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martedì 15 dicembre 2009

Sciacca? Meglio Menfi.

Cos’è Sciacca? Una città vicino Menfi. Non è una provocazione e nemmeno un modo per dimostrare ancora una volta il poco attaccamento, campanilistico o meno, alla nostra terra ma la pura e cruda verità. Sciacca, in provincia di Menfi, è la naturale conseguenza di una politica che poco ha investito sulla crescita e sullo sviluppo della città e del territorio e che invece, di contro, molto ha puntato sul confronto-scontro politico e sulla necessità di vivere perennemente in campagna elettorale. Anche quando le elezioni si sono concluse da poco, come nel nostro caso. A Menfi si sono inventati il “Menfish”, manifestazione atta alla promozione del pesce e del mare del vicino centro, a Menfi stanno riscoprendo, rivalutando, sistemando e migliorando aree balneari di sicuro impatto turistico come Porto Palo e Lido Fiori, da tempo immemore ricevono la bandiera blu per la limpidezza e la lucentezza delle acque del mare, stanno ripristinando numerose arterie stradali, il centro storico è un cantiere aperto, nel senso più positivo del termine, l’area Pip a breve vedrà conclusi interessanti lavori di rifacimento fognario e stradale. Insomma una città in crescita, dove l’apertura di nuovi cantieri rappresenta un toccasana per lo sviluppo del piccolo comune dell’agrigentino. E che dire della battaglia che il sindaco Michele Botta sta portando avanti in materia di difesa dell’acqua pubblica? Menfi è considerato uno dei comuni capofila in questa battaglia e questo fa ulteriore onore a Botta che, seppur esponente del Pdl, non ha esitato e non esita e difendere i propri cittadini e le esigenze del proprio territorio, anche contro le decisioni che, a livello nazionale, prende il suo stesso partito. Questo significa difendere le risorse, questo significa fare gli interessi della propria comunità e di questo va dato atto. Nel giro di pochi mesi poi Sciacca rischia di essere considerata anche una città vicina a Montevago. Perché? Se salta, come pare, l’edizione 2010 del Carnevale nostrano, non resterà che recarsi nel piccolo centro belicino dove da alcuni anni stanno scoprendo questa festa, seppure organizzata naturalmente in piccolo e distante dai fasti a cui noi siamo abituati. Già possiamo immaginare le auto di migliaia di saccensi recarsi a febbraio a Montevago, per trovare lì lo spirito originario di una festa che forse noi stiamo perdendo, troppo presi dalle logiche del business e delle maestranze. Anche in questo caso ottima l’amministrazione del sindaco Barrile, dai metodi spiccioli ma molto efficaci. E Sciacca? Dove stiamo andando a finire? E’ possibile che stiamo riuscendo a perdere tutto quello che gli altri, fino a poco tempo fa, ci invidiavano? Dopo le Terme anche il Carnevale? Dopo la Marineria, anche il nostro settore agricolo? Chi e cosa stiamo sbagliando? Viviamo in una città invidiabile, baciata da tantissime bellezze e benedetta dalla Natura, eppure più il tempo passa e più le vediamo far compiere passi indietro. E non centra questa o quella classe dirigente, qua hanno fallito. Tutti. E da almeno venti anni a questa parte. Basta con la solita solfa delle congiunture economiche negative, delle casse comunali sempre più vuote, del federalismo fiscale: volere è potere si era soliti dire una volta. Come fanno gli altri allora? Come fanno quei comuni, piccoli, spesso sconosciuti al mondo, spesso sprovvisti di tutta la quantità di bellezze che noi possediamo, a sopravvivere? Piccoli centri che se hanno una sola risorsa riescono a vivere e ad essere conosciuti in Italia solamente per quella, fino a farne una primizia, un fiore all’occhiello. Le contraddizioni di questa terra di Sicilia. Quante bellezze umane e naturali stiamo sciupando a Sciacca? Quanta poca voglia di mettersi in gioco e di rischiare? Quante chiacchiere inutili vengono fatte dentro e fuori i sacri scranni dell’aula consiliare. Tutte ottime persone ben inteso, gente onesta, gentile ed alla mano. Ma serve di più, serve puntare sul territorio, serve investire sui giovani, serve intercettare fondi europei e regionali, servono nuove idee e nuovi progetti, servono competenze e professionalità spiccate, serve coraggio. Altrimenti meglio mettersi l’anima in pace e finirla con la barzelletta che Sciacca è una città turistica. Meglio guardare in faccia la realtà e cominciare a costruire tutto daccapo, con nuovi stimoli e con nuova lena. Parafrasando le parole del Vescovo di Agrigento Francesco Montenegro, possiamo affermare anche noi che Sciacca “non merita politici mediocri” e che “la crescita della società dipende da tutti: politica, chiesa e laici”. Facciamo in modo che tutto questo torni ad essere possibile. Ed in fretta.

Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti contraddici! Dici che non vuoi politici mediocri, ma poi li voti per spirito di appartenenza!

Anonimo ha detto...

Direi di andarci cauti con l'affermazione che "Sciacca in provincia di Menfi" sia la pura e cruda verità.
Menfi, finita l'era decennale delle sindacature Lotà, quando le casse erano piene e le Giunte del "tutti dentro" davano vita a Consigli Comunali al cloroformio, è ritornata con i piedi a terra e le frazioni politiche sono ritornate ad essere fazioni e ad animare il dibattito politico, fatto di diverse idee e diversi punti di vista.
Le vicende della Giunta Buscemi prima e della Giunta Botta adesso non sono molto differenti dalle vicende successe in casa nostra e non mi pare che si possa assegnare alla classe politica di Menfi palmares di alcun tipo.
Il Menfish,evento del 2008 che Lei elogia tanto, ha provocato un dibattito cittadino, acceso e non ancora sopito, tra spreco di risorse e reale capacità di promozione dei prodotti ittici e del territorio.
Sull'espressione città cantiere aperto, credo che Sciacca,in questo periodo, la incarni meglio e più di Menfi, se consideriamo le cose fatte durante la passata Giunta Turturici. La rete fognante e i lavori del depuratore comunale non mi sembrano cose da poco conto, così come i lavori di rifacimento della rete idrica, non mi sembrano da meno rispetto alle altrettanto interessanti opere che andranno a concludersi a Menfi.
Anche Goletta Verde di Legambiente, con la sua Guida Blu, ha assegnato 3 vele al mare di Sciacca e la messa in esercizio del depuratore, con il recupero alla balneazione di tutto il Lido Salus, potrà farci concorrere, volendo, alla Bandiera Blu.
Dal punto di vista della vita economica ed imprenditoriale le città vivono, che si voglia o meno, la situazione generale e non dimentichiamo che non a Sciacca hanno chiuso due importanti attività: una nel settore della produzione degli elettrodomestici e una, nonostante gli annunci di riapertura, nel settore dell'arredamento.
Continuando, poi, mi pare che le due città, abbiano proposto progettualità analoghe: greenway, erosione coste, consolidamenti di parti di territorio, metanizzazione.
E anche sulla battaglia dell'acqua, non mi sembra mediocre l'operato dell'attuale sindaco di Sciacca, Vito Bono, che ha cominciato a dare voce alla città, ponendosi in sintonia con il sentire comune dei cittadini.
E non mi pare che la riflessione sul Carnevale, possa, di colpo, declassare Sciacca a comune in provincia di Montevago.
Io credo che nell'ultimo decennio, in questa città di cose ne siano state fatte: impegnandoci un pò di più tutti e senza considerarci in provincia di qualcun altro, possiamo costruire, ognuno cercando la propria dimensione, il nostro futuro. Se poi i miei figli troveranno lavoro al Golf Resort di Sciacca o al Porto Turistico di Menfi, io sarò stracontento di appartenere alla provincia di Inyxaccon.