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mercoledì 14 gennaio 2009

Intervista al Maestro di Sciacca Antonio Giovanni Bono


Come e quando si è avvicinato per la prima volta all’arte musicale? E perché ha preferito lo studio della direzione all’esecuzione strumentale?
Ho cominciato a studiare musica all’età di 9 anni. Mio padre mi spinse ad intraprendere lo studio della musica e a lui devo oggi la fortuna di essere un musicista. Dopo il conseguimento del diploma di clarinetto presso il Conservatorio A. Scontrino di Trapani ho proseguito gli studi musicali presso il Conservatorio V. Bellini di Palermo diplomandomi in Musica corale e direzione di coro, Didattica della musica, Composizione e Direzione d’orchestra. Mi sono, dunque, dedicato allo studio e all’approfondimento della direzione d’orchestra dopo un percorso di studi intenso che mi ha dato la possibilità di maturare quelle competenze necessarie e imprescindibili per un direttore d’orchestra. Mi preme sottolineare, in riferimento alla sua domanda circa un’ipotetica differenza tra direzione ed esecuzione, che il direttore d’orchestra è un interprete che realizza sonoramente una partitura, che è opera “muta”, attraverso uno strumento che si chiama orchestra, formato da singoli esecutori che costituiscono un tutto organico. Egli è, dunque, un esecutore. Ad un direttore d’orchestra, naturalmente, giova la conoscenza diretta di uno o più strumenti, ed in particolare di uno strumento ad arco, a fiato e del pianoforte, strumento principe per la lettura e la sintesi di una partitura musicale.
Da dove nasce l’Associazione Musicale “Il Contrappunto” di cui lei è il direttore artistico? Ci parli delle due realtà che in essa si esprimono: “I Solisti Sicani” ed i “Cantores Mundi”
L’Associazione culturale-musicale Il contrappunto nasce con la finalità di contribuire alla promozione e diffusione della musica, nelle sue diversità “linguistiche” e stilistiche, con l’unico obiettivo di soddisfare e stimolare l’interesse di coloro che considerano la musica fonte di coinvolgimento emotivo e di arricchimento culturale. L’orchestra da camera dei Solisti Sicani ha tenuto concerti per varie Istituzioni musicali proponendo un repertorio che spazia dalla musica barocca alla musica da film. Ha eseguito le musiche da me composte per il cortometraggio Maradona baby del regista Antonino Sabella - prodotto dalla Vertigo S.r.l - premiate come migliori musiche al X Festival internazionale del cortometraggio Comune di Montelanico e vincitrici del Luccio d’oro al Festival Internazionale del cortometraggio CortoLovere 2008, e per il cortometraggio Il 3o escluso del regista Giuseppe di Bernardo, prodotto anch’esso dalla Vertigo S.r.l. e presentato al pubblico proprio pochi giorni fa. Ha collaborato con il tenore Giuseppe Veneziano, attivo presso il Teatro alla Scala di Milano, ed è stata impegnata in azioni di solidarietà e di raccolta fondi a favore della Lega italiana per la lotta contro i tumori e dei bambini del villaggio di Usolanga (Tanzania). Ha partecipato al Mondellogiovani - Festival della letteratura giovane - organizzato dalla Fondazione Banco di Sicilia, con un concerto tenutosi presso la Chiesa di Santa Maria dello Spasimo di Palermo. Il coro Cantores mundi nasce con l’obiettivo di diffondere la cultura musicale e in particolare quella vocale - polifonica. Costituito da 30 elementi, affronta lo studio del repertorio corale di genere sacro e profano in stile “a cappella” (cioè con l’impiego delle sole voci) e in stile “concertante” (con accompagnamento strumentale) che va dal Rinascimento ai giorni nostri.
Nel corso dell’ultimo anno sta vivendo l’esperienza di Vienna, una città celebre in materia di musica. Come è nata questa possibilità, cosa le sta dando dal punto di vista artistico ed umano e quali sono le principali differenze con l’arte musicale di cui possiamo fruire in Sicilia ed a Sciacca?
Nel Luglio 2007 ho partecipato alla masterclass internazionale in direzione d’orchestra presso l’Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna tenuta dal Prof. Mark Stringer, docente di direzione d’orchestra presso la stessa Università, risultando vincitore del primo premio. Ho diretto al Galakonzert di fine masterclass l’Orchestra Filarmonica Lugansk nell’esecuzione della IV Sinfonia di Beethoven presso la Minoritenkirche di Vienna. Ciò mi ha dato la possibilità di essere ammesso nella classe del Prof. Stringer - allievo e assistente di direttori d’orchestra quali Bernstein, Ozawa e Rattle - per frequentare il corso di alto perfezionamento in direzione d’orchestra, denominato Postgraduate-Universitätslehrgang Orchesterdirigieren, presso l’Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna, corso al quale viene ammesso ogni anno un solo studente. L’eccellente qualità dell’attività didattico-formativa mi sta offrendo la possibilità di accrescere le mie competenze, di confrontarmi con musicisti provenienti da tutto il mondo e di interagire con docenti altamente qualificati. Vienna rappresenta per qualsiasi musicista la possibilità di vivere una straordinaria esperienza professionale in un contesto culturale fervido di proposte musicali: i suoi teatri e le sue sale da concerto, dal Konzerthaus al Musikverein, ospitano i più importanti musicisti e le orchestre più prestigiose del mondo. Da qualche mese ho la fortuna di vivere in tale contesto, un paradiso culturale ove regna sovrana la musica. Purtroppo in Sicilia e a Sciacca, in particolar modo, la poca importanza attribuita alla cultura e - nello specifico alla musica - non consente la fruizione di eventi musicali concepiti quali parte integrante di un sistema culturale così come accade, invece, nella società viennese della quale la musica rappresenta l’anima vibrante.
Lo scorso anno è riuscito ad organizzare la Prima Stagione Concertistica a Sciacca. Un evento eccezionale per la nostra città. L’esperienza sarà ripetuta e quando? Trova o ha trovato sensibilità e supporto presso le istituzioni al fine di organizzare questo o altri eventi inerenti alla musica cosiddetta classica?
La prima stagione concertistica dell’Associazione culturale-musicale Il contrappunto è nata con la finalità di soddisfare le numerose istanze provenienti dalla nostra città che aspira ad essere protagonista di un nuovo e incoraggiante momento culturale tanto agognato da coloro che invocano la diffusione della musica “classica”. La stagione, articolata in 6 concerti, ha visto la partecipazione di musicisti provenienti non solo dal territorio agrigentino. Il programma - incentrato sulla musica da camera – ha marcato le qualità e le possibilità tecnico-espressive di singoli strumenti a corda e a fiato, e ha valorizzato gli impasti timbrici all’interno dell’orchestra da camera. Si è trattato, dunque, di un viaggio musicale i cui protagonisti sono stati il violino, il violoncello, il pianoforte - strumenti ampiamente apprezzati dal pubblico e protagonisti indiscussi delle stagioni concertistiche - ma anche il clarinetto, la chitarra e il sassofono. Interessanti, per la natura delle formazioni strumentali coinvolte, sono stati i concerti del Koùros Saxophone Quartet, sodalizio strumentale che collabora ad alcune produzioni del Teatro Biondo di Palermo e dell’ensemble di chitarre V. Bellini di Palermo, ottetto strumentale che ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti e vincitore di numerosi premi nazionali. La stagione è stata impreziosita, inoltre, dalla partecipazione del tenore riberese Giuseppe Veneziano, presente nei cartelloni dei concerti nazionali e internazionali. La stagione, tenutasi dal 27 marzo al 12 giugno 2008 presso la sala luna del Cine Campidoglio di Sciacca, è stata organizzata in collaborazione con la Vertigo S.r.l ed ha esclusivamente usufruito del sostegno economico di due sponsors: la Sogeir e la Tenuta Martusa. La vendita di tutti gli abbonamenti disponibili ha dimostrato che è acceso e latente il desiderio della popolazione di vivere una stagione culturale nuova e intensa che abbia una continuità nel tempo. Mi auguro, dunque, che tali iniziative possano in futuro ottenere il sostegno della pubblica amministrazione stimolando quest’ultima affinché promuova una politica culturale attenta ai bisogni e alle richieste di tutti gli strati sociali agevolando quel processo di acculturazione necessario alla crescita culturale di un territorio.
Quali sono i suoi sogni e progetti personali e non?
L’esperienza di Vienna costituisce oggi per me un sogno divenuto realtà. Spero possa per me cominciare, proprio da Vienna - capitale mondiale della musica - un cammino virtuoso che mi consenta di raggiungere la piena maturità musicale e la compiuta realizzazione professionale. Mi auguro possano crearsi in futuro delle opportunità di crescita culturale anche nel nostro territorio alle quali partecipare dando il mio contributo. Desidero, inoltre, dedicarmi con indefessa abnegazione all’attività didattica per trasferire ai giovani l’amore e la passione incondizionate per questa nobile e sublime arte, ragione profonda, unitamente ai miei affetti più cari, della mia vita.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Calogero,
ti ringrazio di cuore per la sensibilità e la gentile attenzione mostrate nei miei confronti.Sono per me motivo di grande gioia il tuo sostegno e la tua preziosa amicizia.
Con stima e gratitudine

Antonio Giovanni Bono

Calogero Parlapiano ha detto...

ti ringrazio Antonio per questo tuo commento, mi auguro che tu possa sempre seguire la strada della tua vera passione, per l'arte e per la musica in genere.
a presto e con amicizia.
Calogero