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venerdì 24 dicembre 2010

Approvato il nuovo regolamento per il Consiglio Comunale a Sciacca

Nuovo regolamento e debiti fuori bilancio. Si è discusso di questo durante l’ultima seduta del consiglio comunale di Sciacca. La seduta è stata già riconvocata per lunedì prossima per discutere e approvare altri debiti fuori bilancio. L’assessore Leonte dichiara: “Faremo di tutto per evitare il dissesto finanziario”


Il consiglio comunale ieri sera ha approvato 8 debiti fuori bilancio, altri 9 dovranno essere esitati nella seduta già fissata per lunedì 20 dicembre. Si è appreso che sono andati deserti i bandi per la vendita del baglio Maglienti e della pizzeria.
Debiti fuori bilancio, un problema per il comune, ma non solo per quello di Sciacca. Il consiglio comunale ieri sera ne ha approvati altri 8, la maggior parte dei quali riguardanti richieste di risarcimento danni da parte dei cittadini che hanno avuto incidenti a causa delle condizioni in cui versano le arterie cittadine.
Da anni si parla della penosa condizione in cui versano le strade comunali. Purtroppo la penuria di fondi da decenni non permette una reale e particolareggiata manutenzione ma soltanto semplici rattoppi qua e là. E gli incidenti nel tempo sono stati diversi per automobilisti, motociclisti e anche pedoni. Il Comune spende ogni anno tanti soldi per rimborsi danno e spese legali di vario genere.
Bisogna fare qualcosa, hanno detto diversi esponenti del consiglio comunale. La squadra di pronto intervento sia messa nelle condizioni di potere intervenire tempestivamente per la sistemazione delle buche, ha detto Pippo Turco, mentre ad opinione dei colleghi Grisafi, Cognata, Bivona e Alonge i contenziosi con i cittadini andrebbero definiti subito, magari con delle transazioni che consentano al comune di risparmiare. E’ assurdo ha aggiunto Calogero Bono che da un importo iniziale di 2 mila euro si arrivi alla fine del contenzioso legale a 8 -11 mila euro.
L’amministrazione sta seguendo questa strada, hanno replicato Simone Di Paola e Paolo Mandracchia ricordando la direttiva con la quale nel luglio scorso l’assessore Gianfranco Vecchio ha chiesto agli uffici competenti di percorrere l’ipotesi della transazione per chiudere i contenziosi sul nascere. La situazione debitoria del comune è davvero molto grave e si è giunti all’assurda situazione di contrarre mutui per pagare i debiti. Debiti su debiti insomma. Tali debiti ammonterebbero, euro più euro meno, a 4,5 milioni. Esattamente quanto il comune di Sciacca attende da anni dall’EAS per l’ormai storico e famoso contenzioso. Soldi tra l’altro già tutti impegnati e spesi nel tempo.
Sulla manutenzione delle strade è stato evidenziato il mutuo di 500 mila euro contratto dall’amministrazione per la viabilità urbana e quello ulteriore di 300 mila euro per la viabilità rurale. In realtà quello dei debiti fuori bilancio è un reale problema. Altri 9 dovranno essere esitati dal consiglio nella seduta già fissata per lunedì prossimo. E anche ieri sera l’assessore alle finanze Fabio Leonte ha tracciato un quadro preoccupante e realistico purtroppo di quella che è la situazione economica del comune in rapporto proprio ai debiti fuori bilancio. E si è appreso che non ha dato i frutti sperati neanche la messa in vendita di due beni del comune di Sciacca, il baglio Maglienti e la pizzeria. Si contava di far cassa anche e soprattutto per far fronte ai debiti, ma i due bandi sono andati deserti. Ci riproveremo subito ha detto l’assessore Leonte, annunciando già da oggi la pubblicazione di nuovi bandi per la vendita dei due beni ex Sitas. Sui debiti, Leonte, pur non nascondendo la preoccupazione, ha detto che la situazione economica sarà mantenuta sotto controllo, se è il caso si faranno altri mutui o si taglierà sui servizi, ma il comune non rischierà il dissesto. Intanto nuovi supermercati e centri commerciali sono in arrivo a Sciacca. Ultimamente si tratta di una vera e propria invasione.
Rinviati a lunedì sera i punti relativi al progetto per la realizzazione della chiesa al Ferraro e la variante urbanistica per l’utilizzazione dell’ex sala bingo di contrada Tabasi in un supermercato. Una richiesta quest’ultima proveniente dal gruppo Penny Market, una catena di supermercati discount di origine tedesca presenta in tutta Europa con oltre 2.800 punti vendita.
Ma non solo. Serata importante anche per l’approvazione del nuovo regolamento consiliare. L’ultimo era ormai datato al 1993.
Il consiglio comunale di Sciacca si dota quindi di un nuovo e moderno strumento. Approvato all’unanimità anche il regolamento per la disciplina dei lavori d’aula e di commissione.
Dopo oltre un anno di lavoro della commissione affari generali il consiglio comunale di Sciacca ha approvato all’unanimità il regolamento che disciplina l’attività d’aula e delle commissioni.
Uno strumento importante, come hanno rimarcato ieri sera diversi consiglieri, di maggioranza e opposizione, elogiando il lavoro svolto dalla commissione presieduta da Fabrizio Di Paola. Soddisfatto naturalmente pure il presidente del consiglio comunale Filippo Bellanca.
Si tratta di un corposo testo di 100 articoli che disciplina l’intera attività consiliare, prima distribuita tra vari regolamenti. La proposta è stata elaborata dalla prima commissione affari generali e personale ed ha subito un lunghissimo iter, durato oltre un anno, nel corso del quale si è tenuto conto delle numerose proposte emendative dei gruppi consiliari.
Tutti gli articoli e il regolamento nel suo complesso sono stati approvati sempre all’unanimità a dimostrazione di un lavoro condiviso.
Il nuovo regolamento prevede norme più chiare e precise, ma soprattutto adeguate alle nuove normative sia nazionali che regionali, riguardanti gli enti locali.
Molti gli istituti innovativi, anche mutuati da assemblee di rango più elevato, come il question time, la disciplina delle comunicazioni, il requisito della effettiva partecipazione a sedute di consigli e commissioni. Meglio regolamentate le prerogative dei gruppi e delle commissioni. Previste inoltre alcune adunanze speciali come quella su questioni aventi contenuto politico specifico o quelle riguardanti le nomine e le designazioni del sindaco. Con alcune norme finali è stato dato mandato alla prima commissione ed alla presidenza del consiglio di adottare ogni opportuna iniziativa per la massima divulgazione del contenuto del regolamento e di vigilare sull’impatto amministrativo dello stesso, proponendo se del caso eventuali correttivi.
Per una volta dunque una seduta consiliare con meno polemiche e più fatti. Proprio quello che chiede la città di Sciacca.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

mercoledì 22 dicembre 2010

Concerto a Sciacca Musica Per L'Africa: for Burundi

Mercoledì 22 dicembre alle 21 presso l’auditorium San Francesco di Sciacca concerto dell’orchestra “Ruggero II” diretta dal Maestro Antonio Giovanni Bono. Una serata all’insegna della buona musica e della solidarietà: tutto l’incasso verrà devoluto affinché si porti un aiuto concreto ai bambini del Burundi

L'ARCI di Sciacca e l'associazione T.U.ONLUS insieme per il concerto di beneficenza “Musica per l’Africa: a sostegno delle popolazioni del Burundi”. Una serata particolare, di musica e solidarietà, quasi alla vigilia del Natale, per comprendere l’importanza del sostegno umanitario e per ascoltare la cosiddetta “musica colta”. Si esibirà infatti l’orchestra da camera “Ruggero II” di Palermo diretta dal Maestro Antonio Giovanni Bono e composta da alcuni dei migliori musicisti italiani, professionisti che hanno avuto esperienze in diversi teatri importanti italiani ed internazionali.
Il concerto si terrà presso l’auditorium San Francesco di Sciacca mercoledì 22 dicembre a partire dalle ore 21.
Per informazioni e lasciare il proprio contributo economico acquistando i relativi biglietti si ci può rivolgere all’ASTAP Viaggi di corso Vittorio Emanuele, a Sciacca.
Durante la serata ci sarà anche la proiezioni di video realizzati in modo amatoriale dalla T.U. ONLUS in Burundi, l’esposizione di oggetti di artigianato provenienti dal luogo e una degustazione di vini a cura della Cantina Settesoli.
Partecipa alla serata anche l’associazione “Carta 9 Gennaio” di Palermo che parlerà del suo importante contributo alle popolazioni del Terzo Mondo.
L’evento si svolge grazie al patrocinio delle Terme di Sciacca e grazie al contributo di diversi sponsor. Ma qual è l’obiettivo della serata? Portare avanti in Burundi il Progetto “Avrai una casa” promosso dall'associazione T.U. ONLUS e rivolto in particolar modo ai bambini e ragazzi di strada.
“I Na Nye Yiri”, in swahili “Avrai Una Casa”, è il nome del progetto che l’associazione T.U. ONLUS intende realizzare in Burundi. Il nome rappresenta un augurio africano che il padre faceva al figlio prossimo all’unione nuziale. Il Progetto verrà realizzato a Caga, collina burundese ubicata nella provincia di Ruyigi. I Na Nye Yiri si prefigge i seguenti obiettivi: migliorare le condizioni di vita dei bambini orfani e ragazzi di strada attraverso la costruzione di una struttura di accoglienza e il reinserimento nelle famiglie, garantendo loro un’alimentazione sana ed equilibrata, l’istruzione scolastica e la copertura sanitaria; rendere autonomo il complesso progettuale attraverso lo sviluppo di attività produttive, artigianali e agro-zootecniche finalizzate a finanziare il progetto.
In particolare la prima Unità di Produzione (UP) è rappresentata dal Progetto Mpungwe che ha lo scopo di sviluppare il comparto agropastorale attraverso la valorizzazione di aree marginali, ubicate nella catena montuosa del Mpungwe. Il progetto verrà realizzato in tutte le sue fasi coinvolgendo attivamente la popolazione burundese nella convinzione che il coinvolgimento attivo e la partecipazione diretta degli attori locali rappresenti il presupposto necessario per la riuscita di qualsiasi progetto di sviluppo territoriale.
Ma qual è oggi la situazione del Burundi? Come si sa, il Burundi è un piccolo Stato dell’Africa sub-sahariana la cui popolazione si aggira intorno ai 8,5 milioni di abitanti. Ha un passato turbolento caratterizzato da dominazioni straniere e da frequenti conflitti etnici.
La guerra civile ha fatto sì che il Burundi venisse classificato tra i dieci Paesi più poveri del pianeta. Le cure mediche, gli ambulatori e gli ospedali rappresentano un lusso, usufruibile solamente dal 20% della popolazione. Il 46,3% della popolazione presenta un’età inferiore ai 14 anni. Si stima che oltre 230.000 bambini siano rimasti orfani a causa della guerra e dell’AIDS. Il tasso di analfabetismo è pari al 59% della popolazione con percentuali che variano di molto se si considerano i grandi centri urbani o le zone interne di collina. Le infrastrutture statali, la costante presenza di una instabilità politica ed una povertà crescente rendono incerto il futuro delle nuove generazioni che spesso sono abbandonate a se stesse o, nella gran parte dei casi, ha già un futuro segnato.
L’Associazione T.U. Onlus è nata relativamente da poco ma attraverso il presidente, Ignazio D’Asaro, si è recata già un paio di volte in Burundi per mettere le basi del progetto in questione e portare aiuto. L’acronimo “T.U.” sta per “Twunge Ubumwe” che significa “Facciamo l’Unione”. Si tratta di un’Organizzazione Non Lucrativa di Utilità Sociale (ONLUS). Il nome allude “all’unione” fra le diverse etnie presenti in Burundi. L’Associazione si occupa di cooperazione allo sviluppo ed in particolare: idealizza, propone e promuove progetti di sviluppo nei Paesi emergenti, in particolar modo in Burundi; opera principalmente nel campo dell’assistenza e tutela a sostegno di soggetti indigenti, con particolare riferimento ai bambini burundesi; promuove il comparto agro-zootecnico burundese attraverso la realizzazione di progetti nel rispetto di principi etici che durino nel tempo, che siano sostenibili, equilibrati e stabili.
Insomma ci sono tutte le premesse per vivere, giorno 22 dicembre, una bella serata: riflessioni, solidarietà e ascolto di musica, non solo “classica”, ma anche colonne sonore di film famosi e che hanno fatto la storia del cinema, e alcuni brani natalizi, propri dell’atmosfera di questi giorni. Non mancate.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

lunedì 20 dicembre 2010

"Musica per l'Africa": concerto a Sciacca

Concerto di beneficenza dell'Orchestra da Camera "RUGGERO II" diretta dal maestro Antonio Giovanni Bono per sostenere i progetti dell'associazione T.U. Onlus in Burundi.
Mercoledì 22 Dicembre ore 21.00 Auditorium ex San Francesco di Sciacca.
Biglietti disponibili presso l'agenzia ASTAP VIAGGI di Sciacca.

Lo speciale - documentario sull'iniziativa benefica. Non mancate e diffondete. Grazie

domenica 19 dicembre 2010

La copertina di Crozza (Ballarò 14/12/2010): "I guerrieri Scilipoti"


Puntata di Ballarò del 14/12/2010 - Crozza parla della compravendita dei voti per la fiducia al governo. Troppo forte eheheh

venerdì 17 dicembre 2010

La mafia dentro

Castrofilippo, Licata, Lampedusa, Racalmuto, Siciliana e Agrigento: viaggio in alcuni dei Comuni della provincia di Agrigento alle prese con inchieste ed indagini per presunte connivenze tra la cosa pubblica e il malaffare. Secondo il Censis 37 Comuni su 43 della nostra provincia sono a rischio mafia, un territorio con “la mafia dentro” scriverebbe oggi Rita Atria

La provincia di Agrigento è la più mafiosa d’Italia. 37 comuni su 43, pari all'86%, sono impregnati dalla presenza di Cosa nostra. E’ il triste record negativo che emerge dal rapporto del Censis (il Centro studi investimenti sociali) sul “condizionamento delle mafie sull'economia, la società e le istituzioni del Mezzogiorno” consegnato al presidente della Commissione antimafia, Giuseppe Pisanu. Nella “classifica mafiosa” del Censis, dopo Agrigento, c’è Napoli, provincia in cui il 79,3% dei comuni subisce una forte presenza della camorra e poi Caltanisetta, dove sono il 77,3% i comuni con un’indiscussa presenza mafiosa. Tra le regioni è la Sicilia ad avere la maggior quota di comuni coinvolti (195, pari al 50% del totale); seguita dalla Puglia, dove 97 comuni, pari al 37,6% del totale registra la presenza di organizzazioni criminali, dalla Campania (203 comuni, pari al 36,8%) e dalla Calabria (115 comuni, pari al 28,1%). Nelle regioni del Sud, soprattutto in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, 13 milioni di abitanti (il 22% della popolazione italiana e il 77% di quella che risiede nelle 4 regioni), vivono sotto l’ombra della mafia nei 610 comuni connotati per l’esistenza di organizzazioni criminali riconosciute, per la presenza di beni confiscati e per lo scioglimento di enti locali a causa di infiltrazioni mafiose. Ma nell’Agrigentino, si sa, le cosche mafiose abbondano. Molti sono i beni confiscati (anche se spesso rimangono inutilizzati) e vari i comuni sciolti per mafia. E poi fino a poche settimane fa c’erano i due boss Giuseppe Falsone e Gerlandino Messina, ritenuti rispettivamente, capo e vice capo della Cosa nostra Agrigentina, inseriti dal Viminale tra i 30 latitanti più pericolosi d’Italia, arrestati rispettivamente a Marsiglia e Favara. Ed ecco come Agrigento raggiunge, ancora una volta, il suo record negativo. Di Castrofilippo, dell’operazione Family, del consiglio comunale sciolto per infiltrazioni mafiose, delle indagini che riguardano l’ex sindaco ma anche Cimino padre e Cimino figlio, abbiamo più volte scritto. Adesso buttiamo l’occhio anche su alcuni degli altri comuni agrigentini interessati da indagini inerenti alla criminalità organizzata.
Guardiamo per esempio all'anomala situazione del comune di Licata, dove il sindaco, Angelo Graci, nello scorso novembre fu arrestato per aver intascato presunte tangenti da un imprenditore dello spettacolo. Graci, poco dopo l’arresto, è tornato in carica come sindaco grazie ad una legge regionale che glielo permette (è stato presentato, comunque, un disegno di legge regionale che dispone siano sospesi dalla carica anche gli amministratori ai quali la magistratura ha disposto, l’obbligo di dimora, i divieti di soggiorno, di espatrio o l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) ma ha l’obbligo di non mettere piede alcuno nel paese che amministra (divieto di dimora poi confermato anche dalla Cassazione). Graci di fatto amministra la sua città, ma a 50 chilometri di distanza. Ed ancora Graci è stato coinvolto nell’operazione denominata “Tre Sorgenti”. Secondo l’accusa, utilizzando il suo ruolo istituzionale, avrebbe permesso la stipula di un accordo tra l’Ato di Agrigento e una società idrica chiedendo a quest’ultima come contropartita l’assunzione dei suoi due figli. Secondo quanto si è appreso, nei suoi confronti la polizia di Stato avrebbe eseguito una perquisizione. Per questo reato è pendente un processo davanti alla terza sezione penale del Tribunale di Agrigento. Situazione alquanto strana che ha attirato l’attenzione anche di tv nazionali qualche giorno fa; in questo caso la mafia sembra c’entrare poco, ma la situazione rimane comunque stranissima.
Stessa sorte per l’attuale sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, tornato in carica dopo l’arresto del 21 luglio 2009 per presunta concussione dopo delle indagini avviate in seguito alla denuncia di un imprenditore che raccontò di essere stato costretto a consegnare somme di denaro al sindaco, pena il ritardo nella riscossione di alcuni crediti vantati nei confronti del comune. Più esattamente De Rubeis fu accusato di aver preteso tangenti da tre imprenditori agrigentini: Sergio Vella, Massimo Cam¬pione e Pasquale De Francisci che operavano nell’isola per lavori di costruzioni e tutela ambientale. Secondo i loro racconti, avrebbero pagato soldi per accelerare la macchina burocratica del Comune. Accuse che De Rubeis ha sempre respinto ed è stato creduto dal Tribunale del riesame che ha annullato le relative ordinanze di custodia cautelare, sostenendo che quei soldi in realtà erano da considerare solo dei prestiti a titolo personale. In una recente udienza dello scorso 11 ottobre 2010 hanno chiesto di costituirsi parte civile Confindustria Agrigento, tramite il presidente Giuseppe Catanzaro che ha dato incarico di rappresentare l’associazione degli industriali all’avvocato Marzia Fragalà, Legambiente e il segretario cittadino di Lampedusa del PD, Peppino Palmeri. Ferma l’opposizione degli avvocati della difesa di De Rubeis.
Ed ancora a Racalmuto, città del compianto scrittore Leonardo Sciascia: il sindaco Salvatore Petrotto è indagato, in stato di libertà, per un presunto caso di tentativo di corruzione. Secondo l’accusa Petrotto, assieme al presidente del consorzio acquedotto Tre Sorgenti, l’avvocato Calogero Mattina, (agli arresti domiciliari), avrebbe chiesto all’amministratore delegato di Girgenti Acque, di versargli dei soldi per non danneggiarla con iniziative legali. Secondo la ricostruzione della Procura di Agrigento, grazie alle indagini della polizia di Stato, il reato non si sarebbe consumato per l’opposizione della vittima a queste richieste. Ma Petrotto sarebbe coinvolto direttamente anche nell’operazione antidroga: l’avvocato Calogero Mattina, presidente del consorzio idrico Tre Sorgenti, è accusato d’avergli ceduto cocaina, nel febbraio del 2009.
Nel maggio scorso Petrotto ammise pubblicamente d’aver fatto uso di droga, parlando di un “momento difficile” della sua vita. Petrotto ha chiesto “scusa” ai suoi concittadini.
Di fatto Petrotto è ancora in carica ma è corretto riportare anche la risposta alle accuse del primo cittadino di Racalmuto che attraverso un comunicato contesta le accuse. “E’ chiaro che si paga sempre un prezzo e nel mio caso salatissimo, per le battaglie che si conducono contro la privatizzazione dell´acqua” dichiara Petrotto. “E’ il mio caso specifico e di chi ha contrastato, in tutte le sedi giudiziarie, coloro i quali hanno avuto in gestione per 30 anni il sevizio idrico integrato in provincia di Agrigento. Chi tocca i fili, rischia sempre di morire. L’avere osteggiato politicamente chi attualmente gestisce il ciclo delle acque nell’agrigentino comporta anche questo, delle chiare calunnie per le quali ho dato mandato al mio legale, per tutelarmi in tutte le sedi. Sono amareggiato e sconfortato nel continuare a subire l’onta e l’umiliazione del continuo rovesciamento di inoppugnabili verità. Chi si batte per la collettività, chi difende gli interessi dei più deboli, purtroppo rischia di diventare bersaglio del primo potente di turno. Sono fiducioso che l’accertamento della verità, come mi è capitato già in passato, possa fare giustizia di alcune errate e false segnalazioni di chi ha il solo ed esclusivo intento di difendere i suoi ingenti interessi, alla luce anche delle recenti norme in materia di pubblicizzazione dell’acqua. E chi è stato condannato a risarcire alla collettività, qualche milione di euro, tenta una disperata difesa, offendendo e cercando di salvare il salvabile. Infatti l’attuale gestore, in provincia di Agrigento, a breve, dovrà, quasi sicuramente, mollare questo prezioso servizio, per via dell’entrata in vigore della nuova legge che sancisce il sacrosanto principio che l’acqua è un bene pubblico ed è un diritto di ogni cittadino, quello di averne la disponibilità così come l’aria che respiriamo. Se dovevo essere arrestato per avere difeso questi principi e questi valori, subendo le calunnie di qualcuno, ebbene sono fiero di aver condotto questa battaglia che, in provincia di Agrigento, è stata sostenuta da migliaia di persone e che a qualcuno è costata qualche milione di risarcimento destinato alla collettività. Questa è la verità. E per queste ragioni sono stato ignominiosamente tirato in ballo. Capisco che è difficile farsi sentire” conclude Petrotto, “quando vige uno strapotere che anche in mezzo all’acqua ha inteso mettere salde radici. Con grande gratitudine e fiducia nella Giustizia”.
E come dimenticare le vicende di Siculiana, comune sciolto per mafia qualche tempo fa. Cinque imprenditori che raccontarono di aver pagato il pizzo e essersi piegati al racket delle estorsioni e che grazie alle loro testimonianze condussero gli inquirenti all'iscrizione nel registro degli indagati dell'allora sindaco Giuseppe Sinaguglia e del comandante dei vigili urbani del paese Giuseppe Callea. Fra gli arrestati vi fu un consigliere comunale, tal Francesco Gucciardo. Quella inchiesta scaturì anche grazie al contributo delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Maurizio Di Gati. Fra gli imprenditori che ammisero di aver versato alla mafia agrigentina somme di denaro c’era anche il presidente di Confindustria di Agrigento, Giuseppe Catanzaro che fu costretto a pagare 75mila euro alla famiglia mafiosa di Siculiana per la protezione dei propri cantieri. Oggi Siculiana tenta il riscatto con il nuovo sindaco Mariella Bruno, insediatasi da qualche mese. La situazione sarà sicuramente difficile, ma serietà, onestà ed impegno se messe in atto, alla fine pagheranno.
Ad Agrigento città, invece, recentissime sono le tre richieste d’arresto (operazione denominata Tetris) per quattro dipendenti del Comune, tra cui il dirigente del settore Affari sociali. I coinvolti sembrano essere diciotto persone indagate a vario titolo, e sullo sfondo, un suicidio, due attentati, querele e controquerele e un presunto imbroglio legato ad un appalto di poco meno di un milione di euro che secondo l’accusa è stato affidato con sistemi non contemplati dalla legge e, soprattutto, con metodi ritenuti personalistici e proiettati a consegnare l’appalto ad una società “amica”. Una vicenda di malaffare che vede protagonista il bando gara rivolto all’affidamento del servizio sociale professionale e segretariato sociale ad equipe specialisti esterni. Gli indagati sono Giovanni Lattuca, dirigente del settore “Affari sociali” che comprende anche quello della solidarietà sociale, e il personale dipendente, Antonella Sciarrotta, Arturo Attanasio e Anna Maria Principato. Tutti sono accusati di aver avuto un ruolo nell’affidamento dell’appalto del servizio di assistenza domiciliare anziani, gara svoltasi nel marzo del 2009, ed aggiudicata dal Consorzio “Il Punto”, guidato da Maria Rita Borsellino (anch'essa indagata) a scapito del Consorzio Agrica, una associazione di cooperative. Adesso si attende la decisione del Gip Zammuto e sapremo se sospenderà dal servizio i quattro dipendenti comunali. Giovanni Lattuca, intanto, si è dimesso dall’incarico.
Situazioni squallide che fanno precipitare ulteriormente la fiducia dei cittadini nella politica ma che rinforzano quella per la Magistratura che, senza sconti, sta provando a debellare questi vili atti criminosi in una terra difficile come la nostra. E’ evidente il grado di corruzione che in provincia ha raggiunto livelli altissimi. E’ questa la politica del fare, dello sviluppo, del lavoro? Invitiamo i cittadini agrigentini e della provincia a schiaffeggiare metaforicamente il candidato che alle prossime elezioni promette posti, lavoro, sviluppo: mandatelo a quel paese, questa melma vuole solo attentare al futuro vostro e dei vostri figli. La gente a cui vogliamo credere è come quella di Falcone e Borsellino, uomini che hanno creduto nei valori della giustizia e della libertà, persone perbene come il giudice Rosario Livatino, modello di onestà e di trasparenza da seguire.
Tutti i cittadini della provincia però non devono pretendere onestà e trasparenza soltanto da chi governa la cosa pubblica a tutti i livelli ma anche da se stessi. Perché lo Stato siamo tutti noi, perché i primi a cambiare e a comportarci correttamente dobbiamo essere tutti noi. Come scriveva Rita Atria: “Prima di combattere la mafia devi farti un auto esame di coscienza. Poi, dopo aver sconfitto la mafia dentro di te, puoi combattere la mafia che c’è nel giro dei tuoi amici. La mafia siamo noi e il nostro modo sbagliato di comportarci.”

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

mercoledì 15 dicembre 2010

Le vie (deserte) del Natale

Cominciati gli eventi natalizi a Sciacca all’insegna dell’austerity. Il centro storico chiuso sarà un bel banco di prova per saccensi e commercianti che hanno organizzato anche una lotteria, primo premio una Pegeaut 107. Musica, arte e animazione per bambini gli appuntamenti più interessanti

Lo slogan di una nota pubblicità da anni recita “Natale quando arriva arriva” ma a Sciacca le festività sembrano giungere sempre inaspettate poiché, a causa delle ristrettezze economiche e degli assestamenti di bilancio, si stila un programma all’ultimo momento. Eventi che, è chiaro, vanno di pari passo con le esangui casse comunali per le quali quest’anno si è raschiato davvero il fondo del barile. Con poco più di 50mila euro (dei quali 26 arrivano dalla regione siciliana) si è dovuto procedere all’organizzazione di 20 giorni di manifestazioni, pagare luminarie e Siae. Troppo pochi per poter fare qualcosa di particolare. Ma tant’è. La cosa più interessante e sperimentale de “Le vie del Natale”, così si chiama il cartellone di quest’anno, riguarda la chiusura del centro storico al traffico veicolare, tutti i giorni dal 6 al 23 dicembre, dalle 17 alle 21. I saccensi potranno lasciare l’auto nel parcheggio ricavato a Gaie di Garaffe nel piazzale “Marinai d’Italia” per poi giungere in centro utilizzando in modo gratuito 3 piccoli bus navetta gestiti dalla Cooperativa Aeternal e adatti a snodarsi meglio tra le vie di Sciacca, molto più carini e comodi rispetto ai vecchi ed eccessivamente grandi bus che siamo stati sempre abituati a vedere.
E’ un test molto interessante non solo per vedere come rispondono i saccensi ma anche per capire se e come quest’idea possa aiutare le attività commerciali del centro. E’ stata degli stessi commercianti del resto la richiesta di non estendere l’iniziativa oltre al 23 dicembre. La valigia insomma sarà il solito caos di auto e smog. Un tentativo di rivoluzione culturale lasciata a metà per dei cittadini che, facendo una battuta, sono abituati ad entrare nei negozi con tutta l’automobile, pur di non fare due passi a piedi in più.
Ma andiamo al programma natalizio. Dopo la parata iniziale che ha visto sfilare la banda musicale, i gruppi folcloristici e alcuni protagonisti della Disney, per la felicità dei più piccoli, ogni giorno ci saranno animazione per le vie della città, giro dei Babbo Natale e le classiche novene mentre in piazza Scandaliato troveremo l’albero di Natale ecologico e un presepe.
Sabato 11 e domenica 12 dicembre i momenti clou saranno la degustazione di prodotti tipici realizzata grazie al contributo della Soat mentre, sempre sabato, si terrà l’esibizione del noto comico Dado. Ma saranno diversi anche i momenti musicali: il concerto del gruppo polifonico Santa Cecilia, il gruppo musicale Prestia, le Antiche Serenate Notturne, il coro polifonico delle Terme, i Cunti e Canti, il coro Gospel, lo spettacolo musicale “Connubio d’amore”, quello di Toni Bentivegna e infine, ma non per ultimo, il dj Amedeo Ardagna in piazza Scandaliato durante la notte di Capodanno, tra il 31 e l’1 gennaio. Insomma musica per tutti i gusti e per tutti i palati. Basta prendere visione ogni giorno del programma redatto che comprende anche diverse mostre ed estemporanee di pittura.
Segnaliamo infine, ma non rientra negli eventi previsti dal Comune, il concerto dell’Orchestra “Ruggero II” di Palermo diretta dal maestro Antonio Giovanni Bono che si terrà il 22 dicembre alle 21 presso l’auditorium San Francesco. Il ricavato andrà interamente in beneficenza, destinato ai bambini del Burundi mentre è possibile assicurarsi il biglietto d’ingresso presso l’agenzia Astap Viaggi.
Natale, Capodanno ed Epifania all’insegna dell’austerity dunque. Ma uscendo e vivendo il centro storico qualcosa si trova sempre a ricordarci l’atmosfera delle festività.
Il centro commerciale naturale invece ha organizzato una lotteria, primo premio una Pegeaut 107. Ogni 30 euro di spesa presso i negozi convenzionati garantirà un biglietto fino ad un massimo di 5 biglietti per volta. L’estrazione sarà effettuata il 6 gennaio. Un incentivo in più per uscire e per preferire i negozi di Sciacca a quelli dei paesi limitrofi. Si esce a piedi (oppure si utilizza la navetta) e magari si torna con una bella auto. Perché no? In fondo Babbo Natale qualche regalo lo dovrà pur portare.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

lunedì 13 dicembre 2010

Crozza: Le figurine di Wikileaks. Intellingence o Stupidance?


Ballarò 2010 - Copertina di Maurizio Crozza - Le figurine di Wikileaks - Puntata del 30-11-2010.
Troppo forte Crozza. Buona visione. "Ma in che mani siamo?"

sabato 11 dicembre 2010

Luciana Littizzetto: Ma perché aspettare il 14 dicembre?


Lucianina Littizzetto parla dei temi caldi dell'ultima settimana, dalle rivelazioni di Wikileaks alla crisi politica italiana.
"Hanno chiuso fino al 14? Devono andare a lavorare! Non era il governo del fare?" Che risate. buona visione

giovedì 9 dicembre 2010

Fare la differenza. L'importanza della raccolta differenziata

Presentati dalla Sogeir i dati ufficiali della raccolta differenziata nell’ATO AG1. Tutti i Comuni registrano impennate positive grazie alla raccolta porta a porta e ai diversi progetti di sensibilizzazione. A Sciacca invece si può fare meglio. Decisivo l’apporto dell’impianto di compostaggio

Il tema dei rifiuti e della relativa raccolta differenziata è uno dei problemi più urgenti che la società moderna deve porsi e risolvere al fine di salvaguardare l’ambiente e lo stesso habitat umano. Su questo argomento occorre lavorare ancora tanto, soprattutto sensibilizzando e informando la popolazione sui vantaggi economici, ambientali e culturali del fare la differenziata.
La raccolta differenziata è un sistema di raccolta dei rifiuti solidi urbani suddivisi per tipologia di rifiuto (carta, vetro, plastica, legno).
Il processo deve partire all’interno delle nostre case: basta munirsi di quattro diversi sacchetti o degli opportuni contenitori (ognuno dei quali raccoglierà una tipologia di rifiuto), serve inoltre un pò di pazienza e di attenzione nella suddivisione degli stessi.
Una volta che il nostro sacchetto sarà pieno, ci adegueremo al Metodo di Raccolta che più ci aggrada o che il Comune di appartenenza ci propone.
Di solito i Metodi di Raccolta più utilizzati sono: La Raccolta Stradale servendosi di appositi contenitori (le cosiddette “Campane”) sui quali viene indicato il tipo di rifiuto che può incamerare o la Raccolta Porta a Porta durante la quale un operatore ecologico ritira i nostri sacchetti, già suddivisi per tipologia di rifiuto, e si fa carico di collocarli negli appositi spazi.
Imparare a differenziare i nostri rifiuti non è solamente un metodo consapevole per rispettare l’ambiente e il pianeta ma è anche un dovere sancito da diverse normative che impongono ai Comuni di raccogliere in maniera differenziata il 65% dei rifiuti entro il 2010. E i Comuni sono formati da cittadini, ossia da tutti noi.
In molti Comuni, poi, nella stesura delle Tasse sui Rifiuti, per incentivare questa procedura, adottano il principio del “più inquini e più paghi” e, di conseguenza, “più ricicli e più risparmi”.
L’Ato Ag1, che serve anche Sciacca, come sottolinea Legambiente, continua ad ottenere ottimi risultati in merito alla raccolta differenziata. I dati del 2010 parlano chiaro. Facciamo alcuni esempi: Alessandria della Rocca è passata dal 37% di gennaio al 53% di ottobre, Cianciana dal 17% al 61%, Villafranca Sicula dal 58% al 73% si conferma il miglior comune dell’Ato gestito dalla Sogeir.
Nella seguente tabella i dati ufficiali del 2010 in dettaglio di tutti i comuni serviti dalla Sogeir:

COMUNE GENNAIO 2010 OTTOBRE 2010
Alessandria della Rocca 37,51% 53,87%
Bivona 28,10% 48,01%
Burgio 43,34% 49,04%
Calamonaci 41,51% 59,3%
Caltabellotta 23,90% 53,35%
Cattolica Eraclea 12,28% 54,71%
Cianciana 17,12% 61,61%
Lucca Sicula 59,81% 63,49%
Menfi 38,01% 57,06%
Montevago 53,82% 61,78%
Ribera 43,62% 39,25%
S. Margherita Belice 46,58% 53,45%
S. Stefano Quisquina 11,78% 25,51%
Sambuca di Sicilia 25,99% 42,08%
S. Biagio Platani 11,39% 62,8%
Sciacca 22,57% 25,23%
Villafranca Sicula 58,17% 72,99%
ATO AG1 29,81% 39,11%

Dati incoraggianti dunque ed in aumento dappertutto. Solo a Ribera si registra una lieve contrazione mentre a Sciacca le percentuali continuano ad essere un pò basse. Ci sono comuni che già partivano da una buona base di partenza avviata da anni come a Burgio, Villafranca e Lucca Sicula, premiate lo scorso anno come migliori Comuni in Italia nell’ambito della manifestazione nazionale “Comuni Ricicloni”. La mossa vincente sembra essere quella della raccolta porta a porta che permette a tutti i cittadini, anche ai più anziani, di capire come differenziare e in quali giorni procedere alla consegna del determinato rifiuto. A Sciacca questo tipo di raccolta ancora non è esteso su tutto il territorio ma nel quartiere Isabella è in funzione, con buoni risultati, già da tempo.
Proprio partendo dalla Raccolta Differenziata, sono innumerevoli i prodotti che si possono ottenere dalle singole tipologie di rifiuto. Si possono fare quattro facili esempi al riguardo:
CARTA: Tutta la carta può essere raccolta con l’eccezione della carta accoppiata a materiali plastici (per esempio: cartoni del latte) e della carta carbone. La carta raccolta può dare origine alla cosiddetta Carta Riciclata. Quanti alberi in meno sarebbero in questo modo abbattuti con la conseguenza di avere più aree verdi e più aria pulita.
PLASTICA: Rappresenta il rifiuto che occupa lo spazio maggiore, quindi sarebbe già importante limitare il più possibile l’uso di questo materiale. Non tutta la plastica può essere riciclata con i macchinari degli attuali impianti: si possono depositare i contenitori per liquidi, per bevande, i flaconi dei detersivi e tutti quei prodotti di plastica che riportano su di essi il simbolo caratteristico (tre frecce a formare un triangolo) con all’interno la sigla SPI (Society of the Plastics Industry). Significa che quel prodotto può venire riciclato. Avremmo in questo modo meno componenti tossiche e chimiche nell’aria e nel sottosuolo rispetto a quelle che si ottengono gettando la plastica insieme agli altri rifiuti attraverso il metodo tradizionale.
VETRO: È il prodotto che si ricicla meglio e lo si può fare infinite volte. Tutto il vetro è riciclabile eccezion fatta per la ceramica. Anche in questo caso si giungerebbe ad avere un minore impatto ambientale evitando di utilizzare eccessivamente gli addottivi chimici che servono per la sua realizzazione ex novo.
METALLI E ALLUMINIO: La loro produzione comporta un elevato dispendio di energia e un inquinamento così marcato che sarebbe meglio non acquistare prodotti confezionati in alluminio. Lattine, barattoli, vassoi, piatti realizzati con questo materiale possono essere tutti riciclati. Ci sono macchine che sono in grado di riprodurre materiali metallici proprio partendo dai rifiuti che noi abbiamo raccolto.
Alla luce di quanto detto, ci possiamo rendere ben conto che la Raccolta Differenziata è un metodo che ci porta dei vantaggi: minori danni all’ambiente, riduzione dei pericoli per la salute dei cittadini, risparmio per gli utenti sulla tariffa sui rifiuti, crescita economica ed occupazionale (più si ricicla, più aumentano i posti di lavoro nelle aziende che si occupano di questo settore).
Non solo la differenziata ma anche il compostaggio, entrambi elementi essenziali per garantire un minore afflusso di rifiuti verso le discariche. Anche in questo l’Ato Ag1 e la Sogeir, presieduta da Vincenzo Marinello, segnano il passo grazie alla piena funzionalità raggiunta dall’impianto realizzato in contrada Santa Maria.
Il Compostaggio è un insieme di processi naturali di decomposizione dei materiali organici. In natura questi processi avvengono nei boschi dove milioni di microrganismi decompongono le sostanze organiche, poi sintetizzate nel cosiddetto “Humus”. Il compostaggio dei rifiuti parte proprio da questo presupposto naturale al fine di ottenere il riciclaggio dei rifiuti organici. Esso permette lo smaltimento della parte più complessa di rifiuti, evita di portare alla combustione materiali poco adatti alla stessa e produce il Compost che, come l’humus, rende più fertile e ricca la terra. È un processo naturale che può essere sempre controllato e migliorato con le nuove tecnologie, permette di ridurre lo smaltimento in discarica e consente di ottenere nuove risorse, risorse da riciclare. Il tutto viene realizzato in appositi impianti di compostaggio nei quali vengono tratti i rifiuti organici differenziati dal cittadino. Gli automezzi, dopo la raccolta, portano i rifiuti nel capannone di ricezione per avviare il trattamento.
Ultimamente in tv siamo abituati a vedere le immagini dei cumuli di spazzatura a Napoli, Palermo, Agrigento e Licata, le strade sporche di mondezza, le montagne di rifiuti che spesso arrivano al primo piano degli edifici residenziali. I dati 2010 presentati dalla Sogeir dimostrano invece che ridurre i rifiuti dalle città e dalle discariche è possibile. Basta mettere in pratica, nel concreto, le parole chiave: raccolta differenziata, impianti di compostaggio e adeguati progetti di sensibilizzazione. In questo modo la gente capisce. E risponde bene.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

martedì 7 dicembre 2010

Muro contro Muro nel consiglio comunale di Sciacca

Approvato l’assestamento di bilancio ma respinti 3 emendamenti proposti dalla minoranza. E’ scoppia la bagarre e la polemica politica non solo tra i due poli ma anche all’interno della stessa maggioranza. La manovra riguarda i cantieri lavoro, il carnevale 2011 e gli eventi natalizi

E’ una “manovrina” da 230 mila euro quella che è stata approvata durante l’ultimo consiglio comunale di Sciacca nell'ambito dell'atteso via libera all'assestamento generale di bilancio.
100mila euro è la quota che il comune dovrà garantire per l’avvio degli 8 cantieri lavoro finanziati ultimamente dalla Regione Siciliana. Questi cantieri prenderanno il via a gennaio, riguarderanno molti punti strategici della città e coinvolgeranno 180 lavoratori. Il finanziamento ammonta a 900mila euro mentre un primo cantiere lavoro era stato già ultimato un mese fa. Gli operai si erano adoperati nel quartiere Perriera.
Taglio di 50mila euro per il carnevale, 23mila euro dei quali saranno detratti ai premi per i carristi, 55mila euro invece per le manifestazioni e le luminarie natalizie.
L'assessore al bilancio e finanze Fabio Leonte, pur facendo i salti mortali, non ha potuto non prendere atto delle drammatiche condizioni nelle quali versano le casse comunali.
Stando ai numeri dunque il carnevale 2011 costerà al comune 317 mila euro, a differenza di quello del 2010 costato circa 37o mila euro.
Inserita nella delibera anche 30 mila euro per un contributo agli indigenti. Inapplicabile, almeno quest'anno, il proposito dell'assessore Leonte di ridurre il numero degli aventi diritto a questo contributo, al fine di permettere assegni più sostanziosi a chi ne ha bisogno.
Detta così sembrerebbe che tutto sia filato liscio come l’olio ma ciò non corrisponderebbe a verità. La battaglia in aula è stata serrata e tante volte il clima si è infuocato. La minoranza ha proposto tre emendamenti a questa manovra ma tutte e tre sono state rispedite al mittente. Nel dettaglio si trattava del ripristino dei bevai che da tempo sono a secco nelle contrade periferiche della città, della riattivazione dei progetti in favore del recupero degli alunni svantaggiati e l’incremento della quota prevista per gli indigenti. Le proposte fatta rispettivamente dai consiglieri Turco, Cognata e Fabrizio Di Paola sono state respinte perché la minoranza, durante il voto finale, non avrebbe garantito il voto favorevole, come voleva la maggioranza, ma la semplice astensione. “Non ci basta” ha detto Simone Di Paola. Muro contro muro dunque con reciproche accuse. Da una parte l’opposizione parla di “insensibilità e assurda chiusura” da parte dell’amministrazione, dall’altra parte la maggioranza, sempre per bocca di Simone Di Paola, non ha gradito il modo che l’opposizione ha avuto di condurre le trattative, svolte durante una sospensione promossa dallo stesso assessore Leonte.
Paolo Mandracchia ha confermato che quest’anno il comune ha avuto in totale un milione e quattrocento mila euro in meno di risorse finanziarie rispetto al passato.
L’altro nodo da sciogliere è l’organizzazione del carnevale posto che la giunta ha già deciso di contrarre i costi riducendo anche i fondi per la successiva pulizia delle strade e le cifre destinate alla protezione civile. Si cercherà di farlo, come da tradizione, al centro storico ha detto l’assessore Ferrara ma ciò dipenderà anche da quello che consiglieranno i tecnici comunali e della Girgenti Acque dato che, ultimamente, le strade cittadine sembrano essere diventate parecchio friabili e potrebbero non reggere il passaggio dei carri allegorici. L’alternativa è organizzare tutto alla Perriera come vorrebbe il consigliere Ambrogio.
L'amministrazione intende aumentare sensibilmente la Cosap, la tariffa per l'utilizzo del suolo pubblico a carico dei venditori ambulanti mentre l’assessore al turismo Michele Ferrara sta lavorando al regolamento per aprire il carnevale agli sponsor privati. In ultimo, forse da quest’anno, si proverà in fase sperimentale l’attuazione del ticket d’ingresso alla festa, sempre con l’obbiettivo di abbattere i costi della manifestazione che, da calendario, si svolgerà dal 3 all’8 marzo.
Forse niente carnevale per i carri di categoria B. Niente minicarri insomma anche se le maestranze sembrano essere già sul piede di guerra.
Bilancio e carnevale, queste le due parole chiave dell’ultimo consiglio comunale. Un consiglio comunale che avrebbe dovuto svolgersi lunedì e non martedì. Lunedì era mancato il numero legale. I numeri della maggioranza erano esigui e l’opposizione ha abbandonato l’aula suscitando altre polemiche.
Erano assenti gli Mpa Mariella Campo ed Elvira Frigerio e i Pd Giuseppe Coco e Francesco Fiorino, più l’indipendente Giuseppe Settecasi. 13 presenti nei banchi della maggioranza, l'opposizione ne ha approfittato, decidendo in blocco (ad eccezione di Agostino Friscia) di abbandonare per protesta sala Falcone Borsellino.
La seduta consiliare dunque era venuta meno. Poi l’epilogo del giorno seguente. Il consiglio comunale dovrà essere riconvocato. Intanto, in questi giorni, si cercherà di mettere in piedi un programma decente circa le manifestazioni natalizie e porre le basi per il carnevale 2011 sempre che, nel frattempo, non aumentino i mal di pancia in seno alla maggioranza che sostiene il sindaco Vito Bono, per l’ennesima volta duramente attaccato dal consigliere Turco. In tal caso, una Malox a testa potrebbe risultare fondamentale per digerire tutti i rospi e far terminare dei dolori intestinali lunghi un anno e mezzo.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

mercoledì 1 dicembre 2010

Presentato a Sciacca "Sotto Processo" di Benny Calasanzio che afferma: "Informare per cambiare"

Passa dall’informazione il futuro della società e della classe dirigente italiana ne è convinto Benny Calasanzio a Sciacca per presentare il suo ultimo libro: “Sotto Processo”. Presenti all’evento anche il magistrato Vella e l’imprenditore antiracket Ignazio Cutrò.

E’ stato presentato sabato scorso a Sciacca l’ultimo libro di Benny Calasanzio intitolato “Sotto Processo”, Editori Riuniti.
L’evento, che è stato organizzato dall’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca col patrocinio del Comune, si è tenuto presso l’ex chiesa Santa Margherita ed è stato moderato dal giornalista Giuseppe Pantano.
Presenti alla presentazione del libro anche il sostituto procuratore Salvatore Vella in qualità di relatore e l’imprenditore di Bivona Ignazio Cutrò, seduto in platea, tra il pubblico, insieme alla moglie, alla figlia e ai due uomini di scorta.
Tanta gente ha seguito la manifestazione in modo interessato tanto che, alla fine, ne è seguito un breve dibattito, con delle domande poste all’autore, proprio dal pubblico.
Occorre sottolineare invece la quasi totale mancanza delle personalità politiche locali. A parte il consigliere comunale del Pd Maurizio Grisafi, mancavano tutti: consiglieri, assessori, sindaco, insomma dell’amministrazione non c’era nessuno. Nemmeno per un saluto, nemmeno in segno di cordialità nei confronti del magistrato Vella che, quasi da solo, tira avanti all’interno del tribunale di Sciacca o di Calasanzio che ha avuto un nonno e uno zio uccisi dalla mafia a Lucca Sicula, nemmeno per un gesto di solidarietà a Ignazio Cutrò che ormai sta lottando da solo la sua battaglia contro la mafia e contro quei pezzi dello Stato che non lo stanno aiutando a dovere decretando la fine della propria impresa edile. L’assessore Alberto Sabella, durante la conferenza stampa che ha decretato la nascita a Sciacca del gruppo finiano di “Fli”, aveva detto che la giunta si “era spostata troppo a sinistra.” Premesso che valori come l’antimafia, la giustizia, il rispetto della legge e della legalità non hanno colore politico, né simboli di partito, un’amministrazione comunale che si dice essere di “centro-sinistra” sarebbe dovuta essere presente in messa a questo evento. Invece niente, silenzio. Tornando al libro di Calasanzio, questa la descrizione che aveva redatto “Il Fatto Quotidiano”, il giornale di Padellaro e Travaglio e per il quale collabora anche Calasanzio.
“Come un cancro diffuso, illegalità e violazione delle leggi non sono prerogativa esclusiva dei politici nostrani. Un nutrito gruppo di colletti bianchi, manager d’azienda, amministratori delegati, costruttori, giornalisti, funzionari dello Stato e della Chiesa, dello spettacolo e dello sport li emula nei medesimi comportamenti. Benny Calasanzio, giovane giornalista free lance, raccoglie e documenta le più eclatanti vicende attuali, ponendo particolare attenzione ai procedimenti che riguardano le pericolose connivenze con Cosa Nostra. Uno spaccato desolante dell’Italia e della sua classe dirigente, denunciato con un’ormai rara passione civile in questi nostri tempi d’individualismo e rincorsa al potere a ogni costo.” (da “Il Fatto Quotidiano” del 24 Ottobre 2010).
L’orgoglio di una classe dirigente: tutti indagati e contenti.
Una foto di gruppo degli uomini e delle donne al timone di questa nazione, che nonostante siano indagati e sotto processo non mollano la presa e rimangono saldamente in sella, il più delle volte fortificati dalla solidarietà dei colleghi. Perché in questo caso la casta di appartenenza si chiude come una sorta di falange impenetrabile, che si autoassolve e si autoconserva.
Il libro di Benny Calasanzio è un piccolo horror con protagonisti politici e industriali. Un elenco di “diversamente onesti”, quelli per i quali tacere diventa colludere. Una storia con un finale già scritto: e vissero tutti indagati e contenti. Si potrebbe dire: “sotto processo e me ne vanto”. Politici, imprenditori, eminenze grigie: il “meglio” dell’Italia ha la fedina sporca.” Queste invece alcune delle parole scritte in merito da Marco Travaglio.
Una materia scottante insomma, uno spaccato della classe dirigente italiana desolante. “E’ un libro che ha la scadenza come lo yogurt” ha detto Calasanzio durante la presentazione. “Le indagini continuano, aumentano coloro sui quali aggravano denunce o condanne. Avrei potuto continuare a scriverlo. Evidentemente ci saranno altre nuove edizioni di Sotto Processo.”
Benny Calasanzio ha ampliato lo spettro d’indagine a tutta la classe dirigente italiana, raccontando le disavventure di magistrati, medici, imprenditori, senza ovviamente dimenticare i politici. Storie conosciute, altre meno. Un viaggio per capire, secondo l’ottica dell’autore naturalmente, “chi semu manu a nuddru” come si dice a Sciacca. Un quadro desolante anche della società civile che spesso non si arrabbia contro i disonesti, che non reagisce, che diventa indifferente. “Spesso votano o simpatizzano per chi li ha rovinati e così gli arresti, gli avvisi di garanzia, i rinvii a giudizio e le condanne fanno curriculum per la carriera politica, manageriale, imprenditoriale, dirigenziale.”
In Italia nessuno ormai più si dimetta una volta subite denunce o condanne. Il confronto con qualunque altra democrazia è imbarazzante e devastante. Barack Obama, appena insediato alla presidenza degli Stati Uniti, rinunciò a tre ministri appena designati nel suo primo governo: Tom Daschle, colpevole di un’evasione fiscale per 120 mila dollari (tasse non pagate per una vettura con autista messa a sua disposizione da una compagnia privata); Nancy Killefer (rea di non aver pagato per un anno e mezzo i contributi alla colf, peraltro poi versati successivamente); e Bill Richardson (oggetto di un’inchiesta per presunta corruzione).
“Viene quasi da sorridere. La gravità dei reati che hanno portato alla rinuncia da parte di Obama di questi tre ministri risultano quasi ridicoli al cospetto dei reati che hanno coloro che continuano a guidare questo nostro paese” dice Calasanzio.
Alla fine un barlume di speranza per il futuro. Cambiare si può ma soltanto attraverso una coraggiosa, puntuale e libera informazione. “Quando la gente riesce ad essere informata, capisce e quando capisce pensa a cambiare le cose. Servono a questo i libri di denuncia, serve a questo il mio libro, serve a questo il programma di Saviano, servono a questo le battaglie degli altri autori. Ed è proprio per questo, per evitare che qualcosa cambi, che fanno di tutto per ridurci al silenzio.”

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"