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sabato 31 ottobre 2009

A quando i termovalorizzatori in Sicilia?

Per molti potrebbe essere la soluzione. Ma nessuno sembra davvero interessato a scucire un centesimo. Per la seconda volta da giugno a oggi, infatti, la trattativa per affidare la costruzione dei termovalorizzatori in Sicilia è andata deserta. Nessuna offerta, infatti, è stata presentata nella procedura avviata dalla Regione Siciliana per affidare col metodo della trattativa privata la realizzazione degli impianti. Nessuno dei due gruppi che avavano manifestato interesse, Falck (il consorzio dell’imprenditore laziale Manlio Cerroni) e i francesi di Veolia, si sono fatti vivi entro la scadenza del 31 agosto. Adesso il problema oltre che tecnico diventa politico. Entro 20 mesi, infatti, le discariche saranno sature. E potrebbe aprirsi per la Sicilia una profonda emergenza rifiuti.

Inceneritori in Sicilia, il Wwf lancia l’allarme. “Nessuno vuole costruirli, l’Isola a rischio multe dall’Ue”
“Anche i bandi di gara per i termovalorizzatori con procedura negoziata sono andati deserti: l'ennesimo fallimento mette la Sicilia a rischio di una pesantissima multa da parte dell'Ue, senza un rapido intervento del governo e dell'Assemblea regionale". L'allarme è lanciato dal Wwf Italia. Il bando è scaduto a fine agosto e all'Agenzia per i rifiuti non è arrivata alcuna offerta, nemmeno da parte del gruppo Falck e di Waste Italia che nel 2003, quando al governo c'era Totò Cuffaro (Udc), si erano aggiudicati i lavori dei quattro inceneritori (Palermo, Paternò, Augusta e Termini Imerese) ma le procedure sono state sospese dopo che la Corte di giustizia europea ha dichiarato la gara irregolare per la scarsa pubblicità data ai bandi e per l'errato sistema adottato. Il governo di Raffaele Lombardo sta valutando come intervenire per scongiurare l'emergenza rifiuti e anche nel caso di un eventuale contenzioso con il gruppo Falck. Per il Wwf "il primo intervento è quello della riforma degli Ato (ambiti territoriali ottimali)". "L'Assemblea regionale siciliana - sostengono gli ambientalisti - riprenda il disegno di legge fermo ormai da oltre dieci mesi, lo migliori alla luce delle esperienze più efficaci ed efficienti presenti in Italia, e restituisca alla responsabilità dei sindaci la gestione dei rifiuti". L'associazione sollecita "l'apertura di un tavolo di confronto con il governo regionale" per "adottare un nuovo piano rifiuti che puntando sulla raccolta differenziata individui nuovi percorsi per raggiungere gli obiettivi posti alla Sicilia dalla Ue e dal governo nazionale".

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