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giovedì 18 settembre 2008

Randy Pausch - Affrontare la morte raccontando la vita

Randy Pausch, nome completo Randolph Frederick Pausch (Baltimore, 23 ottobre 1960 –Chesapeake, 25 luglio 2008), è stato un informatico statunitense.
Era professore di informatica, interazione umano-computer e design presso la Carnegie Mellon University (CMU) di Pittsburgh, Pennsylvania.
Nel settembre 2006, gli è stato diagnosticato un cancro del pancreas metastatizzato. Sottoposto ad intervento chirurgico palliativo e chemioterapia, è rimasto attivo e vigoroso fino alla fine del 2007. È morto all'alba del 25 luglio 2008. (da wikipedia.it)
Pausch ha tenuto la sua ultima lezione pubblica, la "Last Lecture" intitolata "Realizzate i Vostri Sogni d'Infanzia" ("Really Achieving Your Childhood Dreams"), presso la Carnegie Mellon University il 18 settembre 2007. Pausch ha tenuto la sua "Last Lecture" in seguito ad una serie di lezioni in cui prestigiosi accademici hanno dibattuto sul tema di un ipotetico "esposto finale" sulla base della precisa domanda "quale massima provereste a comunicare al mondo se sapeste di avere un'ultima possibilità di farlo?".
Prima di parlare, Pausch ha ricevuto una lunga standing ovation da una platea di oltre 400 persone tra colleghi e studenti. Quando, invitando il pubblico a sedersi, ha scherzato "Fatemeli guadagnare" (questi applausi), qualcuno tra la folla gli ha risposto urlando "L'hai già fatto!".
Durante la lezione, Pausch è stato ottimista e divertente, alternando battute ironiche a prospettive su informatica ed ingegneria e dimostrando efficacemente come mantenere collaborazioni multidisciplinari, lavorare in gruppo ed interagire con altre persone, offrire ispirate lezioni di vita ed essere brillanti nelle esposizioni.
Alla fine della lezione, Steve Seabolt -per conto della Electronic Arts- che ora sta collaborando con la CMU per lo sviluppo del software Alice 3.0, ha voluto rendere onore a Pausch istituendo una borsa di studio in Scienze Informatiche a lui intitolata riservata a sole donne, come riconoscimento per il suo impegno nell'insegnamento delle Scienze Informatiche e dell'Ingegneria rivolto alle donne.
Il Presidente della CMU Jared Cohon ha ricordato con coinvolgimento emotivo l'umanità di Pausch e ha definito i suoi contributi all'università e all'educazione "magnifici e importanti". Ha poi annunciato che la CMU celebrerà la sua memoria innalzando un ponte che collegherà i nuovi edifici della facoltà di Scienze Informatiche con il loro Centro per le Arti, a simbolizzare la strada che Pausch ha tracciato nel collegare queste due discipline.
Infine, il Professore della Brown University Andries van Dam ha ripreso l'ultima lezione di Pausch con una malinconica quanto appassionata arringa, esaltandone il coraggio e l'attitudine alla leadership, definendolo un modello ed un mentore.

Il video della Last Lecture - Sottotitoli in italiano - dura 10 minuti, seguitela: ne vale la pena!


- "L’esperienza è ciò che ottieni quando non sei riuscito a ottenere ciò che volevi". - "Ogni ostacolo, ogni muro di mattoni, è lì per un motivo preciso. Non è lì per escluderci da qualcosa, ma per offrirci la possibilità di dimostrare in che misura ci teniamo. I muri di mattoni sono lì per fermare le persone che non hanno abbastanza voglia di superarlo. Sono lì per fermare gli altri".
- "Quando fai qualcosa di sbagliato e nessuno si prende la briga di dirtelo, significa che è meglio cambiare aria. Chi ti critica lo fa perché ti ama e ti ha a cuore".
- "Mi lamentavo con mia madre di quanto fosse difficile quell'esame all'università, e di quanto fosse spaventoso. Lei si inclinò verso di me, mi diede un buffetto sulle spalle e mi disse: «Sappiamo bene come ti senti, tesoro, ma ricorda, tuo padre alla tua età combatteva contro i tedeschi»".
- "Sto per morire e mi sto divertendo. E continuerò a divertirmi ogni giorno che ancora mi resta da vivere. Perché non c’è un altro modo per farlo".
- "Non perdete mai la capacità di stupirsi tipica dei bambini. È troppo importante. È quella a spingerci ad andare avanti, ad aiutare gli altri".
- "Ho una mia teoria sulle persone che provengono dalle famiglie numerose: sono persone migliori degli altri, perché hanno dovuto imparare come andare d’accordo con gli altri".
- "Non si può arrivare in cima da soli. Qualcuno deve aiutarti. Io credo nel karma. Credo che si riceve ciò che si è dato".
- "Non lamentatevi. Lavorate più duramente. Non cedete. L’oro migliore è quello che giace in fondo ai barili di merda".
- "Se vivrete nel modo giusto, il karma si prenderà cura di sé. I sogni verranno da voi".
-"La fortuna è quel momento in cui la preparazione incontra l’opportunità"

WASHINGTON - Nella sua ultima lezione il professor Randy Pausch, che insegnava scienze informatiche alla Carnegie Mellon University di Pittsburgh, ha detto di non voler essere compatito e di non voler parlare della morte, ma della vita. Lui, 47 anni - sposato con tre figli - è morto per un tumore che nonostante le cure ha invaso il suo organismo in modo irreparabile. L'ultima lezione ai suoi studenti è stata registrata e - messa in Rete - ha avuto un successo strepitoso. Pausch parla dei sogni di quando era bambino, dell'importanza di sognare e della possibilità di realizzare i propri desideri. «Non possiamo cambiare le carte che ci vengono servite, solo il modo in cui giochiamo la mano» è la celebre frase con cui il 18 settembre ha spiegato ai ragazzi l'importanza di non rinunciare mai a vivere, in un discorso piena di umorismo e ottimismo.
INNO ALLA VITA - Una lezione di vita, un saluto profondo che ha commosso non solo gli allievi della Carnegie Mellon ma tutto il mondo. E che è diventato un libro tradotto in 30 lingue ed edito in Italia da Rizzoli ( «L'ultima lezione. La vita spiegata da un uomo che muore»), in cui i temi della last lection vengono sviluppati e approfonditi. «Ho un problema di sistema - aveva annunciato il docente di fronte a 400 studenti -. Benché abbia sempre goduto di forma fisica strepitosa, ho ben dieci metastasi al fegato e mi restano solo pochi mesi di vita». L'incontro finale tra il docente e i suoi studenti, tra ironia e riflessioni profonde, si era trasformato in un commosso inno alla vita. «Trovate la vostra passione e seguitela - disse -, non smettete di cercarla perché altrimenti ciò che state facendo è solo aspettare la Mietitrice». Lui, citato da Time tra le cento persone più influenti del mondo, la morte l'ha affrontata a viso aperto: «Non la battiamo vivendo più a lungo, ma vivendo bene e pienamente, perché ella verrà per tutti noi» aveva detto.
(da corriere.it)

Doveroso omaggio ad un uomo che, con coraggio e semplicità, ci ha insegnato fino all'ultimo istante cos'è la vita, a rincorrere i nostri sogni, a rincorrere la gioia e l'amore, a non aspettare che il tempo ci tolga la possibilità di volare, a credere che una vita diversa è, non solo possibile, ma anche auspicabile e che la morte non dev'essere un traguardo tetro da scongiurare ma uno stimolo alla vita, alla vera vita, quella piena, completa, pienamente vissuta. Grazie Randy.

6 commenti:

Kaishe ha detto...

Affrontare la morte dimostrando di aver capito la vita...
Si può uscire dalla visione del video, o dalla lettura del libro, solo con un senso di pace... e di invidia per un animo così sereno e grande...
Ciao calogero!

Calogero Parlapiano ha detto...

lo penso anchio kaishe e mi trovi perfettamente d'accordo. è inutile dipanarsi tanto, l'importante è sempre vivere con amore ed intensità tutto le cose che si decide di fare.
ciao e a presto.

Kaishe ha detto...

Ci pensavo ancora, venendo al lavoro (sono 650 passi...)
Questi bambini avranno un bel ricordo del loro papà... certamente con tanta nostalgia e in fondo al cuore la consapevolezza di aver perso tante occasioni...
Credo che comunque ne avranno ricevuto un'impronta che certi padri, meglio, certi genitori non riescono ad imprimere nemmeno in una vita lunga lunga... ma distante, distratta, affannata o troppo incentrata su se stessi...
Un abbraccio!

Calogero Parlapiano ha detto...

infatti... una frase recita "non dare giorni alla tua vita ma vita ai tuoi giorni.." questo è il messaggio, insieme all'amore, alla voglia di vivere, alla volgia di fare tutto quelle cose che ci piacciono, con un sorriso per noi e per gli altri.
un abbraccio, ciao

Matteo L. ha detto...

Avevo letto anche io di questa storia. Queste sono le persone che insegnano veramente l'importanza di accettare il destino. Bella storia, bravo che l'hai ripresa

Calogero Parlapiano ha detto...

grazie matteo l. , ne valeva la pena veicolarla nuovamente.
passa quando vuoi, a presto.
ciao