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domenica 8 giugno 2008

Molecola di Vita n°22 - Concedi ch'io possa

Concedi ch'io possa sedere
per un momento al tuo fianco.
Le opere cui sto attendendo
potrò finirle più tardi.
Lontano dalla vista del tuo volto
non conosco né tregua né riposo
e il mio lavoro
diventa una pena senza fine
in un mare sconfinato di dolori.
Oggi l'estate è venuta
alla mia finestra
con i suoi sussurri e sospiri,
le api fanno i menestrelli
alla corte del boschetto in fiore.
Ora è tempo di sedere tranquilli
a faccia a faccia con te
e di cantare la consacrazione
della mia vita
in questa calma straripante e silenziosa.

(Rabindranath Tagore)

In questa poesia che quasi assopora di preghiera, Tagore coglie e scopre la vera essenza della propria vita: è l'amore, l'attesa di una persona cara, da proteggere, con cui condividere tutto al punto che tutte le altre cose possono e devono aspettare. Tutti i momenti della vita trovano risposta nello sguardo della persona amata la cui assenza debilita e smobilita.
L'amore è stato nei secoli cantato da tutti i grandi della letteratura, musica, arte pittorica, ha travolto, imposto, spaventato, non c'è forza che riesce a scuoterci quanto l'amore, l'amore essenziale, quello che muove mari e monte. E' come pioggia, crediamo che ci scivoli addosso ma in realtà impregna del suo odore vestiti, pelle, occhi... A volte una potenza più grande di noi ci concede di fare due passi insieme ad un' altra persona, ci concede di condividere un tragitto, poi basta e nulla più...
Voltaire scrisse: "Un vecchio amore è come un granello di sabbia in un occhio che ci tormenta per sempre"... il grande scrittore francese avrà avuto di certo i suoi buoni motivi per esprimere ciò ma altrettanti non condivideranno tra questi pure io... serve un pò d'acqua di mare e la volontà, il coraggio di passarsela negli occhi... la vita spesso ci pone dinanzi delle scelte e dobbiamo avere la forza di intraprendere una strada, seguirla, capire dove ci condurrà, avere l'umiltà di cogliere gli errori e la certezza di poter tornare indietro... un infinità di cose dentro solo quattro minuscole lettere...V. I. T. A.
"Concedi ch'io possa sedere per un momento al tuo fianco": è l'augurio che il poeta rivolge a sè stesso ma anche a tutti coloro che, come lui, condividono speranze, condividono l'idea di poter camminare insieme alla persona amata almeno un momento, in quel momento che i mortali chiamano vita.

Vasco Rossi - Anima Fragile

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