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lunedì 19 maggio 2008

Molecola n°18 - La mia sera

Il giorno fu pieno di lampi;
ma ora verranno le stelle,
le tacite stelle. Nei campi
c'è un breve gre gre di ranelle.
Le tremule foglie dei pioppi
trascorre una gioia leggiera.
Nel giorno, che lampi! che scoppi!
Che pace, la sera!
Si devono aprire le stelle
nel cielo sì tenero e vivo.
Là, presso le allegre ranelle,
singhiozza monotono un rivo.
Di tutto quel cupo tumulto,
di tutta quell'aspra bufera,
non resta che un dolce singulto
nell'umida sera.
E', quella infinita tempesta,
finita in un rivo canoro.
Dei fulmini fragili restano
cirri di porpora e d'oro.
O stanco dolore, riposa!
La nube nel giorno più nera
fu quella che vedo più rosa
nell'ultima sera.
Che voli di rondini intorno!
Che gridi nell'aria serena!
La fame del povero giorno
prolunga la garrula cena.
La parte, sì piccola, i nidi
nel giorno non l'ebbero intera.
Nè io ... che voli, che gridi,
mia limpida sera!
Don ... Don ... E mi dicono, Dormi!
mi cantano, Dormi! sussurrano,
Dormi! bisbigliano, Dormi!
là, voci di tenebra azzurra ...
Mi sembrano canti di culla,
che fanno ch'io torni com'era ...
sentivo mia madre ... poi nulla ...
sul far della sera.

(Giovanni Pascoli)

La Natura ricolma la nostra vita, è presente, è dinanzi a noi, è intorno a noi, si confronta tutti i giorni con le nostre vite, da un lato la bellezza della sera, delle stelle, del cielo, dall'altro nubi si addensano, nubi che, si inerpicano attraverso i ricordi e si mostrano ancora in tutta la loro cruda forza tanto nel presente quanto nel futuro.
Il poeta con un linguaggio fatto di parole semplici costruite in maniera armonica e musicale ci illustra il suo modo di concepire la vita, l'amore che prova per la famiglia, per il nido familiare, la tenerezza del ricordo del grembo materno, la beltà che la natura fatta di fiori, stelle, uccellini ci mostra innanzi.

Ognuno di noi penso sarà rimasto almeno una volta nella vita a guardare lo scorrere delle ore notturne, l'oscurità copre alcune cose ma non tutte le cose, ci sono luci reali ed immaginari che ci aprono nuovi orizzonti e diversi cammini. Stelle in alto che brillano come tante minuscole lucciole, quasi aspettiamo una stella cadente (o una stella cometa?) alla quale chiedere dove andare, per dove e con chi... come realizzare un sogno, un'idea, un progetto, una speranza, un amore...
in un mondo che ci vede assetati ed affamati di sentimenti riscopriamo la vera essenza delle cose, di tutte le cose, lo spirito, ciò che dà sapore alle nostre vite...
un sospiro, un bisbiglio è tutto quello che a volte cerchiamo per non rompere l'incantesimo, un fragile istante attraverso il quale compiere di ogni giorno il nostro capolavoro e di ogni sera la cornice luccicante del nostro tempo.... La mia sera è quella che ancora devo vivere, quella che mi attende domani, e poi domani, e poi domani ancora nella speranza che il buio ci indichi la strada giusta per vivere bene, semplicemente meglio.

Negramaro - Via le mani dagli occhi

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