Quickribbon

giovedì 16 ottobre 2008

I tesori del nostro mare


Il mare di Sciacca ed in generale il Canale di Sicilia sono stati sin dall’antichità punto nodale di tutti i traffici commerciali e marittimi e conservano a tutt’oggi una gran mole di reperti che, di tanto in tanto, decidono di regalare ai cittadini siciliani e saccensi in particolare.
Ne abbiamo parlato col Dott. Gaspare Falautano, Presidente della locale Lega Navale. Ci spiega come tutta l’area del Mediterraneo sia stata da sempre al centro degli scambi culturali ed economici tra le popolazioni, la paragona abilmente alle grandi autostrade di oggi, costantemente trafficate. Il mare nasconde qualsiasi tipo di reperto archeologico e tanti spesso vengono casualmente alla luce impigliandosi nelle reti dei pescatori.
Sia in passato che, alcune volte, ancora ai nostri giorni, molti decidono di ributtare in mare quanto lo stesso ci ha gentilmente offerto, vuoi per ignoranza o vuoi per paura. In ogni caso basterebbe semplicemente segnalare l’area del possibile ritrovamento per agevolare scoperte spesso essenziali per la ricostruzione della nostra storia.
E’ quello che è successo con il Melqart, la statuetta fenicia ripescata nei nostri mari nel 1955 da Santo Vitale ed oggi custodita nel Museo “Salinas” di Palermo. Il mare di Sciacca ce lo ha restituito ed ora se ne pretende il ritorno a casa. La Lega Navale di Sciacca, ma anche l’Associazione di promozione sociale L’AltraSciacca”, si sono mosse in maniera costante e decisa affinchè ciò possa accadere. Secondo il Dott. Falautano, le condizioni per il ritorno a Sciacca del prezioso reperto ci sono tutte anche grazie alle richieste in merito fatte pervenire dal Sindaco Mario Turturici e dal Presidente del Consiglio Fabrizio Di Paola all’assessorato regionale dei beni culturali ed alla Soprintendenza.
Le modalità per il ritorno a casa del Melqart dovrebbero essere le stesse che hanno permesso a Mazara di ottenere il loro prezioso Satiro con la differenza che Sciacca possiede il Museo del Mare, di prossima apertura, mentre Mazara utilizza come sede espositiva una chiesa sconsacrata. L’importanza storica del Melqart è testimoniata anche dal fatto che la statuetta è stata recentemente esposta anche a Parigi, Monaco e Berlino.
A proposito del Museo del Mare, il Dott. Falautano ci dice che la struttura è completata, collaudata e che già vige della presenza del custode comunale. All’interno sono presenti i servizi di luce e climatizzazione e si conoscono già gli spazi adatti per le vetrinette.
Il Comune di Sciacca però deve ancora garantire gli allacci dell’acqua, del telefono e di conseguenza di internet, fondamentale per la videosorveglianza. A tal riguardo saranno installate circa trentacinque telecamere comprate grazie al contributo della provincia e alle risorse messe a disposizione dalla Presidenza della Lega Nazionale Navale Italiana che ha permesso anche l’acquisto di sette loghi in ceramica raffiguranti i vari enti presenti sul territorio locale.
E’ chiaro che ancora il Comune deve rendere l’area fruibile e decorosa, sistemando la strada di accesso alla struttura, il relativo parcheggio ed in generale bonificando dai detriti e dalle erbacce i dintorni del Museo.
Lo stesso Dott. Falautano invita inoltre caldamente il Comune a far rimuovere l’erronea tabella che segnala, proprio nell’area antistante al Museo, un mare non balneabile in quanto la zona realmente preclusa ai bagni estivi è quella che collega il tratto di costa di Coda della Volpe con la Rocca Regina, questo sulla base di un’ordinanza, la n°16/99, della Capitaneria di Porto.
Il Museo del Mare è pronto ad ospitare non solo i cannoni attualmente esposti nell’Atrio superiore del Comune di Sciacca, ma anche quelli recentemente riportati alla luce per i quali non si paventa alcun rischio che essi possano lasciare la città. Anche per quanto concerne il loro restauro è stata data ampia disponibilità dei locali e collaborazione al Responsabile della Soprintendenza Regionale del Mare il Dott. Sebastiano Tusa.
Il Museo sarà, non solo la struttura preposta ai nostri reperti, ma potrà anche ospitare di volta in volta delle Mostre itineranti, sarà fornito un ampio spazio alla ristorazione e, specie nel periodo estivo, si avrà la possibilità di organizzare degli eventi nell’ampia area prospiciente la struttura.
Sempre a proposito del nostro mare, proseguono gli studi e le verifiche scientifiche attorno al sistema vulcanico denominato Empedocle, di cui la famosa Isola Ferdinandea fa parte. Si tratta di un enorme vulcano sottomarino, ancora attivo e pari per grandezza all’Etna.
L’analisi del fenomeno risulta essere molto importante e seguita dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, in particolar modo dal prof. Gianni Lanzafame.
Un’altra testimonianza del fatto che i nostri fondali erano e sono una grande fucina di esperienze storiche e scientifiche le quali non fanno altro che aggiungere fascino e bellezza a tutto il Canale di Sicilia ed alla nostra città di Sciacca.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

2 commenti:

Silvia ha detto...

Ma che bello! Un museo del mare! :)

E poi che mare quello della Sicilia!

Buondì

Calogero Parlapiano ha detto...

Buongiorno a te..
eh si, finalmente un museo dedicato ai tesori del nostro bel mare di Sicilia e di Sciacca...
a presto, ciao