Abbiamo rispolverato un vecchio Comunicato Stampa di Barbara Grimaudo e dei nostri amici CITTADINI INVISIBILI? NO GRAZIE! del lontano AGOSTO 2006 in provincia di Ragusa. La privatizzazione dell’acqua nel ragusano è stata, di fatto, congelata grazie agli interventi dei cittadini, dei movimenti, delle parrocchie e di buone amministrazioni.
I protagonisti in negativo della vicenda erano sempre gli stessi: il geom. Giuffrida e la sua ACOSET SPA.
Tra le righe del comunicato si riportano alcune dichiarazioni dell’attuale amministratore delegato di Girgenti Acque:
- le bollette aumenteranno per forza di cose , perché come gestori privati si dovrà rendere un servizio economicamente e finanziariamente attivo;
- la bolletta è aumentata in tutti i luoghi dove la gestione privata è stata attivata;
- laddove i meno abbienti non potranno pagare, non si farà beneficenza e, pertanto, sarà solo un eventuale provvedimento assistenziale dei Comuni a mettere le risorse a disposizione ad hoc per pagare le bollette;
- in caso di mancato pagamento, come tutti gli altri privati del resto, si taglierà l’acqua, poiché il soggetto privato è un’impresa e dovrà rispondere agli azionisti in termini economico-finanziari;
Alla domanda, infine: “se qualora iniziasse anche da noi, come a Latina ed in altri luoghi, la disobbedienza civile e non si pagassero più le bollette cosa fareste?”, la risposta era stata “chiuderemo i rubinetti”. E non ci sembra che oggi Giuffrida abbia cambiato idea.
Includiamo quindi il distacco dei contatori tra gli effetti della privatizzazione dell’acqua contro la quale continueremo a batterci come allora fecero i CITTADINI INVISIBILI (clicca qui per leggere il loro comunicato dell’agosto 2006)
I protagonisti in negativo della vicenda erano sempre gli stessi: il geom. Giuffrida e la sua ACOSET SPA.
Tra le righe del comunicato si riportano alcune dichiarazioni dell’attuale amministratore delegato di Girgenti Acque:
- le bollette aumenteranno per forza di cose , perché come gestori privati si dovrà rendere un servizio economicamente e finanziariamente attivo;
- la bolletta è aumentata in tutti i luoghi dove la gestione privata è stata attivata;
- laddove i meno abbienti non potranno pagare, non si farà beneficenza e, pertanto, sarà solo un eventuale provvedimento assistenziale dei Comuni a mettere le risorse a disposizione ad hoc per pagare le bollette;
- in caso di mancato pagamento, come tutti gli altri privati del resto, si taglierà l’acqua, poiché il soggetto privato è un’impresa e dovrà rispondere agli azionisti in termini economico-finanziari;
Alla domanda, infine: “se qualora iniziasse anche da noi, come a Latina ed in altri luoghi, la disobbedienza civile e non si pagassero più le bollette cosa fareste?”, la risposta era stata “chiuderemo i rubinetti”. E non ci sembra che oggi Giuffrida abbia cambiato idea.
Includiamo quindi il distacco dei contatori tra gli effetti della privatizzazione dell’acqua contro la quale continueremo a batterci come allora fecero i CITTADINI INVISIBILI (clicca qui per leggere il loro comunicato dell’agosto 2006)
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