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lunedì 4 maggio 2009

L'ARS e i contributi alle varie associazioni

Associazioni, l'Ars moltiplica i contributi
spese per dieci milioni di euro

Dai Legionari di Cristo all´Accademia degli zelanti
di Emanuele Lauria

Centoquattordici nuovi enti finanziati, per una spesa di quasi dieci milioni di euro. La tabella H formalmente non c´è più ma i contributi non spariscono. Anzi, si espandono a macchia d´olio fra i freddi numeri del bilancio. Ecco l´incantesimo di Sala d´Ercole. Tre commi che cancellano la vecchia tabella, tradizionale fonte di finanziamento (e sopravvivenza) per associazioni e centri studi, e rimandano al documento contabile, dove i sussidi vengono riproposti attraverso i capitoli siglati con le lettere «A» e «F». E lì, a sorpresa, non solo vengono mantenuti i beneficiari della vecchia tabella ma spunta una miriade di nuove sigle. Che fanno riferimento a tutti i partiti rappresentati all´Ars, nessuno escluso. L´arcano è svelato con la prima copia ufficiale del bilancio, faticosamente uscita da Palazzo dei Normanni. Fino a ieri pomeriggio, nessuno fra i deputati dell´Ars aveva voluto fornire anticipazioni su quest´aspetto della manovra.

Cominciamo il viaggio dalla rubrica dei beni culturali, dove una tempesta di nuovi, piccoli, contributi (per lo più dai 50 ai 100 mila euro) va a bagnare 114 fra associazioni culturali, musei, centri studi, bande e cooperative sociali. L´anno scorso non c´erano, nella tabella H. La spesa? Nove milioni 356 mila euro.

Un mare magnum dove annega ogni giudizio di valore. C´è davvero di tutto: dal contributo in favore dei «legionari di Cristo» (100 mila euro) all´Osservatorio dell´autonomia (50 mila euro) che evidentemente sta a cuore a un presidente autonomista. Ogni provincia ha la sua buona razione di contributi. Quella etnea, quella del governatore, ha una fetta consistente: i 130 mila euro per l´Accademia degli zelanti e dei dafnici con sede ad Acireale, i 50 mila euro per l´associazione Ancora di Catania, la stessa somma per il centro studi di Acicatena.


Ma stavolta è la Sicilia occidentale a fare la parte del leone: con i 200 mila euro per l´unione giuristi cattolici di Agrigento, ad esempio, o i 150 mila per l´associazione Il girasole di Palermo, i 100 mila per l´associazione Seneca ancora nel capoluogo, i 50 mila per l´associazione Città di Salemi che finiscono nel paese amministrato da Vittorio Sgarbi, fresco candidato dell´Mpa alle Europee. Finanziato il centro internazionale di cultura filosofica Giovanni Gentile di Castelvetrano come la onlus La vie en rose di Paceco.

Contributi da 100 mila euro per sostenere il premio internazionale di scienze umane "Empedocle" di Agrigento come il premio internazionale dei diritti umani organizzato dall´associazione Acuarinto. E i musei, anche i più piccoli, noti o poco frequentati: dal museo del giocattolo di Catania a quello sulla pena e sulla tortura con sede a Bronte. La Regione pensa ai presepi: soldi per quello di Custonaci, ed è una conferma, ma pure per quello di Agira.

Dietro ogni iniziativa c´è uno sponsor. Fare ambiente, che riceve 100 mila euro, è presieduta dall´ex assessore regionale Nicolò Nicolosi (oggi vicino a Lombardo), l´Accademia della politica è una creatura di Bartolo Sammartino, già vicesindaco di Palermo e deputato di An. Tirano un sospiro di sollievo i centri studi vicini alla sinistra: il La Torre, il Gramsci che raddoppia la propria dotazione (da 72 a 150 mila euro), il «Rossitto» che nacque su iniziativa dell´ex sindaco di Ragusa Giorgio Chessari. Enti che portano già nel nome una collocazione politico-culturale chiara (l´istituto socialista di studi storici che ha sede a Messina) ed altri diluiti nel capitolo della lotta alla mafia. Ma il capitolo destinato ad associazioni, fondazioni e centri studi impegnati in questo settore perde 70 mila rispetto all´anno scorso.
(06 maggio 2009)

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