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giovedì 4 settembre 2008

Errare è umano, perseverare..perchè? Il Business dell'Acqua

"Dopo il disastro degli ATO rifiuti non si può permettere a nessuno di realizzare il disastro del sistema idrico nella Provincia di Agrigento".Questa la "dichiarazione di guerra" dei Consiglieri del Partito Democratico Hamel, Lauricella e Galvano che è finalizzata a chiedere conto e ragione ai responsabili della società Girgenti Acque SPA che, già all'inizio dell'estate, non sono stati in grado di assicurare turni di distribuzione dell'acqua degni di un paese civile."I responsabili della società Girgenti Acque SPA si sono scordati gli impegni pomposamente assunti al momento dell'aggiudicazione della gestione del sistema idrico integrato della provincia di Agrigento" dicono i tre consiglieri.Se la privatizzazione della gestione dell'acqua doveva subire questa fine ingloriosa e se la sbandierata gestione manageriale del sistema idrico integrato doveva concludersi con le stesse giustificazioni che gli agrigentini sentono da anni, era meglio restare con il vecchio sistema senza creare carrozzoni e gestioni esternalizzate.Sulla gestione dell'acqua ad Agrigento la società Girgenti acque SPA non è stata trasparente e non ha fatto mai chiarezza."Non ha mai comunicato i programmi, i progetti ed i tempi per la realizzazione del promesso rifacimento della rete idrica della città di Agrigento; non ha mai portato a conoscenza dei cittadini gli accordi stipulati con gli enti erogatori e se è stata richiesta ed ottenuta la garanzia della fornitura costante del quantitativo d'acqua da destinare alla città di Agrigento; non ha mai comunicato quale sarà il costo dell'acqua e se ci saranno risparmi od incrementi del costo rispetto alla gestione comunale; non ha mai chiarito se risulta vero che sussistono difficoltà, intralci e gravami burocratici per i nuovi allacci e le volture dei contratti idrici; non ha mai chiarito se esistono costi aggiuntivi rispetto alla gestione comunale, la natura di tali costi e se detti costi saranno ribaltati sull'utenza; non è stata in grado di riparare i pennelli a mare, prima della stagione estiva, causando problemi ambientali e igienico – sanitari per l'inquinamento del mare di San Leone"."Siamo pronti – proseguono i tre Consiglieri – a promuovere una petizione popolare con raccolta di firme per coinvolgere i cittadini nella lotta per un diritto essenziale e di civiltà e per reclamare la disponibilità di acqua in modo sufficiente e dignitoso al fine di riscattare una città che da anni soffre la sete per inadempienze delle varie Amministrazioni comunali precedenti e ora della società Girgenti Acque SPA". (da agrigentoweb.it)


A seguito della situazione idrica in tutta la provincia di Agrigento, si registra l'intervento dell'On. Panepinto il quale invita il Presidente D'Orsi a rescindere il contratto con la Girgenti Acque."Il Consiglio Comunale aperto e straordinario di Favara e di Agrigento, il ripensamento di posizioni da parte del Sindaco di Agrigento, ed ora le ultime polemiche giornalistiche tra il Sindaco Pumilia ed il Presidente della Provincia D'Orsi sulla vicenda ATO idrico, confermano ancora una volta l'opportunità e la bontà della scelta coraggiosa operate da alcuni Sindaci e dai Consigli Comunali dei Paesi della Provincia di uscire dall'Ato idrico per contrastare l'affidamento della gestione del SII in Provincia di Agrigento all'ATI Girgenti acque e quindi di fatto di privatizzare un diritto che per sua stessa natura è pubblico ed inviolabile. Ad oggi - continua l'On Panepinto - l'unica certezza è l'esistenza di un serio problema di invasamento e di distribuzione e quindi preoccupa il fatto che non vi sono soluzioni concrete e programmate per i bisogni dei cittadini e che il perdurare dell'emergenze idrica sia per il comparto potabile che per quello l'agricolo ha fatto ritornare indietro la Provincia di vent'anni.Per tali ragioni – conclude Panepinto - chiedo al Presidente della Provincia D'orsi di operare la scelta di coraggio di rescindere il contratto con la Girgenti Acque per gravi inadempienze e ribadisco, in ogni caso, la precisa volontà di non consegnare ne le reti ne le strutture alla Girgenti Acque e di promuovere un referendum popolare per far pronunciare i cittadini della Provincia sulla volontà di avere o meno privatizzato il diritto fondamentale dell'Acqua". (da agrigentoweb.it)

Chi controlla i bisogni primari, controlla la società. PDL ePDmenoelle lo sanno bene. Senza acqua si muore, ma se l'acqua viene privatizzata i partiti vivono meglio. I concessionari sanno esserericonoscenti, voti, soldi, poltrone finanziati dal rincaro dell'acquaa carico dei cittadini.Le liste civiche del blog avranno come punto fondamentale del loro programma l'acqua. Non si può privatizzare. Non è una merce, è undiritto. Come respirare, parlare, amare. Gesù trasformò l'acqua invino, Veltrusconi la vuole trasformare in business. Beati gli assetati di giustizia perchè vedranno i ladri dell'acqua in galera.Loro non si arrenderanno mai, noi neppure."Caro Beppe,nel cuore di questa estate torrida e di questa terra calabra,lavorando con i giovani nelle cooperative del vescovo Brigantini(Locride) e dell'Arca di Noè (Cosenza), mi giunge, come un fulmine aciel sereno, la notizia che il governo Berlusconi sancisce laprivatizzazione dell'acqua. Infatti il 5 agosto il Parlamentoitaliano ha votato l'articolo 23 bis del decreto legge numero 112 delministro G. Tremonti che nel comma 1 afferma che la gestione deiservizi idrici deve essere sottomessa alle regole dell'economiacapitalistica. Tutto questo con l'appoggio dell'opposizione, inparticolare del PD, nella persona del suo corrispettivo ministro-ombra Lanzillotta. (Una decisione che mi indigna, ma non misorprende, vista la risposta dell'on.Veltroni alla lettera sull'acquache gli avevo inviata durante le elezioni!).Così il governo Berlusconi, con l'assenso dell'opposizione, hadecretato che l'Italia è oggi tra i paesi per i quali l'acqua è una merce.Dopo questi anni di lotta contro la privatizzazione dell'acqua contanti amici,con comitati locali e regionali, con il Forum e ilContratto Mondiale dell' acqua ……queste notizie sono per me un pugnoallo stomaco, che mi fa male. Questo è un tradimento da parte ditutti i partiti! Ancora più grave è il fatto, sottolineato dagliamici R.Lembo e R. Petrella, che il "Decreto modifica la natura stessa dello Stato e delle collettività territoriali. I Comuni, inparticolare, non sono più dei soggetti pubblici territorialiresponsabili dei beni comuni, ma diventano dei soggetti proprietari di beni competitivi in una logica di interessi privati, per cui illoro primo dovere è di garantire che i dividendi dell'impresa siano i più elevati nell'interesse delle finanze comunali." Ci stiamo facendoa pezzi anche la nostra Costituzione!Concretamente cosa significa tutto questo? Ce lo rivelano ledrammatiche notizie che ci pervengono da Aprilia (Latina)dimostrandoci quello che avviene quando l'acqua finisce in mano aiprivati. Acqualatina, (Veolia, la più grande multinazionaledell'acqua ha il 46,5 % di azioni) che gestisce l'acqua di Aprilia,ha deciso nel 2005 di aumentare le bollette del 300%! Oltrequattromila famiglie da quell'anno, si rifiutano di pagare lebollette ad Acqualatina, pagandole invece al Comune. Una lotta lungae dura di resistenza quella degli amici di Aprilia controAcqualatina! Ora, nel cuore dell'estate, Acqualatina manda le sue squadre di vigilantes armati e carabinieri per staccare i contatori oridurre il flusso dell'acqua. Tutto questo con l'avallo del Comune edella provincia di Latina! L'obiettivo? Costringere chi contesta adandare allo sportello di Acqualatina per pagare. E' una resistenzaeroica e impari questa di Aprilia: la gente si sente abbandonata a sestessa. Non possiamo lasciarli soli!L' estate porta brutte notizie anche dalla mia Napoli e dalla regioneCampania. L'assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Cardillo,lancia una proposta che diventerà operativa nel gennaio 2009. L'Arin, la municipalizzata dell'acqua del Comune di Napoli, diventeràuna multi-servizi che includerà Napoligas e una compagnia per leenergie rinnovabili.Per far digerire la pillola, Cardillo prometteuna "Robintax" per i poveri (tariffe più basse per le classi deboli).Con la privatizzazione dell'acqua si creano necessariamente cittadinidi seria A (i ricchi ) e di serie B (i poveri), come sostienel'economista M.Florio dell'Università degli studi di Milano.Sono brutte notizie queste per tutto il movimento napoletano che nel2006 aveva costretto 136 comuni di ATO 2 a ritornare sui propri passie a proclamare l'acqua come bene comune. Invece dell'acqua pubblica,l'assessore Cardillo sta forse preparando un bel bocconcino per A2A(la multiservizi di Brescia e Milano) o per Veolia, qualoraprendessero in mano la gestione dei rifiuti campani? Sarebbe ilgrande trionfo a Napoli dei potentati economico-finanziari.A questo bisogna aggiungere la grave notizia che a Castellamare diStabia (un comune di centomila abitanti della provincia di Napoli ),67 mila persone hanno ricevuto, per la prima volta, le bollette dallaGori, (una SPA di cui il 46% delle azioni è di proprietà dell'Acea diRoma).Questo in barba alle decisioni del Consiglio Comunale e deicittadini che da anni si battono contro la Gori, che ormai ha messole mani sui 76 Comuni Vesuviani (da Nola a Sorrento)."Non pagate le bollette dell'acqua!", è l'invito del Comitato localealle famiglie di Castellamare. Sarà anche qui una lotta lunga edifficile, come quella di Aprilia. Mi sento profondamente ferito etradito da queste notizie che mi giungono un po' dappertutto.Michiedo amareggiato:" Ma dov'è finita quella grossa spinta contro laprivatizzazione dell'acqua che ha portato alla raccolta di 400 milafirme di appoggio alla Legge di iniziativa popolare sull'acqua?Ma cosa succede in questo nostro paese? Perchè siamo così immobili?Perchè ci è così difficile fare causa comune con tutte le lottelocali, rinchiudendoci nei nostri territori? Perché il Forumdell'acqua non lancia una campagna su internet, per inviare migliaiadi sollecitazioni alla Commissione Ambiente della Camera dove dormela Legge di iniziativa popolare sull'acqua? Non è giunto il momentodi appellarsi ai parlamentari di tutti i partiti per far passare inParlamento una legge-quadro sull'acqua?Dobbiamo darci tutti una mossa per realizzare il sogno che ciaccompagna e cioè che l'acqua è un diritto fondamentale umano, chedeve essere gestita dalle comunità locali con totale capitalepubblico, al minor costo possibile per l'utente,senza essereSPA. "L'acqua appartiene a tutti e a nessuno può essere concesso diappropriarsene per trarne "illecito"profitto- ha scrittol'arcivescovo emerito di Messina G. Marra.Pertanto si chiede chevenga gestita esclusivamente dai Comuni organizzati in societàpubblica, che hanno da sempre il dovere di garantirne ladistribuzione per tutti al costo più basso possibile."Quando ascolteremo parole del genere dalla Conferenza EpiscopaleItaliana? Quand'è che prenderà posizione su un problema che vuoledire vita o morte per le nostre classi deboli, ma soprattutto per gliimpoveriti del mondo? (Avremo milioni di morti per sete!).E' quanto ha affermato nel mezzo di questa estate, il 16 luglio, ilPapa Benedetto XVI:" Riguardo al diritto all'acqua, si devesottolineare anche che si tratta di un diritto che ha un propriofondamento nella dignità umana .Da questa prospettiva bisognaesaminare attentamente gli atteggiamenti di coloro che considerano etrattano l'acqua unicamente come bene economico." Quand'è che inostri vescovi ne trarranno le dovute conseguenze per il nostro paesee coinvolgeranno tutte le parrocchie in un grande movimento in difesadell'acqua? L'acqua è vita. "L'acqua è sacra, non solo perché èprezioso dono del Creatore- ha scritto recentemente il vescovo diCaserta, Nogaro – ma perché è sacra ogni persona, ogni uomo, ognidonna della terra fatta a immagine di Dio che dall'acqua traeesistenza, energia e vita."Sull'acqua ci giochiamo tutto!Partendo dal basso, dalle lotte in difesa dell'acqua a livellolocale, dobbiamo ripartire in un grande movimento che obblighi ilnostro Parlamento a proclamare che l'acqua non è una merce, ma undiritto di tutti. Diamoci da fare perché vinca la vita!". padre AlexZanotelli (da beppegrillo.it)

Se anche Beppe Grillo col suo blog torna ad interessarsi della questione acqua vuole dire proprio che il problema è fondamentale, ci girano parecchi soldi dietro, soldi che non si sa bene dove (in quale stato) e a chi (i nomi? chi comanda?) vadano.... le ulteriori notizie non fanno altro che continuare ad allarmarci e farci prendere coscienza ancora di più che l'acqua, in quanto bene di tutti e per tutti, debba tornare ad essere pubblica, la privatizzazione di un bene tanto comune è ed è stata fallimentare. E non è solo un problema di Sciacca o della Sicilia, ma una vicenda che abbraccia tutta l'Italia... servizi zero, distribuzione precaria, approssimativa e con quantità ridotte, tubature antiquate ed obosolete, in compenso la relativa tassa continua ad aumentare...perché? Non va per nulla bene così... occorre muoversi concretamente e fare, fare, fare, tornare indietro è ancora possibile, è doveroso ammettere di aver fallito e sbagliato, il resto non conta. ACQUA PUBBLICA!!!


4 commenti:

Sanosano34 ha detto...

Giusto!

Calogero Parlapiano ha detto...

grazie per la convergenza di idee e per il tuo passaggio.
a presto, ciao

Bastian Cuntrari ha detto...

Restituisco volentieri la visita: bel post, e ottima informazione.
Se torni al mio post in cui hai lasciato il commento relativo alla "verifica della parola", nonostante la mia pigrizia endemica,
ti ho trovato la soluzione...
Come sono umana!
Ciao!

Calogero Parlapiano ha detto...

grazie bastian cuntrari del tuo aiuto e del tuo passaggio dalle mie parti. spero di ritrovarti presto.
buona serata.
ciao