossibile venirne in possesso. Da quest’ultimo Ente ci è stata fatta pervenire la proposta risalente al 2002 e sul sito internet non hanno ancora provveduto all’inserimento. Anche questo aspetto dell’intera vicenda è assolutamente inaccettabile. Riteniamo che nessuno dei 43 Comuni abbia avuto modo di visionare attentamente il contenuto di tale documento e che nessuno abbia chiaro il piano degli investimenti e le modalità di gestione del servizio, dettati sempre da tale Piano. E’ anche questo, un ulteriore motivo per sollevare tutti dall’incarico per manifesta incapacità e lottare tutti insieme per un’acqua totalmente pubblica.”


Proponiamo adesso l’intervento dell’On. Ignazio Messina durante la riunione dei sindaci contrari alla privatizzazione dell’acqua in provincia di Agrigento dello scorso 19 Gennaio:
"Saluto i presenti e Panepinto, che sicuramente da più tempo e con maggior competenza si occupano della questione. Sono qui stasera per vari motivi: anche io mi ero occupato del problema dell’acqua quando ero sindaco e perchè oggi vivo la questione Poi ,voglio dare il mio sostegno a tutti i sindaci che stanno lottando per l’affermazione di un diritto straordinariamente importante. Per parte mia ritengo che per agire ,purtroppo è necessario muoversi attraverso la legge. Ed allora ferme restando le cose che Giovanni Panepinto, da sindaco e da parlamentare regionale ha evidenziato, cose che sono assolutamente fondate, se non si arriva alla politica legislativa , allora alla fine fai fatica a dover procedere. E allora ci sono due cose in parlamento. Una è un disegno di legge di iniziativa popolare,e qui è presente questa sera Antonella Leto,tra i promotori, con il Forum Nazionale delle Acque, che io ho incontrato a Roma. Questo disegno di legge di iniziativa popolare, supportato da 400.000 firme di sottoscrizione, prevede la modifica complessiva dell’intero impianto della legge Galli. Accanto a questo ,io ho depositato ,proprio alla fine dell’anno scorso,un altra norma di legge, che prevede non una modifica dell’intero sistema , ma solo ed esclusivamente la riforma degli A.T.O. che vengono sostanzialmente eliminati almeno cosi come li intendiamo adesso. Mi sono anche confrontato con il forum nazionale delle acque ,anche per non lavorare in disaccordo, forum che ha lavorato molto più di me sul tema. Il principio ispiratore di questa cosa è che gli A.T.O non dovranno essere più un unione territoriale basata su scelte politiche ed amministrative,ma strettamente legati a quelli che sono i bacini ideologici che sono fondamentali, perchè alla fine si può disegnare una linea, ma in un territorio che non è assolutamente omogeneo e uniforme.
L’altra questione riguarda la pubblicità delle acque, quindi non soltanto la proprietà delle acque deve essere pubblica ma anche la gestione delle acque deve esserlo. In questo disegno viene detto espressamente detto che i Comuni, mettendosi insieme sulla base dei bacini idrografici, alla fine non possono gestire le acque con i privati. Il punto sostanziale è che i Comuni possono gestire l’acqua e la sua distribuzione anche in forma societaria ma partecipata al 100% dai Comuni .Quindi l’acqua viene considerata come un bene assolutamente primario. Questo è un po’ il senso della legge da me proposta
Volevo dire che questi strumenti ,possono essere utili e cioè sia il disegno di legge di iniziativa popolare, che l’altro disegno di legge da me presentato, per quello che valgono, perchè poi bisogna vedere se il governo li farà passare, non sarà una passeggiata, tutt’altro. Perchè come diceva Giovanni Panepinto c’è un problema economico,per cui di fatto delle norme di carattere finanziario hanno stabilito che la gestione delle acque deve essere privata. Comunque la battaglia deve essere fatta, partendo dai territori. Questi disegni di legge, possono essere degli strumenti utili, non so se è arrivato il collega Restivo, dicevo possono essere degli strumenti utili per fare i ricorsi avverso i commissariamenti. E un altro elemento a sostegno della battaglia dei sindaci , bada ( rivolgendosi ad un ipotetico legislatore ) che ci sono tutta una serie di disegni di legge all’attenzione del parlamento.Ho parlato stamattina con il segretario della commissione, proprio questa settimana , tali disegni di legge ,verranno incardinati in commissione per l’esame. Quindi questo dà forza alla nostra posizione, dunque possiamo dire Noi ci opponiamo alla consegna delle reti, ci opponiamo alla consegna ad una società che si è rivelata del tutto inadeguata, perchè c’è in itinere una possibilità di riforma legislativa.
Mi dispiace per Sciacca,che già la consegna l’ha fatta e questa sera per me questo è motivo di imbarazzo ,ma anche di intervento.
Proviamo dunque ad arrivare ad una soluzione positiva delle nostre vertenze, per il resto sono a disposizione e ribadisco di essere qui per confermare interamente la mia solidarietà a tutti i presenti."

sabato 24 gennaio 2009

Carnevale di Sciacca 2009: Anteprima. "C'era una volta in America"

La seconda tappa del nostro viaggio tra i capannoni riguarda il carro di categoria A “C’era una volta l’America” dell’associazione Saranno Famosi, compagnia di grandi successi in passato e che si è riproposta, dopo tanto tempo, lo scorso anno con il carro “Tutto in comode rate”.
Entrando nel locale si può camminare tra grandi personaggi…Elvis, Marylin Monroe, Obama, grandi Oscar…ed il tutto è di gran impatto visivo.
Ecco l’allegoria:
“C’era una volta l’America…ma c’è ancora? Tranquilli l’America ci sarà sempre nonostante i suoi Crack finanziari, viceversa saremmo nei guai. Da tempo sono convinto che l’America non sia soltanto un continente o un indicatore economico, il sogno americano altro non è se non il tran tran di cui ci lamentiamo ma senza il quale saremmo persi. L’America è ovunque anche se non la vediamo, è il nostro quotidiano, la famiglia, la casa, gli hobby e i dispiaceri. Pensateci l’America è stata scoperta e conquistata tanto tempo fa e poi esportata in tutto il mondo con qualsiasi mezzo, con la musica, con i film, con lo sport e a volte con la CIA, proviamo a immortalare la bellezza di Marylin, il rock and roll di Elvis, e per non parlare delle gesta di un campione come Michael Jordan, ebbene l’America è tutto questo e anche altro.
Ma oggi più che mai per continuare a coltivare questo sogno americano abbiamo bisogno di un uomo diverso e non solo per il colore della sua pelle, stiamo parlando di Obama, il nuovo presidente degli Stati Uniti raffigurato mentre cavalca un grosso toro (simbolo di wall street) che rappresenta la disastrata economia americana sperando di riportarla nella retta via”.

Ed ecco qui la galleria fotografica e il video con i lavori di realizzazione in corso:



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Sciacca e dintorni: il caso del Rigassificatore e della Girgenti Acque

Oggi (ieri, ndr) l’onorevole Ignazio Messina di Italia dei Valori torna ad occuparsi della vicenda del rigassificatore da costruire nella vicina Porto Empedocle e lo fa con un comunicato stampa deciso e dettagliato che vi proponiamo integralmente:
“La vicenda del rigassificatore di Porto Empedocle è l’ennesima storiaccia all’italiana, in cui la politica langue, gli interessi la fanno da padroni e ai cittadini non resta che piegare la testa e subire i danni.
In sintesi: Enel vuole a tutti i costi costruire un rigassificatore in Italia per rimediare all’errore di un contratto stipulato con la Nigeria che prevede l’acquisto di metano liquefatto, da pagare anche se non ritirato. Dopo il “no” di Montalto di Castro e Monfalcone, prova a Porto Empedocle, a ridosso della casa natale di Luigi Pirandello e della Valle dei Templi. Il ministro Prestigiacomo è d’accordo e grida addirittura allo scandalo bacchettando la Regione Sicilia per il ritardo nella concessione delle autorizzazioni. In un batter d’occhio, la conferenza dei servizi della Regione dà il via libera definitivo e presto arriverà anche il decreto conclusivo dell’assessore all’industria Pippo Gianni. Fine della storia. Tutti contenti?
Contenti i ministri Scajola e Prestigiacomo, presi forse dall’ambizione di mettere la loro firma su un’opera che rimarrà nei saecula saeculorum, un mostro di cemento e ferro che cambierà per sempre i connotati del territorio non solo dal punto di vista paesaggistico ma anche da quello socio-economico, e sicuramente non in meglio. Ma i ministri, si sa, pensano al bene dell’Italia intera e, in nome di questo principio, possono chiedere il sacrificio di una piccola comunità. Il problema però è che questa decisione non incide solo sulla salute, sull’economia e sulla sicurezza di una comunità ma su un’area archeologica patrimonio dell’umanità, iscritta nel World Heritage Found dell’Unesco dal 1997.
Sorge il dubbio perciò che si voglia cavalcare l’urgenza della questione energetica, scattata come ogni anno per gli accordi di fornitura di gas dalla Russia, perchiudere in fretta e furia una partita che nasconde troppi interessi.
Questo impianto non risolverà la questione energetica italiana. Perché, dunque, accelerare i tempi della sua costruzione quando sono ancora troppe le ombre che vi gravitano attorno? Tanto per ricordarne qualcuna possiamo citare i conflitti di interesse dei funzionari che, da subito, hanno approvato il progetto, tra cui il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, dipendente Enel ed interessato alle compensazioni ambientali; il diniego alle consultazioni popolari chiesto da numerosi cittadini di Porto Empedocle, in evidente violazione della direttiva Seveso dell’Unione Europea sul coinvolgimento nelle decisioni delle popolazioni interessate da impianti industriali ad alto rischio; il giallo, al vaglio della procura di Agrigento, sulle prime autorizzazioni della Regione al progetto concesse ad una società, la Nuova Energie srl (poi acquisita dall’Enel), che non aveva né esperienza sui rigassificatori, né soldi per realizzare l’impianto; merita un cenno poi il giudizio favorevole di compatibilità ambientale emesso dallo stesso ministro Prestigiacomo, di concerto con il ministro Bondi, che presenta delle incongruenze, su cui ho chiesto spiegazione in un’interrogazione parlamentare e attendo ancora una risposta.
La Prestigiacomo ci delude due volte, come ministro dell’Ambiente e come siciliana e speriamo che non si sia venduta alla causa di questo governo nordista che ha deciso di fare del Sud, e della Sicilia in particolare, una terra coloniale da sfruttare al bisogno, come conferma ancora una volta questo impianto che farà scempio delle risorse storico-artistiche e ambientali del sud solo per rifornire di gas il centro-nord del Paese.
Chi ci delude ancor di più però è la Regione e l’assessore Pippo Gianni, che invece di fare l’interesse dei siciliani afferma di essere contento per aver soddisfatto in tempi rapidi le richieste delle aziende e ha svenduto la Valle dei Templi per soli 50 milioni di euro, ossia l’introito in tasse ed imposte che la Regione stima di incassare dalla società proprietaria dell’impianto una volta che sarà trasferita la sede legale da Roma alla Sicilia.
Non ci convincono poi la Confindustria agrigentina e i sindacati che parlano di un’occasione di crescita economica per il territorio. Forse sperano di potersi giocare la partita di spartizione dei 600 milioni di investimento previsti per la costruzione dell’impianto e dei 600 posti di lavoro che l’impianto richiederebbe a regime. Le cifre perònon convincono e vorrei a tal proposito ricordare la storia del rigassificatore Enel di Panigaglia che fu presentato come una grande opportunità di lavoro per 600 addetti, più altrettanti posti di lavoro legati all’indotto e che oggi occupa in tutto, tra dipendenti e indotto, solo 150 persone.
Ci vuole invece correttezza nei confronti dei cittadini informandoli in maniera chiara anche sui costi che l’impianto avrà in termini di perdita di posti di lavoro per tante persone che lavorano nel settore del turismo e per le tante attività legate all’economia marina.
Io, insieme all’Italia dei Valori di Agrigento e a tante associazioni di cittadini, continuerò ad oppormi fermamente a questo progetto frutto di una politica debole e poco lungimirante. Sono sicuro che qualcuno proverà a screditare ed etichettare questo movimento di protesta dal basso come “NIMBY” ma i cittadini capiranno da qualeparte sta la ragione perché sanno che l’Italia dei Valori dice solo “no” intelligenti e “sì” sensati.”


L'Associazione di promozione sociale L'AltraSciacca ed il Centro di studi e cultura politica Alcide De Gasperi hanno redatto insieme un documento attraverso il quale si chiede al sindaco di Sciacca Mario Turturici e all'assessore ai servizi di rete una presa di posizione precisa in merito alla questione della Girgenti Acque e delle bollette recentemente recapitate ai cittadini saccensi. Ecco integralmente il testo:
"Premesso che l'ormai famosa sentenza della Corte costituzionale n. 335/2008 ha sancito l'illegittimità delle norme di legge che obbligavano i cittadini a pagare i canoni di depurazione delle acque anche in assenza del corrispettivo servizio di depurazione; che i cittadini di Sciacca non erano e non sono tuttora obbligati al pagamento del canone di depurazione in assenza del servizio di depurazione; che l'associazione di promozione sociale l'AltraSciacca e questo Centro Studi Le hanno chiesto di ottenere dalla Girgenti acque s.p.a. l''annullamento integrale delle bollette inviate ai cittadini di Sciacca con scadenza per il 28/01/2009, le quali sono TOTALMENTE ILLEGITTIME sia perchè non rispettano una sentenza della Corte costituzionale, di cui Girgenti acque ha piena conoscenza, sia perchè non rispettano il principio di chiarezza e correttezza nei rapporti contrattuali, in quanto non chiariscono quale sia la controprestazione minima del nuovo Ente gestore, rispetto all'acconto consumi 2008 imposto ai cittadini di Sciacca, che Lei ha recentemente dichiarato alla stampa che le dette bollette di Girgenti sono illegittime e devono essere annullate, di fatto condividendo le nostre affermazioni.
Dopo tutto ciò premesso, nel prendere atto che dunque concordiamo sulla soluzione dell'annullamento integrale delle dette bollette, tuttavia, considerato che la Girgenti acque non si è presentata alla riunione da Lei convocata per oggi 22 gennaio 2009, nè ha dato comunicazione pubblica che intende annullare le bollette, Le chiediamo espressamente, data la vicinanza del termine di scadenza, di reagire con forza nei confronti del rappresentante legale di Girgenti acque S.p.a, e di dare comunicazione pubblica immediata delle misure che Lei in qualità di Primo Cittadino intende adottare contro Girgenti acque S.p.A..
Le evidenziamo che a nostro giudizio ed in base ad uno studio della questione, misure adeguate di reazione sono la notifica a mezzo di ufficiale giudiziario entro e non oltre il 24/01/2009 di una diffida alla Girgenti acque S.p.a. all'annullamento integrale delle bollette con scadenza per il 28/01/2009, la denuncia del rappresentante legale della Girgenti acque S. p.A. per il reato di abuso d'ufficio ed infine una Sua chiara indicazione di comportamento ai cittadini di Sciacca rispetto alle bollette agli stessi pervenute, da farsi entro e non oltre il 24/01/2009, proprio per la vicinanza del termine di scadenza.
Qualora volesse adottare tali misure, auspichiamo per la rilevanza pubblica di tali atti a tutela dei cittadini di Sciacca e per garantire la trasparenza politica ed amministrativa, che dell'atto di diffida a Girgenti acque, del comportamento che i cittadini devono assumere, dell'attestato di ricezione da parte della Procura della Repubblica della Sua denuncia penale contro il rappresentante legale della Girgenti acque sia data comunicazione, oltre che sulle emittenti televisive locali e ai giornali locali e regionali, anche sul sito istituzionale dell'ente."

venerdì 23 gennaio 2009

Molecole di Vita n°43 - Ti auguro di vivere!

TI AUGURO DI VIVERE
di Jean Debruynne

Ti auguro di vivere
senza lasciarti comprare dal denaro.
Ti auguro di vivere
senza marca, senza etichetta,
senza distinzione,
senza altro nome
che quello di uomo.
Ti auguro di vivere
senza rendere nessuno tua vittima.
Ti auguro di vivere senza sospettare o condannare
nemmeno a fior di labbra.
Ti auguro di vivere in un mondo
dove ognuno abbia il diritto
di diventare tuo fratello
e farsi tuo prossimo.

ALLA VITA
di Nazim Hikmet

La vita non è uno scherzo.
Prendila sul serio
come fa lo scoiattolo, ad esempio,
senza aspettarti nulla
dal di fuori o nell'al di là.
Non avrai altro da fare che vivere.
La vita non é uno scherzo.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che messo contro un muro, ad esempio,
le mani legate,
o dentro un laboratorio
col camice bianco e grandi occhiali,
tu muoia affinché vivano gli uomini
gli uomini di cui non conoscerai la faccia,
e morrai sapendo
che nulla é più bello, più vero della vita.
Prendila sul serio
ma sul serio a tal punto
che a settant'anni, ad esempio,
pianterai degli ulivi
non perché restino ai tuoi figli
ma perché non crederai alla morte
pur temendola,
e la vita peserà di più sulla bilancia.

Breve omaggio alla vita, a queste molecole di vita, attraverso due liriche molte belle ed emozionanti. Due poesie donateci da due grandi artisti della parola come Debruynne e Hikmet. Ogni verso, ogni sillaba è un costante inno alla vita, a quello che ci circonda, un insieme di gioia ed inquieta malinconia che rende più dolce ed avventurosa la vita... Se ognuno di noi capisse l'importanza di quello che ci circonda, del grande mistero e sogno che è la vita, molte cose sembrerebbero migliori, semplicemente diverse ed invece... Corrono i secondi e i battiti del tempo ma non corre la voglia di crescere attraverso l'esperienza di vita, attraverso i giorni che si dipanano oggi difficili, oggi meno complicati ma pur sempre ricchi di spunti, di pathos. Ogni minuto si fa ricchezza se c'è l'amore a riempirlo, se a fare vita in ognuno di noi subentra l'amore...qualsiasi sguardo si rifiuterà di dormire nell'attesa degli sguardi altrui...ti auguro di vivere, di crescere, di diventare mio fratello e farti mio/tuo prossimo... non avrai altro da fare che vivere e la vita peserà di più sulla bilancia... ecco la vita: quella essenza che compie il giro tutti i giorni e torna indietro per farci assoparare ogni istante vissuto nel mondo. E ce ne fa dono.

Un Post, un Poeta: La Poesia di Neruda

"Se tu mi dimentichi"

Voglio che tu sappia
una cosa.
Tu sai com'è questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l'impalpabile cenereo il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ciò che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m'attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesserò d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ché già ti avrò dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
leverò in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne né si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finché tu vivrai starà tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.

Pablo Neruda

La poesia recitata da Ferruccio Amendola - Buona visione



Con questo post ho il piacere di dare il via ad una nuova rubrica intitolata:
"Un Post, un Poeta". Un autore ed una sua poesia, scelta da me tra le tante.
Inizio con Pablo Neruda.
A dire il vero, in questo blog spesso ho parlato e scritto di poesia ma adesso gli dedico una rubrica ed un tag specifico nella consapevolezza che l'amore per la parola ed i versi non debbano mai essere sopito in ognuno di noi. A presto.

giovedì 22 gennaio 2009

Carnevale di Sciacca 2009: Anteprima. "Peppe 'Nnappa"


Inizia oggi, per la gioia dei tanti che seguono il blog, un viaggio nei capannoni in cui stanno per essere realizzati i carri allegorici che sfileranno alla prossima edizione (19-24 Febbraio).
Un percorso che presenterà di volta in volta i carri del Carnevale di Sciacca 2009 in una gustosa anteprima con bozzetto, allegoria, foto e video. Insomma una degna presentazione di tutte le associazioni che si stanno dando un gran da fare.
Questa rubrica è dedicata a tutti, ma soprattutto a chi ci segue fuori dai confini saccensi e che non potranno essere qui nei giorni della festa.
Inoltre, vuole essere anche una vetrina per il nostro carnevale.
Iniziamo questo tragitto ovviamente presentandovi la maschera simbolo: il Peppe’Nnappa del 2009!
Per la sua realizzazione è a lavoro l’associazione “Punto e a capo” di Egidio Martorana, che annovera nello staff alcuni carristi storici che hanno spesso realizzato il Peppe ‘Nnappa, i fratelli Tornambè e Bono.
Hanno spiegato che quest’anno ci sarà un ritorno alla tradizione, con il Peppe ‘Nnappa seduto su una botte, la classica manica a penzoloni e la brocca nell’altra mano. Inoltre ne è previsto uno solo, che andrà poi al rogo l’ultima sera.
Il clima che si respira dentro il capannone è di assoluta allegria e ci hanno accolti abbastanza bene, offrendoci anche del buon vino!
Nell’attesa che il re del carnevale apra le danze nei giorni della festa, dividendo ai presenti vino e salsiccia, potrete gustarvi le foto cliccandi qui.

Qui di seguito invece il video col l'inno storico e tradizionale e le foto della realizzazione in corso:


E' un Progetto portato avanti dallo staff di Sciacca.Blogolandia.it di cui faccio parte!

I Giovani e l'Alcol: una Moda o un Disagio?

Il problema dell’abuso di sostanze alcoliche da parte dei più giovani sta investendo, ed investe da tempo, un po’ tutte le comunità d’Italia che si chiedono da dove nasca questo fenomeno, quali risvolti socio-pedagogici abbia e soprattutto cercano di studiare le migliori soluzioni per fermarlo o quantomeno tamponarlo affidandosi a tutte le forme di comunicazione possibili per diffondere un nuovo messaggio da far attecchire tra le fasce d’età più giovani.
Dalla questione, s’intende, nessuno è escluso e quindi anche la nostra città di Sciacca ha dovuto spesso fronteggiare la vicenda. Non è un problema di poco conto ma allo stesso tempo si tratta ormai di un fenomeno ben radicato nei più giovani i quali per passare in modo diverso una serata, specie nei weekend, preferiscono organizzarsi in comitive, più o meno numerose, e provare l’ebbrezza, momentanea, dell’alcol. Nei giorni scorsi sull’annosa questione si era espresso anche Calogero Dimino, leader della Confsercenti di Sciacca, il quale giustamente ribadiva il fatto che non si beve soltanto all’interno dei locali cittadini ma si consuma alcol anche, se non soprattutto, fuori dai normali contesti forniti dai pub locali. Molto spesso le comitive di ragazzi preferiscono andare a fare rifornimento di birre e liquori vari nel pomeriggio nei supermercati della città per prepararsi tranquillamente ad una sera su di giri senza passare nemmeno dal centro storico, meta comunque della maggioranza della gioventù. Occorre, è chiaro, ribadire con forza che il fenomeno non riguarda la totalità dei ragazzi ma che anzi la maggior parte trascorrono le serate in maniera sobria, tranquilla, in compagnia, dove ci sta anche la birra tra amici senza superare i limiti del consentito.
Il cosiddetto Pre-Serata è un momento atteso con ansia e per tutta la settimana dai più giovani, un momento attraverso il quale, a fronte di una spesa irrisoria da suddividere tra i partecipanti, permette di consumare qualsiasi bevanda sia disponibile sul mercato. Ciò che preoccupa maggiormente è il fatto che questo stato di cose si sta andando a radicare soprattutto tra i giovanissimi, di età compresa tra i 14 ed i 17 anni, ed in generale si estende, ma senza schematizzare troppo un fenomeno largamente diffuso tra tutti, fino ai 25 anni.
E’ lecito chiedersi a cosa siano dovuti questi fenomeni, se ci siano colpe da ricercare o riscontrabili attraverso una lucida analisi di tutte le componenti morali, sociali ed educative. Quello che sommariamente si può affermare è che, le colpe, se di colpe si può parlare, sono da cercare in un atteggiamento generale di apatia che si riscontra nell’odierna società, nella quale sembra impossibile accontentarsi di poco o del dovuto, nella quale per divertirsi occorre strafare o nel peggiore dei casi evadere le regole senza tener conto che un consumo abnorme di alcolici e superalcolici è causa molte volte, anche se non sempre, dei terribili incidenti stradali dei quali si parla ogni lunedì mattina e dopo i weekend oltre che di preoccupanti danni alla salute i quali si sottovalutano tranquillamente, specie quando si è giovani.
Esistono delle leggi, delle regole in merito che tante, troppe, volte vengono aggirate senza problemi e con facilità. La televisione è spesso maestra in tal senso: può educare sul come e quando evitare i controlli, sul come e quando richiedere e vendere gli alcolici, sul come e quando chiudere un occhio e far finta di nulla nella consapevolezza che non sempre i controlli sono puntuali e serrati.
Dicevamo della società, in essa vivono i nuclei familiari. La famiglia è e deve essere la prima fonte di educazione alla vita, il primo nucleo di protezione, la prima vera maestra per quanto riguarda fenomeni tanto complessi e sui quali si imbattono i più giovani ma tante volte non è così. Senza addentrarsi anche nei problemi che hanno investito nel tempo le famiglie, si può affermare che l’azione aggregatrice spesso è venuta a mancare, la maestra di vita è divenuta la strada e tutto quello, di buono e di brutto, che essa porta con sé. Tante volte è necessario aggiungere che un ragazzo muta il proprio comportamento a seconda che si trovi tra le mura familiari o in mezzo ad una comitiva di amici tanto da non riuscire più a capirne la vera disposizione d’animo.C’è un po’ di tutto in quello che va a far parte del cosiddetto “disagio giovanile”, le responsabilità sono da spartire, non c’è un'unica ragione per la quale tutto questo si sviluppi così tanto a Sciacca come nel resto d’Italia. Tante volte mancano anche gli sbocchi, occupazionali, sportivi, musicali, inerenti al sano divertimento, che possano coinvolgere maggiormente i ragazzi ed evitare che gli stessi prendano strade diverse o abiette. E’ compito della politica, delle amministrazioni comunali fare in modo che ciò possa accadere, è compito della società carpire le necessità del problema e non chiudere gli occhi dinanzi ad esso onde evitare la nascita dei nuovi invisibili, è compito delle famiglie tornare a svolgere il proprio ruolo, è compito dei commercianti rispettare e far rispettare le regole, è compito dei giovani dediti a questo uso capire che, alla lunga, andare di sbronza in sbronza non conduce da nessuna parte.
In un paese dove ognuno cominci o torni a cominciare ad adempiere al proprio dovere tutto questo non sarebbe la realtà ma piccole leggende metropolitane che al momento invece si scontrano con la vita. La vita vera.

Calogero Parlapiano

ps: Auguri di buon compleanno a mia mamma! Ti voglio bene!

mercoledì 21 gennaio 2009

Sciacca: controlli notturni e ripubblicizzazione dell'acqua

Dopo la nostra segnalazione del 9 gennaio scorso e la risposta in merito del Presidente del consiglio comunale di Sciacca, Fabrizio Di Paola, dello scorso 12 gennaio, arriva, altrettanto puntuale, la replica dell’avv. Serra, comandante della Polizia Municipale, che in merito alla questione ci fa sapere oggi che “il personale della polizia municipale resta in servizio fino alle ore 22,00 mentre il fenomeno della sosta selvaggia avverrebbe nelle ore notturne non coperte dal servizio. L’Amminstrazione, qualora intendesse far effettuare i sollecitati controlli, avrà cura di reperire i fondi necessari destinati al pagamento di eventuale progetto obiettivo remunerativo per lo svolgimento del servizio nelle ore notturne“.


E' di oggi (ieri, ndr) un comunicato stampa della sezione locale dell'Italia dei Valori di Sciacca nel quale si legge: "L’Italia dei Valori di Sciacca, contraria sin dall’inizio a qualsiasi forma di privatizzazione dell’acqua, poiché l’acqua è un bene comune, primario e di prima necessità e come tale non può essere né mercificato né privatizzato ma deve tornare ad una gestione pubblica, preso atto dei numerosi disservizi, della precarietà economico-strutturale della società Girgenti Acque e delle ultime inaccettabili bollette, chiede con carattere di urgenza al presidente del consiglio comunale Fabrizio Di Paola la convocazione di un consiglio comunale aperto ai cittadini, alle associazioni ed a tutte le forze politiche della città in merito alle problematiche poste in essere dal servizio idrico gestito dalla Girgenti Acque.
Contestualmente si chiede al sindaco di Sciacca, Dott. Mario Turturici, di prendere una posizione netta e chiara nei confronti della questione, di dichiarare fallimentare l’esperienza della Girgenti Acque e di schierarsi accanto ai sindaci già in lotta affinchè si possa presto giungere allo scioglimento del contratto posto in essere con la suddetta ditta per rendere un bene essenziale come l’acqua di nuovo pubblico. Tale problematica non deve avere nessun colore politico né prestarsi a strumentalizzazioni politiche di sorta ma deve essere affrontata nella piena salvaguardia dei diritti di tutti i cittadini."
Ai saccensi il compito di farsi un'idea concreta su entrambe le vicende...

La Fede della Politica

Nelle ultime settimane una vicenda assai importante ha monopolizzato le copertine di tutti i notiziari, riviste e siti di Sciacca e dell’hinterland, ossia il problema del possibile spostamento della statua di Padre Pio rispetto al posto dove è attualmente collocata, ossia al centro di piazza Noceto, nel quartiere di San Michele. Tutto nasce dal progetto comunale di riqualificare nuovamente la piazza principale del quartiere che vedrebbe il Santo spostato e collocato in un’area un po’ più defilata. Apriti cielo. Si è scatenata a Sciacca una bagarre clamorosa, non prevedibile e che ha coinvolto tanto i residenti quanto le varie fazioni politiche locali.
Al grido di: “Padre Pio non si tocca”, i fedeli del quartiere hanno fatto sentire la loro voce a favore del Santo dichiarando contestualmente che non si sarebbero recati alle urne se la statua dovesse perdere la propria centralità. A tal riguardo si è espressa anche la comunità religiosa di San Michele guidata dal parroco Don Lillo Di Salvo ma anche l’arciprete Don Alfonso Turturici. Insomma la centralità della statua è fondamentale perché rappresenta la stessa posizione che Dio e la preghiera dovrebbero assumere nella nostra vita.
La comunità politica contestualmente ha alimentato il fuoco della polemica a colpi di comunicati stampa attraverso i quali sono intervenuti un po’ tutti ma soprattutto Mario Lazzano, Vito Bono ed il sindaco Mario Turturici. Quest’ultimo ha attaccato tutti coloro che, “per chiari scopi elettorali”, stanno mettendo in moto una vasta campagna di disinformazione e strumentalizzazione politica dichiarando che il Santo non andrà da nessuna parte e che se il progetto prevede una cosa del genere provvederà lui stesso a strapparlo, Vito Bono invece, estrapolando alcuni passaggi del progetto in questione ha commentato viceversa che è prevista di certo una nuova collocazione per la statua, Mario Lazzano invece si è concentrato maggiormente sul modo di operare della giunta comunale facendo in modo che non mancasse qualche benefica bacchettata alla maggioranza.
Nel mentre che tutti sembrano aggrappati al saio del Santo, verrebbe da chiedersi: cosa si farebbe o non si farebbe per un pugno di voti? Fino a dove è lecito spingersi? Fino a che punto siamo vogliosi di arrivare? L’obiettivo è racimolare quanti più voti possibili, l’obiettivo è assicurarsi quelli del quartiere di San Michele e la ricetta è sempre la stessa: riqualificare la piazza in questione.
Quella zona è diventata nel corso degli anni la roccaforte dell’onorevole Ignazio Messina grazie ai lavori di riqualificazione eseguiti a suo tempo e poi tanto criticati dalla seguente classe politica nel corso degli anni. Questi lavori, insieme ad altri importanti accorgimenti come lo spostamento del mercato ortofrutticolo, sono stati invece molto apprezzati dagli abitanti di San Michele che hanno, di conseguenza, mostrato sempre la loro riconoscenza e gratitudine all’ex sindaco della città.
Sono passati pochi anni tutto sommato da quei fatti ma per recuperare quella “riconoscenza” si vuole riqualificare nuovamente la piazza del quartiere. Con un aspetto in più: diversi esperti e progettisti si sono espressi nel senso che la statua di Padre Pio, collocata nel 1988e autofinanziata con una colletta dagli stessi abitanti del quartiere, va spostata e va posizionata in luoghi maggiormente defilati in modo da valorizzare meglio il contesto deturpato attualmente proprio dall'effige del Santo. Così scoppia la protesta: “il Santo non si tocca!” Gente che minaccia di incatenarsi alla statua, si organizzano immediatamente sit-in che raccolgono più gente di quello maggiormente famoso, “Stay with us”, organizzato per Rocco Forte, da una notte all’altra compaiono 4000 firme raccolte dagli abitanti dal quartiere, quasi lo stesso risultato ottenuto in due mesi da Toni Russo e tutte le associazioni saccensi messe insieme nella campagna “Ridateci le Terme” (a proposito ce le hanno poi ridate?), interviene la Chiesa che prega al riguardo ed intervengono tutti i politici locali. Che il Santo abbia compiuto davvero il miracolo e fatto risvegliare tutta la gente di Sciacca? Da oggi in poi dato che su questioni di tale importanza tutti hanno detto la loro, avremo finalmente anche qualche notizia, indignazione e dichiarazione su aspetti della vita pubblica un po’ più futili e di minore interesse come la privatizzazione dell’acqua, le incompiute, i lavori del Parf, la chiusura delle terme, le somme della transazione EAS, il rimborso dei canoni di depurazione degli ultimi dieci anni, la realizzazione dei parcheggi, i finanziamenti per l’edizione 2009 del Carnevale locale e il risanamento delle nostre strade che hanno più buche di un pezzo di formaggio svizzero?
A quanto pare, stando alle ultimissime dichiarazioni al riguardo del sindaco, “La statua rimane al centro della piazza e la gente potrà continuare ad andare a pregare da Padre Pio nel luogo in cui la sua statua è stata collocata tanti anni fa". Sarà difficile che i residenti decidano di buon grado di accondiscendere a spostare la statua poiché la stessa è diventata nel tempo un punto di riferimento, religioso e non, e perchè erano stati gli stessi residenti a scegliere vent’anni addietro quella collocazione. Il nuovo progetto, tra l’altro, paventa però la realizzazione anche di una nuova statua da dedicare a Pietro Germi, l’indimenticato regista che a Sciacca ed in particolare nel quartiere di San Michele girò ben due film: “Sedotta e abbandonata” e “In nome della legge”. Dove sarà collocata quest’altra statua? Vincenzo Raso, leader dell’associazione “Pietro Germi” dove organizzerà le sue manifestazioni? In un angolo nascosto della piazza?
Re Enrico IV, negli ultimi anni del ‘500, allorchè si convertì al cattolicesimo per poter essere eletto sovrano assoluto di Francia, esclamò: “Parigi val bene una messa!” Oggi potremmo domandarci: “Sciacca val bene una statua?”
Credevo che la preghiera si potesse fare anche in un angolino, all’interno del proprio cuore.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"