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giovedì 10 luglio 2008

Risvegliati Sicilia!

"Con il passaggio della gestione dell'acqua da Comune di Agrigento alla società Girgenti acque Spa i turni di erogazione e i servizi offerti ai cittadini sono notevolmente peggiorati". A denunciarlo sono oggi i consiglieri comunali del Partito Democratico Nello Hamel, Salvatore Lauricella e Angela Galvano. "I turni della distribuzione dell'acqua in città, in molti suoi quartieri e nelle frazioni - spiegano i consiglieri comunali - si sono allungati e in piena estate il problema della mancanza dell'acqua si ripropone, nuovamente, con drammaticità".Interpreti dello stato di disagio in cui si vengono a trovare tanti cittadini per la mancanza dell'acqua, i tre hanno rivolto un invito alla Girgenti Acque Spa a ristabilire le giuste portate per fornire l'acqua che spetta alla città di Agrigento.Inoltre Hamel, Lauricella Galvano chiedono alla società erogatrice il rispetto del principio che impone al Commissario regionale delle acque di garantire alla città di Agrigento flussi di acqua costanti attraverso fonti alternative.Diversi poi i punti individuati dai rappresentanti del Pd in Consiglio comunale. A partire dai necessari interventi sulle condizioni di fatiscenza della rete idrica comunale per evitare la dispersione di migliaia di metri cubi di acqua, per arrivare ad una programmazione delle riserve che consenta di affrontare le emergenze e le interruzioni dei flussi di arrivo ai serbatoi.Tra le richieste formulate alla Girgenti acque c'è anche l'applicazione di criteri di distribuzione dell'acqua, in centro e in periferia, con la dovuta equità nei confronti dei cittadini ed una gestione più efficace dell'interconnessione dei serbatoi, realizzata dal Genio Civile per assicurare equità e parità di trattamento per tutti cittadini ed equità nella distribuzione indipendentemente dalle fonti di approvvigionamento.L'invito è dunque a rivedere il piano di distribuzione idrica e a programmare una gestione più razionale dei turni per le frazioni e per alcuni settori critici della città. "Ma è anche necessario - aggiungono - avviare un programma di riparazione urgente delle numerose perdite segnalate dai cittadini in tutti i quartieri della città per evitare dispersioni di acqua e danni alla viabilità".Ma nell'emergenza dicono i tre consiglieri del Pd è necessario assicurare una corretta e puntuale informazione dei turni e dei ritardi, utilizzando il servizio telefonico in modo continuativo e senza lunghi periodi di assenza di risposta per gli utenti che telefonano. Ed in questo senso Hamel, Lauricella e Galvano propongono l'istituzione di un registro ufficiale ed accessibile al pubblico dei turni di erogazione per consentire di verificare l'effettiva parità di trattamento tra tutte le strade servite dal servizio idrico. (da Agrigentonotizie.it)


Trentatré arresti condotti in poche ore. Quattro anni di lavoro per preparare lo scacco, quello matto, che ha dato il nome all'operazione condotta questa mattina dai carabinieri del comando provinciale di Agrigento. Indagini che hanno portato gli investigatori della Dia e della Procura di Sciacca a scoprire una rete finalizzata ad acquisire la diretta gestione di attività economiche ed appalti pubblici e il controllo della fornitura di calcestruzzo, automezzi e manodopera specializzata, e hanno portato al sequestro di una trentina tra società e imprese e di numerose abitazioni di proprietà di tre imprenditori, Antonino Maggio, Vitino Cascio e Francesco Fontana, ora sottoposti a provvedimenti cautelari con l'accusa di associazione per delinquere di stampo mafioso, finalizzata al controllo degli appalti pubblici e di attività economiche. Una vera e propria rete di società e partecipazioni azionarie tra le province di Agrigento, Trapani e Palermo, che consentiva ai tre di "mettere le mani" su concessionarie, cave, impianti di cemento e calcestruzzi. Durissimo il colpo inferto alle famiglie mafiose di Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice, Montevago, Sambuca di Sicilia, Burgio, Lucca Sicula, Villafranca Sicula e al mandamento di Ribera, azzerato dagli arresti operati dai carabinieri.I trentatré arrestati sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, turbativa di gare d'appalto pubblico, condizionamento di subappalti e imposizione di manodopera.Destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere secondo quanto diffuso in un comunicato ufficiale del comando provinciale dei carabinieri, sono:Accursio Dimino, nato a Sciacca classe 58, coniugato, commerciante, ritenuto capofamiglia di Sciacca; Michele Di Leo, nato a sciacca cl. 65, ritenuto affiliato alla famiglia di Sciacca;Pietro Derelitto, nato a Sciacca cl. 63, anagraficamente residente a burgio, di fatto domiciliato in Villabate (pa), coniugato, ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio;Raffaele Sala, nato a Sciacca cl. 72, residente a Burgio, coniugato, bracciante agricolo ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio; Girolamo Sala, nato a Burgio cl. 60, coniugato, bracciante agricolo, ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio;Mario Davilla, nato a Sciacca cl. 65 residente a Burgio, coniugato, imprenditore, ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio;Antonio Giuseppe Perricone, nato a Burgio cl. 54, ivi residente, coniugato, allevatore, ritenuto affiliato alla famiglia di burgio;Nicolò Di Martino, nato a Ribera cl. 37, coniugato, ritenuto affiliato alla famiglia di Burgio.Sottoposti a fermo del pm sono invece:Gaspare Schirò, nato a Contessa Entellina (Pa) cl. 42, residente a Menfi, ritenuto capofamiglia di Menfi;Antonino Pumilia, nato a Menfi cl. 55, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;Tommaso Militello, nato a Palermo cl. 63, residente a Palermo, già domiciliato a Menfi in quanto sottoposto al divieto di dimora nella provincia di Palermo, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;Vito Bucceri, nato a Castelvetrano, cl. 72, residente a Menfi, coniugato, manovale, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;Giuseppe Barreca, nato a Menfi cl. 76, coniugato, muratore, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;Giovanni Campo, nato a Menfi cl. 62, coniugato, imprenditore del ramo calcestruzzi, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;Filippo Campo, nato a Menfi cl. 68, coniugato, imprenditore del ramo calcestruzzi, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;Calogero Rizzuto, nato a Sambuca di Sicilia cl. 60, coniugato, operaio presso la Sogeir Ato 1 di Agrigento, ritenuto capofamiglia di Sambuca di Sicilia;Antonino Maggio, nato a Sambuca di Sicilia cl. 63, residente a S. Margherita Belice, coniugato, imprenditore, ritenuto affiliato alla famiglia di Menfi;Gino Guzzo, nato a Sciacca, cl. 59, residente a Montevago, coniugato, manovale edile, ritenuto capofamiglia di Montevago nonché capo mandamento del Belice;Antonino Gulotta, nato a Montevago cl. 68, coniugato, meccanico, ritenuto affiliato alla famiglia di Montevago;Giuseppe La Rocca, nato a Caracas (Venezuela) cl. 54, residente a Montevago, coniugato, commerciante, ritenuto affiliato alla famiglia di Montevago;Giuseppe Clemente, nato a Sciacca, cl. 71, residente a Montevago, coniugato, operaio, ritenuto affiliato alla famiglia di Montevago;Pasquale Ciaccio, nato Santa Margherita di Belice, cl. 66, coniugato, pastore, ritenuto capofamiglia di Santa Margherita Belice;Vitino Cascio, nato S. Margherita Belice cl. 42, coniugato, imprenditore, ritenuto affiliato alla famiglia di Santa Margherita Belice;Francesco Fontana, nato a Partanna (Tp) il giorno cl. 37, coniugato, consigliere presso la Calcestruzzi Belice s.r.l. sita in contrada Pienotta in Montevago, ritenuto affiliato alla famiglia di Santa Margherita Belice;Giuseppe Morreale, nato a Sciacca cl. 69, residente a Santa Margherita Belice;Salvatore Imbornone, nato a Lucca Sicula cl. 60, ritenuto capofamiglia di Lucca Sicula e capomandamento di Lucca Sicula, Ribera e Burgio;Francesco Capizzi (detto Franco) di Calogero, nato a Ribera cl. 59, coniugato, commerciante, ritenuto capofamiglia di Ribera;Giuseppe Capizzi, di Paolo, nato ad Ascoli Piceno, cl. 69, residente a Ribera, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;Paolo Capizzi, nato a Ribera, cl. 68, residente a Burgio, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;Paolo Capizzi, nato a Ribera, cl. 40, coniugato, bracciante agricolo, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;Biagio Smeraglia, nato a Ribera cl. 63, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;Antonino Montalbano, nato a Ribera, cl. 62, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera;Giuseppe Orlando, nato a Ribera, cl. 63, coniugato, commerciante, ritenuto affiliato alla famiglia di Ribera. (da Agrigentonotizie.it)

Semmai ce ne fosse stato ancora bisogno, queste due notizie negative non fanno altro che confermare la nefandezza a cui portano tanto la privatizzazione delle risorse idriche quanto l'associazione mafiosa. NO ALLA MAFIA; NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA.... E SOPRATTUTTO L'ACQUA AI SICILIANI!!!
Non si può continuare così, occorre prendere decisioni precise e dure in mertio, occorre far sentire la propria voce e soprattutto occorre informare, perchè purtroppo in tanti, troppi, non ne sanno nulla o non ne comprendono la vitale importanza. Capire è il primo passo per poter cambiare delle situazioni che si credevano buone. RISVEGLIATI SICILIA.

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