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venerdì 4 luglio 2008

"Storie" su Sciacca e news sul governo..

Una proposta indecente. Una schedatura razzista, che ricorda le leggi fasciste ed è frutto di uno Stato di polizia. Va giù dura, «Famiglia Cristiana».

Sulla questione dei minori Rom il settimanale dei Paolini se la prende con il premier, con il ministro Maroni, con la presidente della Commissione per l'Infanzia Mussolini, ricordando le leggi contro gli ebrei fatte approvare dal nonno Benito. E boccia «senza appello al loro primo esame i ministri "cattolici" del governo del Cavaliere». Accuse pesanti come macigni. «Per loro - si legge nell'editoriale che sarà in edicola con il prossimo numero - la dignità dell'uomo vale zero. Il principio della responsabilità di proteggere (cioè, il riconoscimento dell'unità della famiglia umana e l'attenzione per la dignità di ogni uomo e donna), ampiamente illustrato da papa Benedetto XVI all'Onu, è carta straccia. Nessuno che abbia alzato il dito a contrastare Maroni e l'indecente proposta razzista di prendere le impronte digitali ai bambini rom». Non solo l'ipotesi è inaccettabile. Ma com'è formulata non contiene neanche provvedimenti per la tutela dei minori nomadi che, nelle dichiarazioni pubbliche, gli autori della proposta dicono di voler tutelare. «Avremmo dato credito al ministro - prosegue infatti il giornale - se, assieme alla schedatura, avesse detto come portare i bimbi rom a scuola, togliendoli dagli spazi condivisi coi topi. Che aiuti ha previsto? Nulla. Il prefetto di Roma, Carlo Mosca, s'è rifiutato di schedare, il presidente del Veneto, Galan, ha parlato di "fantapolitica", ma il ministro non arretra d'un millimetro». Ma se per i cattolici l'atteggiamento del ministro leghista è una sorpresa, «non stupisce, invece, il silenzio della nuova presidente della commissione per l'Infanzia, Alessandra Mussolini (non era più adatta Luisa Santolini, ex presidente del Forum delle famiglie? - si chiede l'editorialista dei Paolini - ), perchè le schedature etniche e religiose fanno parte del Dna familiare e, finalmente, tornano a essere patrimonio di governo». E il presidente del Consiglio? «Permetterebbe che agenti di polizia prendessero le impronte dei suoi figli o dei suoi nipotini?», ci si domanda nell'articolo. Il settimanale lamenta che «a sessant'anni dalle leggi razziali», l'Italia non abbia ancora «fatto i conti con le sue tragiche responsabilità», in particolare, «non li ha fatti il centrodestra al governo, se un ministro propone il concetto di razza nell'ordinamento giuridico». E così «uno Stato di polizia mostra il volto più feroce a piccoli rom, che pur sono cittadini italiani. La schedatura di un bambino rom, che non ha commesso reato, viola la dignità umana. Così come la proposta di togliere la patria potestà ai genitori rom è una forzatura del diritto: nessun Tribunale dei minori la toglierà solo per la povertà e le difficili condizioni di vita», sostiene l'editorialista. Per Famiglia cristiana, ovviamente, «è giusto reprimere, con forza, chi nei campi nomadi delinque, ma le misure di Maroni non servono a combattere l'accattonaggio (che non è reato). C'è un solo modo perchè i bambini rom non vadano a rubare: mandarli a scuola. Qui, sì, ci vorrebbe un decreto legge perchè, ogni mattina, pulmini della polizia passassero nei campi nomadi a raccoglierli. Per la sicurezza sarebbero soldi ben spesi». E le impronte? «Cominciamo dai nostri figli - propone il settimanale cattolico - ancor meglio, dai parlamentari: i cittadini saprebbero chi lavora e chi marina, e anche chi fa il furbo, votando al posto di un altro. L'affossa-"pianisti" sarebbe l'unico "lodo" gradito agli italiani». (Il Tempo)


Non c'è pace per le Terme di Sciacca. Nel giorno di apertura del reparto cure, si registra la "fuga" di alcuni clienti dell'albergo, insoddisfatti del servizio offerto. Hanno lasciato l'albergo, trasferendosi in strutture agrituristiche della zona, i componenti della troupe dell'emittente televisiva satellitare Inter Channel, presenti a Sciacca per una giornata del tour estivo che gira l'Italia. La decisione di andare via è scaturita a causa della interruzione dell'aria condizionata e della presenza nelle stanze di scarafaggi. Il soggiorno della troupe era stato offerto dal Comune. Un giorno prima avevano lasciato l'albergo anche due turisti inglesi. (Da Agrigentonotizie.it)


Una passione ed un’ossessione. Dopo aver equamente menato colpi a destra e a manca (Walter Veltroni e Pier Ferdinando Casini, i bersagli preferiti), Famiglia Cristiana va all’attacco diretto di Silvio Berlusconi. Tema? La giustizia e il provvedimento “blocca-processi” in discussione alle Camere, nel pacchetto sicurezza. “Il Cavaliere” scrive nell’editoriale il settimanale paolino “ha un’ossessione: i magistrati. E una passione: gli avvocati. Naturalmente i primi sono contro di lui, gli altri li fa eleggere in Parlamento”.Il pacchetto sicurezza” per Famiglia Cristiana “è inquinato dal ‘complesso dell’imputato’ (definizione di Bossi), e brucia il capitale di fiducia degli italiani (che l’hanno votato a larga maggioranza), assieme all’immagine di grande statista. Ma allontana anche il Colle più alto della politica». Insomma: un comportamento, quello di Berlusconi, che dimostra “un’ossessione personale”.Ma tanto “fumo” e tante polemiche sui temi della giustizia, sostiene il settimanale dei Paolini, destano sospetti. E fanno pensare all’obiettivo di un “polverone sulla giustizia” che “copra la mancanza di misure a favore delle famiglie, soprattutto le più povere”, nella manovra varata la scorsa settimana e “fatta approvare dal superministro Tremonti in soli 9 minuti e 15 secondi”.E allora via con la requisitoria “genere Beppe Grillo”, che già in passato aveva fatto accostare il settimanale alle posizioni del comico genovese: “La gente fa i conti, tutti i giorni, con il costo della vita e la difficoltà di fine mese. Il Governo progetta impegni per 35 miliardi di euro in tre anni (oltre metà della legislatura), ma dimentica le famiglie. E senza soldi nessuno farà più figli, di cui invece il Paese ha tanto bisogno. Dov’è finito il ‘piano per la maternità’ che la Roccella ha promesso nell’intervista a Famiglia Cristiana di tre settimane fa? È sparito anche il ‘bonus bebè’. È comparsa, invece, la ‘carta per gli anziani’, notizia scoppiettante, demagogia pura. La carità diventa legge. I soldi della ‘carta’ saranno al massimo 400 euro all’anno (poco più di 30 euro al mese): si cambia così la vita dei poveri? Allora” conclude sarcastico Famiglia Cristiana “valgono molto di più i pacchi della Caritas o della San Vincenzo”.
Immediate le reazioni dal mondo politico. “Famiglia Cristiana è ingenerosa verso il ministro Alfano” commenta il ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi. “La parola ’segretario personale’ usata nei confronti del Guardasigilli come dispregiativo è prosa arrogante e priva di misericordia cristiana”. Sorpreso Maurizio Lupi, vicepresidente della Camera e deputato del Pdl vicino a Cl, che “un attacco” del genere se lo sarebbe aspettato da Liberazione o dal Manifesto e che parla di “contenuti palesemente pretestuosi” e critiche “pregiudiziali e infondate” rivolte ad Alfano. “È sbagliato non considerare” prosegue “come sembra fare Famiglia Cristiana, i richiami autorevoli venuti dal presidente della Repubblica Napolitano e dal Santo Padre, tesi a ristabilire un clima costruttivo e a mettere da parte una concezione di parte della politica intesa come scontro”.In difesa del settimanale invece scende in campo Rocco Buttiglione, presidente dell’Udc. “L’intervento di Famiglia Cristiana sulla Finanziaria” commenta “riprende le critiche che abbiamo esposto già al momento della presentazione delle prime misure economiche del governo”. (Panorama.it)

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