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lunedì 14 dicembre 2009

Informazione Libera

Informazione Libera contro tutte le mafia, tre incontri per informare, lottare e non dimenticare. Sarà questo il filo conduttore di tre appuntamenti molto importanti per parlare di mafia, antimafia, lotta alla legalità nonché delle ultime vicende giudiziarie che hanno coinvolto la Sicilia e l’Italia intera.
Gli incontri sono stati organizzati dall’associazione di promozione sociale L’AltraSciacca, dal Cafè Orquidea e dal Liceo Classico Tommaso Fazello di Sciacca.
Il primo incontro, che avrà come tematica “Giornalismo e Antimafia: il coraggio di denunciare e la voglia di lottare” e sarà moderato da Calogero Parlapiano, si terrà sabato 12 dicembre alle 18 presso l’aula magna del locale liceo classico ed avrà come protagonisti Benny Calasanzio, giornalista, blogger e scrittore, attivamente impegnato a contrastare la mafia ed i politici che la favoreggiano, testimone in prima persona di vili attentati mafiosi che hanno colpito anche la sua famiglia ed autore del libro “Disonorevoli Nostrani”, pubblicato due anni fa. Ci saranno inoltre Pino Maniaci, giornalista e direttore dell'emittente locale Telejato, vittima più volte di minacce per la sue denunce antimafiose e protagonisti pochi mesi di una vicenda che ha del grottesco: accusato di praticare in maniera abusiva la professione di giornalista. Presente anche l’imprenditore di Bivona Ignazio Cutrò che ha coraggiosamente denunciato il racket subendone le violente ritorsioni, minacce e danni materiali e morali.
“Sono passati quasi 10 anni da quell’ottobre del 1999: il primo attentato intimidatorio, dice l’imprenditore, l’incendio ad una pala meccanica sconvolse la mia vita e quella dei miei familiari. Necessariamente sono state cambiate le nostre abitudini e tutto ciò che prima veniva vissuto nella sua normalità ha ora acquistato un sapore diverso”. Cutrò è ora in difficoltà economiche e spera di ottenere un sostegno con i fondi destinati alle vittime del racket. Gli attentati che lo hanno maggiormente danneggiato economicamente sono stati quelli di maggio e novembre 2006: il primo a Ribera, dove aveva vinto una gara d’appalto all’Esa di Palermo, gli ha bruciato tutte le tubature che aveva acquistato per la sistemazione di una condotta idrica, il secondo a Santo Stefano Quisquina gli ha distrutto due camion ed una pala meccanica. “Si può provare a recuperare il danno economico e patrimoniale, ha aggiunto Cutrò che nonostante le difficoltà è deciso a non abbandonare il suo paese, ma è più difficile riconquistare la serenità psicologica in famiglia”. L’imprenditore ringrazia pubblicamente i carabinieri di Cammarata, la Prefettura di Agrigento e Confindustria per l’aiuto donatogli. “Non posso dire lo stesso sull’amministrazione comunale di Bivona , ha però detto con rammarico Cutrò , nessun segno, mai un messaggio di solidarietà”. Giovanni Panepinto, sindaco di Bivona, ha replicato di aver incontrato l’imprenditore per sentire la sua storia prima che fosse eletto primo cittadino e di aver mantenuto la promessa di andare dal Prefetto per far presente la situazione. Una situazione difficile, una famiglia, quella di Cutrò, che sembra essere sempre più isolata dal resto del mondo, un’isola invasa solamente dai carabinieri che garantiscono la scorta diurna all’imprenditore.
Il secondo importante incontro invece avrà come protagonista il noto giornalista e scrittore Marco Travaglio. L’appuntamento in questo caso è per mercoledì 16 dicembre alle ore 17,30 presso il Cine Campidoglio di Sciacca che per l’occasione metterà a disposizione entrambe le sale cercando di prevenire in tal senso la grande affluenza di persone attesa dagli organizzatori.
“La libertà di stampa in Italia: Le ingerenze politiche e le ingerenze mafiose.” Questo sarà il motivo dominante dell’incontro che sarà moderato da Alberto Montalbano.
Marco Travaglio non ha bisogno di ulteriori presentazioni, si tratta di un personaggio molto conosciuto, ospite fisso ad “Annozero”, il programma televisivo di Rai2 condotto da Michele Santoro ed è noto per la precisione dei dettagli con i quali illustra i propri convincimenti. Da pochi mesi ha cominciato, insieme ad altri giornalisti, l’avventura editoriale de “Il Fatto”, un nuovo quotidiano che cerca di fare chiarezza sui principali fatti politici e non solo del momento.
Il terzo ed ultimo incontro invece è previsto per venerdì 18 dicembre alle ore 20 e si terrà nuovamente presso l’aula magna del liceo classico saccense.
“Politica, mafia e corruzione. L'impegno delle Istituzioni per combatterne l'interazione” questo l’oggetto di dibattito per un appuntamento che sarà sicuramente altrettanto interessante. Saranno presenti: Salvatore Borsellino, fratello di Paolo Borsellino, instancabile voce di denuncia contro la criminalità organizzata, il malgoverno e le collusioni tra politica e mafia, promotore del movimento che chiede da tempo chiarezza sulla scomparsa della famosa Agenda Rossa dove il giudice appuntava tutte le novità delle proprie indagini; Gioacchino Genchi, consulente informatico che ha collaborato alle inchieste antimafia di molte procure e magistrati tra cui Giovanni Falcone e Luigi De Magistris, ultimamente tornato agli onori della ribalta per le sue dichiarazioni secondo le quali gli arresti di Nicchi e Fidanzati sarebbero pure manovre politiche da cui i veri poliziotti si sarebbero dissociati; Sonia Alfano, europarlamentare di IDV, figlia di Beppe Alfano giornalista ucciso dalla mafia, esempio di impegno contro il malaffare mafioso.
Quest’ultimo incontro sarà moderato da Giandomenico Pumilia.
Personalità illustri, sentimenti civili e morali di cui la nostra terra di Sicilia e la città di Sciacca hanno bisogno più che mai ed appuntamenti che si preannunciano il vero fiore all’occhiello delle manifestazioni natalizie saccensi. Non solo giochi, non solo canzoni tradizionali ma anche un Natale all’insegna della legalità, dell’informazione libera e della giustizia.
Inutile dire che tutta la cittadinanza è invitata a partecipare ed a prendere maggiore coscienza di “fenomeni” per i quali molti eroi hanno dato la vita e con i quali siamo tutti costretti a vivere. Ancora oggi.

Calogero Parlapiano - tratto da "ControVoce"

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