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venerdì 19 dicembre 2008

Corte dei Conti: canone acqua da rimborsare se manca depuratore

Dal primo gennaio 2009, anche a Raffadali, il servizio idrico passerà nelle mani dell'Ato e quindi della società Girgenti acque che si è aggiudicata la gestione del servizio. Raffadali è uno dei pochi comuni della provincia di Agrigento che gestisce in proprio il servizio idrico e ha cercato di ritardare il passaggio delle consegne fino all'ultimo. In settimana arriverà però il commissario, nominato dalla Regione siciliana, che, in sostituzione dell'Amministrazione comunale, effettuerà la consegna della rete idrica a Girgenti acque che quindi dal primo gennaio gestirà il servizio idrico in città. "Non ero convinto, e non lo sono tuttora – ci ha detto il sindaco Silvio Cuffaro – che il passaggio dalla gestione pubblica a quella privata rappresentasse il meglio per la nostra comunità. Ed infatti, nonostante i continui solleciti da parte dell'Ato idrico ho ritardato fino all'ultimo la consegna degli impianti, fino a costringere la Regione ad inviare un commissario. Voglio comunque rassicurare i miei concittadini – ha aggiunto Cuffaro – che l'Amministrazione comunale provvederà ad effettuare tutti i controlli e tutte le azioni necessarie, al fine di assicurare l'efficienza e l'economicità del servizio idrico. Tengo inoltre a far sapere che l'Amministrazione, nonostante non abbia più competenza sul servizio, farà da tramite tra i cittadini e la Girgenti acque, al fine di garantire pronte risposte alle richieste dell'utenza. Infine – ha concluso il sindaco – invito quei cittadini che ne abbiano la necessità, di richiedere entro il 31 dicembre la stipula di nuovi contratti, per risparmiare tempo e denaro". (da agrigentonotizie.it)

PALERMO (5 dicembre) – Brutte notizie per quei Comuni che non hanno depuratori dell'acqua funzionanti, dovranno restituire parte del canone percepito dai cittadini quale corrispettivo per l'erogazione dell'acqua. Lo ha sancito la sezione di controllo della Corte dei conti calabrese accogliendo le indicazioni di una recente sentenza della Corte costituzionale (la numero 335 del 10 ottobre 2008) che ha dichiarato l'illegittimità della legge Galli nella parte in cui prevede che la tariffa riferita al servizio di depurazione sia dovuta dagli utenti «anche nel caso in cui la fognatura sia sprovvista di impianti centralizzati di depurazione o che questi siano inattivi». Il parere emesso dai magistrati contabili il 21 novembre scorso apre le porte a centinaia di richieste di rimborso. Basta infatti una semplice istanza per riavere indietro le somme versate negli anni passati. Solo in Sicilia, sono centinaia i comuni con i depuratori inattivi che ora dovranno mettere nei bilanci di previsione appositi capitoli di spesa per le richieste di indennizzo che riceveranno.

GORI condannata a risarcire gli utenti
La Gori (Gestione Ottimale Risorse Idriche), la società privata che gestisce il servizio idrico integrato dell' ATO 3 Campania, è stata condannata dal Giudice di Pace di Nocera Inferiore alla restituzionedi tutte le somme pagate da un utente: aveva visto cambiare il suofornitore senza essere informato e senza avere mai sottoscritto uncontratto ufficiale.Una sentenza storica che farà giurisprudenza e potrà attrarre migliaiadi cittadini."Sentenza storica, una vera e propria tegola sulla testa della Gori".Così è stato definito il pronunciamento del giudice di pace di NoceraInferiore che ha dato ragione ad una donna di Castel San Giorgio assistita degli avvocati Teodoro Rescigno e Gaetano Zambrano, cheaveva fatto ricorso contro la Gestione Ottimale Risorse Idriche.La ricorrente, come è avvenuto per tutti i cittadini che abitano incomuni annessi alla Gori, aveva visto cambiare il suo fornitore. Un cambio non informato e mai sottoscritto con un contratto ufficiale.
Sentenza storica
Per questo la signora di Castel San Giorgio ha deciso di fare ricorso:"Quando la Gori è subentrata nella gestione al Comune, c'era uncontratto in essere con l'Ente, mai rescisso e mai rinnovato in favoredella società di gestione dei servizi idrici. Il giudice, così, inassenza di un nuovo contratto - ha dichiarato l'avvocato Rescigno - hadisposto che la Gori restituisca tutte le somme pagate dalla signora".Una sentenza che potrebbe fare giurisprudenza e attirare l'attenzionedelle migliaia di cittadini dirottati dalla Gori senza aver mai avutola possibilità di firmare un nuovo contratto.Al momento sono più di trenta le richieste di risarcimento dannipresentate davanti al giudice di pace, ma potrebbero moltiplicarsi adismisura.Ora la Gestione Ottimale Risorse Idriche potrebbe correre ai ripariformalizzando con un contratto i rapporti per le decine di migliaia dipassaggi avvenuti, includendo la clausola della validità retroattiva:"Dovranno essere attenti i cittadini - dichiara l'avvocato Rescigno -affinché ciò non avvenga".
Acqua, bene comune
Se questa sentenza è a favore di coloro i quali hanno visto passare il proprio contratto dal Comune alla Gori, ce n'è un'altra, della Corte Costituzionale, che va in favore di tutti gli utenti, anche quelli conregolare contratto con la società di gestione privata. La Corte, infatti, ha stabilito che la Gestione Ottimale RisorseIdriche restituisca gli oneri pagati dagli utenti relativi ai canoni di depurazione delle acque. Al momento questi soldi non sono dovuti.

La convenzione tra l'ATO AG e Girgenti Acque




Il Sole 24 Ore: Tariffe di depurazione



Acqua Cara: Inchiesta del Corriere Magazine

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