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sabato 24 gennaio 2009

Sciacca e dintorni: il caso del Rigassificatore e della Girgenti Acque

Oggi (ieri, ndr) l’onorevole Ignazio Messina di Italia dei Valori torna ad occuparsi della vicenda del rigassificatore da costruire nella vicina Porto Empedocle e lo fa con un comunicato stampa deciso e dettagliato che vi proponiamo integralmente:
“La vicenda del rigassificatore di Porto Empedocle è l’ennesima storiaccia all’italiana, in cui la politica langue, gli interessi la fanno da padroni e ai cittadini non resta che piegare la testa e subire i danni.
In sintesi: Enel vuole a tutti i costi costruire un rigassificatore in Italia per rimediare all’errore di un contratto stipulato con la Nigeria che prevede l’acquisto di metano liquefatto, da pagare anche se non ritirato. Dopo il “no” di Montalto di Castro e Monfalcone, prova a Porto Empedocle, a ridosso della casa natale di Luigi Pirandello e della Valle dei Templi. Il ministro Prestigiacomo è d’accordo e grida addirittura allo scandalo bacchettando la Regione Sicilia per il ritardo nella concessione delle autorizzazioni. In un batter d’occhio, la conferenza dei servizi della Regione dà il via libera definitivo e presto arriverà anche il decreto conclusivo dell’assessore all’industria Pippo Gianni. Fine della storia. Tutti contenti?
Contenti i ministri Scajola e Prestigiacomo, presi forse dall’ambizione di mettere la loro firma su un’opera che rimarrà nei saecula saeculorum, un mostro di cemento e ferro che cambierà per sempre i connotati del territorio non solo dal punto di vista paesaggistico ma anche da quello socio-economico, e sicuramente non in meglio. Ma i ministri, si sa, pensano al bene dell’Italia intera e, in nome di questo principio, possono chiedere il sacrificio di una piccola comunità. Il problema però è che questa decisione non incide solo sulla salute, sull’economia e sulla sicurezza di una comunità ma su un’area archeologica patrimonio dell’umanità, iscritta nel World Heritage Found dell’Unesco dal 1997.
Sorge il dubbio perciò che si voglia cavalcare l’urgenza della questione energetica, scattata come ogni anno per gli accordi di fornitura di gas dalla Russia, perchiudere in fretta e furia una partita che nasconde troppi interessi.
Questo impianto non risolverà la questione energetica italiana. Perché, dunque, accelerare i tempi della sua costruzione quando sono ancora troppe le ombre che vi gravitano attorno? Tanto per ricordarne qualcuna possiamo citare i conflitti di interesse dei funzionari che, da subito, hanno approvato il progetto, tra cui il sindaco di Porto Empedocle, Calogero Firetto, dipendente Enel ed interessato alle compensazioni ambientali; il diniego alle consultazioni popolari chiesto da numerosi cittadini di Porto Empedocle, in evidente violazione della direttiva Seveso dell’Unione Europea sul coinvolgimento nelle decisioni delle popolazioni interessate da impianti industriali ad alto rischio; il giallo, al vaglio della procura di Agrigento, sulle prime autorizzazioni della Regione al progetto concesse ad una società, la Nuova Energie srl (poi acquisita dall’Enel), che non aveva né esperienza sui rigassificatori, né soldi per realizzare l’impianto; merita un cenno poi il giudizio favorevole di compatibilità ambientale emesso dallo stesso ministro Prestigiacomo, di concerto con il ministro Bondi, che presenta delle incongruenze, su cui ho chiesto spiegazione in un’interrogazione parlamentare e attendo ancora una risposta.
La Prestigiacomo ci delude due volte, come ministro dell’Ambiente e come siciliana e speriamo che non si sia venduta alla causa di questo governo nordista che ha deciso di fare del Sud, e della Sicilia in particolare, una terra coloniale da sfruttare al bisogno, come conferma ancora una volta questo impianto che farà scempio delle risorse storico-artistiche e ambientali del sud solo per rifornire di gas il centro-nord del Paese.
Chi ci delude ancor di più però è la Regione e l’assessore Pippo Gianni, che invece di fare l’interesse dei siciliani afferma di essere contento per aver soddisfatto in tempi rapidi le richieste delle aziende e ha svenduto la Valle dei Templi per soli 50 milioni di euro, ossia l’introito in tasse ed imposte che la Regione stima di incassare dalla società proprietaria dell’impianto una volta che sarà trasferita la sede legale da Roma alla Sicilia.
Non ci convincono poi la Confindustria agrigentina e i sindacati che parlano di un’occasione di crescita economica per il territorio. Forse sperano di potersi giocare la partita di spartizione dei 600 milioni di investimento previsti per la costruzione dell’impianto e dei 600 posti di lavoro che l’impianto richiederebbe a regime. Le cifre perònon convincono e vorrei a tal proposito ricordare la storia del rigassificatore Enel di Panigaglia che fu presentato come una grande opportunità di lavoro per 600 addetti, più altrettanti posti di lavoro legati all’indotto e che oggi occupa in tutto, tra dipendenti e indotto, solo 150 persone.
Ci vuole invece correttezza nei confronti dei cittadini informandoli in maniera chiara anche sui costi che l’impianto avrà in termini di perdita di posti di lavoro per tante persone che lavorano nel settore del turismo e per le tante attività legate all’economia marina.
Io, insieme all’Italia dei Valori di Agrigento e a tante associazioni di cittadini, continuerò ad oppormi fermamente a questo progetto frutto di una politica debole e poco lungimirante. Sono sicuro che qualcuno proverà a screditare ed etichettare questo movimento di protesta dal basso come “NIMBY” ma i cittadini capiranno da qualeparte sta la ragione perché sanno che l’Italia dei Valori dice solo “no” intelligenti e “sì” sensati.”


L'Associazione di promozione sociale L'AltraSciacca ed il Centro di studi e cultura politica Alcide De Gasperi hanno redatto insieme un documento attraverso il quale si chiede al sindaco di Sciacca Mario Turturici e all'assessore ai servizi di rete una presa di posizione precisa in merito alla questione della Girgenti Acque e delle bollette recentemente recapitate ai cittadini saccensi. Ecco integralmente il testo:
"Premesso che l'ormai famosa sentenza della Corte costituzionale n. 335/2008 ha sancito l'illegittimità delle norme di legge che obbligavano i cittadini a pagare i canoni di depurazione delle acque anche in assenza del corrispettivo servizio di depurazione; che i cittadini di Sciacca non erano e non sono tuttora obbligati al pagamento del canone di depurazione in assenza del servizio di depurazione; che l'associazione di promozione sociale l'AltraSciacca e questo Centro Studi Le hanno chiesto di ottenere dalla Girgenti acque s.p.a. l''annullamento integrale delle bollette inviate ai cittadini di Sciacca con scadenza per il 28/01/2009, le quali sono TOTALMENTE ILLEGITTIME sia perchè non rispettano una sentenza della Corte costituzionale, di cui Girgenti acque ha piena conoscenza, sia perchè non rispettano il principio di chiarezza e correttezza nei rapporti contrattuali, in quanto non chiariscono quale sia la controprestazione minima del nuovo Ente gestore, rispetto all'acconto consumi 2008 imposto ai cittadini di Sciacca, che Lei ha recentemente dichiarato alla stampa che le dette bollette di Girgenti sono illegittime e devono essere annullate, di fatto condividendo le nostre affermazioni.
Dopo tutto ciò premesso, nel prendere atto che dunque concordiamo sulla soluzione dell'annullamento integrale delle dette bollette, tuttavia, considerato che la Girgenti acque non si è presentata alla riunione da Lei convocata per oggi 22 gennaio 2009, nè ha dato comunicazione pubblica che intende annullare le bollette, Le chiediamo espressamente, data la vicinanza del termine di scadenza, di reagire con forza nei confronti del rappresentante legale di Girgenti acque S.p.a, e di dare comunicazione pubblica immediata delle misure che Lei in qualità di Primo Cittadino intende adottare contro Girgenti acque S.p.A..
Le evidenziamo che a nostro giudizio ed in base ad uno studio della questione, misure adeguate di reazione sono la notifica a mezzo di ufficiale giudiziario entro e non oltre il 24/01/2009 di una diffida alla Girgenti acque S.p.a. all'annullamento integrale delle bollette con scadenza per il 28/01/2009, la denuncia del rappresentante legale della Girgenti acque S. p.A. per il reato di abuso d'ufficio ed infine una Sua chiara indicazione di comportamento ai cittadini di Sciacca rispetto alle bollette agli stessi pervenute, da farsi entro e non oltre il 24/01/2009, proprio per la vicinanza del termine di scadenza.
Qualora volesse adottare tali misure, auspichiamo per la rilevanza pubblica di tali atti a tutela dei cittadini di Sciacca e per garantire la trasparenza politica ed amministrativa, che dell'atto di diffida a Girgenti acque, del comportamento che i cittadini devono assumere, dell'attestato di ricezione da parte della Procura della Repubblica della Sua denuncia penale contro il rappresentante legale della Girgenti acque sia data comunicazione, oltre che sulle emittenti televisive locali e ai giornali locali e regionali, anche sul sito istituzionale dell'ente."

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Per il rigassificatore ENEL in Sicilia, si sono investiti più di 600 milioni di euro: e poi cosa esce fuori? Che Porto Empedocle è troppo vicina alla Valle dei Templi. Eppure persino il presidente dell’UNESCO ha del tutto escluso la possibilità di rischi. Poi tu scrivi che "quest’impianto non risolverà le sorti energetiche italiane e ti chiedi perché accelerare i tempi della costruzione"… E certo! Aspettiamo un altro po' che tanto i soldi investiti non sono mica quelli degli italiani....

Calogero Parlapiano ha detto...

forse non hai letto bene: è un comunicato stampa che mi sono limitato a riportare, non l'ho scritto io.
che Porto Empedocle sia vicina alla Valle dei Templi è oggettivo, forse ci sono così tanti soldi in ballo che a nessuno frega troppo di impatto ambientale, inquinamento e rischi.
come si suol dire: "Megghiu moriri cu la panza china, chi cu la panza vacanti!".