A Sciacca il clima attorno alle possibili alleanze da esprimere durante le prossime elezioni amministrative si fa sempre più caldo, anche perché il tempo comincia a stringere e, nonostante le numerose chiacchiere per ora rimaste tali, nessuno sembra volere scoprire le proprie carte e soprattutto nessuno, né a destra quanto a sinistra, è intenzionato a fare la prima mossa. E’ una partita di scacchi alla quale assiste inerme tutta la città ed i cittadini, in attesa di avere chiarite le idee sicuramente molti mesi prima rispetto alle scadenze elettorali previste. E’ altrettanto risaputo però che neanche gli stessi operatori politici, come adesso sono soliti definirsi, hanno le idee chiare sul cosa fare, dove e con chi. Tutti in attesa di tutti fin quando qualcuno non si stancherà di aspettare.
I casi più interessanti, quelli che potrebbero far pendere l’ago della bilancia da un lato o dall’altro sono certamente quelli dell’MPA e della Lista Messina la quale a livello nazionale corrisponde all’Italia dei Valori a cui fa capo l’onorevole Di Pietro.
Alcuni giorni fa, per bocca dell’onorevole Roberto Di Mauro, l’MPA ha cercato di chiarire la propria posizione in seno alle prossime alleanze politiche locali. Al momento il partito non fa parte della giunta salvo appoggiarla quando lo ritiene necessario o per i provvedimenti più importanti, ma è chiaro che la situazione muterà da qui ai prossimi mesi in quanto anche l’MPA vuole insediarsi nel territorio di Sciacca ben consapevole del riscontro elettorale ottenuto tanto alle ultime elezioni regionali quanto nelle elezioni provinciali, successi quindi datati solo pochi mesi fa. Come per tutti gli altri schieramenti, cosa intendano ancora fare non è ben conosciuto ma in molti vociferano una possibile alleanza del partito autonomista con liste civiche o comunque in progetti che siano alternativi alla possibile rielezione dell’attuale primo cittadino. A livello ufficiale, si cerca sempre di mantenersi sul vago, di non prendere posizione o di non rilasciare dichiarazioni esaustive e precise delle vere intenzioni politiche, non è difficile quindi poter cogliere un certo imbarazzo quando vengono poste domande incisive in merito alle future alleanze. E non è nemmeno complicato ascoltare dichiarazioni che lascino intendere senza in realtà dire concretamente nulla di nuovo. “Staremo con Turturici ma..forse..non so” questo sembra essere il ritornello più utilizzato dai principali esponenti politici locali.
Il discorso fatto per l’MPA può essere esteso anche alla Lista Messina che ha dato il proprio appoggio politico all’attuale maggioranza scatenando da cinque anni a questa parte molteplici reazioni. Positive da parte di coloro che hanno apprezzato il fatto di avere presentato un piano politico chiaro fin dall’inizio: gli elettori di allora sapevano bene che votavano un progetto misto, un progetto durato nel tempo. Negative invece da parte di tutti coloro che non hanno perdonato all’onorevole Messina il fatto di essere un importante esponente nazionale del centrosinistra e di appoggiare, a livello locale, una giunta di centrodestra. In un certo senso, alla luce di quanto si sta verificando adesso, la scelta di Messina sembra essere stata premonitrice dei tempi. Oggi ascoltiamo tutti i giorni le possibilità di maxi alleanze trasversali, alleanze che coinvolgano pezzi del PD con pezzi dell’UDC, insieme ad associazioni di vario respiro politico, pezzi di PdL insieme a liste civiche e schieramenti tricefali di vario tipo: nessuno sembra avere oggi nulla da ridire, anzi tutti dichiarano in maniera chiara e dettagliata che “a livello locale non devono esistere gli schieramenti tradizionali ma si devono trovare alleanze ampie che portino benessere alla città” puntando quindi più sul nome e sul “progetto Sciacca” che sull’appartenenza partitica. Anche nella Lista Messina, così come per l’MPA, le scelte rimangono appese sul filo del dubbio: appoggiare o non appoggiare Turturici? Valutare o non valutare insieme proposte serie ed alternative all’attuale sindaco? Da ambo i lati si chiede insistentemente un confronto basato sui programmi e sulle future scelte, da ambo i lati si aspettano anche proposte di alleanze alternative che evidentemente ancora non arrivano o sono ancora troppo titubanti per poter essere prese davvero sul serio.
Il PD locale, per esempio, deve scegliere in modo definitivo e risoluto cosa fare da grande, chi candidare e soprattutto se avere o meno un candidato di bandiera: insomma anche il PD si frantumerà in due pezzi ognuna delle quali appoggerà proposte differenti?
Dal momento della loro decisione potrebbe scatenarsi un effetto domino immediato ai quali sia l’MPA che la Lista Messina potrebbero subito dar seguito spalancando scenari fino a poche settimane addietro nemmeno preventivabili. Questi due partiti sono pronti a scendere in campo per giocarsi il ruolo decisivo di ago della bilancia a meno che, in nome delle alleanze multiple e trasversali, non decidano di appoggiare lo stesso candidato e progetto politico. Allora sì che probabilmente per l’avversario opposto non ci sarebbe nulla da fare.
Ma c’è ancora tempo per decidere? In fondo mancano solo quattro mesi.
mercoledì 10 dicembre 2008
MpA e Lista Messina: Gli Indecisi
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
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2 commenti:
Ei Calogero, scusa se rispondo solo adesso. La privatizzazione dell'acqua è uno scandalo e bisogna fare qualcosa. Non se ne parla abbastanza. Su Facebook c'è qualche gruppo, ma non basta.
Wil
io sono a disposizione per creare un pò di sano scompiglio nelle sedi che riterremo opportune insieme.. forza, dai. muoviamoci!
ciao Wil
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