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mercoledì 21 gennaio 2009

La Fede della Politica

Nelle ultime settimane una vicenda assai importante ha monopolizzato le copertine di tutti i notiziari, riviste e siti di Sciacca e dell’hinterland, ossia il problema del possibile spostamento della statua di Padre Pio rispetto al posto dove è attualmente collocata, ossia al centro di piazza Noceto, nel quartiere di San Michele. Tutto nasce dal progetto comunale di riqualificare nuovamente la piazza principale del quartiere che vedrebbe il Santo spostato e collocato in un’area un po’ più defilata. Apriti cielo. Si è scatenata a Sciacca una bagarre clamorosa, non prevedibile e che ha coinvolto tanto i residenti quanto le varie fazioni politiche locali.
Al grido di: “Padre Pio non si tocca”, i fedeli del quartiere hanno fatto sentire la loro voce a favore del Santo dichiarando contestualmente che non si sarebbero recati alle urne se la statua dovesse perdere la propria centralità. A tal riguardo si è espressa anche la comunità religiosa di San Michele guidata dal parroco Don Lillo Di Salvo ma anche l’arciprete Don Alfonso Turturici. Insomma la centralità della statua è fondamentale perché rappresenta la stessa posizione che Dio e la preghiera dovrebbero assumere nella nostra vita.
La comunità politica contestualmente ha alimentato il fuoco della polemica a colpi di comunicati stampa attraverso i quali sono intervenuti un po’ tutti ma soprattutto Mario Lazzano, Vito Bono ed il sindaco Mario Turturici. Quest’ultimo ha attaccato tutti coloro che, “per chiari scopi elettorali”, stanno mettendo in moto una vasta campagna di disinformazione e strumentalizzazione politica dichiarando che il Santo non andrà da nessuna parte e che se il progetto prevede una cosa del genere provvederà lui stesso a strapparlo, Vito Bono invece, estrapolando alcuni passaggi del progetto in questione ha commentato viceversa che è prevista di certo una nuova collocazione per la statua, Mario Lazzano invece si è concentrato maggiormente sul modo di operare della giunta comunale facendo in modo che non mancasse qualche benefica bacchettata alla maggioranza.
Nel mentre che tutti sembrano aggrappati al saio del Santo, verrebbe da chiedersi: cosa si farebbe o non si farebbe per un pugno di voti? Fino a dove è lecito spingersi? Fino a che punto siamo vogliosi di arrivare? L’obiettivo è racimolare quanti più voti possibili, l’obiettivo è assicurarsi quelli del quartiere di San Michele e la ricetta è sempre la stessa: riqualificare la piazza in questione.
Quella zona è diventata nel corso degli anni la roccaforte dell’onorevole Ignazio Messina grazie ai lavori di riqualificazione eseguiti a suo tempo e poi tanto criticati dalla seguente classe politica nel corso degli anni. Questi lavori, insieme ad altri importanti accorgimenti come lo spostamento del mercato ortofrutticolo, sono stati invece molto apprezzati dagli abitanti di San Michele che hanno, di conseguenza, mostrato sempre la loro riconoscenza e gratitudine all’ex sindaco della città.
Sono passati pochi anni tutto sommato da quei fatti ma per recuperare quella “riconoscenza” si vuole riqualificare nuovamente la piazza del quartiere. Con un aspetto in più: diversi esperti e progettisti si sono espressi nel senso che la statua di Padre Pio, collocata nel 1988e autofinanziata con una colletta dagli stessi abitanti del quartiere, va spostata e va posizionata in luoghi maggiormente defilati in modo da valorizzare meglio il contesto deturpato attualmente proprio dall'effige del Santo. Così scoppia la protesta: “il Santo non si tocca!” Gente che minaccia di incatenarsi alla statua, si organizzano immediatamente sit-in che raccolgono più gente di quello maggiormente famoso, “Stay with us”, organizzato per Rocco Forte, da una notte all’altra compaiono 4000 firme raccolte dagli abitanti dal quartiere, quasi lo stesso risultato ottenuto in due mesi da Toni Russo e tutte le associazioni saccensi messe insieme nella campagna “Ridateci le Terme” (a proposito ce le hanno poi ridate?), interviene la Chiesa che prega al riguardo ed intervengono tutti i politici locali. Che il Santo abbia compiuto davvero il miracolo e fatto risvegliare tutta la gente di Sciacca? Da oggi in poi dato che su questioni di tale importanza tutti hanno detto la loro, avremo finalmente anche qualche notizia, indignazione e dichiarazione su aspetti della vita pubblica un po’ più futili e di minore interesse come la privatizzazione dell’acqua, le incompiute, i lavori del Parf, la chiusura delle terme, le somme della transazione EAS, il rimborso dei canoni di depurazione degli ultimi dieci anni, la realizzazione dei parcheggi, i finanziamenti per l’edizione 2009 del Carnevale locale e il risanamento delle nostre strade che hanno più buche di un pezzo di formaggio svizzero?
A quanto pare, stando alle ultimissime dichiarazioni al riguardo del sindaco, “La statua rimane al centro della piazza e la gente potrà continuare ad andare a pregare da Padre Pio nel luogo in cui la sua statua è stata collocata tanti anni fa". Sarà difficile che i residenti decidano di buon grado di accondiscendere a spostare la statua poiché la stessa è diventata nel tempo un punto di riferimento, religioso e non, e perchè erano stati gli stessi residenti a scegliere vent’anni addietro quella collocazione. Il nuovo progetto, tra l’altro, paventa però la realizzazione anche di una nuova statua da dedicare a Pietro Germi, l’indimenticato regista che a Sciacca ed in particolare nel quartiere di San Michele girò ben due film: “Sedotta e abbandonata” e “In nome della legge”. Dove sarà collocata quest’altra statua? Vincenzo Raso, leader dell’associazione “Pietro Germi” dove organizzerà le sue manifestazioni? In un angolo nascosto della piazza?
Re Enrico IV, negli ultimi anni del ‘500, allorchè si convertì al cattolicesimo per poter essere eletto sovrano assoluto di Francia, esclamò: “Parigi val bene una messa!” Oggi potremmo domandarci: “Sciacca val bene una statua?”
Credevo che la preghiera si potesse fare anche in un angolino, all’interno del proprio cuore.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

6 commenti:

articolo21 ha detto...

Anche il tuo blog è interessante. Linkato.

Calogero Parlapiano ha detto...

ti ringrazio, ti linko volentieri pure io.
ciaooooo!

ღ Sara ღ ha detto...

Ciao Calogero! i tuoi post sono sempre interessantissimi!!!

baci e buona giornata!

Calogero Parlapiano ha detto...

buon pomeriggio e baci anche a te.
a presto.
ciao Sara!

Anonimo ha detto...

Io l'avrei intitolato "La Politica della Fede".
Scherzi a parte, ecco l'ennesima prova che abbiamo, a tutti i livelli una classe politica opportunista, prona ai diktat di qualunque uomo che indossi una gonna, incapace di prendere anche una sola decisione che rischi l'impopolarità.
Al sindaco vorrei ricordare che l'unico uomo politico Italiano autenticamente cattolico, Alcide De Gasperi, fu anche l'unico capace di dire di no al Papa: altri tempi, ma sopratutto altri Uomini.

Calogero Parlapiano ha detto...

Tutto è o fa campagna elettorale, caro Lelio. Tutto.
Nessuno rischierebbe mai in generale di perdere due o tre voti.
I No sono sempre possibili ma di solito solo all'interno dei primi due anni di governo e mai negli ultimi tre.
ciao!