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mercoledì 15 ottobre 2008

Cosa abbiamo in "Comune"?


Anche se mancano ancora quasi sette mesi alle prossime elezioni comunali, è già tempo di bilanci di fine stagione, di paventare possibili nuove o vecchie alleanze, insomma si tira la volata a chiunque voglia esporsi sin d’ora, non solo come futuro candidato a sindaco, ma anche come espressione di un preciso progetto e disegno politico.
Il 6 ottobre a tal riguardo l’Onorevole Ignazio Messina ha indetto una conferenza stampa presso il suo ufficio situato all’interno del comune di Sciacca alla quale, oltre agli organi di stampa, hanno preso parte anche gli esponenti locali della Lista Messina, ossia gli assessori Ignazio Bivona e Michele Coco, e il consigliere comunale Michelangelo Graffeo.
Si sono toccati tutti i punti salienti di questi anni di amministrazione comunale. Alla resa dei conti, il bilancio tracciato risulta essere positivo tanto per il buon riscontro che si è ottenuto sul territorio quanto per le opere pubbliche realizzate sia in materia di viabilità sia in materia di abbellimento del centro storico. Dire che il bilancio è positivo non significa affermare però che tutto vada bene. Molti progetti presentati nel lontano ’94 hanno visto la luce solo adesso a riprova del fatto che i tempi burocratici in seno ad un’amministrazione comunale sono eccessivamente lunghi.
Se le grandi opere pubbliche sono l’aspetto positivo di questi ultimi anni, le note dolenti sono la carente gestione dell’attività quotidiana, l’avere strade pulite, l’acqua potabile, insomma servizi essenziali più efficienti.
Il confronto con gli attuali alleati locali si aprirà immancabilmente sul tema Terme, Ospedale ed Acqua.
Sulle terme si è ribadito il fatto che debbano essere restituite ai cittadini ed al comune. La gestione regionale è stata carente e se la regione ha deciso di vendere è come se implicitamente avesse dichiarato il proprio fallimento. Il vero proprietario però delle terme è la città, solo il comune deve decidere cosa farne e come comportarsi sulla questione.
Sull’acqua l’ex sindaco di Sciacca appare essere molto deciso e diretto. Afferma che esiste un grave problema di gestione del servizio idrico, l’acqua spesso addirittura non arriva o arriva inquinata. Sarà presente alla riunione che si terrà tra pochi giorni a Roma col presidente del Forum nazionale per l’Acqua pubblica, ed è proprio nell’ottica del federalismo fiscale di cui tanto oggi si parla che presenterà un disegno legge per dare a tutti i comuni, quindi anche a Sciacca, la possibilità di scegliere tra l’adesione all’ATO idrico e la gestione diretta delle proprie risorse. L’acqua non deve essere privatizzata e deve essere gestita secondo precise regole anche di depurazione. Dichiara di appoggiare certamente i sindaci che non hanno consegnato le loro reti idriche e che si sono coalizzati nella speranza di ottenere un ritorno ad una gestione pubblica dell’acqua.
“Anch’io se fossi stato sindaco mi sarei comportato alla stessa maniera. E’ legittimo esprimere in qualche modo il proprio dissenso. Se non consegnarsi all’ATO è contro la legge, io proverò a cambiare questa la legge”.
Poi interviene in maniera molto precisa anche sul problema annoso del Piano Regolatore Generale il quale non può essere realizzato a discapito dei cittadini.
“Il PRG sarà controllato e verificato passo dopo passo. Se tutte le direttive saranno state rispettate, allora bene. Se, invece, le valutazioni tecniche delle sue direttive riscontreranno delle disfunzioni si potrebbe valutare l’ipotesi di una sua revoca”.
“Il PRG, continua l’Onorevole Messina, non può basarsi su com’era Sciacca nel ’97, oggi la città è assai diversa. Sarà fondamentale capire se il PRG è stato realizzato a favore o contro i cittadini, se è fatto per garantire qualche amico in più, insomma se è costituito sull’idea di qualcuno o dell’intera città. Esso deve concretamente coinvolgere tanto la maggioranza quanto l’opposizione”.
Le dichiarazioni conclusive della conferenza stampa lasciano aperte qualsivoglia possibilità di dialogo.
“Con gli alleati locali attuali è importante avviare oggi un confronto, farlo all’ultimo minuto non avrebbe senso. Si ci deve confrontare seriamente su temi e programmi ma senza personalismi. Se il dialogo sarà positivo, allora possiamo decidere di proseguire in seno all’attuale coalizione, altrimenti valuteremo ipotesi alternative compresa l’opportunità di andare da soli”.
Il quadro politico locale è indubbiamente in continuo movimento e, da qui ai prossimi mesi, tante parole ancora saranno spese in nome di questo o quel progetto politico.
Questa conferenza stampa è stata importante tanto per tracciare il quadro delle cose fatte quanto per gettare l’amo nel mare della prossima campagna elettorale locale.
Ancora una volta abbiamo l’impressione che l’ex sindaco di Sciacca Ignazio Messina ed il suo partito politico rappresentino il vero ago della bilancia da porre sul tavolo delle prossime amministrative. Qualsiasi progetto politico intenderà sposare, la Lista Messina rischia di essere decisiva per il futuro della nostra città e per l’elezione del nuovo sindaco.
Dopo le sue ultime importanti dichiarazioni, toccherà all’attuale sindaco di Sciacca Mario Turturici decidere cosa fare in seno alla sua coalizione consapevole del fatto che, se esistono i punti di contatto e di possibile conseguente nuovo accordo, altrettanti sono i temi sui quali dividersi ed intraprendere ognuno la propria strada, primo fra tutti la questione acqua: da una parte il sindaco, strenuo difensore dell’accordo con la Girgenti Acque e della privatizzazione del servizio idrico, dall’altra parte Ignazio Messina, convinto assertore della gestione pubblica dell’acqua ed attivo in prima linea affinchè il servizio idrico venga gestito in modo diretto dal comune.
Le elezioni si avvicinano a grandi passi e ogni mossa viene debitamente valutata anche in nome dei bacini di voti che questo o quel alleato può dare all’interno di una coalizione.
Di conseguenza, Turturici deciderà di allinearsi alle idee ed ai progetti politici del suo importante attuale alleato? O valuterà se fare la prima mossa per giungere ad una fragorosa rottura?
Ai posteri l’ardua sentenza.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

2 commenti:

Pino Amoruso ha detto...

Faranno poi gli interessi dei loro "datori di lavoro"???

Calogero Parlapiano ha detto...

temo di si... eh eh