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giovedì 15 gennaio 2009

CHE COLORE HA LA MORTE?

Ban Ki-Moon: "Operazione Israele è eccessiva": "C'è un uso eccessivo della forza nell'operazione israeliana, che deve essere fermato immediatamente". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Ban Ki-Moon in una conferenza stampa al Cairo con il ministro degli Esteri egiziano Ahmed Abul Gheit.

Matrix - Guerra e propaganda araba


Gaza 2009 - La tragedia umanitaria


La morte non ha colore politico, la morte non ha giustificazioni, la morte non cancella altra morte, la morte nulla dà e tutto toglie, la morte, la morte di guerra, colpisce ancora una volta il più debolo, l'indifeso, i bambini, le scuole, gli ospedali... quanto sangue ancora dovrà essere fermato? quali altre operazioni di terra o di mare andranno a cospargere il cielo di sangue? La morte non ha prezzo, non ha fondamentalismi, la morte non giustifica nulla, la morte non dona uno Stato, la morte non cancella un altro Stato, la morte non ha sapore se non quello della sconfitta, della sconfitta di tutti, della sconfitta del silenzio, della sconfitta di chi non osa dire e fare nulla per fermare tutto questo, della sconfitta di qualsiasi diplomazia, della sconfitta della politica, della sconfitta della vita. L'eccidio non ha alcuna giustificazione, ha un solo prezzo: quello del sangue. In quei luoghi santi la morte deve essere fermata, in quei luoghi si sta morendo nel silenzio dell'Europa, dell'America, dell'Italia, in quei luoghi la storia non basta, occorre viverci e viverci a fondo, conoscerne l'essenza per poter "giudicare", nessun razzo può e deve essere consentito dalla popolazione israeliana, nessun "Piombo fuso" può e deve essere consentito sulla popolazione palestinese, due popoli due stati, due popoli due storie, un'unica storia. Che non si speculi sulla morte di nessuno, la morte è uguale per tutti, la morte ha per tutti il colore rosso del sangue, la morte non ha giustificazioni, la morte non ha il colore di nessuna bandiera, di alcun integralismo, la morte non è una democrazia da esportare, la morte non è un popolo da cancellare, la morte non consente che la storia si ripeta a parti invertite, la morte non ha prezzo se non quello della comune tragedia e tristezza.

10 commenti:

coscienza critica ha detto...

E' terribile.
In grecia un parlamentare, però, ha saputo rispondere a Israele. Leggi il nostro post di oggi.
Ciao

Calogero Parlapiano ha detto...

grazie coscienza critica per il tuo passaggio..passerò a breve.
ciaoooooo

mauro bianco levrin ha detto...

ciao...sinceri complimenti per il blog!Ti interessa uno scambio link?
Grazie fammi sapere...

http://archimede2008.blogspot.com

Calogero Parlapiano ha detto...

sono sempre disponibile agli scambi di link..quindi ok. a presto. ciaooooo

Anonimo ha detto...

La morte non ha colore politico, è vero. Sono d'accordo. Purtroppo in Italia si tende a sottolineare con la matita (rossa o nera) anche l'uccisione di un bimbo. Per me non ci sono bambini di serie A e serie B, come ha fatto capire erroneamente Vauro ieri ad Annozero.

Lì, poi, si combatte una guerra da 60 anni. La storia insegna che si poteva risolvere tutto nel 1947 con una risoluzione (n.181), ma gli arabi (non palestinesi) dissero di no: c'erano i confini, c'era Israele e la Palestina.

Ancora oggi non si è trovata una soluzione. I contendenti sono soli, il mondo parla, parla, parla... ma solo questo.

Calogero Parlapiano ha detto...

il mondo, tutto il mondo, ha il dovere e la responsabilità di fare qualcosa..parlare non serve più ma anche il silenzio assenso uccide.
ciao walter.

Anonimo ha detto...

Quale silenzio? Quello che ha accompagnato lo stillicidio di razzi che hamas ha sparato per mesi da Gaza sulle città israeliane? O quello di tutti gli "intellettuali" che non hanno mai stigmatizzato il cinismo bestiale di quei cosiddetti "combattenti", che costruiscono i loro arsenali vicino a case, scuole, ospedali, rendendoli di fatto bersagli?
Quali possibilità ha Israele di trattare con un'organizzazione terroristica che ha come scopo (scritto nero su bianco) il suo annientamento?
Se qualcuno si peritasse di studiare la storia invece di andare nelle piazze a bruciare bandiere, si accorgerebbe che Israele, unico stato democratico della regione, combatte da quasi 61 anni per la sua stessa esistenza, non per i confini, e che se ha (come ha) qualche responsabilità nello stato terribile in cui vivono i Palestinesi, la deve suddividere con gli arabi e con gli stessi palestinesi, che in medio oriente sono considerati dagli arabi come qui in europa i Rom dai razzisti: non dimentichiamo quello che ha fatto Hussein di Giordania, o Nasser, o Assad.
Se alcuni paesi Arabi (sauditi in testa) non smettono di fomentare odio fin dai libri di scuola, e i palesnesi non si convincono che in Palestina c'è, ci deve essere, posto per due stati, questo stato di guerra permanente sarà inevitabile, con buona pace di tutti i pacifisti a senso unico.

Anonimo ha detto...

Nella foga ho dimenticato una cosa: vorrei che tutti si indignassero anche per i Palestinesi uccisi dagli stessi Palestinesi: in qualunque momento, basta il solo sospetto, senza prova alcuna, di collusione con gli Israeliani per essre uccisi per strada, senza processo.
Questa sorte è toccata a decine di Palestinesi, e Vauro e gli altri non ci hanno perso il sonno.

Calogero Parlapiano ha detto...

caro Lelio, al momento la situazione è questa: Israele spara (anche usando armi al fosforo bianco) ed i palestinesi muoiono. Nel mio post ho cercato, cerco, di far capire, secondo il mio modesto punto di vista, che quella terra da troppi decenni piange i suoi morti, sia israeliani sia palestinesi. NULLA giustifica l'attuale carneficina. NULLA giustifica i precedenti attentati, NULLA giustificherà le future rappresaglie che ricominceranno una volta terminate le operazioni belliche, poichè la guerra fomenta altro odio, altro estremismo, altra rabbia..ed altri morti grideranno nel silenzio assordante, nell'attuale silenzio della comunità europea e dell'America che invece urlano quando viene sparato ogni VILE razzo. E' proprio vero che gli uomini non impareranno mai nulla dalla storia.

Anonimo ha detto...

Caro Calogero, ho soltanto voluto porre l'accento su alcune cose che nessuno dice, altrimenti potrebbe sembrare che Israele abbia cinicamente deciso di seminare senza motivo morte e distruzione a Gaza.
Non credo che in una stuazione del genere si possa pesare l'orrore col bilancino del farmacista, ma sono convinto di due cose: 1- Israele ha agito per poteggere i suoi cittadini
2- la responsabilità dei morti Palestinesi è da acrivere ad Hamas che si fa scudo di Persone innocenti.
Purtroppo la guerra non può essere "pulita come una ferita", o "breve come un fiocco di neve" e non può avverarsi quello che diceva De Gregori sempre nella stessa canzone: " se questa deve farsi, fà che non sia cattiva e che non la faccia la gente".
Le guerre sono sempre terribili ed obbligo di tutti sarebbe evitarle; non mi sembra che hamas lo abbia fatto.