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martedì 22 aprile 2008

Molecola n°14: Ed è subito sera

Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

(Salvatore Quasimodo)

Ognuno è solo con sè stesso, anche se vicino agli altri. L'illusione della felicità può colpirti in ogni momento ma subito svanisce e si fa sera, tramonto, notte.
In pochi versi il grande poeta siciliano rappresenta uno spaccato preciso di vita, coglie il senso supremo di tutte le cose e se ne fa promotore, malinconico promotore.

Oggi, come ieri e come sarà domani, il sole è nato in una nuova alba, cammina lungo le pieghe del tempo e si farà meriggio e sera, un velo silenzioso di oscurità scenderà su tutte le cose, quasi a nascondere le nostre sensazioni più sincere, quasi a rendere invisibile ciò che abbiamo timore di rivelare. Partendo dallo spunto di questi abili versi, ripenso a tutti i singoli raggi di sole che stamani si incuneavano nelle fessure delle tapparelle della mia stanza, mi hanno svegliato anche se già lo ero perchè mi hanno fatto capire che la luce era fuori, circondava il mondo ed era pronta ad entrare in me. Tutti abbiamo momenti in cui chiediamo a gran voce una luce, qualsiasi essa sia, che possa illuminare il nostro cammino, una luce che ci faccia vedere bene da dove veniamo e dove stiamo andando, una luce anche minima, quanto basta per non sentirci soli, quanto basta per non aver paura del buio. Da bambini, le tenebre ci spaventano perchè non sentiamo più accanto la presenza dei genitori a proteggerci, ad accarezzarci, da adulti, le tenebre ci fanno paura perchè siamo più consapevoli di quello che ci circonda e osservarlo alla luce del sole ci permette di scansarlo o di prenderlo di petto, senza indugio.
In fondo, le nostre vite subiscono le stesse fasi di un giorno, albeggiano, sorgono, passano rapidamente dal buio alla lucentezza e dalla luce al languido tramonto della vecchiaia quando ti ritrovi senza punti di riferimento, quando non sai più da che parte è l'orizzonte di tutto. E' un cammino che riguarda tutti, alcuni ci pensano, alcuni non lo faranno mai, altri fanno finta di non saperne nulla perchè se di una cosa non parli è come se non esistesse. Le giornate si inerpicano tra mille cose da fare, pensieri che sanno di quotidianità ma capiterà un momento di fermarsi in solitudine ad osservare l'andirivieni di un mare e sarai costretto a farti delle domande, se le decisioni prese sono state le più giuste, le più saggie o solo le più semplici, i cammini più scontati. Ti chiederai se la tua famiglia sta bene, sta bene lì dov'è, sarai costretto a fare delle scelte: la carriera o l'amore? Il successo o lasciarsi tutto alle spalle? E quando si affronta un bivio solo dopo ti rendi conto se la strada intrapresa è quella che il tuo cuore si aspettava e raramente puoi tornare indietro. Chi è riuscito a farlo e ha corretto il proprio percorso si considera un privilegiato e non sarà più lo stesso, non sarà più quello di prima.
Un'orchestra è tale perchè ogni sua componente sa stare al proprio posto, sa quando deve dare forza al suono e quando deve sibilare quasi a nasconderlo, non è così per la vita: si diverte a mischiare le carte di continuo, a rendere facile e complicato al tempo stesso ogni attimo e tu non sai quando è il momento di urlare o assopare il silenzio che ti offre. E altrimenti che vita sarebbe.
Ognuno ha la propria specifica individualità ma un percorso personale non è mai solitario, ti porta a trovarti in mezzo al percorso altrui, e le storie si intrecciano, si intersecano, ognuna nella storia dell'altro, fino a fare di ogni solitudine luce, di ogni solitudine vita.

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