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mercoledì 12 novembre 2008

Carità e servizi: intervista all'Arciprete di Sciacca Don Alfonso Turturici

Sciacca si confronta giornalmente con delle tematiche di sicuro impatto mediatico e sociologico quali possono essere il disagio di cui sembrano soffrire alcuni dei nostri giovani saccensi o la crisi della quale molte famiglie della città sembrano risentire per arrivare alla fine del mese. Anche l’autorità ecclesiale può dare certamente il proprio contributo in merito di idee e soluzioni da proporre e a tal fine ne abbiamo parlato con l’arciprete della Basilica della Madonna del Soccorso Don Alfonso Turturici.
“Il mondo giovanile è sicuramente uno spaccato importante della nostra città, noi cerchiamo di essere presenti il più possibile sul territorio ed abbiamo fondato due gruppi giovanili come quello dell’Emmaus, attivo dal 2002, e del Betania nella speranza di penetrare più in profondità in questo mondo e fare da lievito per gli altri giovani con la nostra parola, esempio e messaggio, portando avanti anche iniziative di vario genere, basti pensare al volontariato, ai musical, alle mostre.”
Padre Turturici ci conferma come la crisi economica abbia colpito soprattutto le fasce più deboli o le famiglie disagiate dove manca il lavoro o nelle quali gli stipendi non consentono grosse prospettive future. “Nel limite del possibile, cerchiamo di essere attivi ed intervenire sui problemi di tutti i giorni, ognuno infatti deve fare bene la propria parte. Del resto la predicazione è orientata non solo ai termini teorici ma anche all’attualità, alla concretezza, alla risoluzione definitiva dei problemi. Non abbiamo mancato di intervenire e fare sentire la nostra voce per esempio sulla crisi delle terme, seguiamo i problemi del territorio come quello dell’acqua, siamo sempre in prima linea per quanto concerne gli interventi caritativi grazie anche al contributo della ‘San Vincenzo’. E’ un via vai continuo, vengono a bussare alle nostre porte per tutto, per i medicinali, per generi alimentari o per pagare le bollette dell’acqua e della luce.” Alcuni aspetti della vita pubblica naturalmente sono poi di competenza dell’amministrazione comunale e su questo l’arciprete è molto preciso nel tracciare quello che bisognerebbe fare. “Le autorità hanno posto attenzione alle vicende della chiesa locale ed il loro aiuto è stato determinante per ultimare tutta una serie di restauri di cui la nostra Basilica necessitava. Tutti però dobbiamo continuare ad adempiere, ad ogni livello, alla propria missione assumendo quel senso di servizio fondamentale per la ricerca del bene comune. Le Autorità devono aiutare le famiglie in difficoltà, i poveri, quelli che non hanno lavoro, gli anziani soli potenziando il servizio di assistenza domiciliare, devono aiutare i giovani non solo mettendone in evidenza i guasti ma offrendogli delle alternative di impegno nel campo sportivo, musicale, culturale, ammodernando le strutture preposte. Mi auguro per esempio che vada in porto la possibilità di avere l’università a Sciacca per poter far sì che gli studi gravino meno sulle tasche delle famiglie.”
Padre Turturici non manca poi di tracciare un bilancio in itinere della propria attività sacerdotale e di tutto quello che la propria parrocchia si ripromette di fare. “Le valutazioni sono di sicuro positive di questi primi anni di attività pastorale. Ci preme essere presenti nella vita dei nostri parrocchiani offrendo loro la formazione, la catechesi ed una buona evangelizzazione che coinvolga bambini e persone adulte, associazioni e gruppi ecclesiali. Con il supporto del Centro Culturale Cattolico, attivo dal 2002, abbiamo organizzato mostre, conferenze, concerti. Anche i rapporti con tutte le altre parrocchie sono positivi e sono migliorati nel tempo. La nostra Basilica in questi anni inoltre ha subito degli importanti lavori di restauro, il prospetto di una parte, gli infissi nuovi, i locali parrocchiali, la Madonna del porto, tutto abbellito per far sì che ogni cosa possa favorire i nostri operatori.” In conclusione Don Alfonso Turturici spiega il segno indelebile che il compianto Padre Sciacchitano ha lasciato nella città di Sciacca.
“Padre Giovanni Sciacchitano è stato sacerdote la cui presenza ha inciso notevolmente nel contesto della nostra città, una presenza positiva, importante, che ha formato generazioni di cristiani, di persone, di coscienze attive ancora oggi nel panorama sociale, un uomo amante della cultura, del vangelo, impegnato attivamente nella vita di tutti i giorni, grande estimatore della musica, sempre presente con iniziative di vario genere e deciso nell’affrontare i problemi della propria chiesa, restaurata e resa più bella proprio grazie al suo costante impegno. Un sacerdote che ha fatto per decenni quello per il quale dovremmo continuare ad impegnarci tutti: battersi con azioni concrete per le fasce più povere della città”

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

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