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lunedì 23 giugno 2008

Intercettazioni: Bavaglio alla Stampa

Il disegno di legge in 17 articoli, approvato dal Consiglio dei ministri, attende ora il vaglio del Parlamento. Nel frattempo, l'opposizione preannuncia una "dura battaglia" e minaccia di far saltare il dialogo, giornalisti e magistrati protestano e i cittadini si chiedono se fosse davvero questa la "sicurezza" che volevano si garantisse loro. Il Ddl che è stato presentato come il paladino della privacy degli italiani è un testo che ha suscitato e continua ad alimentare feroci polemiche. Un dibattito che trova la sua ragion d'essere nella vigorosa stretta che la proposta di legge vuole imporre alle indagini giudiziarie e al diritto di cronaca. Vediamo cosa cambierebbe, se venisse approvato così com'è alle Camere.


Obbligo di silenzio Il magistrato non può mai in nessun caso rivelare particolari di un procedimento ancora in corso e a lui affidato, nemmeno sotto forma di commento.
Divieto di pubblicazione "E' vietata la pubblicazione anche parziale o per riassunto o nel contenuto, di atti di indagine preliminare, nonché di quanto acquisito al fascicolo del Pm o del difensore, anche se non sussiste più il segreto, fino a che non siano terminate le indagini preliminari, ovvero fino al termine dell'udienza preliminare". Inoltre, saranno conservate sotto chiave dal Pm per tutta la durata del processo e dovranno esssere distrutte una volta passata in giudicato la sentenza.
Chi si può intercettare Secondo il ddl del governo le intercettazioni possono essere utilizzate nelle indagini per delitti per i quali è previsto l'ergastolo o la reclusione superiore ai 10 anni. Nella fattispecie: criminalità organizzata, terrorismo, rapina aggravata, estorsione aggravata, sequestro di persona a scopo di estorsione, traffico d'armi, riduzione in schiavitù, prostituzione minorile, produzione e traffico aggravati di stupefacenti, delitti contro la pubblica amministrazione puniti con almeno 5 anni di reclusione (ad esempio concussione e corruzione), pedofilia, ingiuria, minaccia, usura, molestia o stalking.Tra gli esclusi eccellenti, figurano i reati di: omicidio colposo, incesto, sfruttamento della prostituzione, estorsione, sequestro di persona, accesso abusivo a un sistema informatico, rapina semplice, usura, ricettazione, contrabbando, associazione a delinquere, bancarotta fraudolenta (es. caso Parmalat), truffa allo Stato e falso in atto pubblico (accuse da cui ha preso avvio lo scandalo della clinica Santa Rita).
Come vengono disposte le intercettazioni Per richiedere un'intercettazione il pm non ricorrerà più al giudice ma a un collegio di tre giudici. Nessuno, inoltre, potrà essere intercettato per un periodo superiore a tre mesi. Inoltre, se due intercettati per un reato svelano al telefono il nome del possibile autore di un diverso reato, ed è solo la telefonata a fornire questo dato, con le nuove regole costui non potrà essere intercettato.
Le pene per chi rivela atti d'indagine "Chiunque rivela indebitamente notizie inerenti ad atti del procedimento penale coperti dal segreto dei quuali è venuto a conoscenza in ragione del proprio uffficio o servizio - si legge nel ddl - svolti in un procedimento penalo o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza è punito con la reclusione da 1 a 5 anni. Se il fatto è commesso per colpa la pena è della reclusione fino a un anno". Per i giornalisti che pubblicano intercettazioni, invece, la pena è "arresto da 1 a 3 anni e ammenda da 500 a 1032 euro".



Si tratta di togliere il sonoro alla giustizia ed alla magistratura, di eliminare prove e mascherare reati e colpevoli, tante beghe di recente italica memoria non verranno più alla luce e la Stampa non potrà più compiere il dovere ed il diritto di informare... in attesa di salvare il salvabile per l'Italia, c'è chi pensa a salvare prima sè stesso, ad appianare i propri problemi legati alla giustizia, specie nei casi in cui l'archiviazione sembra ormai impossibile. Con un colpo di mano..tutto torna pulito, legale e legittimo. E molti in silenzio a far finta di nulla, a far finta di non capire...di chi è la colpa? RISVEGLIATI, ITALIA

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