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venerdì 31 luglio 2009

Gela - Pasolini - Corea del Nord: di tutto, di più

Oms: «A Gela c'è un eccesso di tumori»

Uno studio epidemiologico ha permesso di accertare una esposizione diffusa di arsenico. Sotto accusa è la contaminazione ambientale causata in maniera preminente dagli scarichi industriali del petrolchimico.
Sono stati resi noti, a Gela, i risultati del monitoraggio sull'area a rischio del comprensorio Gela, Niscemi e Butera, effettuato attraverso studi dell'organizzazione mondiale della sanità (Oms), dell'Istituto superiore di sanità e della Regione siciliana.
Lo studio epidemiologico "Sebiomag", sostenuto su un campione di 262 residenti di età compresa tra i 20 e i 44 anni, ha permesso di accertare "un profilo di esposizione diffusa di arsenico, con alcuni valori di goli alti, significativamente superiori a quanto riscontrato in popolazioni non esposte in ambito lavorativo o in circostanze accidentali; un segnale di esposizione al rame, caratterizzato da numerosi valori plasmatici quasi tutti in donne".
L'indagine sottolinea nell'area di Gela "un eccesso di patologie tumorali, sia negli uomini che nelle donne e sia per mortalità che per morbosità; in particolare si registra un aumento dei tumori dello stomaco, del colon-retto, della laringe, di bronchi e polmoni, della vescica e dei linfomi non-Hodgkin".
Oltre a queste patologie è stato registrato "un eccesso di ricoveri per malattie cardiovascolari e respiratorie acute" e in particolare per "pneumoconiosi" tra gli uomini, ovvero per affezioni da polveri nei polmoni.
Sotto accusa è la contaminazione ambientale (acqua, terra, aria e cibi) causata in maniera preminente dagli scarichi industriali del petrolchimico dell'Eni. L'incontro scientifico di Gela è stato presieduto dal prof. Benedetto Terracini, coordinatore del comitato scientifico dell'Oms.
(Ansa)

Pasolini e l'omologazione


Corea del Nord, esperimenti nucleari su bambini disabili

A riferirlo un ex comandante dell'esercito nord-coreano, fuggito in Corea del Sud
Bambini disabili utilizzati come cavie per testare armi chimiche e biologiche: questo il segreto che dopo anni di silenzio, ha rivelato Im Chun-yong, ex capitano dell'esercito nord-coreano.
E' il 1999 quando Im Chun-yong, fino ad allora membro dell'elitè militare nord coreana, fugge insieme a un manipolo di uomini: attraversando a nuoto le acque del fiume Tumen, dopo aver ingaggiato uno scontro a fuoco con decine di soldati, riesce ad arrivare in Cina, per poi passare in Corea del Sud, dove tutt'oggi vive.
Dopo anni di silenzio, le ultime notizie sulla salute di Kim Jong-Il e i possibili conflitti in seno al regime per il passaggio di potere, lo hanno convinto a parlare, di questo segreto "troppo terribile da raccontare".
"Se alla nascita il neonato mostra handicap fisici o mentali - racconta l'ex ufficiale - il governo pensa che il miglior contributo che possa dare alla società... è quello di fare da cavia per le armi chimiche o biologiche".
Sarebbe stato, secondo quanto riferito da Im Chun-yong alla tv Al Jazeera, proprio uno dei suoi uomini ad assistere in prima persona agli esperimenti sugli esseri umani, in un complesso militare sulla costa occidentale nord-coreana. Qui decine di persone sarebbero state spinte a forza in una camera di vetro. "La stanza veniva riempita con gas velenoso - continua l'ex ufficiale nord-coreano - mentre alcuni dottori osservavano e calcolavano il tempo che occorreva perché le persone morissero".
In prima persona l'ex capitano avrebbe invece visto, siamo agli inizi degli anni '90, un suo superiore lottare con altri gerarchi dell'esercito, che volevano portargli via la figlia dodicenne disabile mentale. Inizialmente l'ufficiale avrebbe resistito, per poi cedere alle pressioni. "Ho visto quella bambina che veniva portata via - racconta Im Chun-yong - Non l'ho più rivista".
Già in passato alcuni disertori del regime avevano denunciato esperimenti su detenuti politici: i prigionieri sarebbero stati prelevati dal carcere e condotti in "fabbriche", che in realtà sarebbero siti per sperimentare le armi chimiche e batteriologiche.
Inoltre per Im Chun-yong, mentre la comunità internazionale è focalizzata sul programma nucleare intrapreso dalla Corea del Nord, il pericolo più imminente verrebbe da armi chimiche e battereologiche: l'ex ufficiale ha raccontato infatti di aver ricevuto un addestramento specifico per l'utilizzo di armi chimiche contro il "nemico" e più di 5mila tonnellate di armi biochimiche, tra cui gas nervino, iprite, antrace e colera rappresenterebbero il bottino che il regime di Pyongyang è riuscito a cumulare nel tempo.

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