Quickribbon

venerdì 21 novembre 2008

Italia vista dall'Estero - Contro la Mafia - Free Blogger - G8 L'autoassoluzione dei politici

Dall´omonimo libro-rivelazione lo spettacolo „Gomorra“ di Roberto Saviano messo in scena a Berlino.
Lo spettacolo „Gomorra“, tratto dall´omonimo libro-rivelazione di Roberto Saviano sulla Camorra, viene inscenato questo venerdi´a Berlino per la prima volta fuori dall´Italia. L´autore, gia´minacciato di omicidio dalla mafia italiana, aveva annunciato ad ottobre di voler lasciare provvisoriamente il suo paese per motivi di sicurezza. Il Teatro Stabile Mercadante di Napoli porta in scena alla Volksbühne in Rosa Luxemburg nell´ambito del festival „Italienisches Theaterherbst“ (”Autunno teatrale italiano”) di quest´anno lo spettacolo sulle oscure diramazioni e sui meccanismi finanziari della criminalita´organizzata.
Sono prigioniero del mio libro
„Sono un prigioniero del mio libro“, ha detto ad ottobre Saviano, che vive sotto scorta, al quotidiano italiano La Repubblica circa la sua drammatica situazione. Piu´di 1,2 milioni di esemplari del suo libro contro la mafia „Gomorra“ (titolo in tedesco : “Gomorrha. Reise in das Reich der Camorra”) sono stati venduti fino ad oggi in Italia. Il libro stesso e´stato tradotto in piu´di 40 paesi. Il film tratto dal libro girato dal regista italiano Matteo Garrone ha vinto al festival di Cannes lo scorso maggio il Gran Premio della Giuria e partecipa per l´Italia alle prossime nomination all´Oscar. Inoltre il film e´stato piu´volte nominato per lo European Awards 2008, che verra´ consegnato a Copenaghen il 6 dicembre.
Saviano, nato nel 1979, e´stato anche invitato insieme all´autore britannico perseguitato dai fondamentalisti islamici Salman Rushdie dalla giuria svedese per il premio Nobel ad una manifestazione il 25 novembre a Stoccolma. A causa della non facile questione della sicurezza l'autore italiano non sara´probabilmente presente a Berlino, ha affermato il direttore dell´istituto di cultura italiano a Berlino Angelo Bolaffi. ”Faremo di tutto per poterlo salutaro nuovamente qui, ma la situazione si deve prima tranquillizzare.”

(Articolo tradotto- "Kurier" testata austriaca)

Un recente rapporto afferma che la mafia italiana, la rete del crimine organizzato del Paese, stia traendo profitti dalla recessione economica globale.
La piccola associazione delle imprese Confesercenti dichiara che la mafia ha un giro d’affari pari a circa 130 miliardi di euro all’anno, ovvero il 6% del PIL del Paese. Afferma inoltre che la crisi del credito ha costretto circa 180.000 imprenditori in difficoltà a rivolgersi agli spietati strozzini mafiosi. I capoclan della mafia, continua, stanno perfino investendo in rinomate aziende italiane.
La Confesercenti, un gruppo di 270.000 imprese, afferma che le droghe e il contrabbando sono ancora la principale entrata della mafia, ma che i suoi boss stanno esplorando le nuove opportunità di affari rese possibili dal cupo clima economico globale.
“A differenza di altri settori, la mafia è stata poco colpita dalla crisi economica e finanziaria internazionale”. Ciò la rende “ancora più pericolosa” afferma il presidente di Confesercenti Marco Venturi. “Le ingenti risorse finanziarie della mafia le permettono di ritagliarsi nuove fette di mercato e di trarre profitto dalla carenza di liquidità per acquistare proprietà immobili ed imprese” continua il rapporto.
Venturi ha esortato le banche e il governo a fornire credito, in modo da evitare che gli imprenditori disperati siano costretti a rivolgersi agli strozzini. Ha anche sottolineato il fatto che i negozianti italiani pagano circa 250 milioni di euro al giorno ai racket di protezione mafiosa.
Mark Duff, corrispondente della BBC a Milano, dichiara che il crimine organizzato si sta espandendo geograficamente dalle sue radici nelle regioni meridionali quali Sicilia, Campania, Calabria e Puglia. Milano, che un tempo si vantava di essere la “capitale morale” d’Italia, è ora casa di alcuni esponenti della ‘Ndrangheta calabrese, una delle più potenti organizzazioni criminali italiane.

(articolo tradotto - BBC)

“Giovane, bello e anche abbronzato” - così il premier italiano Silvio Berlusconi ha definito giovedì Barack Obama. I giornalisti che in questa battuta vi cercano del razzismo, Berlusconi li definisce imbecilli.
“Non è da oggi che il mondo considera Silvio Berlusconi un commediante. Ciò nonostante riesce persino a sorprenderci e a confonderci tutti”, scrive il quotidiano italiano più letto, il “Corriere della Sera”. Sebbene lo stesso premier non torni sull’“innocente battuta” sull’elezione del presidente nero (“ciascun uomo normale dovrebbe capirla”), ha chiesto all’ambasciatore italiano negli USA di organizzare un colloquio telefonico con Barack Obama. “Meglio chiarire questo discorso prima di incontrarmi con Obama di persona”, avrebbe spiegato Berlusconi al diplomatico italiano.
Queste parole hanno scatenato in Italia una guerra mediatica. Il quotidiano di centrosinistra “La Repubblica” parla di “razzismo latente” di Berlusconi e di senso dell’umorismo da osteria, per tale ragione “tutti con timore ci aspettavamo qualcosa di esplosivo sul tema del colore della pelle del nuovo presidente USA”.
Tuttavia il presidente, che allo stesso tempo è anche un magnate dei media, può contare sull’appoggio dei suoi giornali e televisioni. Il quotidiano “Il Giornale”, di proprietà del fratello, loda il linguaggio di Berlusconi, che è sempre “nuovo e sorprendente ”.
“Tutto il mondo parla dell’eccezionalità delle elezioni negli USA, fra l’altro in ragione dell’origine di Barack Obama. Il premier italiano si è espresso nel suo modo scherzoso” , scrive “Il Giornale”. Rimprovera l’opposizione, che in ragione del suo terribilmente noioso linguaggio burocratico perde le elezioni contro Berlusconi e i suoi alleati, che invece riescono e a parlare alla gente.
Il Partito Democratico all’opposizione ha affisso dei manifesti con scritto “Vergogna”, in segno di protesta contro il senatore Maurizio Gasparri, del partito di Berlusconi, che qualche ora dopo l’elezione di Obama aveva detto a Radio RAI, che “con Obama alla Casa Bianca forse Al Qaeda sarà più contenta”.
L’“abbronzato Obama” non è la prima gaffe di Berlusconi celebre in tutto il mondo. Quando l’eurodeputato tedesco Martin Schulz nel 2003 lo aveva accusato di limitare la libertà di parola, Berlusconi al Parlamento Europeo lo aveva definito “Kapo Schulz”. Naturalmente era un’allusione alla storia della Germania nazista. Nel 2001 il premier Berlusconi aveva suscitato scalpore con le sue affermazioni sulla superiorità dell’Occidente civilizzato sull’Islam, per la quale poi aveva chiesto scusa ai musulmani. (articolo tradotto - Gazeta Wyborcza, testata polacca)


Passaparola di Marco Travaglio del 17-11-2008 - G8 L'autoassoluzione dei politici




Free Blogger

Nessun commento: