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giovedì 26 giugno 2008

Molecola n°25 - Ripenso al tuo sorriso

Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,

se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie

sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d'una giovinetta palma...

(Eugenio Montale, da "Ossi di seppia")

Nella traccia di uno dei temi sottoposti agli studenti per la prima prova scritta dell’esame di maturità 2008, c’era anche una poesia di Montale, tratta da “Ossi di seppia”Si chiedeva al candidato di individuare e commentare le parti in cui si parlava del ''ruolo salvifico e consolatorio svolto dalla figura femminile'', peccato che la poesia “ripenso al tuo sorriso” sia stata dedicata dal premio Nobel ad un uomo, il ballerino russo Boris Kniaseff.
“Ripenso il tuo sorriso è una delle poesie più liriche di Montale, dedicata a un compagno di scuola” spiega la poetessa Luisa Spaziani, che è stata a lungo legata sentimentalmente al poeta. “È bello e strano – dichiara la poetessa – che l'abbiano scelta per gli esami di maturità. Mi compiaccio molto di questo fatto. ‘Ripenso al tuo sorriso’ non ha nulla a che fare con le donne, non ha agganci politici o sociali. È un invito a tornare a leggere la poesia nei suoi valori musicali e emotivi”. E allora da questa gaffe abbiamo imparato a leggere o rileggere una bella poesia, e speriamo che qualcuno al Ministero abbia imparato che agli studenti va chiesto impegno e serietà, prima di tutto dandone dimostrazione pratica.

Travisare le parole e le intenzioni di un individuo è sempre cosa deplorevole, a amggior ragione se si tratti di un poeta, di un Premio Nobel ed addirittura di un esame di stato per il quale molti studenti in tutta Italia sono stati costretti a sbagliare ed a esprimere situazioni che lo scrittore non aveva minimamente pensato. Il poeta utilizza la memoria per tornare indietro negli anni e parlare di un vecchio amico, ricorda il suo volto e di conseguenza la sua anima, ricorda il suo aspetto ed il suo essere puro, schietto e puro come acqua. Esprime una parte del proprio passato in una delle sue liriche più intense e vissute con compiaciuta emozione. E' una delle perle tratte da "Ossi di seppia", chi l'ha scelta non ha però scavato un pò più a fondo, si è fermato alla superficie tralasciando la parte più importante di una poesia: il reale spaccato di vita che voleva riportare alla luce.

Ivan Segreto - Occhi Notte

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