Uno dei problemi della nostra città è sicuramente quello dello stato a dir poco approssimativo delle nostre strade, piene in ogni dove di buche, smottamenti o perennemente soggette a sistemazione da parte degli operai comunali. Non passa giorno, specialmente quando piove e c’è brutto tempo, in cui non si verifichi una frana o salti un tombino. Cosa succede? Ci risulta impossibile garantire un circuito stradale degno di questo nome? O c’è qualcos’altro sotto?
Negli ultimi mesi sono stati tantissimi gli esposti e le vertenze legali che privati cittadini hanno intentato al nostro comune dopo che hanno subito danni o incidenti a causa del pessimo stato del mando stradale. La trafila burocratica per ottenere quanto di spettanza è lunga e complessa ma quasi sempre il comune è stato costretto a pagare, anche parzialmente l’ammontare dei danni provocato dalle strade. Succede poi che tutti gli anni, su per giù nello stesso periodo, si verifichino rituali che davvero poco hanno a che fare con le semplici coincidenze. La famosa frana in contrada San Marco è una di queste: nello stesso punto, nello stesso periodo, con le stesse modalità, quella curva torna prima o poi a franare. E giù di lì poi a cercarne le cause fino a quando non si pratica la vecchia ed inefficace tecnica dell’”arripizzamento alla sciacchitana”. Una tecnica di elevato spessore ingegneristico che consente di spegnere le proteste più accese, di garantire la percorribilità della strada per qualche mese fino alla prossima certissima frana. Contrada San Marco non è l’unico caso. Se percorriamo per intero la via Lido avremo presente uno scenario poco differente, fatto di smottamenti ma anche di perdite idriche, copiose e incessanti nel tempo. E che dire dello Stazzone, ormai diventato un cantiere aperto. Tra lavori perennemente in corso e cedimenti stradali causati dall’impeto delle onde marine quella zona sembra ancora ad oggi non trovare una degna risoluzione dei suoi mali. A tutto ciò del resto, si potrebbe aggiungere la questione, anche questa spesso dibattuta, dell’erosione delle nostre coste. Ma coinvolgere i luminari del settore e salvare il nostro lungomare richiederebbe molto di più in tempo ed in denaro di un semplice salvataggio alla meno peggio. Sono soggette a questo problema anche la zona di Cammordino, soprattutto lo scenario naturale di Coda della Volpe e la zona di San Giorgio. Se qualcuno ancora non l’avesse capito o cerca di fare orecchie da mercanti, Sciacca rischia di perdere parte dei propri beni naturali e paesaggistici, scorci che hanno fatto storia, storia che è diventata arte. Certo, nessuno può fermare l’impeto della natura o l’incedere del tempo ma al giorno d’oggi ci sono tecniche ben più solide ed importanti dell’arripizzamento alla sciacchitana. Fino a pochi anni fa del resto si parlava di un progetto che avrebbe dovuto salvare Coda della Volpa ma ad oggi non se ne è saputo più nulla, nessuno si è ancora preso la briga di rispolverarlo, nessuno a nulla da dire sull’argomento. Ci sono delle priorità, è vero, ma cosa se ne fa Sciacca del certificato di città a dimensione turistica se non ha strade degne, servizi per i turisti e coste solide e splendide come quelle ritratte sulle nostre cartoline? Abbiamo un sogno, un sogno comune alla maggior parte della gente che vive nel nostro territorio: vedere un giorno una città che finalmente possa sfruttare, nel senso migliore del termine, tutte le enormi potenzialità e bellezze che la natura le ha così gentilmente offerto, tutti gli angoli, anche i più reconditi, attraverso i quali sentirci parte di un grande progetto, parte di una Sciacca valorizzata e promossa in tutta la Sicilia ed in tutta Italia.
Non è semplice ma è doveroso provarci ed auspicare che ciò possa accadere presto.
Al momento la situazione invece è quella che palesemente abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi, dove le buche si moltiplicano, l’acqua manca un giorno sì e l’altro pure e dove l’improvvisazione è la regola e non l’eccezione.
I fondi economici sono quelli che sono ma non si può assicurare qualche rattoppo alle strade solo in prossimità delle feste o quando si ci trova vicini alla campagna elettorale, non si possono continuare a spendere soldi pubblici per dei lavori che, a distanza di pochi giorni dal loro divenire, si rivelano insufficienti e non fatti proprio a regola d’arte.
Il problema delle nostre strade non è solo l’asfalto, non possono essere soltanto le piogge in inverno e l’arsura in estate: anche nelle altre città piove o brucia il sole eppure non si conoscono situazioni tanto gravi e disastrate. Le nostre arterie stradali risultano essere spesso vuote sotto il manto d’asfalto e le frane e gli smottamenti saranno di conseguenza sempre all’ordine del giorno. Se a tutto questo sommiamo una rete idrica assolutamente fatiscente che, oltre a far perdere il nostro prezioso liquido, si va ad aggiungere alle piogge, allora capiamo bene che è una situazione allarmante e che non può essere affrontata a cuor leggero. A meno che, dietro a tutto questo, non ci sia una precisa volontà di non fare utilizzare al saccense le proprie automobili: risparmio di benzina, di denaro, abbattimento del problema parcheggi, aria più pulita e città meno caotica.
Si, deve essere proprio questo il piano. Non ci resta che camminare ma attenzione a dove mettiamo i piedi: non sarebbe complicato fare un capitombolo con tutte queste buche!
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
mercoledì 11 febbraio 2009
Le nostre strade sono una frana
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6 commenti:
Ne approfitto del tuo post per scrivere un pensiero sulle strade italiane.
Mi sono accorto che in Italia le strade, non solo quelle cittadine, sono davvero fatte male, nel senso che non sono mai perfettamente livellate, procedono per dossi continui, più o meno lunghi. Poi vado all'estero e mi accorgo di come l'auto proceda liscia, senza scossoni, senza 'effetto onda'. Strade lisce, perfettamente a livello.
Mi sa che da noi le asfaltano a occhio.
PS. Le buche, ahimè, non sono solo a Sciacca :-(
:-)
CONDIVIDO appieno questa tua disanima... è una situazione paradossale, definirsi paese turistico e saltellare con le auto sulle buche come fossimo funaboli del circo...
A presto. ciao!
Anche a Palermo si usa la "tecnica dell'arripizzatura". Forse lo fanno per far rompere le automobili, così poi se ne comprano di nuove!!!
Comunque Sciacca è una cittadina stupenda, dove vado sempre in estate, e meriterebbe di essere curata come un vero gioiello!
Saluti.
Evelin
ciao Evelin...
hai ragione Sciacca è una cittadina stupenda...ma alcuni fanno solo finta di esserne innamorati...
a presto
madò..ma che avete a sciacca?? i passaggi segreti sotterranei? :D
eheh sottocutanei forse :-)
ciao Ale
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