Alcune cose si possono dire, altre cose no. Alcune cose non si possono nè dire nè scrivere anche se da tutti condivise. Se lo fai, quelle stesse persone che nel segreto ti dicono di essere pienamente d'accordo con te, nel pubblico si tirano indietro, anzi ti attaccano e prendono le distanze.
Alcune cose si possono dire, altre no. Quei NO stanno facendo ed hanno fatto affondare la Sicilia e l'Italia.
"... Ok, siamo nel 2009. Il tempo passa veloce.
Ma ancora 4 anni berlusconici sono una follia.
In questi giorni il Premier ha dato lustro di tutte le sue capacità. Ci ha dimostrato come il Conflitto di interessi non sia solo un concetto noioso ed obsoleto, quasi astratto, bensì una MANNAIA che si abbatte quotidianamente sulla realtà.A farne le spese, stavolta, Europa 7 e Di Stefano. Un emittente che 10 anni orsono vinse gara pubblica e si aggiudicò alcune frequenze catodiche. 10 anni di processi, carte bollate ed incazzature, e manco una trasmissione in Tv. Il premier, grazie al braccio non pensante Gasparri, è riuscito nella mission impossible di mantenere in chiaro Rete 4, da sempre abusiva ... a discapito di Europa 7. Ma non solo ... a parte il fatto che saremo noi a pagare la multa di un milione di euro (vi sembra possibile?) a Di Stefano, ciò che ci regala un senso di claustrofobia immenso è l'impossibilità per la tv in chiaro di uscire da quel duopolio vomitevole Rai-Mediaset. Qualche spruzzata di La7 ed Mtv non bastano di certo.
Non finisce qui: il 2009 ci ha regalato anche la barzelletta del premier sui lager nazisti, nel pieno del conflitto israelo-palestinese. Ci sono i morti, e lui spara battute, ci sono stupri (quante le promesse berlusco-alemanne sulla sicurezza e sull'immigrazione clandestina!) e lui parla di belle donne, c'è la crisi, e lui ci dona una manciata di card prericaricate pacco. 1 su 3 non funziona. Insomma, il nulla istituzionale, la privatizzazione di utili e ricchezze e la socializzazione di perdite e sconfitte, e molto altro ... stanno divorando quel flebile segnale democratico che ancora riusciamo ad emettere."
(Da Wil Non Leggerlo e dal suo gruppo Facebook "Ancora 4 anni berlusconici? No, grazie")
La criminalità organizzata è la prima azienda del Paese. Per le mafie l’Italia è un buon investimento. Il titolo di Stato mafioso rende di più di ogni altro. Più dei Bund tedeschi, più dei depositi in oro. Tra rimesse dirette dovute alle attività tradizionali della droga, del pizzo, delle estorsioni e le rimesse indirette dei finanziamenti pubblici occulti statali e europei qui da noi è l’Eldorado.La mafia non avverte le crisi, è la prima a servirsi a tavola. I politici sono i secondi e gli italiani gli ultimi, se è avanzato qualcosa. Le mafie vanno quotate in Borsa in prima persona al posto dei dilettanti come Tronchetti o Geronzi o Berlusconi. Se da una parte la mafia toglie, dall’altra potrebbe dare. Un’azione garantita da Provenzano sarebbe una sicurezza, una quadrupla A. Se lo Stato si fa mafia non è giusto che i cittadini non possano goderne anche loro i benefici.
"Io so.
"Io so.
Io so che Tangentopoli non è mai finita, che la corruzione politica è più forte oggi di allora,io so che molte televisioni e giornali sono uno strumento di propaganda permanente delle forze che si richiamano a Silvio Berlusconi, io so che Rete 4 è abusiva, io so che Mangano era un mafioso, io so che Mangano ha vissuto ospite per lungo tempo a casa Berlusconi, io so che in Parlamento ci sono fior di pregiudicati che non dovrebbero rappresentare gli italiani, io so che la crisi economica e i milioni di disoccupati e precari sono figli della corruzione, del pizzo, della criminalità organizzata, del malaffare, del connubio tra mafie e politica, io so che il Lodo Alfano è incostituzionale, io so che nessun cittadino può essere più uguale di altri di fronte alla legge, io so che Luigi De Magistris è stato discriminato per impedirgli di concludere le sue inchieste, com'è successo a me e com'è succede ogni giorno a tanti magistrati che vogliono fare il loro dovere,io so che una intera Procura, quella di Salerno, è stata azzerata per impedire che le inchieste di Luigi De Magistris fossero riaperte,io so che le intercettazioni non sono il problema, ma lo sono coloro che commettono i reati, io so che chi non ha niente da nascondere non ha paura di essere intercettato, io so che Berlusconi ha cercato di comprare un senatore e far cadere il Governo Prodi aiutando delle aspiranti attrici, io so che in un altro Paese questo si chiama corruzione politica, io so che un Presidente del Consiglio sta usando il suo ruolo e i nostri soldi per fare campagna elettorale in Sardegna invece di occuparsi dei gravi problemi dell'economia, io so che l'Alitalia è fallita, io so che miliardi di euro di debiti dell'Alitalia sono stati scaricati sugli italiani, io so che i piccoli risparmiatori che hanno comprato le azioni e le obbligazioni Alitalia hanno carta straccia in mano, io so che il senatore a vita Giulio Andreotti è stato prescritto per i suoi rapporti con la mafia e non assolto, io so che deve essere l'informazione a controllare la politica e non la politica a controllare l'informazione, io so che il Paese ha bisogno di scrollarsi in modo definitivo questa camicia di forza di criminalità mafiosa e politica corrotta e entrare in una nuova era prima che sia troppo tardi, io so che il parlamentare deve essere eletto dal popolo e non dai segretari di partito, io so che Corrado Carnevale non dovrebbe avere più alcun ruolo istituzionale, io so che la commissione antimafia non funziona perché i partiti non vogliono farla funzionare, io so che i cittadini italiani vogliono giustizia e non soldati per le strade, io so che l'Italia è la portaerei mondiale per l'importazione della droga.Io so che bisogna ripartire onorando la memoria di Paolo Borsellino, Giovanni Falcone, Giorgio Ambrosoli, Rosario Livatino, Peppino Impastato, Giuseppe Fava, Carlo Alberto Dalla Chiesa e tanti altri che hanno onorato il Paese sacrificando la propria vita, non come chi è andato in giro a fare il latitante." (Antonio Di Pietro, dal blog di Beppe Grillo)
Mentre dal blog di Massimo D'Antoni vi invito a leggere "I giornalisti non possono essere complici di un altro bavaglio alla libertà di stampa"
2 commenti:
Condivisione piena per il tuo commento.
Vieni a visitare il mio nuovo blog ?
ciao Stella.
grazie e a presto.
ciao!
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