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domenica 9 novembre 2008

Collegatevi con la mente del Premier e solo dopo commentate... liberamente

Berlusconi: "I trafori alpini si farannoLo garantiremo anche con l'uso della forza"

(DOMANI SMENTIRA'?)
Il presidente del Consiglio sul Corridoio 5: una minoranza non può fermare un cantiere, "perché questo non è espressione diretta di democrazia, va contro ai cittadini, ai viaggiatori e allo Stato". Nuova polemica sui conduttori Rai "appecoronati"

RHO-PERO (Milano) - Silvio Berlusconi spinge sull'acceleratore della Tav e spiega che "lo Stato garantirà la possibilità di realizzare i trafori alpini del Corridoio 5 anche con l'uso della forza, così come ha fatto in Campania per l'emergenza rifiuti". Parlando all'inaugurazione dell'Eicma 2008, il presidente del Consiglio ha ribadito che "il governo ha messo a disposizione 16 miliardi, dopo che la sinistra aveva bloccato i nostri piani e i cantieri come il Frejus, per colpa di Rifondazione comunista". Con parole molto simili a quelle poi ritrattate usate per annunciare l'intervento della polizia contro le occupazioni di scuole e università, Berlusconi ha sottolineato che una minoranza non può pretendere di fermare un cantiere, "perché questo non è espressione diretta di democrazia, va contro ai cittadini, ai viaggiatori e allo Stato". Parole che provocano la reazione del Pd. "Questa idea neomuscolare della politica non mi piace e non mi affascina - dice Walter Veltroni - Certo, ci vuole la decisione, la costante minaccia dell'uso della forza e delle manette non va bene, tra l'altro minaccia di cose che poi non succedono ma servono solo ad andare sui giornali". Economia. Parlando al Salone del ciclo e del motociclo aperto oggi a Rho-Pero, il premier ha toccato anche altri temi di attualità. "Stiamo lavorando a dei provvedimenti governativi per cercare di contenere la crisi economica - ha detto - Non voglio anticipare nulla, ma la settimana prossima avrete delle novità. Faremo cose buone per il bene del Paese". Sul decreto, ha precisato, "stiamo lavorando, uscirà nei prossimi giorni, è ancora presto. Bisogna dare un impulso a sostegno delle banche e delle famiglie per resistere alla crisi che non deve ricadere sull'economia reale". Sull'entità, ha detto ancora, "non dò cifre, l'unica sono i 16 miliardi a disposizione per le grandi infrastrutture".
"Abbiamo dato per primi in Europa e nel mondo - ha aggiunto Berlusconi - garanzie riguardo del sistema bancario proprio nel momento in cui stava dilagando l'ansia". "I governi del mondo per la prima volta hanno deciso di lavorare insieme e hanno identificato nel G8 l'istituzione più adatta per governare l'economia mondiale e per l'Italia - ha affermato il premier - sarà un evento importante, in quanto sarà presidente di turno del G8 l'anno prossimo". "Stiamo lavorando e stiamo facendo tutto il possibile, anche forzando un poco quelle che sono le necessarie attenzioni alla quadratura dei conti", ha affermato ancora il premier. Con la Finanziaria per tre anni e non più solo per un anno, ha proseguito, "abbiamo sottratto la Finanziaria dall'assalto alla diligenza, alla quale veniva sottoposta ogni autunno con il risultato che dagli anni '80 ad oggi abbiamo sempre aumentato il debito pubblico". Televisione. Il presidente del Consiglio è tornato poi sulla polemica che da giorni lo oppone alla Rai. "Tutti i giorni - ha insistito - ci sono attacchi a noi da parte di questi conduttori 'appecoronati' sulla sinistra". Replica Giovanna Melandri, ministro ombra del Pd: "Il proverbiale senso dell'umorismo del presidente Berlusconi non ha dato, oggi, il meglio di sé. Definire i conduttori televisivi 'appecoronati sulla sinistra', infatti, oltre ad essere greve nel linguaggio è grave nella sostanza. Forse Berlusconi dovrebbe riflettere sulla commistione tra politica, televisione ed affari personali che egli stesso incarna. Di fronte a questa anomalia unica nelle democrazie occidentali, scoprirebbe che c'è ben poco da scherzare".
(da LaRepubblica.it)

Gasparri: Al Qaeda felice con Obama
Il Pd: "Si scusi con l'ambasciata Usa"

Scoppia la polemica dopo le dichiarazioni di Maurizio Gasparri, secondo cui l'elezione di Obama a presidente Usa fa felice Al Qaeda. L'esponente del Pdl aveva aggiunto: "Con Barak Obama alla Casa Bianca l'Europa sarà chiamata ad assumersi maggiori responsabilità. Non sappiamo cosa farà il nuovo presidente, dobbiamo difenderci da soli dai pericoli che incombono su di noi". Il Pd chiede con forza che Gasparri si scusi con l'ambasciata Usa.
"Sulla lotta al terrorismo internazionale dovremo vedere Obama alla prova, perchè questo è il vero banco di prova: gli Stati Uniti sono la democrazia di riferimento per quanti vogliano affermare i valori della libertà minacciati dal fondamentalismo e dal terrorismo islamico", ha detto Gasparri, al Gr3. "Su Obama gravano molti interrogativi: con Obama alla Casa Bianca, Al Qaeda forse è più contenta", ha aggiunto il presidente dei senatori del Pdl.La frase ha suscitato un duro attacco nell'Aula del Senato da parte della capogruppo del Pd Anna Finocchiaro. Tra Italia e Usa, ha aggiunto Gasparri, "i rapporti sono storici e saldi e non subiranno mutazioni. Tuttavia credo che l'Europa debba assumersi maggiori responsabilità: non sappiamo cosa farà il nuovo presidente - aggiunge Gasparri - difendiamoci da soli dai pericoli che incombono su di noi". Il capogruppo del Pdl al Senato trova inoltre "patetica la sinistra italiana" per i commenti sull'elezione di Barack Obama alla presidenza degli Stati Uniti. "La nostra sinistra, ultrasconfitta, da qualche ora pensa di aver vinto le elezioni. E invece in Italia non è successo niente"."Personalmente - ha dichiarato Gasparri a margine della Conferenza europea sull'educazione ai media, in corso a Roma - avrei votato McCain. Ma prendo atto di un risultato per certi versi scontato e della grande partecipazione popolare a queste elezioni. Vedremo ora se Obama sarà all'altezza del compito molto gravoso che lo attende".Maroni: "Lotta al terrorismo non cambierà""Non sono d'accordo con chi sostiene che la vittoria di Obama renderà felice Al Qaeda, anzi sono convinto che non cambierà nulla nella lotta al terrorismo". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni. "Io avevo espresso la mia preferenza per McCain - ha aggiunto - ma prendo atto di un voto così plebiscitario e credo che sia una buona notizia".
(da TGcom.it)

Il senatore Pdl replica a Giancarlo Caselli che aveva sostenuto l'impossibilitàdi processare i politici collusi. E ribadisce: "Mangano? A suo modo un eroe"Antimafia, la sentenza di Dell'Utri"Costa troppo per quello che produce""L'antifascismo, un concetto obsoleto. Quando c'era il Duce lo Stato funzionava meglio"Sulla tv: "Non cambierà nulla finché ci saranno quelle facce tristi messe dalla sinistra"

Marcello Dell'Utri ROMA - "L'Antimafia non è finita. C'è e ci sarà finchè esiste la mafia ed è un bene. Credo, tuttavia, che, allo stato attuale, il rapporto tra costi e benefici sia assolutamente sproporzionato, soprattutto quando alcuni procuratori antimafia 'fanno politica'". Così il senatore del Pdl Marcello Dell'Utri, durante una conversazione con Klaus Davi nel corso di KlausCondicio, contenitore di approfondimento politico in onda su YouTube. Dell'Utri - eletto nelle file del Popolo della libertà nonostante una condanna in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa e una condanna in Cassazione per frode fiscale - replica a Gian Carlo Caselli che aveva sostenuto l'impossibilità , per i giudici, di processare i politici collusi con la mafia. Poi, come già fatto in passato, definisce "un eroe" Vittorio Mangano (condannato nel 2000 all'ergastolo per duplice omicidio), "lo stalliere di Arcore", e se la prende anche con alcuni conduttori televisivi, in particolare del Tg3, a suo giudizio "troppo dark". Quanto alle polemiche su destra e sinistra, commenta: "L'antifascismo? Un concetto obsoleto". "Sì antimafia ma senza fare politica". Secondo Dell'Utri "è giusto che l'Antimafia faccia il suo lavoro e si impegni. Certamente tra le tante richieste e accuse che ha lanciato, alcune sono finite nel nulla. Ad esempio, io ero certo dell'innocenza di Calogero Mannino. Antimafia sì, insomma, ma evitando di fare politica. Questo per me è un must". "Io, vittima dei procuratori" . In un Paese civile, aggiunge Dell'Utri, "deve essere così ma purtroppo spesso non lo è stato. Non solo l'Antimafia, quanto piuttosto i procuratori di Palermo hanno usato molto e a sproposito lo strumento dell'aggressione politica. Io me ne sento in assoluto una vittima". A suo giudizio, l'accusa nei suoi confronti "non ci sarebbe stata se non ci fosse stata la grande affermazione di Forza Italia in Sicilia nel 1994". "Mangano? Un eroe". Lo aveva già detto qualche mese fa, ora lo ribadisce: lo stalliere di Arcore, pluricondannato e accusato di reati di mafia, era "un eroe": "Era tra le tante persone assunte alle dipendenze di Berlusconi, io lo conoscevo e sapevo che era bravo nella conduzione degli animali, e lì c'erano cani e cavalli. Fu scelto per stare ad Arcore come stalliere e si comportò benissimo". E ancora: "Malato com'era (Mangano è morto in carcere nel 2000 a causa di un tumore) sarebbe potuto uscire dal carcere se avesse detto solo una parola contro di me o Berlusconi. Invece non lo ha fatto. Per me è un eroe, a modo suo". Antifascismo, "concetto obsoleto". "Ogni qual volta si tocca questo tasto - sostiene Dell'Utri - ecco l'insurrezione, e questo accade perché la situazione non è mai stata chiarita del tutto, la verità non è mai venuta a galla. Credo che ci sia ancora da lavorare da parte di tutti". E conclude: "C'è anche da dire che il concetto di antifascismo, di per sé obsoleto, torna puntualmente in auge perché mancano nuovi argomenti seri di discussione, e si finisce con il rivangare sempre gli stessi". Quando c'era Lui... "Mussolini sbagliò, non c'è dubbio, ma quando era al potere lo Stato era più presente di quanto non lo sia adesso. Aveva dato al paese, ed è stato l'unico, un senso di patria non c'era prima e non c'è stato dopo". Dopo l'elogio di Mangano, anche alcune considerazioni sul ruolo di Mussolini. Dell'Utri parla anche sulla scorta della scoperta di alcuni diari del Duce, risalenti agli anni tra il '35 e il '39, e di una agenda del '42 da cui "viene fuori l'immagine di un uomo di valore, dal punto di vista sia umano che culturale. Mussolini cita spesso le classi deboli e più bisognose. Molti provvedimenti in loro favore e diverse leggi sociali risalgono proprio al famigerato Ventennio". Il Tg3 e lo scarso appeal dei conduttori. Dell'Utri osserva che in Rai ci sarebbero "ancora dirigenti messi dalla sinistra e che rispondono a logiche di sinistra". Per questo "è difficile cambiare la televisione e pensare che migliori la qualità della comunicazione quando a guidarla c'è gente che alimenta una visione negativa della vita". Qualcosa, continua, "si sta già facendo", ci pensa Berlusconi "a diffondere ottimismo". Ma perché qualcosa cambi davvero serve "un nuovo approccio stilistico: le notizie, certo, bisogna darle, sennò si torna al fascismo, ma c'è modo e modo di comunicarle. Magari con conduttori più gradevoli. Al Tg3 ci sono degli anchormen con una faccia un po' gotica, dark. Credo che il direttore del tg dovrebbe mostrare un maggiore 'esprit de finesse' in queste cose. Farle, dirle lo stesso, ma magari con un'altra espressione. ..". Le reazioni. Non mancano le reazioni alle parole di Dell'Utri. Il deputato del Pd Marco Minniti lo invita a prendere esempio da Gianfranco Fini che sull'argomento ha saputo ammettere colpe e responsabilità . "Non è la prima volta che Dell'Utri si cimenta in originali forme di revisionismo storico. E' sorprendente la sua rilettura del Ventennio, come ad esempio la sottolineatura dell'idea di patria di Mussolini, un'idea che si è concretizzata nel gettare il nostro paese, la patria appunto, nella drammatica avventura della seconda guerra mondiale, che ha messo in ginocchio l'Italia. Di amor di patria questo non è certo un fulgido esempio". Dell'Utri, commenta Antonio Di Pietro, "non ha mai sconfessato se stesso, vede nei mafiosi degli eroi, lo ha sempre detto, è la sua cultura. Gli italiani possono giudicare, ma Dell'Utri è quello per cui è stato condannato.. .".

Tanto per non farci mancare nulla, nemmeno di domenica... una bella (si fa per dire..) rassegna stampa di quei bolscevichi di giornalisti.... ma non avevamo leggi contro l'apologia del fascismo? ci dobbiamo ancora tenere logge segrete, massonerie e P2 vari? è possibile che l'unica parola vera, sincera e pulita debba per forza essere quella del premier e tutte le altre sono bugie, pazzie e sinistrismo? è possibile che solo per raccontare come vanno le cose, si debba essere tacciati per incompetenti, per fomentatori di ansie e paure? è possibile che la democrazia debba morire così usando la forza e le fiducie in parlamento su tutto? e la costituzione? e il rispetto delle istituzioni e dell'opposizione? e la lotta alla mafia? e le critiche addirittura ad Obama appena eletto? Che se fosse stato un altro avrebbe chiesto al proprio ministro di dimettersi subito...

Ahi, serva Italia di dolore ostello....

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