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mercoledì 2 luglio 2008

Il Cammino verso Santiago de Compostela (Spagna)

Giacomo, figlio di Zebedeo, pescatore, era uno dei 12 apostoli, come il fratello Giovanni l'Evangelista. Dopo la resurrezione di Cristo per molti anni girò la penisola iberica per compiere l'opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina fu fatto decapitare dal re Erode Agrippa, che temeva che l'apostolo acquisisse un eccessivo potere; i suoi discepoli Attanasio e Teodoro ne raccolsero il corpo e lo trasportarono segretamente con una nave nei luoghi della predicazione. Sbarcati nei pressi di Finisterre si addentrarono in Galicia e gli diedero sepoltura.Nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro. Nell'anno 813 l'eremita Pelayo vide, per molti giorni successivi, una pioggia di stelle cadere sopra un colle. Una notte gli apparve in sogno San Giacomo che gli svelò che il luogo delle luci indicava la sua tomba. L'abate rimosse la terra che nei secoli si era depositata e scoprì il sepolcro. Ne diede notizia al Vescovo locale Teodomiro che confermò la veridicità dell'accaduto. La notizia giunse presto al papa ed ai principali sovrani cattolici dell'epoca. Di qui iniziò il culto di Santiago (il nome è la contrazione di San Giacomo). Fu costruita una piccola chiesa sul luogo del sepolcro; ben presto sorse intorno una città che fu denominata Santiago de Compostela (da campus stellae)
I PELLEGRINAGGI
Da alcuni secoli gli arabi si erano insediati e dominavano la Spagna del Sud e quella Centrale: San Giacomo divenne il simbolo ed il protettore della reconquista, il processo di riappropriazione da parte dei principi spagnoli della parte della penisola occupata dai Mori. San Giacomo fu quindi raffigurato come santo-guerriero (e denominato matamoro = uccisore dei mori). Si dice che numerose volte il santo sia intervenuto in modo decisivo per aiutare i cristiani a sconfiggere i mori nelle tante battaglie combattute nei secoli successivi (la reconquista si compì nel 1492 con la definitiva sconfitta degli arabi da parte del re Ferdinando e della Regina Isabella "la cattolica")Subito dopo la scoperta del sepolcro iniziarono i pellegrinaggi. I pellegrini confluivano qui da ogni parte d'Europa: la via lattea indicava la direzione da seguire. Il flusso in alcune epoche divenne imponente. Alla partenza veniva compiuto il rito della vestizione con la consegna della bisaccia e del bordone (il bastone).


Il pellegrino alla partenza si spogliava degli averi e spesso doveva vendere o ipotecare i beni per potersi finanziare il viaggio. Faceva testamento e dava disposizioni per il governo del patrimonio in sua assenza. Spesso la Chiesa interveniva attivamente in questa funzione di tutela. Questo stato particolare conferiva al pellegrino un particolare prestigio.La scelta di fare un pellegrinaggio era generalmente una libera decisione personale: - per chiedere una grazia - per adempiere ad un voto- per una ricerca religiosa personale Tuttavia in molti casi era imposto come pena dal giudice o come penitenza dal confessore per colpe o peccati di particolare gravità. Chi era ricco poteva mandare una persona a fare il pellegrinaggio per proprio conto.
I pellegrini viaggiavano solitamente in gruppo, per sostentarsi e proteggersi reciprocamente: i pericoli erano rappresentati dallo stato spesso precario delle strade, dalle catastrofi naturali e soprattutto dai banditi che infestavano le strade.
Lungo il percorso si sviluppò una rete di servizi per il sostentamento dei pellegrini: chiese, monasteri, alloggi, ospizi, ospedali, locande, molti dei quali ancora visibili ai nostri giorni. Lungo il cammino nacquero paesi e città, furono costruite strade, ponti. Della protezione dei pellegrini dagli assalti dei briganti si occuparono per un lungo periodo molti ordini ospitaleri: tra essi principalmente i Templari (fino al loro scioglimento - secolo XIII). Molti re e personaggi noti effettuarono il pellegrinaggio: San Francesco fu uno di questi.
Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela ebbe una rapida diffusione nel mondo cristiano, nel quadro del rifiorire della spiritualità che caratterizzò l'inizio del secondo millennio. Dante Alighieri (Vita Nova, XL, XXIV) parla di tre grandi vie di pellegrinaggio:- una diretta a Gerusalemme - i pellegrini erano detti "palmieri" (le palme d'oltremare); la palma era anche il simbolo del pellegrinaggio.- una diretta a Roma - i pellegrini erano detti "romei" (da Roma); il simbolo era la croce.- una diretta a Santiago - erano i "pellegrini" propriamente detti (il luogo più lontano, più peregrino); il simbolo era la conchiglia.
Le grandi direttrici dei tre grandi pellegrinaggi del mondo cristiano erano costituite da:- un insieme di vie che, attraversando la Francia su più tracciati, confluivano a Roncesvalles e a Puente la Reina, per dirigersi a Santiago de Compostela- un altro insieme di vie che, provenendo da diverse località europee, confluiva nella Via Francigena fino a Roma; chi andava in Terrasanta proseguiva lungo l'antica via Appia fino ai porti pugliesi. Questa stessa via era utilizzata, in direzione opposta, dai pellegrini che, partiti dall'Italia diretti a Santiago, valicavano le Alpi e si immettevano nella Via Tolosana.
Il pellegrinaggio verso Santiago ebbe periodi di maggiore o minore partecipazione.Fu sostenuto e promosso soprattutto dalla componente più illuminata ed evangelica della Chiesa.
Nel secolo XVIII iniziò un progressivo declino. La maggior parte delle strutture di accoglienza cadde in abbandono; altre cambiarono destinazione d'uso. Una ripresa è iniziata negli anni '80. Un decisivo contributo è stato dato dalla visita del papa Giovanni Paolo II a Santiago nell'anno 1989, in concomitanza con l'incontro mondiale della gioventù: mezzo milioni di giovani convennero a Santiago da ogni parte del mondo, e fu la maggior concentrazione di pellegrini mai registrata. Da allora il flusso dei pellegrini è aumentato progressivamente e in modo inarrestabile, tanto che, nei mesi estivi, si creano spesso situazioni di eccessivo affollamento negli albergue esistenti, nonostante le strutture temporanee aggiuntive che vengono allestite dai Comuni, dalle Parrocchie, dalle Associazioni.
Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d'Europa ha dichiarato i percorsi che portano a Santiago "itinerario culturale europeo", mettendo a disposizione risorse economiche per segnalare convenientemente il cammino, ristrutturare e costruire i rifugi per alloggiare i pellegrini; nel 1993 l'UNESCO li ha dichiarati "patrimonio dell'Umanità".
Il 25 luglio ricorre la festa di San Giacomo. Quando questa giornata ricorre di domenica l'anno relativo viene dichiarato Anno Santo Compostellano. L'ultimo è stato nel 2004. Il prossimo sarà nel 2010.

(http://www.compostela.pellegrinando.it/)



Il racconto di un Cammino, dentro e fuori noi stessi. Il pellegrinaggio verso Santiago de Compostela raccoglie tutti gli anni migliai di pellegrini che si sobbarcano centinaia di chilometri per raggiungere la meta. La conchiglia è uno dei loro simboli. Il grande scrittore brasiliano Paulo Coelho nel suo libro:"Il cammino di Santiago" delucida molto bene le sensazioni che si provano nell'affrontare un percorso che riempie vuoti mai colmati. Esistono diversi itineri per giungere alla meta, alcuni partono dalla Francia, altri dalla zona Pirenaica della Spagna, lungo il percorso si incrociano diverse vite, si può dormire all'aperto nei sacchi a pelo, nelle tende o nei numerosi piccoli alberghi e ostelli che si trovano nei minuscoli paesini nei quali si passa durante il cammino. Giungere a Santiago comporta anche la remissione totale dei peccati, l'indulgenza plenaria, così come accade recandosi a Roma durante il Giubileo o a Gerusalemme. Campo di Stelle è un itinerario mistico che induce alla riflessione, alla tenacia, allo sforzo fisico di giungere più vicini alla Verità, di giungere infine in una Cattedrale che abbraccia Europa ed Oceano.
Per maggiori dettagli http://www.compostela.pellegrinando.it/
"Lo Straordinario risiede nel Cammino delle persone comuni" (Paulo Coelho)

Documentario - Prima parte

Documentario - Seconda parte

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