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sabato 16 maggio 2009

Sicilia: la parentopoli dei contributi


Emergono alcuni legami, diretti e talvolta familiari, fra parlamentari ed enti destinatari della pioggia contributi regionali bloccati dal commissario di Stato

CATANIA - Alla faccia della grande opera di rinnovo culturale e democratico della Sicilia. Evidentemente non era del tutto disinteressata la pioggia di contributi che la Regione avrebbe voluto devolvere a enti, circoli culturali, complessi bandistici e centri studi. Talmente tanti e diversificati che anche il commissario di Stato, prima di emanare l’impugnativa, ha faticato a trovare persino le sedi giuridiche.

La Repubblica mette in evidenza il "vasto intreccio di legami, diretti o familiari, fra i parlamentari sponsor e i destinatari dei sussidi".

Uno dei protagonisti della manovra, l’assessore alle Finanze Michele Cimino, non ha mai fatto mistero di avere spinto per inserire in bilancio un contributo complessivo di 250 mila euro (200 ad Agrigento e 50 a Palermo) all’Unione giuristi cattolici, alla quale Cimino non è solo, come dice, "vicino nei sentimenti". Dell’associazione, infatti, l’assessore è anche il delegato in Sicilia, ma "non tengo mica la contabilità" aveva precisato.

Fabio Rubino, cognato del presidente dell’Ars Francesco Cascio, è presidente della Palermo rugby, che avrebbe ricevuto un contributo da 150 mila euro.

"Nel Pdl, a Palermo – rivela il quotidiano - un ruolo non da comparsa l’hanno interpretato due deputati alla prima legislatura. Giovanni Greco aveva ottenuto 100 mila euro la cooperativa Corim di Marineo, presieduta fino a qualche tempo fa dal nipote Antonino (che l’anno scorso fu pure candidato alla carica di sindaco del paese) e guidata, dal 7 febbraio 2008, da un altro Greco, Benedetto. Franco Mineo, invece, aveva ottenuto 100 mila euro per l’associazione di volontariato Caput mundi, che lo aveva sostenuto alle scorse elezioni".

Intrecci poco chiari anche in Sicilia orientale. "L’Accademia degli zelanti e dei dafnici di Acireale aveva ricevuto 130 mila euro e ha una storia antica che parte dalla fine del ’600, gestisce una pinacoteca, vanta molti apprezzamenti. Ma ha anche il suo bravo sponsor all’Ars, primo tra tutti il deputato dell’Mpa Nicola D’Agostino che - fa notare il segretario del Pd catanese Luca Spataro - è il figlio di Salvo D’Agostino, socio dell’Accademia".

Pioggia di soldi anche su Acicatena, per il Centro studi, La Svolta e Cine Nostrum. Il sindaco del paesino etneo e deputato all’Ars è Raffaele “Pippo” Nicotra, il suo vice, Francesco Petralia, è anche il segretario del centro studi.

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