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mercoledì 29 ottobre 2008

NO alla gestione dell'acqua ai privati

New York, 2007. Il sindaco Bloomberg lancia la proposta ai suoi concittadini: lasciare perdere l’acqua cosiddetta “minerale” e sostituirla con quella del rubinetto, analizzata giorno per giorno, economica ed ecologica. La stessa cosa l’ha fatto anche il comune di Venezia. "Consigliamo di bere l'acqua del nostro acquedotto fornita da Vesta-Veritas". Così l’assessore all'Ambiente del Comune di Venezia, Pierantonio Belcaro, ha commentato l’iniziativa della città veneta, lanciata con la distribuzione di bottigliette vuote ma etichettate con i dati rilevati sull’acqua dell’acquedotto comunale. Iniziative analoghe anche a Roma, dove l’ex sindaco Veltroni si era occupato di intensificare i controlli sulle acque cittadine e ne aveva ampiamente pubblicizzato le qualità. A Firenze, addirittura, negli uffici pubblici l’acqua del rubinetto ha sostituito le bottigliette d’acqua nelle macchine distributrici (quelle che dispensano bevande e merendine). Molte varie quindi le iniziative in questo senso, in diverse città italiane. Sarebbe bell
o che questa iniziativa si diffondesse, e spero vivamente che questo accada. I vantaggi?
A favore dell’acqua potabile (del rubinetto):
è economica;
è corrente, ciò comporta numerosi vantaggi (ad esempio sappiamo che da dove arriva e quando arriva);
è iper controllata;
è sempre disponibile;
non si devono fare sforzi per portarla in casa com’è invece per le bottiglie (per chi non lo sapesse, ogni litro di acqua pesa un chilogrammo);
è più ecologica da produrre in quanto non servono grossi impianti industriali per l’imbottigliamento;
si elimina il problema (principalmente inquinamento e costi) dello smaltimento della plastica e della sua produzione;
contro:
qualche volta non ha un aspetto così puro, sebbene lo sia;
in alcuni momenti, specialmente durante i trattamenti di depurazione, possono esserci dei picchi di concentrazione di additivi indesiderati (o che comunque nelle acque di fonte non ci sono).

Insomma, l’acqua “pubblica” è un bene importante e spesso sottovalutato, che potrebbe aiutare a migliorare la condizione economica di molte famiglie. Basti considerare che una persona, dicono i medici, dovrebbe bere 2 litri d’acqua al giorno. Due litri per trecentosessantacinque giorni fanno 730 litri d’acqua. Considerando una famiglia di persone diventano 2920 litri d’acqua, quindi circa tre metri cubi. Un metro cubo di acqua costa dai 0,40 ai 0,60 euro circa. Anche se i prezzi salissero ad un euro al metro cubo, in un anno una famiglia pagherebbe 9 euro in tutto. Una confezione da sei bottiglie di acqua Levissima (una delle più costose e pubblicizzate, ma anche tra le più vendute e conosciute per la sua tanto ostentata qualità) costa 3,49 euro, circa 39 centesimi al litro. Facendo ancora un paio di passaggi matematici, si ottiene che per soddisfare il fabbisogno della stessa famiglia di quattro persone, questa dovrebbe spendere 1132,31 euro. La famiglia che beve acqua in bottiglia spende la bellezza di 1124 euro in più. Ciò dovrebbe fare riflettere.
Tuttavia un ombra minacciosa imperversa sull’oro blu: la privatizzazione degli acquedotti pubblici. L’acqua è un bene di tutti, da tutelare, ho spiegato prima quanto sia importante. Penso che sia nell’interesse di tutti tutelare questa risorsa, e sono convinto che se la gente è conscia di ciò, sarà capace di mobilitarsi se vedrà questo suo diritto messo in discussione. La privatizzazione è stata proposta per far fronte alle varie crisi idriche che ciclicamente affliggono diverse zone d’Italia e per dare la possibilità di rinnovare le strutture senza gravare sulle casse pubbliche. Soldi che ovviamente i gestori privati andrebbero poi a prendere dalle tasche dei clienti (cioè noi). Questo rischia in qualche modo di compromettere i tanti vantaggi che la gestione pubblica delle risorse idriche comporta e non penso che sia questo il bene per le persone (senza pensare poi alle complicazioni che una privatizzazione porterebbe nella gestione della risorsa e nella vita delle persone). (da il rompiscatolediprovincia.blogspot.com)

Il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica.Mentre nel paese imperversano annose discussioni sul grembiulino a scuola, sul guinzaglio per il cane e sul flagello dei graffiti, il governo Berlusconi senza dire niente a nessuno ha dato il via alla privatizzazione dell'acqua pubblica. Il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti che afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica.Così il governo Berlusconi ha sancito che in Italia l'acqua non sarà più un bene pubblico, ma una merce e, dunque, sarà gestita da multinazionali internazionali (le stesse che già possiedono le acque minerali). Già a Latina la Veolia (multinazionale che gestisce l'acqua locale) ha deciso di aumentare le bollette del 300% Ai consumatori che protestano, Veolia manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori.La privatizzazione dell'acqua che sta avvenendo a livello mondiale provocherà, nei prossimi anni, milioni di morti per sete nei paesi più poveri. L'acqua è sacra in ogni paese, cultura e fede del mondo: l'uomo è fatto per il 65% di acqua, ed è questo che il governo italiano sta mettendo in vendita.L´acqua che sgorga dalla terra non è una merce, è un diritto fondamentale umano e nessuno può appropriarsene per trarne illecito profitto.L´acqua è l'oro bianco per cui si combatteranno le prossime guerre.Guerre che saranno dirette dalle multinazionali alle quali oggi il governo, preoccupato per i grembiulini, sta vendendo il 65% del nostro corpo. (da sudterrae.blogspot.com)

In Italia è iniziata la privatizzazione dell'acqua e lo sanno in pochi. Infatti, il Parlamento ha votato l'articolo 23bis del decreto legge 112 del ministro Tremonti, il quale afferma che la gestione dei servizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economia capitalistica. Siamo sott’acqua!Ma è opportuno entrare nel dettaglio per comprendere quanto sia perversa questa norma. Sembra che con l’emergenza rifiuti si è approfittato per inserire, quasi di soppiatto, anche l’argomento servizi idrici, affinchè venga definitivamente decretato che anche questo tipo di prestazione, essenziale per la popolazione di un paese, possa essere trasferito dalla gestione pubblica all’imprenditoria privata.La norma: modalità di conferimento Servizi Pubblici di rilevanza economica.Tra tali servizi rientrano anche quelli di tipo ambientale (servizi idrici e servizio gestione rifiuti solidi urbani). In generale sono a rilevanza economica tutti quei servizi pubblici locali assunti dall’ente, che siano gestiti con metodo economico, laddove la tariffa richiesta all’utente assolve allo scopo di coprire integralmente i costi di gestione.
Il commento:si fa interessante la presentazione della modalità di conferimento, senza tener conto che l’acqua costituisce un bene primario e pubblico del paese, ignorando palesemente quanto sostenuto dai vari organismi che, in seno all’ONU, si occupano dell’emergenza idrica nel mondo. Ma come...? L’acqua sta diventando il bene per cui, in futuro, gli stati potrebbero farsi la guerra, a seguito della sua certa scarsità e noi decretiamo che questa debba essere affidata ad imprenditori privati? Così questi potranno speculare a piacimento su una risorsa in estinzione?La norma: conferimento ordinario mediante procedura ad evidenza pubblica.L’articolo 23 bis del decreto legge in esame stabilisce che il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali avviene, in via ordinaria, a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica, nel rispetto dei principi del Trattato che istituisce la Comunità europea e dei principi generali relativi ai contratti pubblici e, in particolare, dei principi di economicità, efficacia, imparzialità, trasparenza, adeguata pubblicità, non discriminazione, parità di trattamento, mutuo riconoscimento, proporzionalità.
Il commento:privatizzano l'acqua in via ordinaria a favore di imprenditori o società, in qualunque forma costituita. Quindi se costituisco una società in nome di persone ed ho qualche "amico" posso farmi l'acquedotto personale per poi vendere come voglio ed a chi voglio? Ma perchè cavolo nessuno dice nulla:televisioni, giornali, radio, niente! Le uniche azioni che in Borsa non hanno avuto alcuna flessione sono quelle di società che gesticono l'acqua, scommettiamo?!
(da napoletaniaroma.blogspot.com)

NO alla gestione dell'acqua ai privati... l'oro blu non può e non deve essere diretto da pochi, diritto di pochi, è una risorsa di tutti, per tutti, non può essere privatizzato, non deve essere privatizzato, non può essere mercificato. Specie al sud, specie in provincia di Agrigento, territori assetati da sempre, non possiamo assistere inermi al furto di questa nostra risorsa, non possiamo permetterci delle bollette salate al pari di un servizio che non è tale, non vogliamo morire di sete, non vogliamo scegliere tra mangiare e bere... ACQUA PER TUTTI, DI TUTTI.


De Andrè - Dolcenera

4 commenti:

Ale ha detto...

ormai stanno privatizzando tutto..
Alitalia..l'acqua..la scuola..
in italia domina la dittatura..c'è chi ancora è convinto che veltroni si sia svegliato

Calogero Parlapiano ha detto...

la privatizzazione è uno dei mali della nazione..non so se lui si sia svegliato ma l'importnate è che non dormiamo noi, noi cittadini, noi bloggers, noi che nel piccolo spazio concessoci possiamo ancora dire la nostra e dirla forte!!
ciao ale

Kaishe ha detto...

Buongiorno Calogero.
Io temo che le voci si abbassino perchè cominciamo a non credere più ossibile liberarsi di questa situazione.
Del resto, se il paese va a rotoli e il "gradimento" per il governo aumenta, cosa vuoi che facciano alcune voci contro.
Niente!
Come niente hanno potuto le tante voci contro che si sono levate per difendere la scuola...
Prevedo miseria... e per una volta non pensavo solo a quella intellettuale e/o morale!

Calogero Parlapiano ha detto...

non lasciamoci andare alla rassegnazione kaishe, poi sappiamo bene che scrive i dati nei sondaggi.. eheh
forza e coraggio. a presto, ciao