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lunedì 31 agosto 2009

Mafia finta in tv e al cinema. Così si rischia di favorire i boss

MILANO — Perché il cinema e la televisione italiana raccontano solo certe storie di mafia e non altre? E ancora: siamo proprio sicuri che quei film e quelle fiction trasmettano allo spettatore un’immagine negativa della mafia o c’è il rischio che finiscano per esaltarne il fascino sinistro? Domande pesanti, che mettono in discussione anni di cinema e di televisione, soprattutto perché a farle non è un qualche cinefilo maniaco del dibattito, ma tre magistrati impegnati in prima persona nella lotta contro la malavita organizzata: Roberto Scarpinato e Antonio Ingroia della procura di Palermo e Raffaele Marino di quella di Torre Annunziata. E le fanno dalle pagine del prossimo numero di duellanti , in edicola dal 2 settembre, che dedica uno speciale al rapporto tra film, fiction e mafia.

Perché proprio adesso queste do­mande, si chiede nell’editoriale il di­rettore della rivista Gianni Canova? Perché «in un momento di sbanda­mento del nostro cinema, ma anche di ricerca e di riflessione» è particolar­mente importante che «ci si metta in­sieme — almeno fra coloro che han­no ancora a cuore le sorti di un paese che si sta a poco a poco perdendo — per provare a immaginare di racconta­re storie diverse». Diverse, per esempio, dalla rappre­sentazione della mafia come un grup­po di «brutti, sporchi e cattivi», che si esprime in un italiano approssimati­vo, figli del degrado economico e am­bientale, contro cui lottano coraggio­samente un pugno di paladini-eroi pronti ad arrivare fino all’estremo sa­crificio. È così la realtà? No, risponde Scarpi­nato, portando a testimonianza la sua esperienza sul campo e i tantissimi processi di cui è stato protagonista: quella della mafia è una storia fatta di delitti e stragi «decise in interni bor­ghesi da persone come noi, che han­no fatto le nostre stesse scuole, fre­quentano i nostri stessi salotti, prega­no il nostro stesso Dio (...), un terribi­le e irrisolto affare di famiglia, inter­no a una classe dirigente nazionale tra le più premoderne, violente e pre­datrici della storia occidentale». Di fronte a cui è difficile «spiegare il si­lenzio, la distrazione — che talora sembra sconfinare nell’omertà cultu­rale — di tanti sceneggiatori e regi­sti ».

Antonio Ingroia, che a fine giugno aveva organizzato a Palermo un incon­tro da cui ha preso le mosse lo specia­le di duellanti , è ancora più diretto quando invita a non sottovalutare l’impatto che certe rappresentazioni distorte possono avere sul lavoro di chi combatte la mafia: «È accaduto, accade e accadrà che certe rappresen­tazioni finiscano per propagare, spes­so al di là delle migliori intenzioni, il fascino sinistro dell’eroe del male» e fa l’esempio della fiction Il capo dei capi (su Riina), che veicola «una certa idea dell’immutabilità e dell’eternità della mafia stessa, difficile da vincere in una terra incline al fatalismo come la Sicilia». Mentre ricorda che altri film (a cominciare da Salvatore Giu­liano di Rosi per continuare con quel­li di Damiani e Petri) e altre fiction (come l’americana I Soprano ) sanno restituire la complessità e la ferocia dei comportamenti mafiosi senza ce­dere a indulgenze celebrative o facili ammiccamenti. Un compito così diffi­cile? Sempre Ingroia scrive: «In anni più recenti abbiamo colto questo in­tento in titoli come Gomorra e Il divo. Basta volerlo, assumersi qualche ri­schio e qualche responsabilità».

Allo stesso modo Raffaele Marino si chiede perché il serial La nuova squadra , che nelle precedenti stagio­ni «era fortemente agganciata alla re­altà di Napoli che non è mai stata tut­ta bianca, ma nemmeno tutta nera», adesso sia stato ridotto a «un campio­nario di luoghi comuni e incongruen­za che difficilmente si poteva riuscire a concentrare in un’opera che, seppur di fantasia, ha (o per meglio dire ave­va) la pretesa di ritrarre un ambiente e un territorio complesso come la Na­poli odierna». E una realtà complessa e sfuggente come quella napoletana è raccontata facendo ricorso a «una sor­ta di duello all’O.K. Corral fra polizia e inverosimili boss, o addirittura a guer­re intestine fra rappresentanti delle forze dell’ordine». Non sono rilievi da poco, perché chiamano in causa direttamente regi­sti e sceneggiatori italiani e i troppi luoghi comuni delle loro storie: «È co­sì impossibile raccontare la mafia co­me una narrazione della realtà che ro­vesci gli stereotipi», si chiede ancora Antonio Ingroia? Mettendo in scena «i retroscena del Potere mafioso inve­ce della sua dimensione più colorita e folcloristica»? Si aspettano risposte...

domenica 30 agosto 2009

Eventi a Caltabellotta e Sciacca


La Pace di Caltabellotta, evento storico accaduto nel 1302, viene ricordato in questi giorni dalla comunità montana attraverso una serie di manifestazioni ed eventi.

Ieri sera inaugurazione di due mostre. La prima, denominata "Sea of Vapours",è dell'artista Carlo Lauricella.

L' altra installazione invece, "I segni della Pace", è stata allestita da nove artisti provenienti dall'accademia delle Belle Arti di Palermo.
Si tratta di Vittoria Frittitta, Francesco D'Antoni, Rossella Capuano, Maria Elisa Morales, Claudia La Neve, Antonella Genuardi, Serena Fanara, Antonella Bonfardeci e Vincenzo Todaro.

Gli eventi correlati alla Pace di Caltabellotta proseguiranno domenica 30 agosto con una sfilata in abiti d'epoca per le vie del centro agrigentino.


A Sciacca invece:

Anche ieri sera (28 agosto) Lo SciaccaFilmFest ha proposto ad un pubblico attento e numeroso diverse proiezioni cinematografiche.
Sono stati riproposti due film di successo dell'ultima stagione quali "L'era glaciale 3" apprezzato dai bambini ma anche dai genitori e "Harry Potter e il principe mezzo sangue".
Tra i documentari in concorso è stata la volta di "Mvula o il mito della pioggia" di Guido Coscino e Giuliano La Franca mentre il capolavoro di Ermanno Olmi "Terra Madre" è stato presentato dalla Sogeir Ato Ag1.
Spazio anche per le storie della Sicilia con "Dallo zolfo al carbone" di Luca Vullo.
Stasera (29 agosto), tra gli eventi correlati al festival, sarà la volta della presentazione del libro "Totomorfosi" di Renato Polizzi che sarà presente al complesso monumentale della Badia Grande. Il caffè letterario è previsto per le 19. A seguire si palerà di immagini, atmosfere e benessere della Thailandia del nord a cura dell'associazione culturale "Accademia italiana di Nuad Bo Rarn" di Palermo mentre alle 21,30 Sebastiano Gesù presenterà "Omaggio a Leonardo Sciascia."
Tra le proiezioni della serata, particolare interesse per "In viaggio con i pupi" di Maurizio Sciarra e per il documentario in concorso "Un metro sotto i pesci" di Alessandro Rossi mentre tra i film segnaliamo "L'ospite inatteso" di Thomas McCarthy e "Una notte da leoni" di Todd Phillips.

sabato 29 agosto 2009

"Il ritorno del Principe", intervista a Roberto Scarpinato

Tra gli eventi correlati allo SciaccaFilmFest, ieri sera presso il complesso monumentale della Badia Grande si è svolta la presentazione del libro "Il Ritorno del Principe" scritto da Saverio Lodato, giornalista e saggista che ha scritto diversi libri di successo sulla mafia e sulla Sicilia, e da Roberto Scarpinato. Ed è stato proprio il procuratore aggiunto alla procura antimafia di Palermo, impegnato da anni nella lotta contro la Mafia e contro il potere occulto di alcune alte cariche dello stato ad essere presente a Sciacca, per parlare del nuovo libro e della storia recente della nostra Repubblica.




L'evento letterario, che è stato condotto dal giornalista Alberto Montalbano e che ha avuto un ottimo successo di pubblico, è stato un momento di elevato spessore culturale ed ha dato la possibilità di trattare di argomenti scottanti quali le stragi, gli omicidi mafiosi, la corruzione politica e la borghesia mafiosa che, non si trova mai in tv quando si parla di mafia, ma che è quella che frequenta i salotti buoni della nostra democrazia e che piazza i propri uomini in Parlamento.
Scarpinato ha parlato anche delle ultime fiction che danno un immagine distorta del fenomeno mafioso e dei boss ritratti in modo tutt'altro che reale.
In conclusione, L'ultimo baluardo della nostra Repubblica, ha affermato Scarpinato, rimane la Costituzione Italiana.
Una Costituzione che quindi non va modificata, nè piegata agli interessi di pochi.

Clandestinità ed Immigrazione allo SFF

Continuano gli spettacoli dello SciaccaFilmFest.
Anche ieri sera (27 agosto) diverse sono state le proiezioni di film, cortometraggi e documentari.
La serata si è incentrata soprattutto sul fenomeno dell'immigrazione e della clandestinità attraverso un documentario ed una mostra artistica.
Il documentario, "Viaggio a Lampedusa - appunti di montaggio", è stato scritto dal regista Giuseppe Di Bernardo e da Giandomenico Pumilia mentre la colonna sonora è stata composta dal maestro Antonio Giovanni Bono.
Il documentario, attraverso un taglio innovativo, tratta del fenomeno dell'immigrazione attraverso il viaggio di quattro ragazzi i quali pensavano di andare a divertirsi un pò a Lampedusa ed invece si ritrovano calati dentro una realtà difficile. Molti gli spunti di riflessione e contrastanti le opinioni sul fenomeno da parte degli stessi lampedusani.
Sempre di clandestini ha trattato l'esposizione e la videoinstallazione dell'artista Michele Bono denominata "Baby clandestine" e che potete ammirare in questi giorni.
La mostra nasce dall'esigenza di dare spazio ai sogni che animano questi viaggi della speranza e che spesso affondano in mare insieme al desiderio di mettere fine ad una vita di stenti. Altre volte, invece, riescono a sopravvivere, approdando sulla terraferma e dando inizio, pur tra mille problemi e sofferenze, ad una nuova vita.



Stasera (28 agosto) gli eventi proseguiranno con la proiezione di altri documentari e cortometraggi in concorso.

venerdì 28 agosto 2009

Proseguono gli eventi dello "SciaccaFilmFest"


Proseguono gli eventi dello SciaccaFilmFest.
Anche ieri sera (26 agosto) proiezioni di cortometraggi e film.
E' stato presentato alla platea di Sciacca il lungometraggio realizzato da Raimondo Moncada dal titolo "Babbaluci" liberamente tratto dal libro "Ti tocca anche se ti tocchi" dello stesso autore.

Tra i cortometraggi in concorso invece è stata la volta di "Act mistic" di Ciprian Suhar, "Sotto il mio giardino" di Andrea Lodovichetti, "Forme" di Stefano Viali, "Il mio nome non è importante" di Emanuele Pisano e "Il male assoluto" di Francesco Colangelo.
Interessanti anche i documentari in concorso ""Murgia tre episodi" di Cosimo Terlizzi e "Il linguaggio dell'acqua" di Emanuela Gasbarroni presentato dall'associazione L'AltraSciacca.
Anche stasera (27 agosto) la programmazione del festival va avanti con la proiezione di "Angeli e demoni", capolavoro hollywoodiano di Ron Howard e per la sezione "cinema invisibile" del film "Teza", storia di un ragazzo etiope che, dopo aver studiato in Germania, torna in Patria dove si troverà a lottare contro il regime marxista.
Durante la serata non mancheranno gli eventi collaterali tra i quali soprattutto l'inaugurazione della mostra dell'artista saccense Michele Bono che esporrà le sue opere tratte dalla collezione "Baby Clandestine", la presentazione del libro "Il ritorno del Principe" scritto da Saverio Lodato e Roberto Scarpinato, autori che saranno presenti stasera a Sciacca, e lo spettacolo di danza sufi presentato dalla coreografa e ballerina Sabha Benziadi.

"Liber Quartet" allo "SciaccaFilmFest"



All'interno delle manifestazioni correlate allo SciaccaFilmFest e che si protrarranno fino a domenica 30 agosto, ieri sera si è distinto il concerto eseguito dal Liber Quartet.
La formazione è costituita da quattro musicisti saccensi, Ester Prestia al flauto traverso, Antonino Bono al violino, Michele Allegro al pianoforte e Maria Agnese Augello al violoncello i quali sono tutti studenti dell'istituto musicale "Toscanini" di Ribera.
Il quartetto ha dato vita ad un concerto che è durato all'incirca un'ora e che è stato molto apprezzato e seguito dal nutrito pubblico presente all'interno del complesso monumentale della Badia Grande.

I musicisti hanno eseguito brani tratti da diverse colonne sonore di film che hanno fatto la storia della cinematografia contemporanea come "L'ultimo dei Mohicani", "Le regole della casa del sidro", "Il favoloso mondo di Amelie", "The mission", "La vita è bella", "Eyes wide shut", "Profumo di donna" e "Il laureato"

L'ensamble è attiva da circa due anni, svolge una intensa attività concertistica in tutto il territorio ed esegue dei brani che spaziano dal repertorio classico a quello più moderno.

giovedì 27 agosto 2009

Sogeir, "I responsabili vengano assicurati alla giustizia"


E’ di ieri la notizia di un comunicato stampa redatto ed inviato dall’onorevole dell’assemblea regionale siciliana nonché componente della commissione antimafia Enzo Marinello (PD) attraverso il quale coglie l’occasione per esprimere tutta la sua solidarietà e vicinanza alla società Sogeir Ato Ag1 che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti in ben 17 comuni della provincia di Agrigento.
Come si ricorderà, la settimana scorsa la Sogeir è stata vittima di un atto intimidatorio ai danni di due suoi mezzi che erano parcheggiati nel deposito presente nel territorio di Montevago.
Le fiamme hanno avvolto i due auto compattatori ed il danno economico ammonta a circa 150mila euro.

Ecco il comunicato stampa inviato dall’onorevole Marinello:
“Esprimo tutta la mia solidarietà alla società d’ambito Sogeir Ato Ag1 ed al suo presidente Vincenzo Marinello, vittime di un altro vile e vergognoso attacco da parte della criminalità organizzata.
Dopo l’atto intimidatorio perpetrato ai danni della società due anni fa a Ribera, il malaffare torna oggi a bussare alle porte di chi garantisce la pulizia e l’ordine nelle nostre città, e lo fa con un altro incendio che ha interessato due mezzi della Sogeir a Montevago.
Lo Stato e tutte le istituzioni politiche non devono mai abbassare la guardia e devono proteggere allo stesso tempo tutti coloro che lavorano giornalmente al servizio dei cittadini e della comunità agrigentina garantendone la sicurezza.
Auspico che le forze dell’ordine possano adempiere celermente alle dovute indagini e che tutti i responsabili di questa assurda vicenda vengano assicurati alla giustizia cercando di fare, nel più breve tempo possibile, piena luce su quanto accaduto”.

Restaurata e portata a nuovo splendore il complesso Badia Grande di Sciacca


Grazie ai fondi economici europei provenienti dal bando P.O.R., il progetto "Multisala Badia Grande" riqualifica un luogo storico della città, il complesso monumentale della Badia Grande.
Il riprestino di questa secolare struttura segna un momento fondamentale tanto per un riuso in chiave culturale quanto per la sua conservazione e tutela attraverso il riammodernamento reso possibile dai lavori che hanno interessato l'area fino a poche settimane fa.

Il sito completamento ristrutturato risulta essere molto accogliente ed accoglie al suo interno tre nuove sale cinematografiche, un’arena giardino di circa 400 posti, una mediateca con postazioni multimediali, e un caffè letterario.
Il complesso gode inoltre della presenza di giardini e ampi spazi all’aperto, ideali per concerti, mostre, spettacoli teatrali, incontri e dibattiti.
La Badia Grande, ottimo centro polifunzionale, rappresenta un fiore all'occhiello per la nostra città ed il perfetto connubio tra pubblico e privato, tra innovazione tecnologica e tradizione, tra avvento della modernità e rispetto del passato e del luogo.

mercoledì 26 agosto 2009

Sciacca, degrado nella contrada Raganella

Il Consigliere comunale Francesco Fiorino, primo eletto nella lista civica La Tua Sciacca, ha presentato oggi una mozione per segnalare la condizione di pericolo e di disagio che i residenti vivono in Contrada Raganella.
La mozione, portata all’attenzione del sindaco di Sciacca Vito Bono, del Presidente del consiglio comunale Filippo Bellanca e dell’assessore ai lavori pubblici Antonino Turturici, mette in evidenza tutte le lacune presenti nella zona sia per quanto riguarda la sicurezza stradale sia per quanto concerne la discarica abusiva collocata nell’area.

Questo è il relativo comunicato stampa:
“Ho provveduto a segnalare presso l’amministrazione comunale di Sciacca e le autorità competenti l’oggettiva condizione di degrado e pericolo in cui versa la Contrada Raganella.
La strada che collega lo stadio comunale con la vecchia statale per Menfi è in condizioni disastrose, diverse le buche, le frane, gli sbalzi presenti in tutto il circuito stradale.
Inoltre questa strada è sprovvista in più punti tanto della dovuta illuminazione quanto delle opportune barriere di protezione cose che aggravano la pericolosità per tutti gli utenti e per il traffico veicolare.
L’area infine presenta in diversi punti sterpaglie, sporcizia nonché una discarica abusiva a cielo aperto la quale fa aumentare i rischi di possibili carenze igienico sanitarie.
Mi auguro che nel più breve tempo possibile il problema possa essere concretamente attenzionato apportando una doverosa pulizia dell’area in oggetto ed una maggiore messa in sicurezza delle arterie stradali affinchè tutti i residenti e i cittadini di Sciacca possano usufruire della zona senza più pericolo alcuno”.

IV Trofeo Città di Sciacca di Scherma


Si è svolto nelle giornate di sabato e domenica, 22 e 23 agosto, il IV Trofeo Città di Sciacca di scherma.
La manifestazione, giunta alla quarta edizione ed organizzata dall'associazione sportiva Il Discobolo col patrocinio del comune di Sciacca, della provincia di Agrigento e della federazione italiana di scherma, si è tenuta in piazza Angelo Scandaliato ed ha coinvolto nelle gare di scherma diverse squadre provenienti da tutta Italia, in particolare da Roma, Grosseto, Ostia, Milano e Padova oltre naturalmente ad atleti provenienti da Sciacca.

Presenti alla serata anche il sindaco Vito Bono e l'assessore allo sport Ignazio Piazza.

Il Comune, attraverso lo sport, quindi intende essere maggiormente vicino ai giovani della città ed è ipotizzabile nel prossimo futuro la realizzazione di un palazzetto dello sport atteso da anni da tanti saccensi.

martedì 25 agosto 2009

Turismo... fai da te

Fortunatamente anche quest’anno sono stati davvero tanti i turisti che sono giunti a Sciacca.
Nei giorni prossimi e immediatamente successivi al Ferragosto abbiamo visto per le nostre strade diversi non saccensi. Ma da dove provengono la maggior parte di questi turisti? Lo abbiamo chiesto ai principali esercenti della nostra città, ai Bed and Breakfast del centro storico e ai responsabili dei quattro alberghi della Sitas. Le risposte sono state abbastanza variegate. Arriva gente dal nord Italia soprattutto dalla Lombardia e dal Veneto, giungono naturalmente anche molti emigrati siciliani che approfittano delle ferie per tornare a vivere, seppure per un periodo limitato, nella propria terra di origine, e poi francesi ma anche russi ed inglesi. Di tutte le età, giovani ma anche famiglie. I transalpini da anni ormai frequentano le nostre spiagge e li possiamo trovare maggiormente negli alberghi della Sitas, il dato confortante è che, a differenza degli altri anni, sono giunti a Sciacca pure famiglie provenienti dalla Russia e dai paesi anglosassoni, un mercato quindi quello turistico che allarga i propri confini.
Non ci siamo occupati soltanto della nazionalità dei nostri ospiti ma abbiamo cercato, in qualche modo, anche di quantificarli. Quasi tutti i B&B presenti nelle vie del nostro centro storico sono pieni in ogni ordine di posto dal mese di agosto e anche nelle prossime settimane aspettano ospiti e ricevono prenotazioni. Un segnale preciso questo: la gente che viene in vacanza preferisce abbinare la visita ad un luogo bello e godibile ad un esborso non particolarmente alto. Queste strutture ti offrono infatti la possibilità di dormire e la prima colazione, dopo di che ognuno è libero di girovagare dove vuole, senza limiti spazio temporali.
Anche gli alberghi della Sitas, il Cala Regina, l’Alicudi, il Torre del Barone, il Lipari hanno vissuto una buona estate. E’chiaro che i momenti migliori per queste strutture alberghiere sono quelli agostani ma la gente è arrivata e continuerà ad arrivare pure nei prossimi giorni. L’organizzazione, l’animazione, i canti, i balli, le rappresentazioni teatrali interne, la spiaggia sottostante del Sovareto, le piscine e tanto altro ancora fanno di questo tipo di vacanza un momento per potersi rilassare completamente in quanto la direzione degli alberghi pensa a tutto, ma proprio a tutto.
E’ un tipo di vacanza diversa, più dispendiosa dal punto di vista economico ma meno faticosa per gli ospiti in quanto gli stessi sono assistiti di continuo e godono di tutti i confort.
Quest’anno l’unica pecca è stata la mancanza di un servizio di collegamento bus, di solito fornito dalla Aeternal, tra gli alberghi di Sciaccamare e il centro della nostra città, cosa che ha isolato maggiormente i turisti i quali hanno ridotto al minimo le escursioni fuori dai confini delle strutture alberghiere e di conseguenza ha diminuito gli introiti degli esercenti, bar, ristoranti, negozi di abbigliamento, presenti a Sciacca.
Sebbene l’estate sia ancora in corso, già si può stilare un piccolo resoconto degli affari dei nostri esercenti. Bar, ristoranti, negozi di abbigliamento hanno vissuto una stagione estiva anonima, hanno lavorato ma senza esagerare. Del resto parecchi di loro si attendevano una scossa attraverso le manifestazioni dell’estate saccense. Così non è stato. La crisi economica che attanaglia il nostro Comune non ha permesso eventi di particolare importanza. La conseguenza è di facile immaginazione. Meno persone si sono riversate nelle zone del centro storico in quanto avevano molti motivi in meno per farlo, i turisti, soprattutto quelli residenti degli alberghi, già appiedati, non avevano motivo per intraprendere lunghe scarpinate a meno che non fossero amanti sfegatati del podismo e molti di loro, ignari, sono forse ancora in attesa dell’evento clou.
Questa stagione estiva quindi scorre tuttora un po’ in sordina ma è significativo osservare come i turisti continuino a giungere nel nostro territorio nonostante tutto.
Cosa succederebbe se si potrebbe offrire loro una Estate Saccense ricca? Delle strade degne di questo nome e aperte? Una segnaletica appropriata onde evitare che si perdano una volta giunti ai limiti delle nostre porte d’ingresso?
E’ davvero un peccato: si potrebbe davvero vivere di turismo a Sciacca in estate come in inverno, basti allungare l’occhio anche a strutture, per usare un eufemismo, assopite come le Terme o a manifestazioni in caduta libera come il Carnevale.
Eppure la gente continua ad arrivare.
Nonostante alle volte sembra che si faccia di tutto per non farli più venire.

Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"

lunedì 24 agosto 2009

Un Ferragosto 2009 Sereno

La giornata di ferragosto è da sempre il momento clou della cosiddetta estate saccense, quest’anno ribattezzata Sciaccaestate 2009. Come ogni anno i momenti salienti sono stati, in ordine prettamente cronologico la processione della Madonna del Soccorso, patrona della città, il concerto in piazza Scandaliato quest’anno affidato, dopo mille diatribe alla band locale degli Skarafunia, i giochi pirotecnici ed, a seguire, i tradizionali falò in spiaggia con tanto di tende, musica, e fuoco.
A dire il vero dal punto di vista religioso il ferragosto nostrano è stato ante ceduto dalla consueta Quindicina in onore della Santissima.
Diversi sono stati i momenti religiosi e culturali degni di nota come le messe e le giornate dedicate alla pace ed alla famiglia, i vespri, i rosari, le veglie, le offerte penitenziali, i momenti dedicati alla carità, la processione alla Madonna del Soccorso sita al porto di Sciacca, nonché una conferenza sul tema "La fede della Chiesa in Maria e il culto alla Madonna del Soccorso" ed una mostra fotografica, entrambe svolte all’interno della Basilica guidata dall’arciprete della città Padre Alfonso Tortorici e che hanno puntato molto sul legame che intercorre tra la città e la Madre Santa.
La processione solenne del 15 agosto è stato un momento toccante ed emozionante per una città che spesso riesce ad unirsi soltanto negli attimi legati al culto mariano, tantissimi saccensi, turisti ed emigrati si sono riversati in piazza Duomo per pregare e correre dietro la vara portata in spalla dai marinai locali, molta la devozione e le promesse che sicuramente saranno volate in Cielo alle orecchie di Maria. Il 10% della raccolta perpetrata durante la processione è andato in beneficenza ed innumerevoli sono stati anche coloro che hanno deciso di prendere parte alla collocazione della statua della Madonna nuovamente nella sua nicchia, durante la mattina del 16 agosto e nonostante il sonno, dato che molti hanno fatto le ore veramente piccole.
La serata del 15 agosto e' stata invece animata dalle esibizioni di alcune band locali: prima i Vinilika, a seguire i Nakria e gli Skarafunia si sono alternati sul palco di piazza Angelo Scandaliato.
Gli Skarafunia hanno saputo conquistare la folla ed hanno intrattenuto le migliaia di persone che si sono riversate tra le vie del centro alla conclusione della processione della Madonna del Soccorso.
La band capitanata dal leader e vocalist Alessandro Mucaria ha coinvolto e fatto ballare tutti i presenti sulle note dei brani piu' importanti del loro repertorio molti dei quali tratti dal loro primo album autoprodotto "8x8". La band è composta da 9 elementi: la voce è di Alessandro Mucaria, alla tromba Angelo Torregrossa, al trombone Danilo Montalbano, al Tenor sax Andrea Bono, alla chitarra Andrea Boscarino, alle tastiere Vincenzo Mazzocchio, al basso Giuseppe Mazzocchio, alla batteria Vittorio Bongiorno ed alle percussioni Dario Giuffrida.
Lo spettacolo degli Skarafunia si e' rivelato ancora una volta assai trascinante ed e' risultato essere molto gradevole non solo per i giovani ma per tutti coloro che si sono divertiti attraverso la loro performance. Insomma il concerto è piaciuto, è stato seguito e ha divertito i presenti.
Alla conclusione del concerto, i tradizionali fuochi d'artificio dei quali si era molto dibattuto negli ultimi giorni. Dalle pagine del nostro giornale ci eravamo schierati apertamente accanto all’amministrazione che in tempi di austerity aveva inizialmente previsto di non fare esplodere nemmeno un piccolo mortaretto. Alla fine ed in extremis i fuochi d’artificio sono stati garantiti. Meglio così anche perché anch’essi, come il concerto, sono stati parecchio apprezzati dal pubblico il quale ne ha potuto prendere visione da ogni angolo della città ammirandone gli scorci illuminati dai colori.
La festa ferragostana per i più giovani non si è chiusa però attorno alle una e trenta di notte, alla conclusione dei giochi, ma ben più in là, spostamento le lancette dell’orologio all’alba o giù di lì. Tutti i nostri litorali sono stati invasi da giovani e giovanissimi, soprattutto in contrada Foggia ed in contrada San Marco. Per fortuna, come vorremmo che accadesse sempre, la nottata è filata via liscia, senza intoppi, senza incidenti, tutto è stato condito dalla cosiddetta musica disco, da controlli serrati e capillari perpetrati dalle forze dell’ordine e non sono stati segnali malori o situazioni di pericolo. Insomma, una volta tanto, un modo sano e tranquillo per passare una nottata basata sull’allegria, sulla compagnia e sull’amicizia.
Vorremmo finalmente e sempre di più poter commentare serate come queste e lasciarci definitivamente alle spalle pericoli, polemiche, lutti e oscure diatribe politiche che per anni hanno avvelenato inutilmente momenti di un estate passata troppo in fretta.

Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"

domenica 23 agosto 2009

Questione di... Degrado

Il quartiere dello Stazzone vive da mesi in una condizione di degrado assoluto. Ma questa volta non vogliamo occuparci dei lavori che stanno interessando l’area e che hanno subito vistosi rallentamenti ma della grande mole di spazzatura che invade quello che dovrebbe essere il nostro lungomare.

(degrado allo Stazzone - video kaloskarma)


Questo è quello che abbiamo trovato.
Di fronte alle famose sale giochi presenti nel quartiere e precisamente nella piccola spiaggia sottostante sono tantissime le bottiglie di birra e la spazzatura di ogni genere e grado che, evidentemente, i più giovani riversano a terra noncuranti delle più comuni regole del vivere civile.

Ci spostiamo di qualche metro. Nella battigia antistante un noto ristorante della zona la situazione non cambia di molto ma salta subito agli occhi la diversa tipologia di rifiuto: ci troviamo innanzi soprattutto resti e cartoni di pizza, bottiglie di acqua di ogni marca, lattine e bicchieri di plastica.
Come si può evincere dal genere di rifiuto siamo alle prese con una zona frequentata maggiormente da famiglie ed in generale da persone adulte.

Facciamo un altro paio di passi e ci immettiamo nella strada lungo la quale numerose abitazioni vengono frequentate durante il periodo estivo. Le differenze non sono particolarmente significative: sporcizia, rifiuti di tutti i tipi e un odore nauseabondo che, per fortuna dei nostri telespettatori, non siamo in grado di far giungere fino alle vostre case.

In questa zona inoltre le protezioni metalliche sono oramai ridotte ad un colabrodo. Erano stato poste per garantire la sicurezza degli utenti in quanto vari tratti del lungomare risultano franosi.
In molti punti queste protezioni risultano essere quasi divelte, in altri decisamente forzate. L’impressione che suscitano non è di certo né quella della protezione né quella della sicurezza.

Eppure in tutto il quartiere sono presenti numerosi cassonetti ove gettare i rifiuti. Coloro che frequentano la zona preferiscono evidentemente portare avanti una raccolta differenziata fai da te: birre e vetro nella zona giovani, plastica e carta nella zona adulti ed in quella residenziale. L’indecenza in compenso non ha distinzioni di sorta. Le immagini parlano chiaro: il primo passo da affrontare per fare di Sciacca il terzo polo turistico è cambiare la mentalità della gente lavorando innanzitutto sul comune senso civico.

Questo invece è quello che abbiamo trovato lungo l’arteria stradale che collega la via Lido con la contrada Perriera: una piccola quanto ben visibile discarica abusiva.
Qualche buontempone, si fa per dire, ha pensato bene di gettare un materasso e diversi vestiti vecchi e sicuramente non più usati per terra.
Non possiamo fare altro che girare queste immagini e queste segnalazioni alle autorità competenti affinchè possano ripulire e bonificare entrambe le aree attenzionate.
Al contempo ci auguriamo che i nostri concittadini, di qualunque età, sesso e condizione sociale, possano avere maggiore cura in futuro della propria città in quanto riteniamo che nessuno voglia vivere in mezzo alla monnezza.

sabato 22 agosto 2009

Come risolvere il problema delle devianze giovanili?

IN AUMENTO IL CONSUMO E LA DIFFUSIONE DI ALCOOL E STUPEFACENTI TRA I GIOVANISSIMI.


CATTIVE ABITUDINI, MODI ERRATI DI DIVERTIMENTO CHE SPESSO SONO ALLA BASE DI TRAGICI EVENTI. IN DISCUSSIONE C'E' ANCHE IL MODO IN CUI I GIOVANI TRASCORRONO IL TEMPO LIBERO. IL MONDO DELLO SPORT SACCENSE HA VOLUTO DIRE LA SUA IN MERITO AD UNA TEMATICA E AD UN FENOMENO, QUELLO DELLE ABITUDINI DEI GIOVANI E DEL DISAGIO GIOVANILE, CHE PURTROPPO RESTA SEMPRE DI GRANDE ATTUALITA' E MOLTO DIFFICILE E DELICATO DA AFFRONTARE. "FIGLI, QUESTI SCONOSCIUTI" E' STATO IL TEMA AL CENTRO DELLA CONFERENZA CHE SI E' SVOLTA IERI SERA PRESSO I LOCALI DELLA LEGA NAVALE DI SCIACCA. OBIETTIVO: CONTRASTARE, ATTRAVERSO LO SPORT, OGNI FORMA DI DEVIANZA E CERCARE DI AVVICINARE QUANTI PIU' GIOVANI POSSIBILI ALLO SPORT, INTESO COME BENESSERE FISICO E MENTALE, MOMENTO EDUCATIVO E DI AGGREGAZIONE.
L'INCONTRO RIENTRA TRA GLI APPUNTAMENTI INSERITI NELLA MANIFESTAZIONE "MOMENTI DI SPORT", ORGANIZZATA DALLA LEGA DELLE ASSOCIAZIONI SPORTIVE SACCENSI.
SI E' PARLATO SOPRATTUTTO DEL FENOMENO DELLE DEVIANZE GIOVANILI PARTENDO DAGLI ULTIMI TRAGICI FATTI DI CRONACA.
SI E' DISCUSSO DEL RUOLO DELLE FAMIGLIE, DEI GENITORI E DELLE ISTITUZIONI, ATTRAVERSO GLI INTERVENTI DI PADRE GIUSEPPE MARCIANTE, PARROCO DELLA CHIESA DI SAN PIETRO, PADRE MARCO DAMANTI, PARROCO DELLA COMUNITA' DI MENFI, PAOLO FALCO, RESPONSABILE DEL SERT DI RIBERA E COMPONENTE DELLA COMMISSIONE ANTIDOPING DI SCHERMA, GIUSEPPE SIMONE VULLO, A CAPO DELL'ASSOCIAZIONE SPORTIVA DISCOBOLO, E LA SIGNORA PUCCIO, LA MAMMA DEL GIOVANE DANIELE MORTO NELLE SETTIMANE SCORSE A CAUSA DI UN INCIDENTE STRADALE INTERCORSO SULLA MENFI - PORTO PALO. ED E' STATA QUELLA DELLA SIGNORA PUCCIO UNA DELLE TESTIMONIANZE PIU' RILEVANTI E SIGNIFICATIVE.


MOMENTI DI SPORT PROSEGUIRA' IL 30 AGOSTO PROSSIMO CON UNA GRANDE FESTA DELLO SPORT IN PIAZZA ANGELO SCANDALIATO DOVE LE SOCIETA' SPORTIVE CHE HANNO ORGANIZZATO L'EVENTO FARANNO UNA SORTA DI DIMOSTRAZIONE DELLA PROPRIA DISCIPLINA SPORTIVA, ANCHE IN QUESTO CASO PER PROMUOVERE LO SPORT E L'IMPORTANZA CHE ESSO RIVESTE NELLA CRESCITA DEI GIOVANI.

venerdì 21 agosto 2009

Quanto incassa la Regione Sicilia dalle giocate del SuperEnalotto?

La febbre del Superenalotto continua a salire. anche a Sciacca, da diverse settimane ormai, sono aumentate le giocate. in tutta italia anche i comuni si organizzano, molte le amministrazioni cittadine che sfidano la fortuna nel tentativo, in caso di eventuale vincita, di risanare i bilanci comunali, un po' magri ovunque. e in Italia continuano a giungere anche cittadini di altre nazionalita', molti dei quali provenienti dagli stati confinanti, che arrivano nel belpaese appositamente ed esclusivamente per giocare al superenalotto. La sestina vincente non esce da gennaio eppure a quanto pare qualcuno continuerebbe a fare 6 ad ogni estrazione: la Sicilia.
Dal concorso Sisal l'Erario a livello nazionale guadagna il 49,5% delle giocate mentre nell'isola questa percentuale scenderebbe a poco più del 37% dato che in base all'articolo 6 della legge 599 del 1993 e del successivo decreto 11 giugno 2009 (Misure per la regolamentazione dei flussi finanziari connessi all'Enalotto) deve lasciare il 12,25% delle somme giocate alla Regione.
La Sicilia incasserebbe questi soldi in aggiunta alla quota di diritto fisso (0,052 euro per ogni colonna giocata) e all'aggio delle ricevitorie (8% della raccolta).
Una valanga di soldi per l'ente che ha incassato soltanto in queste prime settimane d'agosto 2,7 milioni di euro.
Visto che da gennaio ad oggi i siciliani hanno giocato ben oltre 143 milioni, a Palazzo d’Orléans sono arrivati circa 15,6 milioni nel 2009. Mica poco.
In realtà l’articolo 6 di quella legge del 1993 non riguarda solo il Superenalotto ma, citiamo testualmente tutte «le riscossioni dei giochi di abilità e dei concorsi pronostici riservati allo Stato a norma dell’articolo 1 del decreto legislativo 14 aprile 1948, n. 496». Quindi le casse statali girerebbero alla Regione, stando alle norme, un ottavo di tutti gli incassi siciliani di tutti i giochi di questo genere.
Abbiamo usato diverse volte il condizionale perchè stando a quanto dichiara oggi Manlio Viola, il dirigente del dipartimento finanze della regione siciliana,
''La Regione non incassa alcuna quota parte sulle giocate del Superenalotto, ma soltanto un'aliquota del 12,25% dell'incasso effettuato in Sicilia dalla Sisal, quale importo forfettario sostitutivo di quella che è l'attuale imposta Ire dovuta per qualsiasi produzione di reddito''.
''Nessun introito di denaro, continua Manlio Viola, derivante da giocate e premi ma semplice versamento di quote parte dovute come avviene per qualunque altro reddito e, quindi anche sui premi pagati ai vincitori, ma calcolate forfettariamente''.
In una terra dove la disoccupazione aumenta, le famiglie indigenti si moltiplicano e perfino i turisti diminuiscono si tratta comunque di una gran bella somma. Vedremo come e quando verrà investita.

giovedì 20 agosto 2009

Ignazio Cutrò: "I siciliani si devono ribellare"

La storia di Ignazio Cutro' e' salita da qualche mese agli onori della ribalta. L'imprenditore di Bivona ha subito diverse intimidazioni mafiose poiche' ha deciso di ribellarsi al giogo della criminalita' organizzata e di non sottomettersi al racket.
Vive attualmente ancora nel suo paese di origine ma la sua vita e' inevitabilmente cambiata. Due uomini della scorta lo seguono dovunque durante i suoi spostamenti e la voglia di mollare tutto e andare via dalla Sicilia spesso lo ha assalito.
Nei giorni scorsi ha presentato una proposta di decreto legge per tutelare tutti gli imprenditori che hanno deciso di denunciare il racket.

Servizio RMK - 19-08-2009



Ignazio Cutro' chiede a gran voce piu' attenzione da parte delle istituzioni politiche tanto sulla sua vicenda personale quanto su un fenomeno, quello della criminalita' organizzata, ancora troppo radicata nella nostra provincia.
Al giorno d'oggi ancora c'e' chi ha paura a parlare di mafia, il fenomeno omertoso delle tre scimmiette, non vedo non sento non parlo, non e' per nulla stato estirpato. ed e' attraverso il silenzio che trovano nuova linfa le attivita' criminali.

mercoledì 19 agosto 2009

Sciacca, la festa della Madonna SS Soccorso

Ogni 2 febbraio e 15 agosto di ogni anno si tiene la solenne processione della Madonna del Soccorso. A Sciacca è un momento molto sentito da tutta la comunità che non manca di far sentire tutta la propria devozione.

Nei seguenti due video potrete vedere due delle fasi salienti di questa processione, ossia l’uscita e poi l’entrata del simulacro.

La processione dura all’incirca due ore, viene seguita da una gran mole di fedeli oltre che dalle autorità cittadine religiose e politiche.

Buona visione.
Entrambi i video sono stati realizzati da me.

L'Uscita

L'Entrata

martedì 18 agosto 2009

"Sciacca Vista Da Noi" edizione 2009

E' stata inaugurata domenica 16 agosto la seconda edizione della mostra video-fotografica amatoriale
denominata “Sciacca Vista Da noi” organizzata dal club fotografico UIF “L’AltraSciacca Foto” dell’associazione di promozione sociale “L’ALTRASCIACCA”, in collaborazione con l’AICS di Agrigento e con il patrocinio del Comune di Sciacca.

Sarà possibile visitare l'esposizione fino al 23 agosto presso il Complesso Monumentale Tommaso Fazello sito in via Licata, secondo questi orari, la mattina dalle 9 alle 13 e il pomeriggio dalle 17 alle 22. La videoproiezione invece sarà garantita dalle 19 in poi.
Sono circa 300 le foto selezionate dagli organizzatori per essere esposte durante la
mostra,i video sono 30 mentre i partecipanti sono 61.

La maggior parte di questi è ovviamente rappresentata da fotoamatori saccensi, sia residenti nella nostra città che nel resto d’Italia, legati da sempre alla propria terra di origine.
Non solo siciliani però. Ci sono infatti diverse opere giunte dalla Cina, dal Canada, dalla Lettonia, dalla Svizzera e dagli Stati Uniti, provenienti da turisti incantati dalla nostra città durante la loro visita a Sciacca e che non hanno voluto far mancare la loro presenza in questa mostra, conosciuta attraverso il sito web http://www.sciaccavistadanoi.it/

Le foto, come nella passata edizione, raccontano ogni singolo aspetto ed angolo di Sciacca: le feste, i personaggi, la cucina, il mare, le bellezze naturali ed architettoniche.

Ci sarà una sezione dedicata anche alla fauna subacquea, grazie alla collaborazione che gli organizzatori hanno instaurato con l’associazione A.S.D. Sciacca Full Immersion.

Una edizione, quella di quest’anno, che si annuncia quindi all’altezza della bellezza della nostra città e della elevata qualità degli scatti amatoriali.

Gli obiettivi di questo progetto sono quello di dare spazio e visibilità a tutti coloro che, a livello prettamente amatoriale, mostrano il loro amore per Sciacca attraverso i propri scatti fotografici e i video, e quello di far conoscere ed apprezzare Sciacca attraverso fotografie e video dilettantistici che mettono in evidenza aspetti, luoghi, particolari, manifestazioni, paesaggi e personaggi della nostra città in modo da stimolare, attraverso la visita virtuale, la scoperta reale oltre che immaginifica di tutti gli angoli della nostra terra.

Accanto alle foto ed ai video sono esposte anche tre velieri realizzati artigianalmente dall'artista saccense Vito Viviani.

Si tratta della nave militare della scuola italiana Amerigo Vespucci, di un battello da combattimento inglese del 18esimo secolo e di una imbarcazione da carico, la Peppina Armatona. Un modo in più per legare la città di Sciacca alle sue tradizioni antiche e millenarie legate al mare ed alla flotta peschereccia.

lunedì 17 agosto 2009

"La Sicilia vista da qui"


È stata inaugurata giovedì sera, 13 agosto, presso il complesso Santa Margherita di Sciacca, la mostra “La Sicilia vista da qui“.

La manifestazione, che è stata resa possibile grazie anche al contributo dell’assessorato regionale agricoltura e foreste, e che ha già registrato tantissime visite, è costituita da numerose foto, facenti parte la collezione personale di Calogero Di Leo e Paolo Barone.

Gli scatti ritraggono tutti i prodotti tipici principali del territorio siciliano, i frutti dell’agricoltura, le fasi caratteristiche dell’allevamento, il formaggio, il pesce, gli agrumeti e i dolci.

Oltre a poter prendere visione delle fotografie, gli ospiti avranno l’opportunità tutte le sere di potere degustare le ottime specialità della cucina siciliana, la frutta, i gelati, i dolci, la tavola calda e le conserve. Un’occasione importante, quindi, in questi giorni di festa, per la promozione di tutti i prodotti tipici del territorio e della nostra città.

domenica 16 agosto 2009

Giustizia fai da te e... Giustizia: non fa per me

Delitto d'onore: uccisa dallo zio perché era stata stuprata

MILANO - Nuovo delitto d'onore in Giordania, il 14esimo dall'inizio dell'anno: un uomo ha ucciso una nipote di 16 anni, sparandole nove volte, per difendere l'onore della famiglia perchè la ragazza era stata violentata, secondo la stampa locale, dai suoi stessi cugini. Da quello stupro due mesi fa era nato un figlio dato alla luce con l'assenso e il sostegno dei genitori. Un affronto che però lo zio, venuto a conoscenza della vicenda solo quattro giorni fa, ha deciso di non lasciar correre: è entrato in casa della nipote con una pistola in pugno, si è diretto nella sua stanza e senza dire una parola, davanti al padre, le ha sparato mentre dormiva. Adesso, l'assassino dovrà scontare 15 giorni di carcere in attesa che il giudice formalizzi le accuse contro di lui. In galera sono anche i due responsabili dello stupro della ragazza. Nessuno dei tre però, se condannato, dovrà scontare una pena severa.

Ogni anno in Giordania, Paese in cui secondo l'Ong Human Rights Watch almeno il 50% delle donne è vittima di violenza domestica, vengono commessi in media 15-20 delitti d'onore che in base alla legislazione locale sono puniti con una pena che va da 3 mesi a massimo un anno di carcere. Mogli, madri, sorelle, figlie uccise dai propri parenti perchè sospettate di tenere comportamenti "sfrontati" o vittime di violenze sessuali, una storia che si ripete nella moderna Amman come nelle zone rurali. Una pratica contro la quale si sono impegnati in prima persona anche re Abdallah e la regina Rania, che per combattere i "delitti d'onore" ha lanciato un appello su YouTube. Ma i loro sforzi per modificare gli articoli 98 e 340 del codice penale giordano, che garantiscono le attenuanti ai colpevoli di questi crimini, sono finora falliti.

http://www.corriere.it/esteri/09_agosto_12/giordania_delitto_d_onore_5fa32ffa-8720-11de-a53e-00144f02aabc.shtml

06/08/2009: Bisognerebbe ridiscutere l'attuale divieto a costruire entro i 150 metri dalla costa. Voglio incontrare i sindacalisti e le associazioni ambientaliste per capire quali siano le ragioni del vincolo, senza escludere la possibilità di variare questo parametro. A dirlo è lassessore al Turismo della Regione siciliana, Nino Strano, nella conferenza stampa che illustra le linee guida della suo mandato. Questo vuol dire ha aggiunto che sarà possibile ridurre ulteriormente la distanza dal mare se sarà reputato opportuno. O al contrario, a seconda dei casi, aumentarla. (tratto da http://www.livesicilia.it )

mi ricorda qualcosa...

sabato 15 agosto 2009

BUON FERRAGOSTO A TUTTI

ROMA - Quasi non ci si crede. L'informazione narcotizzata del TG1 di Augusto Minzolini sta raggiungendo vette persino comiche. Oggi uno dei suoi redattori ha cercato di mostrare come, in realtà, la pesantissima caduta del Pil italiano in giugno - superiore a quella di tutti gli altri Paesi del mondo - pari a -6,1% sia dovuta alla crisi e che, quindi, non c'è da preoccuparsi.

E' come se uno dicesse ad un malato: stai tranquillo, il mal di testa è dovuto alla meningite fulminante che ti ha colpito e che potrebbe provocare la tua morte fra qualche ora. In realtà, dice il redattore, la caduta del Pil sta diminuendo rispetto ai mesi precedenti, quindi la crisi sta finendo, quindi non ci si deve preoccupare. E' L'Ocse con il suo superindice che lo asserisce, quella stessa Ocse a cui non si deve dare retta quando sottolinea l'inabissamento degli indici economici italiani.

In questo modo, i poveri telespettatori di questa disinformazione quotidiana non capiranno mai nulla dell'andamento dell'economia perché è proprio questo che Silvio Berlusconi desidera. Minzolini riceve e riproduce le veline dal Minculpop e i suoi redattori le assemblano con immagini soporifere. Magari quei medesimi telespettatotri non arriveranno alla fine del mese ma rimarranno sicuri che è questione di settimane, forse di giorni, quando si apriranno di fronte a loro le porte del paradiso di Silvio. Nessuno starà loro a dire - figuriamoci! - che una così pesante contrazione della ricchezza nazionale è destinata a durare molto di più che negli altri Paesi, semplicemente perché, quello italiano, è un governo che non sta facendo nulla per combatterla. I telespettatori del TG1 dovranno scoprirlo da soli, osservando, fra qualche mese, il frigorifero oramai vuoto. E allora, che si inventerà il povero Augusto Minzolini? Un servizio di catering a domicilio?

http://www.dazebao.org/news/index.php?option=com_content&view=article&id=5949:per-il-tg1-di-minzolini-il-pil-al-61-e-una-buona-notizia&catid=89:media&Itemid=290

Luigi Tenco - Lontano


La Madonna SS del Soccorso di Sciacca - 15 agosto

BUON FERRAGOSTO A TUTTI

venerdì 14 agosto 2009

Ponte sullo Stretto, una contestazione di troppo

LA CONTESTAZIONE CONTRO IL PONTE SULLO STRETTO


"se applaudiamo possiamo restare e se abbiamo qualcosa da dire ci mandano via? siamo a mani nude, volevamo dire la nostra... nemmeno questo? siamo in dittatura?


FICARRA E PICONE SUL PONTE DI MESSINA

giovedì 13 agosto 2009

Arriva SCIACCAVISTADANOI 2009. Un altro evento culturale targato LALTRASCIACCA

La mostra video-fotografica, a tema unico SCIACCA, si svolgerà dal 16 al 23 agosto 2009 presso il Complesso Monumentale Fazello. Orari 9-13 e 17-22.
Inaugurazione domenica 16 agosto ore 20:00.



Sono passati pochi giorni dal successo della serata conclusiva del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia “Vincenzo Licata – Città di Sciacca”. Manifestazione inserita nella nostra “mini estate saccense”, che anche quest’anno offre degli eventi ad integrazione di quelli pianificati dall’amministrazione comunale.

Prossimo appuntamento in calendario è la mostra video-fotografica amatoriale “Sciacca Vista Da noi”, giunta alla sua seconda edizione e che si svolgerà dal 16 al 23 agosto 2009 presso il Complesso Monumentale Fazello, con orari 9-13 e 17-22 (con videoproiezione dalle 19 in poi).

Sono state già affidate allo sponsor ufficiale, FotoInVideo studio, le oltre 250 foto selezionate dall’organizzazione per l’esposizione durante la mostra. Un’operazione non facile quest’ultima, considerando che esse sono state scelte su una gamma di oltre 1000 foto, appartenenti ai 60 partecipanti di quest’anno. Foto che rispecchiano ogni singolo aspetto di Sciacca: le feste, i personaggi, la culinaria, il mare e anche la fauna subacquea, grazie alla collaborazione, annunciata da tempo, con l’associazione A.S.D. Sciacca Full Immersion.

I partecipanti sono per la maggior parte saccensi , ma sono anche giunte foto perfino dal Canada e dalla Cina.

Fervono i preparativi in questi giorni per offrire ai visitatori una manifestazione degna della promozione della città e che possa dare risalto alla passione dei tanti fotoamatori che vi prendono parte.

Ricordiamo che “Sciacca vista da noi” è organizzata dal nostro club fotografico L’AltraSciacca Foto con il patrocinio del Comune di Sciacca, che gentilmente ci ha concesso i locali del Fazello, e dell’AICS di Agrigento.

Domenica 16 agosto, quindi, l’apertura dei battenti della manifestazione con l’inaugurazione programmata per le ore 20:00 a cui tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

mercoledì 12 agosto 2009

Melqart e Lampedusa: due questioni da risolvere

Una interrogazione per la restituzione del Melqart alla città di Sciacca è stata presentata pochi giorni fa dall’onorevole Vincenzo Marinello (PD) all’assemblea regionale siciliana.
Il documento è rivolto all’attenzione del presidente della regione, Raffaele Lombardo e all’assessore dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione Nicola Leanza.
Il Melqart è una preziosa statuetta di 38 cm, di epoca fenicia, raffigurante il dio del mare e ripescata dai fondali di Sciacca nel lontano 1955 dalle reti del motopesca “Angelica Madre”.
L’importante reperto archeologico è conservato ed esposto attualmente all’interno del museo “Salinas” di Palermo e da tempo Sciacca ne chiede la restituzione come dimostrano gli appelli e le iniziative in merito lanciate nei mesi scorsi dalla Lega Navale saccense e dall’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca.
Questo è il comunicato stampa diffuso dall’onorevole Vincenzo Marinello: “Il Melqart appartiene alla città di Sciacca, la storia lo ha consegnato ai nostri mari e sono stati dei marinai saccensi a recuperare questo manufatto dal valore inestimabile. Sono ormai più di quarant’anni che la statuetta bronzea è conservata a Palermo, al termine di una battaglia legale e burocratica contorta e complicata condita spesso anche di baratti e di ignoranza.
Ritengo fondamentale e legittima la sua restituzione alla città di Sciacca così come è accaduto nel tempo con il Satiro Danzante, restituito a Mazara del Vallo, e con l’Efebo, restituito a Castelvetrano.
Un reperto conosciuto da buona parte degli archeologici ma non solo come il “Melqart di Sciacca” non dovrebbe stare da nessun’altra parte se non nella città termale.
Al tempo stesso mi auguro che presto possa essere ultimato e reso fruibile il Museo del Mare, la sede più adatta ad accogliere il Melqart e che l’intera area di Contrada Muciare venga presto bonificata e sistemata affinchè, attraverso il Melqart, Sciacca e tutti i cittadini possano riappropriarsi di una importante parte della propria storia intercettando al contempo nuovi e sempre più virtuosi circuiti turistici.”
La stessa associazione L’AltraSciacca, prendendo spunto da questa interrogazione e per dare maggiore spinta a questa iniziativa, ha scritto una nuova missiva in merito all’assessore Leanza, inviata per conoscenza anche al sindaco di Sciacca Vito Bono affinchè pure lui ribadisca la stessa richiesta a nome dell’amministrazione comunale saccense.
Ecco il testo della lettera redatta dall’associazione: “Come lei ben saprà, nel lontano nel 1955 è stato rivenuto nel mare di Sciacca un prezioso reperto fenicio raffigurante il dio del mare Melqart che attualmente si trova custodito presso il Museo Salinas di Palermo. Riteniamo opportuno il suo ritorno nella nostra città, dove è stato all’epoca ritrovato. Ciò renderebbe giusto merito ai nostri marinai, ai nostri concittadini e alla nostra cultura, essendo testimonianza delle popolazioni che transitavano per i nostri mari. Riteniamo che come avvenuto per il Satiro a Mazara del Vallo, l’Efebo di Selinunte a Castelvetrano, la Nave Punica a Marsala e altri reperti del genere, anche il Melqart deve essere restituito alla propria città di appartenenza. Fra l’altro, adesso è stato completato il Museo Del Mare di Sciacca, una moderna struttura che ben si presta ad accogliere questa statuetta, all’interno della quale acquisterà’ una maggiore visibilità in un adeguato spazio espositivo che si confà al suo prestigio archeologico e sarà adeguatamente custodita e protetta. Raccogliendo la volontà della cittadinanza che reclama a gran forza questo prezioso reperto e viste le numerose sollecitazioni che lei ha ricevuto in proposito nel recente passato, ricordiamo per tutte le cartoline con la richiesta dei saccensi che per iniziativa della Lega Navale sez. di Sciacca le sono state recapitate, chiediamo, con la presente, quantomeno una risposta ed un impegno preciso per il futuro. In data odierna, indirizziamo analoga missiva al nostro sindaco affinchè si adoperi presso il suo assessorato nel porgerle identica richiesta.”
Al contempo prosegue l’attività parlamentare dell’onorevole saccense del partito democratico. Vincenzo Marinello e Giovanni Panepinto, onorevole e sindaco di Bivona, hanno presentato una articolata interrogazione all’assemblea regionale siciliana per chiedere che il comune di Lampedusa venga affidato al più presto ad un commissario straordinario. L’interrogazione è stata rivolta all’attenzione dell’Assessore per la Famiglia, le Politiche Sociali, e le Autonomie Locali Caterina Chinnici. Come si ricorderà il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, era stato arrestato lo scorso 21 luglio con l’accusa di concussione e al momento l’isola è guidata dal punto di vista amministrativo dall’assessore più anziano in quanto il comune non ha un vicesindaco.
Questo è il relativo comunicato stampa: “Considerato che il sindaco di Lampedusa De Rubeis è stato sospeso dalla sua carica per le note vicende giudiziarie che lo riguardano e che altre persone risultano indagate, tra le quali Vincenzo D’Ancona, presidente del consiglio comunale, abbiamo chiesto all’assessore per la Famiglia, le Politiche Sociali, e le Autonomie Locali Caterina Chinnici un intervento deciso e concreto al fine di nominare presso il Comune di Lampedusa un Commissario Straordinario per garantire il corretto funzionamento della macchina amministrativa.
A prescindere dall'indagine in corso, nel recente passato diversi servizi giornalistici hanno fatto emergere un quadro di singolare gestione del Comune di Lampedusa come l’assunzione di 17 unità di personale presso l’ufficio di gabinetto del sindaco, le gravissime deficienze amministrative riguardanti la mancata ricognizione dei debiti fuori bilancio o i numerosi atti ispettivi presentati dal gruppo consiliare di opposizione circa la gestione della cosa pubblica rimasti sempre senza risposta, motivazioni più che sufficienti per chiedere che vengano presi provvedimenti importanti ed avviate adeguate indagini amministrative al fine di ripristinare presto sull’isola le ordinarie funzioni del Comune”.
Due vicende, quella delle restituzione del Melqart alla città di Sciacca e della risoluzione dei problemi amministrativi di Lampedusa, che ci auguriamo possano trovare presto una definitiva soluzione.

Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"

martedì 11 agosto 2009

Premio "V.Licata - Città di Sciacca" 2009: tutti i vincitori

Si è conclusa lo scorso sabato, 1 agosto, con la premiazione e il convegno sulla figura di Vincenzo Licata la prima edizione del Premio Nazionale di Letteratura e Poesia a lui dedicato ed organizzato dall’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca.
La serata, che ha avuto il patrocinio del comune di Sciacca e dell’assessorato ai beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione della Regione Sicilia, è stata molto seguita e si è svolta presso l’ex chiesa S.Margherita.
Presenti alla manifestazione Antonello Licata, figlio del poeta e Silvia Licata, sorella del letterato saccense ma anche Anna Licata, la nipote, diverse autorità politiche, amanti della letteratura e della cultura, oltre a buona parte dei partecipanti e dei premiati.
I finalisti e i primi classificati del premio scelti dalla Giuria vengono da tutta Italia.
Per la sezione a tema libero in italiano la vittoria è andata a Caterina Tripodi di Sciacca con la poesia “Tieni il mio passo amore”, al secondo posto si è piazzata Giusy Staropoli di Vibo Valentia con “Era suo padre” mentre al terzo posto con “A Neda” troviamo Federica Simonetto di Conselve (Pd). Finalisti della sezione anche i poeti Teresa Riccobono, Roberto Gennaro, Pietro Gioja, Palma Civello, Gioacchino Adamo, Paolo Tulelli, Vincenzo Lamanna, Armando Bettozzi, Giuseppe Letizia e Marina Pratici.
Per la sezione a tema libero in dialetto la vittoria finale è andata ad Antonella Amico di Sciacca con la poesia “Cantu amaru”, al secondo posto Anna Giallo di Trapani con “Nun torna lu passatu” ed al terzo posto Riccardo Ascoli di Roma con “L’artruista”. Piazzamenti anche per i poeti Francesco Leone, Ombretta Ciurnelli, Giuseppe Sammartano, Nino Pumilia, Giuseppe Gerbino, Giuseppe Vultaggio, Giuseppe Bonura, Guido Tobia, Giovanni Andrea Marino, Teresa Riccobono, Claudio Beccalossi e Giuseppe Maniscalco.
Per la sezione in lingua italiana con tema “Il mare” il successo è stato aggiudicato a Palma Civello di Palermo con “Il mare mi ha ritrovata”, a seguire Rita Tellini di La Spezia con la poesia “La casa” ed infine Tania Fonte di Paceco (Tr) con “Il Gigante”. Tra i finalisti di questa sezione anche Concetta Di Piazza, Roberto Gennaro, Francesca Canino, Monica Atria, Giovanni Panarese, Teresa Riccobono, Claudio Beccalossi, Calogero Puccio, Anna Giallo, Palma Mineo di Maio, Anna Santarelli e Giuseppe Maniscalco.
Per la sezione dedicata alla narrativa ed ai racconti la vittoria è stata assegnata dai giurati a Riccardo Ascoli con “Il biliardino di latta” che ha avuto la meglio su Giacomo Di Blasi di Catania con “Il tagliatore di pietre” mentre al terzo posto si sono piazzati con un risultato ex –aequo Mariangela Biffarella di Mistretta (Mi) con “La malia del mare” e Carmine Caputo di Taranto con “Il cuore di un unicorno”. Tra i finalisti della sezione ritroviamo anche Emilia Merenda, Claudio Beccalossi, Tania Fonte, Lorenza Moltisanti, Vittorio Sartarelli, Roberto Gennaro, Michele Fiorenza e Maurizio Bono.
La manifestazione conclusiva è stata molto apprezzata non solo da tutti i partecipanti ma anche da tutti coloro che l’hanno voluta vivere e seguire da protagonisti. Oltre alla premiazione, i momenti salienti della serata, condotta magistralmente da Raimondo Moncada e da Giusy Di Giovanna, sono stati il convegno in onore di Vincenzo Licata diretto dal professore Enzo Puleo, la proiezione di filmati inediti del poeta concessi gentilmente dal figlio, Antonello Licata e l’esibizione musicale del “Duo Entr’Acte”, costituito da Ester Prestia e Maurizio La Rocca i quali hanno allietato i presenti con alcuni brani della tradizione classica.
La serata è stata anche un buon mezzo per veicolare le iniziative della Lilt presieduta dal dottor Francesco Verderame e per portare avanti una raccolta fondi tra tutti coloro che hanno voluto essere solidali e generosi con quanti si battono tutti i giorni in favore dei malati oncologici e delle loro famiglie tanto provate dal dolore ma al tempo stesso piene di speranza.
Gli organizzatori del premio e l’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca ringraziano di cuore quanti si sono spesi in modo concreto e fattivo affinchè questo splendido evento culturale potesse essere realizzato e colgono l’occasione per rinnovare sin d’ora l’appuntamento per la seconda edizione la quale, siamo certi, avrà lo stesso successo della prima e sancirà il definitivo salto di qualità del premio affinchè lo stesso possa essere considerato a breve tra le manifestazioni letterarie più importanti della nostra regione.


Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"

lunedì 10 agosto 2009

La fornitura dell'acqua non si può sospendere

Tribunale Enna: “Servizio fornitura acqua non si può sospendere”

Tribunale di Enna: ”Il servizio di fornitura dell’acqua non si può sospendere”. Nei giorni scorsi, il Coordinamento provinciale dei Comitati cittadini, attraverso il proprio legale avv. Licia Minacapilli, altresì presidente del Comitato cittadino di Aidone, ha presentato ricorso al Tribunale di Enna avverso il provvedimento della società AcquaEnna s.c.p.a., che, a fronte di una morosità di circa 200,00 euro, aveva ben pensato di sospendere la fornitura del servizio idrico ad un utente ennese. Per di più, aveva anche materialmente asportato il contatore dell’acqua all’insaputa dell’utente, recapitandogli un vaglia prestampato dell’importo di euro 100,00 con la causale “Spese di riallaccio”. La morosità dell’utente deriva anche dal fatto che lo stesso è a sua volta creditore nei confronti dell’ente gestore del servizio AcquaEnna dei canoni per la depurazione delle acque reflue, non dovute alla luce del recente disposto della sentenza della Corte Costituzionale n. 335/2008.
L’avv. Minacapilli a commento del provvedimento: “Sul piano giuridico, i contratti di somministrazione di servizi essenziali sono volti a soddisfare bisogni primari aventi fondamento costituzionale nella tutela di diritti inviolabili di cui all’art. 2 della Costituzione, tra questi il diritto alla somministrazione dell’acqua potabile. Pertanto non può ritenersi legittima la risoluzione unilaterale del contratto, e, dunque, la sospensione dell’erogazione dell’acqua”. “La stessa giurisprudenza –dichiara ancora l’avv. Minacapilli, che si è già pronunciata in merito – ed il decreto odierno ne dà avvallo – chiaramente sancisce il principio per cui la morosità dell’utente non è ragione che possa giustificare la sospensione della fornitura di un bene primario come l’acqua. In altre parole, la sospensione della fornitura del servizio non può ritenersi rimedio proporzionato al mancato pagamento di qualche fattura recapitata all’utente”. Il Coordinamento provinciale dei Comitati cittadini, sin dai primi distacchi adottati da AcquaEnna, nel comune di Leonforte, aveva inoltrato un esposto alle rispettive Procure presso i Tribunali di Enna e Nicosia, ritenendo che la condotta tenuta dalla suddetta Società fosse viziata da illegittimità . Il Tribunale di Enna, con decreto del 5 agosto 2009, ha accolto il ricorso dell’utente ed ha ordinato ad AcquaEnna di ripristinare l’erogazione dell’acqua potabile, in quanto “il ricorrente è stato privato di un bene essenziale”. Il Coordinamento dei Comitati cittadini, nell’apprendere con soddisfazione del provvedimento emesso dal Tribunale di Enna, comunica a tutti i cittadini della Provincia la propria disponibilità a tutelarli legalmente per tutte le analoghe ipotesi di sospensione della fornitura dell’acqua che si siano verificate (o che si possano verificare) nei vari Comuni della Provincia ennese. A tale scopo gli utenti possono rivolgersi ai Comitati cittadini o direttamente allo studio legale dell’avv. Licia Minacapilli in Aidone. L’utente ennese ha comunicato al Coordinamento dei Comitati cittadini che AcquaEnna ha provveduto al riallaccio della fornitura dopo poche ore dall’avvenuta notifica del provvedimento del giudice da parte dell’avv. Minacapilli. “Il Coordinamento – conclude l’avv. Minacapilli- prende atto della tempestività mostrata dall’ente gestore del servizio AcquaEnna nel rispettare i provvedimenti emessi dalla Magistratura”.

Angela Rita Palermo

domenica 9 agosto 2009

L'ultimo Speciale di RMK dedicato al Premio "Vincenzo Licata"

Premio Nazionale di letteratura e poesia "Vincenzo Licata - Città di Sciacca" (www.vincenzolicata.it) organizzato dall'associazione di promozione sociale L'ALTRA SCIACCA (idee e progetti per il futuro della nostra città) (www.laltrasciacca.it) Speciale andato in onda su RMK (Radio Monte Kronio ) (www.rmk.it) il 30-07-2009 - In studio il Prof. Enzo Porrello - interviste a Calogero Parlapiano e Tanino Bonifacio -

parte prima


parte seconda


parte terza

sabato 8 agosto 2009

Già che ci siamo...ridiamoci su

Le burlate di Berlusconi... Come ci ridono in faccia in Spagna


Questa è una vera e propria prova contro voi stessi. Provate a non ridere mentre vedete questo video. Mediamente non riuscirete a non ridere dopo circa 65 secondi. ..

venerdì 7 agosto 2009

Quante cose ci stiamo perdendo? Fermiamoci e riflettiamo

Un violinista nella metropolitana. Una storia vera.

Un uomo si mise a sedere in una stazione della metro a Washington DC ed iniziò a suonare il violino; era un freddo mattino di gennaio. Suonò sei pezzi di Bach per circa 45 minuti.
Durante questo tempo, poiché era l'ora di punta, era stato calcolato che migliaia di persone sarebbero passate per la stazione, molte delle quali sulla strada per andare al lavoro.
Passarono 3 minuti ed un uomo di mezza età notò che c'era un musicista che suonava.
Rallentò il passo e si fermò per alcuni secondi e poi si affrettò per non essere in ritardo sulla tabella di marcia.
Alcuni minuti dopo, il violinista ricevette il primo dollaro di mancia: una donna tirò il denaro nella cassettina e senza neanche fermarsi continuò a camminare.
Pochi minuti dopo, qualcuno si appoggiò al muro per ascoltarlo, ma l'uomo guardò l'orologio e ricominciò a camminare. Quello che prestò maggior attenzione fu un bambino di 3 anni.
Sua madre lo tirava, ma il ragazzino si fermò a guardare il violinista.
Finalmente la madre lo tirò con decisione ed il bambino continuò a camminare girando la testa tutto il tempo. Questo comportamento fu ripetuto da diversi altri bambini.
Tutti i genitori, senza eccezione, li forzarono a muoversi.
Nei 45 minuti in cui il musicista suonò, solo 6 persone si fermarono e rimasero un momento.
Circa 20 gli diedero dei soldi, ma continuarono a camminare normalmente. Raccolse 32 dollari. Quando finì di suonare e tornò il silenzio, nessuno se ne accorse. Nessuno applaudì, ne' ci fu alcun riconoscimento.
Nessuno lo sapeva ma il violinista era Joshua Bell, uno dei più grandi musicisti al mondo.
Suonò uno dei pezzi più complessi mai scritti, con un violino del valore di 3,5 milioni di dollari.
Due giorni prima che suonasse nella metro, Joshua Bell fece il tutto esaurito al teatro di Boston e i posti costavano una media di 100 dollari.
Questa è una storia vera. L'esecuzione di Joshua Bell in incognito nella stazione della metro fu organizzata dal quotidiano Washington Post come parte di un esperimento sociale sulla percezione, il gusto e le priorità delle persone. La domanda era: "In un ambiente comune ad un'ora inappropriata: percepiamo la bellezza? Ci fermiamo ad apprezzarla? Riconosciamo il talento in un contesto inaspettato?".
Ecco una domanda su cui riflettere: "Se non abbiamo un momento per fermarci ed ascoltare uno dei migliori musicisti al mondo suonare la miglior musica mai scritta, quante altre cose ci stiamo perdendo?"

giovedì 6 agosto 2009

Chiesta la nomina di un Commissario Straordinario per l'isola di Lampedusa

Gli onorevoli del Partito Democratico Vincenzo Marinello e Giovanni Panepinto hanno presentato una interrogazione all’assemblea regionale siciliana per chiedere che il comune di Lampedusa venga affidato al più presto ad un Commissario straordinario.
L’interrogazione è stata rivolta all’attenzione dell’Assessore per la Famiglia, le Politiche Sociali, e le Autonomie Locali Caterina Chinnici.
Come si ricorderà il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, era stato arrestato lo scorso 21 luglio con l’accusa di concussione e al momento l’isola è guidata dal punto di vista amministrativo dall’assessore più anziano in quanto il comune non ha un vicesindaco.

Questo è il relativo comunicato stampa:

“Considerato che il sindaco di Lampedusa De Rubeis è stato sospeso dalla sua carica per le note vicende giudiziarie che lo riguardano e che altre persone risultano indagate, tra le quali Vincenzo D’Ancona, presidente del consiglio comunale, abbiamo chiesto all’assessore per la Famiglia, le Politiche Sociali, e le Autonomie Locali Caterina Chinnici un intervento deciso e concreto al fine di nominare presso il Comune di Lampedusa un Commissario Straordinario per garantire il corretto funzionamento della macchina amministrativa.
A prescindere dall'indagine in corso, nel recente passato diversi servizi giornalistici hanno fatto emergere un quadro di singolare gestione del Comune di Lampedusa come l’assunzione di 17 unità di personale presso l’ufficio di gabinetto del sindaco, le gravissime deficienze amministrative riguardanti la mancata ricognizione dei debiti fuori bilancio o i numerosi atti ispettivi presentati dal gruppo consiliare di opposizione circa la gestione della cosa pubblica rimasti sempre senza risposta, motivazioni più che sufficienti per chiedere che vengano presi provvedimenti importanti ed avviate adeguate indagini amministrative al fine di ripristinare presto sull’isola le ordinarie funzioni del Comune”

mercoledì 5 agosto 2009

Vincenzo Marinello (PD) chiede la restituzione del Melqart alla città di Sciacca

Una interrogazione per la restituzione del Melqart alla città di Sciacca è stata presentata oggi dall’onorevole Vincenzo Marinello (PD) all’assemblea regionale siciliana.
Il documento è rivolto all’attenzione del presidente della regione, Raffaele Lombardo e all’assessore dei beni culturali, ambientali e della pubblica istruzione Nicola Leanza.
Il Melqart è una preziosa statuetta di 38 cm, di epoca fenicia, raffigurante il dio del mare e ripescata dai fondali di Sciacca nel lontano 1955 dalle reti del motopesca “Angelica Madre”.
L’importante reperto archeologico è conservato ed esposto attualmente all’interno del museo “Salinas” di Palermo e da tempo Sciacca ne chiede la restituzione come dimostrano gli appelli e le iniziative in merito lanciate dalla Lega Navale saccense e dall’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca.

Questo è il comunicato stampa diffuso dall’onorevole Vincenzo Marinello:

“Il Melqart appartiene alla città di Sciacca, la storia lo ha consegnato ai nostri mari e sono stati dei marinai saccensi a recuperare questo manufatto dal valore inestimabile. Sono ormai più di quarant’anni che la statuetta bronzea è conservata a Palermo, al termine di una battaglia legale e burocratica contorta e complicata condita spesso anche di baratti e di ignoranza.
Ritengo fondamentale e legittima la sua restituzione alla città di Sciacca così come è accaduto nel tempo con il Satiro Danzante, restituito a Mazara del Vallo, e con l’Efebo, restituito a Castelvetrano.
Un reperto conosciuto da buona parte degli archeologici ma non solo come il “Melqart di Sciacca” non dovrebbe stare da nessun’altra parte se non nella città termale.
Al tempo stesso mi auguro che presto possa essere ultimato e reso fruibile il Museo del Mare, la sede più adatta ad accogliere il Melqart e che l’intera area di Contrada Muciare venga presto bonificata e sistemata affinchè, attraverso il Melqart, Sciacca e tutti i cittadini possano riappropriarsi di una importante parte della propria storia intercettando al contempo nuovi e sempre più virtuosi circuiti turistici.”

Intervista a Giuseppe Coco, segretario locale del PD di Sciacca

Giuseppe Coco, da segretario cittadino del PD, come valuta i numeri del tesseramento al partito? Se li aspettava?
I numeri del tesseramento al partito rispecchiano la percentuale dei votanti. Il PD è oggi il primo partito a Sciacca, tutto questo ci soddisfa, è davvero molto bello. Questi numeri me li aspettavo, il partito è vivo, c’è un interesse sempre più crescente, la gente inizia a guardare con un certo distacco la vecchia gestione del potere, quella votata per tanti anni, e si rivolge al nuovo. Tutto questo è molto positivo soprattutto alla luce del fatto che siamo in prossimità del primo congresso del partito democratico.
Dati i numeri del tesseramento, non sarebbe stato più opportuno alle ultime elezioni comunali presentare una lista del PD?
Sono sicuro che con una lista del PD avremmo avuto meno voti, avremmo perso almeno tra i 1500 e i 2000 voti perdendo di conseguenza tra i due ed i tre consiglieri comunali. Con una sola lista ufficiale del partito non avremmo potuto avere questo successo e, per correttezza, non era possibile nemmeno schierare la lista del PD accanto a due nostre liste civiche poiché queste ultime sarebbe stato oggettivamente danneggiate dalla presenza della lista ufficiale del partito, poter avvalersi del simbolo sarebbe stato un netto vantaggio. In questo mese appena trascorso che ci ha separato dalla conclusione delle elezioni nessuno ha detto chiaramente che il PD ha vinto, ha vinto dal punto di vista della gestione politica, e nessuno ha affermato che io ho vinto come segretario locale del partito, come candidato essendo stato addirittura il secondo miglior eletto e come organizzatore di lista. Ritengo strumentale per esempio il titolo comparso in prima pagina sul Giornale di Sicilia il giorno dopo delle elezioni saccensi, “La bandiera dell’Mpa sul comune di Sciacca”: il PD ha ottenuto in pratica il 60% dei voti e dei consiglieri comunali.
Perché ha rifiutato il ruolo di assessore?
Ritengo che la cosa più importante sia quella di lavorare alacremente per la città, bisogna adottare la politica del fare: è questo il mio ed il nostro obiettivo. Ho rifiutato sia perché il mio ruolo è politico sia per motivi professionali: non ritengo giusto che il coordinatore di un partito debba andare a fare l’assessore. Tuttavia, invece al momento della campagna elettorale, per coerenza con le scelte fatte, ho deciso di mettermi in gioco in prima persona ed ho avuto ragione.
Il primo Congresso del PD è alle porte: da che parte sta tra Franceschini, Bersani e Marino?
In vista del Congresso mi trovo in difficoltà in quanto tutte e tre sono persone in grado di rappresentare il partito a livello nazionale. Politicamente mi sento più vicino all’area di Bersani ma, al tempo stesso, sono fortemente attratto da Marino e da quello che potrebbe rappresentare. E’ il più innovativo, farebbe fare un bel passo in avanti in quanto il partito nuovo esisterà solamente nella misura in cui i saranno facce nuove e Marino è nuovo. Il partito dovrebbe riflettere bene sulla sua candidatura, Marino pur essendo un cattolico fervente esprime le necessità laiche politico-istituzionali. Difendere i temi della laicità da cattolico è molto significativo. Bersani invece ha già avuto una storia, ha già una sua storia.
Come valuta le ultime dichiarazioni pubbliche del consigliere provinciale Girasole e cosa pensa, da coordinatore del PD, al riguardo della scelta del sindaco di non confermare Marinello in qualità di assessore?
Su Girasole preferisco adottare il no comment, posso solo affermare che si sono trattate certamente di uscite scomposte e che avrei preferito fossero state oggetto di discussione interna al nostro partito, cosa che invece non è successa.
Tutti sapevano che Marinello era una candidatura istituzionale, era stato designato in prima battuta in quanto è il deputato regionale ma poi sono stati dati di fatto che i suoi candidati interni alla LD non hanno portato voti alla lista. Non vorrei nemmeno tornare su quei momenti polemici, si può affermare invece a ragion veduta che sicuramente non c’è una adeguata rappresentanza del PD in Giunta e che il gruppo unico all’interno del consiglio comunale si avrà dopo il Congresso. Le scelte assessoriali sono per l’appunto scelte del sindaco, Vito Bono avrà la nostra fiducia ed appoggio a prescindere dalle sue decisioni.
Già si vocifera in città di presunti rimpasti assessoriali in autunno, cosa ne pensa?
Questo è il momento di lavorare, non delle ipotesi. Ci sono tantissime cose da fare per la città. Devono lavorare e dimostrare di meritarsi la fiducia che gli è stata accordata.
Il nostro è un patto con gli elettori, non abbiamo voluto battere cassa prima e non lo faremo successivamente: se tra alcuni mesi o anni cambierà qualcosa all’interno della composizione della Giunta sarà perché si può sempre porre rimedio agli errori ma solo sul fatto dell’utilità e dell’efficienza di coloro che la compongono e non perché il PD si mette di traverso. Voterò sempre e a prescindere a favore di Vito Bono fino a quando il programma che abbiamo sottoscritto insieme verrà rispettato.
Quali sono, secondo il suo parere, le priorità da realizzare di quel programma elettorale?
Al primo posto c’è il fatto di poter avviare in città dei circuiti di servizi affinchè crescano le assunzioni e i posti di lavoro. Personalmente ritengo l’insediamento turistico, quello della Forte prima e quello futuro di Melia, una manna per Sciacca, sta a noi saper sfruttare queste opportunità. I turisti arrivano ancora oggi a prescindere da noi e da quello che offriamo ma occorre svegliarci, la città deve imparare ad autofinanziarsi poiché con le nuove leggi messe in atto dal governo nazionale di soldi non ne arriveranno più. I paesi che non hanno risorse sono destinati a morire mentre noi ce la possiamo fare perché di risorse ne abbiamo tantissime, basta sapersi organizzare bene per sfruttarle a vantaggio dei cittadini. Abbiamo interi settori in grado di portare tanti soldi a Sciacca ma bisogna essere più concreti, i turisti non se ne devono andare. Cefalù per esempio è un posto già oggi turistico, Sciacca ancora no. Le priorità da realizzare sono quelle di avere un nuovo porto turistico, nuovi e grandi parcheggi, tenere il centro storico chiuso ma questo solo quando i cittadini possano avere la possibilità concreta ed i servizi per giungere facilmente e comodamente al centro. L’area portuale va riqualificata totalmente, il mercato ittico deve essere aperto e funzionante, occorre migliorare i collegamenti viabili tra il porto e le zone del centro, procedere all’ammodernamento del porto anche attraverso il relativo piano regolatore del porto, fornire gli attracchi per gli utenti più facoltosi e far candidare la città di Sciacca a farsi carico dei collegamenti con le isole minori che credo saranno spostati dall’attuale Porto Empedocle una volta che il rigassificatore verrà ultimato.
Dopo il Congresso, con una serie di decisioni e scelte a cascata, potrebbe venire messa in dubbio la sua leadership di coordinatore cittadino del PD?
Certo che può accadere ma non bisogna dimenticare che resterei comunque un segretario vincente, in quante altre città un segretario del PD ha vinto? In quante altre città abbiamo un sindaco sostenuto dal PD? Pochissime. Più che altro invece punterei l’attenzione sul come poter fare coniugare il ruolo del segretario con quello del consigliere comunale, questo presenta una doppia difficoltà. A mio parere in un partito in ascesa e dalle mille risorse umane e politiche come quello del partito democratico la sovrapposizione degli incarichi, in generale, non dovrebbe esistere, si dovrebbe evitare. La concentrazione delle cariche a tutti i livelli penso che non dovrebbe esserci. Ci sono tante personalità e tante intelligenze, di conseguenza una distribuzione dei ruoli secondo me è fondamentale. Tutto dipende da quello che mi chiederà e proporrà in futuro il partito, solo dopo poi farò le mie valutazioni.


Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

martedì 4 agosto 2009

La sanità agrigentina è in ginocchio

L’ospedale di Agrigento San Giovanni Di Dio è stato posto sotto sequestro dalla guardia di finanza e dovrà essere sgomberato entro un mese. Saranno circa 1400 le persone, tra addetti, medici, malati, infermieri, che dovranno lasciare il nosocomio nell’attesa di capire come la situazione si evolverà. A quanto pare l’ospedale, seppur nuovo, presenta un’ elevata mancanza di sicurezza soprattutto in caso di attività sismica anche perché, dagli accertamenti, risulta essere stato costruito col cosiddetto cemento depotenziato, ossia con una percentuale di sabbia presente nel calcestruzzo ben oltre il limite consentito. Il cemento depotenziato è chiaro costa di meno e consente maggiori introiti. Ben ventidue persone tra tecnici, funzionari, progettisti, manager, imprenditori, risultano iscritti nel registro degli indagati mentre i reati ipotizzati sono quelli di truffa, abuso d’ufficio, favoreggiamento, omissione di atti d’ufficio nonché associazione per delinquere. Il dispositivo è stato emesso dal Gip Alberto Davico, che ha accolto la richiesta del procuratore della Repubblica, Renato Di Natale, dall'aggiunto Ignazio Fonzo e del sostituto Antonella Pandolfi e eseguito dalle Fiamme gialle di Agrigento, al comando del tenente colonnello Vincenzo Raffo.
Il nosocomio dunque, dopo le dovute perizie tecniche e controlli, è stato dichiarato inagibile e, se si provasse che l’utilizzo del cemento depotenziato è stato esteso alla costruzione dell’intero complesso ospedaliero, l’unica soluzione potrebbe essere quella dell’abbattimento della struttura pericolante ed instabile. Ancora una volta quindi la Sicilia e soprattutto la provincia di Agrigento salgano agli altari della cronaca ed alla ribalta per vicende che hanno del grottesco, per vicende attraverso le quali si comprende sempre meglio perché la nostra provincia viene classificata all’ultimo posto in merito alla qualità della vita. Mentre il legale rappresentante dell'azienda ospedaliera è stato nominato custode dell'immobile sequestrato, ci si chiede quale sarà il futuro dell’ospedale di Agrigento: tra le ipotesi al vaglio c’è anche quella di riportare il tutto nella vecchia struttura, quella utilizzata prima che venisse aperto il San Giovanni Di Dio, inaugurato solamente cinque anni fa, e che attualmente viene utilizzato dalla regione per alcuni suoi uffici. "Siamo stati costretti a richiedere il sequestro e lo sgombero dell'ospedale perché fra l'interesse all'assistenza ospedaliera ad Agrigento e il rischio di un evento imprevedibile che potesse compromettere le fondamenta e l'intera struttura e dunque l'incolumità di chi al nosocomio lavora e di chi vi è ricoverato abbiamo ritenuto preminente quest'ultimo". Lo ha detto il procuratore di Agrigento Renato Di Natale che sostiene di essere naturalmente "fortemente amareggiato". E’ ancora troppo fresco il ricordo del terremoto d’Abruzzo per non fare comparazioni potenziali tra le due vicende. Anche in quel caso la maggior parte degli edifici privati e pubblici sono crollati non perché il terremoto, pur violento, fosse stato così particolarmente devastante ma perché le strutture erano state messe in piedi di fretta, con lavori non esattamente regolari e soprattutto con l’utilizzo di cemento tarocco e di poche staffe di ferro. Questo è un problema dunque nazionale e la Sicilia non poteva restarne indenne. "Quello di Agrigento non è caso isolato. C'é in Italia un lungo elenco di opere pubbliche a rischio cemento taroccato, un business sul quale la mafia ha evidentemente messo le mani". Lo ha detto il vice presidente di Legambiente Sebastiano Venneri. Lo scenario appare inquietante e il quadro che si paventa è quello di aver appena smosso le acque in superficie mentre ancora tanti edifici si nascondono sotto la coltre di una sicurezza che invece non esiste. Tra le opere pubbliche al vaglio della magistratura per calcestruzzo depotenziato, afferma Legambiente, ci sono anche il nuovo padiglione dell'ospedale di Caltanissetta, gli aeroporti di Palermo e di Trapani, il viadotto Castelbuono e la galleria Cozzo-Minneria dell'autostrada Palermo-Messina, il lungomare di Mazara del Vallo, il porto turistico di Balestrate, l'approdo di Tremestieri di Messina e il porto Isola - Diga Foranea di Gela. Anche addirittura il palazzo di Giustizia di Gela e il commissariato di Polizia di Castelvetrano. Le indagini devono ancora completare il loro corso ma sin da ora possiamo chiederci: in che paese viviamo? In un paese che, per il Dio Denaro, venderebbe e sacrificherebbe la vita anche dei malati e di chi è preposto alle loro cure? Dove si sta arrivando?
La vicenda è ancora in itinere e la giustizia ancora deve fare il proprio corso. La società che ha realizzato la costruzione di questo edificio è la “Campione Industries S.p.A.” La stessa società ha gestito anche la costruzione del nuovo ospedale di Sciacca, dell’ufficio delle Poste di Sciacca, dell’ospedale di Ribera, dell’ospedale di Enna, del Palacongressi di Agrigento e di tanto altro ancora nell’hinterland e non solo. Naturalmente questo non sta a significare proprio nulla poiché, magari, tutte le altre strutture sono state messe in piedi a regola d’arte. Ma, data la situazione di emergenza e la potenziale pericolosità in un territorio che tutti sappiamo essere ad elevato rischio sismico, una verifica a tappeto delle principali strutture pubbliche della nostra provincia di Agrigento e di Sciacca non sarebbe per nulla deleteria anche perché, inoltre, la data di costruzione di molti di questi edifici coincide: sono stati costruiti nello stesso periodo e nello stesso arco di tempo. Le autorità competenti di certo saranno prendere tutte le misure cautelative del caso. Nella speranza che tutto sia andato negli anni per il verso giusto e di non fare altre brutte sorprese. Di vergogna ne abbiamo già provata sin troppa.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"