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venerdì 6 giugno 2008

Fieri di essere Siciliani, ma la qualità della vita?

Più orgogliosi di essere siciliani che soddisfatti, i cittadini dell'Isola. L'indagine, realizzata dall'istituto nazionale di ricerche Demopolis per conto della Fondazione Sabir, rivela i tratti pregnanti di una identità, quella siciliana, che resiste alle tentazioni globalizzanti della modernità, ma non cede al campanilismo, in virtù di una permanente auto-critica che il siciliano esercita su tutte le componenti del proprio vivere sociale. Il 77 per cento degli intervistati si dichiara orgoglioso della propria identità, ma in pochi si ritengono soddisfatti dei servizi pubblici e della qualità della vita nell'Isola.

"I cittadini – afferma il direttore dell'istituto Demopolis, Pietro Vento - riconoscono la fragilità della condizione economica della Regione, dichiarano apertamente ampi margini di insoddisfazione per i servizi offerti dalle città in cui vivono, con punte di criticità in tema di trasporti e servizi sanitari, bocciati dalla maggioranza assoluta degli intervistati. La maggior insoddisfazione (91 per cento) si registra sul sistema regionale di trasporti e viabilità”.

Il 61 per cento dei siciliani, anche se fosse in condizione di scegliere un'alternativa, non lascerebbe l'Isola. Quanti invece opterebbero per un'altra regione o per un Paese differente dall'Italia, partirebbero indotti dalla ricerca di una migliore "qualità della vita”. I cittadini, secondo i dati della ricerca dell'Istituto Demopolis, si dichiarano insoddisfatti del loro tenore di vita e della condizione professionale e lavorativa, e puntano tutto sulla dimensione intima del vivere: esprimono piena soddisfazione (73 per cento) per la sola dimensione sentimentale e familiare della loro vita. Malgrado la diffusa insoddisfazione per i servizi pubblici nell'Isola, la maggioranza assoluta del campione intervistato da Demopolis dichiara un netto senso di appartenenza all'entità collettiva Sicilia e di differenziazione da altre entità collettive: dovendo qualificare la propria identità, infatti, il 54 per cento degli intervistati si definisce "siciliano”, prima ancora che italiano o europeo. Il dato si rileva più marcato nei segmenti di popolazione con un profilo scolare inferiore (scuola dell'obbligo) e fra le donne che, in misura maggiore rispetto agli uomini, si dichiarano siciliane più che italiane o europee.L'identità dell'Isola si fonda sulla condivisione di caratteri e valori considerati tipici della sicilianità, primo fra tutti, l'accoglienza: il 71 per cento degli intervistati identifica nell'ospitalità la caratteristica saliente dell'essere siciliani, motivo d'orgoglio per la maggioranza di cittadini che però non nega le tinte controverse dell'identità siciliana. Al secondo posto fra le caratteristiche salienti della sicilianità, infatti, gli intervistati segnalano il "limitato rispetto delle regole e delle istituzioni”, con un 67 per cento di citazioni che nel segmento di popolazione più istruito superano il 70 per cento. Sempre animata da un marcato spirito critico, la maggioranza degli intervistati (59 per cento) identifica anche nello scarso senso civico uno dei contrassegni della sicilianità.L'indagine demoscopica, diretta da Pietro Vento con la collaborazione di Giusy Montalbano e Sabrina Titone, è stata realizzata con metodologie Cati-Cawi, dal 6 al 20 maggio 2008, da Demopolis per conto della società Takè nell'ambito di un progetto socio-culturale promosso dalla Fondazione Sabir. Sono state realizzate 1.640 interviste su un campione regionale rappresentativo dei cittadini siciliani maggiorenni residenti nelle 9 province dell'Isola, stratificato - proporzionalmente all'universo di riferimento - per sesso, classi di età, livello di istruzione, area geografica ed ampiezza demografica del comune di residenza.
(da Agrigentonotizie.it)




Siamo stufi di dover raccontare di una regione piena di sole, mare, spiagge, colori, musica, cucina mediterranea ma priva di lavoro, di coerenza, di coraggio... siamo e sono fiero di essere siciliano ma vorrei anche vivere in una terra che non ha più paura di crescere, che non ha più paura di rischiare e di lottare per il futuro dei propri figli...
perchè poi in fondo siamo tutti dei sognatori ed amiamo davvero questa nostra terra di Sicilia.

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