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domenica 7 marzo 2010

Il silenzio dei media sulla Palestina che muore

di Paolo Maccioni

Dai blog d’Oltreoceano si apprende una notizia ripresa pure dai più attenti blogger nostrani e quasi per niente dai media a grande diffusione.

Martin Kramer, membro di un centro studi dell’Università di Harvard, oltre che dell’influente Winep, Istituto per le politiche del vicino Oriente, alla conferenza Herzliya in Israele ha teorizzato misure per limitare le nascite del popolo palestinese.

Kramer ha pure auspicato che l’Occidente smetta di fornire aiuti che possono incoraggiare i palestinesi a riprodursi e dar vita così a «giovani maschi superflui» (parole sue).

Insomma: se patisce d’inedia, la popolazione palestinese invecchia e diminuisce di numero, così il problema del terrorismo è risolto. Ovvero: incitamento al genocidio, secondo il diritto internazionale.

Alcuni intellettuali condannano l’esecranda posizione di Kramer, come M.J. Rosenberg e Richard Silverstein che l’hanno definito rispettivamente “genocida” e “razzista anti-musulmano”, o come Stephen Walt che lamenta la pilatesca indolenza di Harvard rispetto alle richieste di allontanamento o di sanzione.

Quando ci si chiede: ma com’è potuto accadere che quando settant’anni fa alcuni intellettuali redassero il manifesto della razza la gente non si oppose e non s’indignò abbastanza?

Ecco, si può rispondere: è possibile esattamente come oggi sono in pochi a indignarsi per questa idea. Intanto perché sono in pochi a conoscerla. L’eco data dai blog alla sconcertante notizia contrasta con l’assurdo, complice silenzio dei media ufficiali.

Da «E Polis» (3 marzo 2010)
La foto in apertura è tratta da http://www.nowpublic.com/world/gaza-holocaust-4.

http://www.megachipdue.info/component/content/article/42-in-evidenza/3017-idee-genocide-antipalestinesi-e-silenzio-dei-media.html

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