Marco Travaglio - Passaparola del 09-02-2009 - La terza Repubblica di Berlusconi
Nel 2002 la Corte Costituzionale, più della Cassazione se così possiamo dire, ribadì per la seconda volta, dopo averlo già detto nel 1994, che i privati non possono avere più di due reti televisive generaliste sull'analogico terrestre, cioè sul telecomando normale che uno sintonizza accendendo la televisione, e che quindi Rete4 era eccedente rispetto alle reti Mediaset, e che quindi Mediaset la doveva vendere o mandare sul satellite.Già nel 1994 si era detto questo, ma nel 1994 la Corte sperava che i governi avrebbero eseguito quella sentenza senza batter ciglio.Invece, i governi di destra e di sinistra succedutisi da allora se ne infischiarono e la Corte nel 2002 tornò a fissare quella imposizione, mettendo anche un termine ultimo entro il quale si sarebbe dovuto rispettare tutto ciò. Mise come ultimatum il 31 dicembre 2003: se entro quella data Rete4 non fosse passata sul satellite liberando le frequenze sull'analogico terrestre, quelle che dovrebbero andare a Europa7 di Francesco Di Stefano, sarebbe stata spenta. Il segnale analogico di Rete4 sarebbe stato spento e Berlusconi avrebbe perso all'istante tutti i soldi della pubblicità incassata da parte degli inserzionisti che, ovviamente, la pubblicità su Rete4 la fanno perché sanno che la vedono tutti.Se sapessero che la vedono solo quelli che hanno il satellite evidentemente o non la farebbero o la pagherebbero molto meno, perché quelli che vedono il satellite sono pochi rispetto a quelli che vedono l'analogico.A quel punto, il governo Berlusconi II varò la legge Gasparri, che con un papocchio che non sto qui a ricordare – si basava sulla bufala del digitale terrestre di cui Grillo ci ha raccontato di tutto e di più con largo anticipo – sosteneva che, essendoci ormai il digitale alle porte che avrebbe moltiplicato i canali, che i media ormai erano talmente tanti da rendere quasi marginale la televisione analogica, quelle piccole tre reti di Berlusconi non facevano più problema perché erano una goccia nel mare.La legge era totalmente incostituzionale, Ciampi non la firmò. Era il 15 dicembre del 2003, mancavano 15 giorni alla scadenza ultima.A questo punto, il governo Berlusconi con la firma di Berlusconi proprietario di Rete4, varò un decreto legge che prorogava il termine per Rete4 sine die, in attesa che venisse varata la legge Gasparri bis che un po' impapocchiata e modificata rispetto a quella prima, comunque sarebbe passata perché Ciampi difficilmente avrebbe osato bocciarla la seconda volta, anche se avrebbe potuto farlo in quanto era stata cambiata e quindi non era più la stessa.Così, a Natale 2003, Berlusconi firmò un decreto che salvava la televisione di Berlusconi, neutralizzando una sentenza della Corte Costituzionale.Si può immaginare qualcosa di più incostituzionale? Un decreto che neutralizza una sentenza della Corte Costituzionale, firmato dallo stesso beneficiario del decreto.Apoteosi. Ciampi la firmò, il decreto entrò in vigore e così il 31 dicembre Rete4 continuò felicemente a trasmettere e così nei mesi successivi, fino ad Aprile 2004 quando la legge Gasparri 2, di nuovo firmata da Ciampi, cancellò definitivamente gli effetti della sentenza della Corte Costituzionale, consentendo l'ennesima fase transitoria illimitata a Rete4, in attesa del messia, cioè del digitale terrestre, che era previsto nel 2006 e non l'abbiamo ancora in vigore oggi. Per fortuna perché, come si è visto in Sardegna, non funziona, era una truffa.Questo c'è, come precedente. Già è successo che una sentenza definitiva della Corte Costituzionale sia stata neutralizzata, così come è stata neutralizzata quella della Corte Europea di Lussemburgo che aveva stabilito, un'altra volta, il buon diritto di Europa7 ad avere frequenze e il buon diritto dello Stato italiano a liberare il mercato delle frequenze dalla presenza, sull'analogico, di Rete4.Non è da oggi che Berlusconi annulla le sentenze sgradite. A furia di farlo, e a furia di non trovare ostacoli – adesso ha trovato il Quirinale – vedremo se il Quirinale firmerà o meno il disegno di legge.
Maurizio Crozza - Ballarò del 10-02-2009 - Chi vuol cambiare il Vangelo?
Vauro e le sue vignette ad Annozero, del 6-11-08
lunedì 16 febbraio 2009
Nulla In Italia è impossibile...
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4 commenti:
Su questo argomento Massimo D'Antoni qualche mese fa ha gentilmente pubblicato un mio post.
La cosa che mi chiedo non è come mai B. abbia avuto la faccia tosta di fare questa legge, ma per quale motivo il centrosinistra non abbia mai nemmeno provato ad imbastire una legge che cerchi di risolvere un'anomalia che non ha uguali in tutto il mondo civile.
perfettamente d'accordo. infatti sembrano il gatto e la volpe messi insieme, e non Pinocchio contro Mangiafuoco! tanto per usare una metafora fiabesca...eheh
ciao :)
Come al solito post interessante e documentato.
grazie articolo21. Puntuale come sempre!
a presto. ciao :)
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