Quickribbon

venerdì 30 maggio 2008

Ricchezza in Sicilia?

"Dall'imprenditrice catanese all'avvocato palermitano, dal personaggio tv agrigentino al commercialista messinese: ecco chi sono i Paperoni di Sicilia.
Con una sorpresa, la prima della lista è una ottantaduenne nissena. "I love Sicilia", il mensile di stili, tendenze e consumi, in edicola da domani, fa un viaggio tra i migliori contribuenti delle nove province dell'Isola: avvocati, notai, medici, imprenditori e calciatori, ma soprattutto una "nonnina” nissena che lascia tutti indietro e, con un reddito di oltre cinque milioni di euro dichiarato nel 2005, conquista la palma della più ricca di Sicilia.
Un posto in prima fila anche per Nunzia Pappalardo di Misterbianco, classe 1945, che deve le sue fortune al business dei rifiuti, seguita a ruota dal signor Wind Jet Antonio Pulvirenti, patron del Catania calcio e della catena di hard discount "Fortè”, con un reddito di 1,8 milioni.Primo a Palermo è il costituzionalista Giovanni Pitruzzella che, nel 2005, ha messo a segno un reddito imponibile di 1,7 milioni. Nella lista dei milionari anche il messinese Sergio Billè, ex presidente di Confcommercio, con 1,5 milioni di euro, il regista Rai Michele Guardì (1,4 milioni di euro) e il commercialista catanese Antonio Pogliese (1,4 milioni).
Tra i contribuenti più generosi compaiono, poi, i legali Gaetano Armao, Agostino Equizzi e Girolamo Bongiorno (451.051 euro), padre di Giulia, la penalista palermitana, protagonista dello storico processo al senatore Giulio Andreotti. Direttamente dal mondo dei mass media anche Angela Ciancio, figlia dell'editore catanese Mario Ciancio Sanfilippo, che con i suoi 570.166 euro guadagna più di suo padre, fermo a 449.873, e Antonio Ardizzone, editore e direttore storico del Giornale di Sicilia che, sempre nel 2005, ha tra modello Unico e Cud superato i 900 mila euro.
E indovinate, invece, dove risiedono i contribuenti più indigenti d'Italia? A Enna, dove il 42,43% delle dichiarazioni presentate reca il fatidico numero "zero”."

(Da Agrigentonotizie.it del 29 maggio 2008)

Scappa un sorriso nel leggere l'articolo che vuole una signora di 82 anni come la più ricca della Sicilia, addirittura stacca e mette in fila signori imprenditori, politici, calciatori...
Poche sono in realtà le persone che fanno parte di questa singolare classifica, si tratta di casi eccezionali, singoli individui che hanno fatto fortuna, sono riusciti ad imporsi con tenacia nei loro settori... purtroppo la maggioranza dei nostri corregionali vive sotto la soglia minima di povertà, prova ne sia il fatto che Enna detiene il triste primato di provincia più indigente d'Italia, e una provincia, si sa, è costituita da molte migliaia di persone, tante di più di qualche singolo Paperon dè Paperoni. E' un dato su cui occorre riflettere, indagare, capire e, se possibile, rimediare...
La Sicilia è una di quelle regioni d'Italia dove la ricchezza economica e di potere è incentrata su poche e precise persone che spesso se la tramandano di padre in figlio, per generazioni, senza che nulla possa mutare, senza che nessuno possa avere neanche le briciole che cadono per terra dal tavolino. Anche le famiglie indigenti tramandano da generazioni la loro limitatezza economica perchè è da tempo che manca una classe politica che si preoccupi davvero del più debole e del più povero. Siamo stanchi di dover ripetere agli altri ed a noi stessi che la sola ricchezza della nostra terra sta nel sole, nel mare, nell'ottima cucina mediterranea, siamo stanchi di dover essere costretti ad emigrare a causa di ciò... quanti padri di famiglia, quanti ragazzi, senza alternative, senza reale possibilità di scelta, costretti ad andarsene, a cercare altrove quello che anche in Sicilia esiste ma che non vuole e non deve far parte del bene collettivo...
Problema vecchio, problema antico, che affonda le proprie radici a molti secoli prima dell'Unità d'Italia... terra sfruttata da pochi per il benessere di pochissimi, terra umiliata eppure pronta a risorgere, sempre, terra bellissima.
Vedo disinteresse attorno alle vicende che influenzeranno in maniera decisiva il nostro futuro, è un mix deletereio di rassegnazione, disinformazione e del tetro motto "che se la sbrighino loro": Basta! Bisogna cambiare registro, capire che la nostra terra è di tutti, è per tutti, capire che la città è anche mia e devo comprendere ciò che mi circonda, non si può vivere ancora come se non ci interessasse di nulla... per il bene anche delle future generazioni che ci chiederanno il conto, che ci chiederanno dove eravamo noi tutti quando i soliti pochi approfittavano di ogni cosa....
Ricchezza dicevamo... sole, mare, arte, turismo, cucina: ottimo... ma anche informazione, cultura personale e della collettività, interesse per il bene comunitario che passa imprescindibilmente per interesse delle vicende politiche, amore per quello che ci circonda che è amore in fondo per noi stessi... crescere sotto tutti i punti di vista.
Quando Enna non sarà più l'ultima provincia d'Italia, quando la ricchezza politica ed economica non sarà più solo "cosa nostra", quando un giovane siciliano non sarà più obbligato ad andare via per sopravvivere e studiare, quello sarà il giorno più ricco che la Sicilia avrà mai avuto.

Due risate con Ficarra e Picone...

Nessun commento: