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lunedì 3 novembre 2008

Modulo per la Richiesta di Rimborso dei Canoni di Depurazione non Dovuti


“Controvoce”, sposando appieno l’iniziativa dell’Associazione di promozione sociale L’AltraSciacca, ha deciso di pubblicare il modulo per la richiesta del rimborso dei canoni di depurazione non dovuti che si trova all’ultima pagina del nostro giornale.
La necessità di questo modulo si è resa necessaria allor quando la Corte Costituzionale ha dichiarato anticostituzionale una parte della famosa legge Galli attraverso la sentenza n°335: non è corretto far pagare ai cittadini i canoni di depurazione in quei comuni in cui questo servizio non viene espletato.
Tutti coloro che hanno avuto addebitato in bolletta tale canone ed hanno ingiustamente pagato la tariffa possono chiedere la restituzione di quanto versato negli ultimi dieci anni in quanto l’annullamento è retroattivo. La sentenza naturalmente ha carattere nazionale ed è stata riportata da tutte le principali agenzie di stampa.
A livello locale queste somme sono state pagate all’EAS ed è quindi il vecchio gestore dei servizi idrici o il Comune di Sciacca a dover restituire quanto spetta ai cittadini.
L’Associazione L’AltraSciacca, sempre in prima linea per quanto riguarda il tema dell’acqua, ha calcolato sommariamente che dovrebbe essere all’incirca di cinquecento euro a nucleo familiare la somma da restituire ai cittadini.
L’iniziativa si pone pertanto a completo favore di tutti gli utenti saccensi che avranno la possibilità di richiedere quanto la legge gli ha garantito. Basta compilare il modulo in tutti i suoi dati scaricandolo dal sito http://www.laltrasciacca.it/ o fotocopiandolo dalle pagine di “Controvoce” e spedirne, tramite raccomandata con ricevuta di ritorno, una copia all’EAS ed una copia al Comune di Sciacca, ai seguenti indirizzi: EGR. DOTT. MARCELLO MASSINELLI COMMISSARIO LIQUIDATORE E.A.S. IN LIQUIDAZIONE VIA GIACOMO DEL DUCA, 23,90138 PALERMO; EGR. DOTT. MARIO TURTURICI SINDACO DEL COMUNE DI SCIACCA VIA ROMA, 13, 92019 SCIACCA (AG).
Molti saccensi hanno già provveduto a mandare le proprie richieste al comune ed all’EAS, non esiste una data di scadenza oltre la quale non sarà più possibile provvedere a spedire il proprio modulo ma non è mai troppo presto per veder garantiti i propri diritti.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

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