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martedì 22 luglio 2008

NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELL'ACQUA

Marco Zambuto dice basta ai lunghi turni tra una erogazione idrica e un'altra, e lo fa "intimando" alla Girgenti acque di rendere noti i provvedimenti che la stessa intende adottare per porre fine in maniera definitivaa ai problemi della città capoluogo.Ma il sindaco agrigentino preannuncia anche la richiesta dell'intervento alla deputazione nazionale e regionale, oltre che del ministro Angelino Alfano, del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e del Governatore Raffaele Lombardo non facendo mancare di investire anche la Protezione civile della questione. Insomma, sarà un appello a tutto tondo che spera trovi accoglimento grazie alla massiccia presenza di agrigentini in Giunta regionale e nei Palazzi romani. "La situazione idrica di Agrigento e dell'intera provincia è arrivata ad un punto limite: i turni di distribuzione dell'acqua sono precipitati a livelli inaccettabili - ha detto Zambuto -. Ben comprendiamo le giustificazioni del nuovo gestore del servizio, Girgenti Acque: rotture nelle condotte, interruzioni della dissalata di Gela, scarse precipitazioni piovose. Ma sappiamo, però, che senza acqua nelle case e negli alberghi non c'è vita civile e non possono esserci presenze turistiche".Il primo cittadino nel corso del proprio intervento ricorda come, appena insediati, si sia garantito una erogazione quasi a giorni alterni mentre oggi "la situazione è precipitata, gli agrigentini sono vittime della crisi idrica e questo non possiamo accettarlo. Dica con urgenza Girgenti acque come intende organizzarsi per garantire una turnazione più accettabile e come intende affrontare e risolvere in modo definitivo il problema. Noi, comunque, siamo determinati a chiedere l'intervento del presidente del Consiglio e della Protezione civile. Agrigento non può continuare a soffrire la sete e deve avere l'acqua nelle case dei propri cittadini sia d'inverno che d'estate".Per il sindaco la contingenza che vede tanti possibili referenti ai "posti di comando" rappresenta il segno che "questo è il momento per risolvere definitivamente il secolare problema idrico di Agrigento. Abbiamo un importante ministro nel Governo Berlusconi, ben tre assessori nella Giunta della Regione e una Amministrazione civica determinata a portare l'acqua corrente nelle case degli agrigentini. È la prima cosa che chiederemo al presidente Berlusconi con il pieno coinvolgimento di Angelino Alfano, Michele Cimino, Luigi Gentile, Roberto Di Mauro e dello stesso presidente della Regione, Raffaele Lombardo".


Aumentano del 30 per cento gli accessi nell'area di emergenza dell'Azienda ospedaliera di Sciacca. Ma non si tratta di un incremento legato all'estate ed all'aumento della popolazione residente, ma nella realtà arrivano anche i pazienti da Ribera. Il nuovo "pendolarismo" sanitario è conseguenza della chiusura di diversi reparti dell'ospedale riberese. Insomma, a Sciacca se il pronto soccorso riesce a garantire le prestazioni grazie all'arrivo, se pur a tempo determinato, di due medici, rischia di andare in tilt per l'aumento dei pazienti in arrivo, oltre che da Ribera, anche dai paesi limitrofi al centro crispino.La situazione sembra rimanere in uno stallo che sta creando disagi e disservizi. Ma bisogna fare i conti con il Piano di rientro sanitario che deve mettere a posto i conti della sanità siciliana che presentano un saldo in rosso molto preoccupante.Tagli di posti letto, ma anche di guardie mediche, oltre la non assunzione di nuovo personale che è preziosa come l'acqua.Adesso si entra nel pieno dell'estate e la città termale raddoppia la popolazione per gli arrivi dei turisti. Il personale medico, infermieristico e ausiliare è sotto stress a causa di turni impossibili. Bisogna garantire anche le ferie al personale che per contratto collettivo di lavoro sono improrogabili. Nei prossimi giorni la situazione potrebbe peggiorare e nessuna soluzione si prospetta all'orizzonte per i motivi precedentemente spiegati.

Privati cittadini danno vita oggi alla pulizia del giardino delle terme. L'iniziativa si chiama "ripuliamo le terme" ed è promossa dall'associazione di promozione sociale "L'Altra Sciacca”. I soci dell'associazione si sono dati appuntamento presso il giardino delle terme armati di scope, ramazze, palette, guanti, secchi e sacchetti per rendere decoroso e fruibile il parco termale alle famiglie saccensi che solitamente lo frequentano il sabato sera.Diverse bottiglie e cocchi di vetro rilevati durante un sopralluogo ieri sera oltre a immondizia di varia natura, frutto di vandalismi esercitati durante gli scorsi giorni. vogliamo, col nostro gesto, invogliare tutti al rispetto di questo prezioso angolo di verde nonche' bene comune! (Da Agrigentonotizie.it)

L'AltraSciacca è uno dei pochi esempi a Sciacca di un'associazione sempre attiva ed attenta alle cose che riguardano la nostra città... l'operosità e la volontà di creare una Sciacca migliore e diversa dall'attuale dovrebbe scorrere nelle intenzioni di tutti i nostri concittadini che, invece, purtroppo, sembrano vivere con rassegnazione tutte le cose che li circondano. L'AltraSciacca lavora una città a misura di cittadino, la anima questo spirito del Fare anzichè del Dire il quale se fosse appannaggio di coloro che amministrano sicuramente porterebbe a risultati migliori degli attuali. La lotta che la sta portando a chiedere da tempo UN'ACQUA PUBBLICA E PER TUTTI, AD UN PREZZO ACCETTABILE PER TUTTI contraddistingue gli ultimi periodi nei quali ci vorrebbero privare privatizzando del bene più prezioso... la "Girgenti acque" ha l'arduo compito di non far rimpiangere la nefasta EAS, che ancora deve al Comune di Sciacca 5 milioni di euro (altro che mandare a noi bollette...), ma dai primi ragguagli mi pare che ci sta riuscendo. Si lamentano infatti un pò tutti...
Il problema è di fondo e parte dalla base: L'ACQUA DEVE ESSERE PUBBLICA E NON SI PUò E NON SI DEVE MERCIFICARE.

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