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lunedì 7 dicembre 2009

Il valore della Natura e dell'Arte

E’ stata inaugurata domenica scorsa, 29 novembre, presso il Complesso Monumentale Tommaso Fazello di Sciacca, la mostra personale fotografica di Franco Alloro dal titolo “Natura è/e Arte”. Sarà possibile prendere visione degli scatti fino a domenica 6 dicembre. La mostra è organizzata dal club fotografico amatoriale “L’AltraSciacca Foto”, con il patrocinio del Comune di Sciacca, che ha gentilmente concesso i locali, e dell’UIF (Unione Italiana Fotoamatori). La mostra è stata già allestita a Sambuca e dopo Sciacca proseguirà per Palermo a testimonianza della sua notevole fattura e spessore culturale. Insieme agli scatti di Franco Alloro, trovano spazio anche quelli del toscano Sebastiano Torrente, altro fotoamatore di notevole bravura, che presenta una sua Antologia di foto analogiche, alcune delle quali possono davvero essere scambiate per dei quadri tanto sono belle e degne di essere mostrate ed osservate dagli amanti e non solo del genere fotografico. Franco Alloro è un fotografo ormai famoso per la maestria dei suoi scatti e riveste anche la carica di consigliere UIF, simposio di fotografi sempre più radicato tanto nel territorio nazionale quanto in quello regionale ed agrigentino in particolare.
Le opere esposte da Alloro riguardano gli elementi naturali immortalati nelle sue varie escursioni nelle riserve che circondano Sambuca di Sicilia, impreziosite da un’elaborazione grafica, segno di un leggero intervento dell’uomo sulla natura. Le opere che ne escono fuori sono un misto tra naturale ed artistico, come si può anche dedurre dal titolo della mostra. Le fotografie di Alloro nascono dalla percezione sensibile della natura per poi essere, a volte leggermente, altre volte in modo più massiccio, rielaborato attraverso i programmi appositi del computer. Ne esce fuori un lavoro comunque mai artefatto ma ben inserito nel contesto espositivo e naturale siciliano. Le fotografie del Torrente invece non sono ritoccate al computer ed assumono, tramite la vivacità dei colori e l’effetto scenico sulla tela, delle caratteristiche tutte proprie dell’autore. Per tutta la durata della tappa saccense, sarà possibile visitare l’esposizione ogni giorno dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19. Franco Alloro risulta già essere un fotografo di notevole fama come si evince dai tanti concorsi ai quali ha partecipato ed all’interno dei quali ha raggiunto risultati di spessore e gratificazione personale, un crescendo di qualità ed apprezzamenti che ne hanno permesso anche la scalata ai vertici dell’UIF, unione nella quale entra a far parte dal 2003.
Sono sue le immagini di copertina delle: ”Rassegna d’Arte di Primavera – Pittori e Poeti Sambucesi” del 2004 e del 2005 e del libro di poesie “Il colore dei papaveri tace” di Giuseppe Sparacino.
Sue foto sono state pubblicate sui libri: “Insolita Sicilia” a cura di Antonino Bellia e “Prima passava San Giuseppe – Viaggio nella Sicilia della festa che cambia” di Giovanni Cammareri; sulle raccolte tematiche: “L’Acqua”, “Universo donna”, “Momenti di vita urbana” e “Paesaggio rurale” a cura della UIF; sui quotidiani: “Giornale di Sicilia”; “La Sicilia”. Sui mensili: “Il Belice”; “La Voce di Sambuca”. Ha al suo attivo la partecipazione a parecchie mostre sia personali che collettive. Sue foto si possono trovare anche su internet presso i siti web: francoalloro.it; valledelbelice.net; uif-net.com; im-ages.it; fotocommunity.it; panoramio.it Più nel dettaglio le opere esposte in questi giorni a Sciacca trattano di alberi carichi di verdi muschi o soffocati dall’edera e dalle liane, bacche scarlatte, fiori di ogni genere e grado, di tutti i colori, pennellate di natura che vive intorno a noi, piccole cascate, sentieri nella nebbia, squarci tra gli alberi di sole mattutino, pietre “scolpite” dal tempo, insomma squarci di bellezza che a volte non vediamo o facciamo finta di non vedere. Umberto Eco qualche anno fa parlando di arte ebbe a scrivere: ”il problema dell’opera d’arte casuale coincide con quello del valore estetico dell’oggetto trovato: poiché, se attraverso un bosco viene trovata per terra una radice che assomiglia ad una mucca, e a tale titolo viene raccolta e mostrata, questa “mucca” è un’opera d’arte oppure no?
Quale differenza c’è dunque tra fare un’opera d’arte e scoprire qualcosa che potrebbe essere un’opera d’arte?
La risposta può dedursi soltanto da un’analisi del processo interpretativo di una forma: guardare, capire, gustare una forma vuol dire riconoscervi dei rapporti organici, identificare nel vivo della materia una legge che faccia corpo con essa e si manifesti grazie ad essa. Capire una forma vuol dire interpretarla.” Con l’ausilio dei computer, Alloro ha potuto realizzare le immagini esposte in questa rassegna attraverso le quali mette in evidenza che “Natura” e “Arte”, come “materia” e “spirito”, sono accomunati insieme per realizzare un connubio indissolubile ed inscindibile, tanto da non potervi riconoscere nessuno stacco o linea di demarcazione o confine, anzi, per scoprire che le due entità si intersecano, si compenetrano a vicenda l’una nell’altra per realizzare un unico corpo, continuo. Natura, arte, materia, spirito, elementi presenti non soltanto in queste fotografie ma nella vita di tutti i giorni, in ogni istante e visibili in ogni angolo di mondo che ci circonda. Se, come scrive Eco, “capire una forma significa interpretarla”, allora possiamo affermare che tanto Alloro quanto Torrente lo hanno fatto e nelle loro foto possiamo intravedere un po’ di Sicilia. Un po’ di noi.


Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

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