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mercoledì 8 luglio 2009

Sciacca, iniziano i "Caffè Letterario"

Mercoledì 8 luglio a partire dalle ore 21 presso il Castello Incantato di Sciacca inizieranno i cicli di “Caffè Letterario”. In questa serata verranno letti da Annalisa Crapanzano e da Lorenzo Marciante alcune tra le storie più significative aventi come protagonista “Il Signor Giovanni” che il giornalista e scrittore Enzo Porrello ha scritto e pubblicato in tre libri. La serata verrà allietata inoltre da alcuni brani eseguiti alla chitarra da Ermanno Nuzzo. Le storie tratte dai libri de “Il Signor Giovanni” che verranno lette, e ascoltate da tutti coloro che prenderanno parte alla serata sono: “Le lampare”, “Il carnevale 86”, “Il castello incantato”, “Un iceberg nella vasca da bagno”, “Spediamo il mare per posta”, “Padri e figli”, “L’estate sta finendo”, “Frasi d’amore quando non c’erano gli sms”, “L’automobile”, “L’aquilone”, “L’uomo e la bara”, “Il clown”, “L’aborto”, “Don Guglielmo il puparo”, “Saro e Don Tano” e “Il potere della musica”.
Ma chi era “Il Signor Giovanni? Molti letterati, studiosi, giornalisti o semplici lettori hanno analizzato i volumi e i racconti che compongono “Il Signor Giovanni” cercando di coglierne le sfumature, gli istanti di vita passata e presente, i sentimenti, gli umori. Il protagonista è essenzialmente frutto della fantasia dell’autore, il signor Giovanni ha vissuto numerose avventure, muta e si trasforma come un po’ tutta la società civile, si ritrova in tutte le categorie sociali, i signor Giovanni in fondo siamo tutti noi e le nostre esperienze di vita.
Significative a tal proposito le testimonianze di Padre Vincenzo Santalucia del Terzo Ordine Regolare e del dott. Filippo Chiappisi. Secondo il primo: “Il sig. Giovanni può rappresentare l’uomo della strada, fornito di buon senso. Oppure è un inguaribile romantico, estimatore e sognatore di un tempo e di una realtà che sembrano di ieri, ma che sono ormai lontanissimi e irrimediabilmente perduti e che egli, si ostina a vagheggiare in un angolo segreto del cuore dove le memorie fanno mucchio. I pensieri, le riflessioni, l’attaccamento alle proprie radici culturali, lo stato d’animo di indignazione sincera, lo sfogo non trattenuto dei sentimenti, l’aspirazione a una vita sociale e politica più vivibile non sono un patrimonio esclusivo de Il sig. Giovanni, ma si ritrovano, a ben riflettere, in ognuno di noi.”
Secondo Chiappisi invece: “Il sig. Giovanni è un insieme di quadri che offrono un vivido affresco che evidenzia le connotazioni essenziali della vita, presente e passata della città. Se si vogliono analizzare le motivazioni più autentiche che l’hanno ispirato, una delle note dominanti è la nostalgia di ciò che fu e non sarà più, rimpianto che mai travalica i limiti di una visione che può definirsi elegiaca, che mai degenera in recriminazione, polemica sterile invettiva. Questo perché, sullo sfondo, aleggia sempre la fiducia e fa capolino la speranza”.
L’8 luglio, quindi, non perdete l’occasione di passare una bella serata all’insegna della cultura e della buona musica.

Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"

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