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martedì 4 novembre 2008

I Conti non tornano


Finalmente una bella notizia. Il conto consuntivo 2007 del comune di Sciacca è stato approvato dal commissario ad acta Giovanni Riggio, nominato dalla regione siciliana. Si chiude così una vicenda che si trascinava da tanto, troppo tempo. Il commissario ha incontrato i capigruppo dei vari partiti locali facenti parte del consiglio comunale lo scorso mercoledì mattina ed una volta sentite le ragioni di tutti ha capito che non c’erano più i margini per i quali questo conto potesse essere rimandato alla discussione dei rappresentanti della cosa pubblica saccense ed ha deciso di approvarlo. Sicuramente il commissario scelto dalla regione avrebbe preferito una conclusione ben diversa della questione, non tanto per quanto concerne il risultato finale, ossia l’approvazione, ma quanto per ciò che riguarda le modalità di tale approvazione. Avrebbe certamente concesso l’onere di tale decisione ai nostri dirigenti, avrebbe volentieri rispedito l’analisi di questo conto al dibattito del nostro consiglio comunale. Ma evidentemente non è stato possibile, non ne ha ravvisato le condizioni. Condizioni che invece si erano presentate l’anno precedente allor quando il commissario aveva fatto in modo di stabilire un nuovo dialogo tra le parti politiche riuscendo alla fine a far approvare il conto consuntivo dalla giunta municipale. Questa volta però i fattori erano ben diversi. La maggioranza si presentava alquanto traballante, l’opposizione non aveva alcun interesse a favorire un’amministrazione giudicata insoddisfacente e lacunosa. E come ben sappiamo, tra pochi mesi ci saranno le elezioni comunali. E la volata, a dispetto dei tempi, è già stata tirata. Si ci divide su tutto, si parla e straparla su ogni aspetto della vita pubblica, si fa politica in ogni anfratto della democrazia locale e la piazza Scandaliato si trasforma quasi giornalmente nell’Agorà nostrana, sede di dibattiti e chiacchiere più o meno da bar.
Una vicenda, quella dell’approvazione del rendiconto finanziario del 2007, che è stata sicuramente tirata troppo per le lunghe e che ha costretto l’assessore regionale agli enti locali ad inserire Sciacca tra i comuni inadempienti ed a commissariarlo visto che tale approvazione doveva avvenire entro e non oltre lo scorso 30 giugno. Ed invece si è dovuto attendere il 29 ottobre per definire la questione e la questione in realtà l’ha definita un commissario regionale, esterno quindi alla nostra vita politica. I conti non tornano. Non possono tornare o si fa di tutto affinchè non si facciano tornare.
La diffida mandata ai comuni inadempienti dall’assessorato regionale agli enti locali lo scorso 18 luglio non è servita a nulla, non ha fatto da stimolo affinchè si accelerasse nella risoluzione del problema. Per settimane e settimane il conto consuntivo è rimasto all’ordine del giorno nei lavori del consiglio comunale senza mai portare ad una conclusione degna di questo nome.
Tutto questo fino al rapido epilogo che, se non lasciava adito a dubbi circa il risultato finale, rischiava di avere ripercussioni notevoli a livello politico e nelle alleanze vecchie e nuove.
Lo scorso 24 ottobre il consiglio comunale boccia in maniera decisa e convinta tale conto, 10 i voti favorevoli, 13 i voti contrari tra i quali spiccano quelli di Alfredo Ambrosetti e di Agostino Friscia, membri autorevoli dell’UDC locale, mentre gli altri centristi hanno dato parere favorevole. E da questa decisione riprende il valzer delle accuse reciproche. Da una parte il sindaco Turturici che attacca l’opposizione colpevole di essere contro la città, dall’altra la coalizione avversaria che intima al primo cittadino una presenza più concreta in sala durante i dibattiti e i risultati deficitari della propria esperienza a guida della città.
Questa ultima ed ennesima vicenda apre i soliti scenari e ci pone innanzi le domande di sempre: di quale maggioranza l’amministrazione Turturici ha potuto effettivamente godere negli ultimi mesi? Cosa è successo in seno all’Udc locale dopo le dichiarazioni dell’onorevole Mannino di qualche mese fa? Chi è col sindaco e chi contro? Cosa farà la compagine centrista alle prossime elezioni cittadine? Rimarrà alleata col centrodestra del ricandidato a sindaco Turturici o vaglierà soluzioni alternative? Rimarrà compatta nei suoi uomini cardine o subirà una scissione di persone ed idee? Qual è stato il ruolo dell’opposizione all’interno della giunta? Qual è l’idea comune da loro portata avanti? Si sono forse allineati alle direttive del centrosinistra nazionale che sta al governo e quindi anche loro hanno costituito i loro assessori ombra?
Poi arriva un commissario ad acta, Giovanni Riggio, è fa quello che avrebbero dovuto fare i nostri rappresentanti: decidere, nei tempi stabiliti dalla legge, e mettersi d’accordo.
L’aula consiliare, inconsapevolmente, non ha bocciato solamente il conto consuntivo del 2007 ma ha bocciato sé stessa, ha bocciato la propria idea di politica, quella che la gente non vuole più, la politica della rissa, dello scontro reciproco, delle accuse a tutti i costi, delle bugie, della comune arroganza, delle parole, dell’attesa frustrante per prendere una decisione, della vicendevole muffa venduta per genuinità.
Tra pochi mesi alle urne elettorali, Sciacca deciderà a chi far saldare i propri debiti, deciderà i promossi ed i bocciati. Nell’attesa, i conti non tornano.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

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