
C’è un posto a Sciacca dove tutti noi siamo liberi di gettare l’immondizia senza rischiare nulla, possiamo liberarci del superfluo e nessuno si accapiglierà per indicarci di seguire un minimo comune senso civico, nessuno proverà ad indicarci l’importanza della raccolta differenziata, in quell’area ma non solo lì, tutti possiamo sbarazzarci di tutto: chi troverà i rifiuti tra la folta coltra di vegetazione spontanea immacolata e ridente?
C’è un posto a Sciacca, la riserva naturale del Cansalamone, dove la macchia mediterranea è ancora prospera e fiorente, un posto dove un torrente ha fatto storia e ci ha accompagnato in tutte le fasi della nostra vita, un torrente adesso nascosto, coperto, invisibile, un torrente che rimarrà per sempre nei nostri ricordi grazie al suo incantevole fetore che ancora oggi e soprattutto nei giorni più caldi, ci rammenta la sua presenza, si apre teneri varchi nella memoria di tutti noi e ci fa ritornare un po’ bambini.
C’è un posto a Sciacca dove una strada si è fatta largo tra questa natura incantata, una strada pronta ma chiusa da anni, una strada che tra qualche settimana, vedrà finalmente la luce, una strada un po’ pericolosa per chi dovrà immettersi sul suo asfalto o uscire da essa. E farà un po’ specie vedere automobili ed essere umani penetrare e farsi largo in mezzo ad una delle poche aree verdi e mai bonificate che sono rimaste in città.
C’è un posto a Sciacca…
C’è un posto a Sciacca dove una strada si è fatta largo tra questa natura incantata, una strada pronta ma chiusa da anni, una strada che tra qualche settimana, vedrà finalmente la luce, una strada un po’ pericolosa per chi dovrà immettersi sul suo asfalto o uscire da essa. E farà un po’ specie vedere automobili ed essere umani penetrare e farsi largo in mezzo ad una delle poche aree verdi e mai bonificate che sono rimaste in città.
C’è un posto a Sciacca…
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