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giovedì 21 maggio 2009

La campagna elettorale corre anche sul web

Il 6 e 7 giugno, date delle elezioni amministrative saccensi e del rinnovo del parlamento europeo, si avvicinano sempre di più e tutti i politici, di qualsivoglia schieramento partitico, si stanno aggiornando secondo le nuove tecniche di contatto con l’elettore.
Questa campagna elettorale infatti sembra sempre di più incentrata sullo sfruttamento del web e di internet. Quasi tutti i candidati hanno deciso di sfruttare appieno e concretamente lo spazio che offre il web e tutti stanno allestendo i propri siti internet personali, le proprie pagine su facebook, il più grande e più famoso social network mondiale, nonché i propri blog. In questo modo risulta più semplice intercettare una cospicua fetta dell’elettorato, soprattutto quello costituito dai giovani, magari addirittura da coloro che sono alle prime esperienze all’interno della cabina elettorale.
Sul web corrono veloci le cosiddette “santuzze”, ossia i fac-simile con tanto di foto del candidato in primo piano, insieme al simbolo della lista che lo accompagna e dello slogan scelto per l’occasione.
Sul web è semplice veicolare le proprie idee per la città, essere sempre in contatto con l’elettore il quale trova quasi sempre l’indirizzo email del candidato che vuole contattare o pubblicizzare al meglio il proprio programma politico che quasi sempre è costituito da pochi ma fondamentali punti.
La campagna elettorale insomma oltre che nei consueti modi di sempre ha investito anche la rete internet, tutti i giorni, più volte al giorno, l’internauta viene bombardato da messaggi elettorali, dai gruppi della lista del momento, dalle foto dei candidati, da programmi più o meno sostanziosi o più o meno per il bene della città. La campagna elettorale ha raggiunto quindi forme a dir poco capillari, dove tutti possono contattare tutti, e questo sia da parte del candidato verso gli elettori, sia da parte degli elettori nei confronti del candidato.
Ad onor del vero è bene sottolineare che il web, seppur fenomeno in ascesa, è ancora ben lungi dall’intercettare la maggioranza delle persone e di conseguenza dei votanti. Basti pensare agli ultimi dati ufficiali i quali ci confermano che internet non ha ancora catturato un italiano su due anche se tre su quattro hanno il computer a casa. Ben il 18,8% degli italiani si dice disinteressato totalmente a navigare nel web e si tratta soprattutto di donne, over 50, casalinghe, con titoli di studio elementare o di scuola media inferiore, o in generale di pensionati, soprattutto quei pensionati che non hanno giovani che vivono in casa con loro.
Chi non utilizza i servizi internet spiega di non esserne abituato (47,7%), di preferire il contatto diretto con le persone (31,6%), di non fidarsi (7,6%), di averci provato ma di non esserci riuscito o di aver capito poco il modo di utilizzare il web (5,5%). Chi utilizza internet invece (58,5%) lo fa quasi tutti i giorni, soprattutto da casa o da uffici con la connessione veloce adsl (84,5%), per cercare informazioni di qualsiasi genere e utilizzare la posta elettronica. E' maschio, sotto i 50 anni, con diploma o laurea, impiegati o studenti, o si tratta di coppia con figli. Fra chi ancora non ha il computer, la maggior parte (82,2%) non lo comprerebbe anche se ci fossero incentivi economici e comunque, anche se lo avesse, non navigherebbe sul web (74,2%) perché non ne ravvede l’utilità.
Chi non utilizza internet lo fa perché non ha le competenze (46%) o perché non gli interessa, non sa cosa sia e cosa offre o perché non gli interessano i suoi contenuti. Da casa, agli italiani piacerebbe accedere facilmente ad informazioni di proprio interesse (15,5%), poter parlare e vedere amici e parenti lontani soprattutto gratis (9%) utilizzando i programmi adatti, leggere e scaricare giornali, news, organizzare viaggi, acquistare biglietti del treno e dell’aereo o addirittura per pagare bollette.
Da questo breve resoconto, comprendiamo bene come la politica abbia deciso di sfruttare al meglio ogni spazio disponibile, tutte quelle possibilità, anche minime, che le possano permettere di intercettare voti mentre sono i votanti che ancora, in massima parte, devono aggiornarsi ed investire sul web poiché ancora il numero degli effettivi internauti è infinitamente inferiore rispetto al numero di quelli potenziali. Ma si sa, anche un voto può risultare decisivo, soprattutto alle elezioni comunali, soprattutto quando gli aspiranti consiglieri sono ben 369.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

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