Dott.Bono si aspettava questo successo plebiscitario? E a chi si sente di dedicare questa vittoria?
Sicuramente mi aspettavo di essere molto avanti rispetto agli altri candidati a sindaco. Che potessi vincere già al primo turno ci speravo e ci credevo ma naturalmente la certezza l’ho avuto solamente a scrutinio ultimato. Più le ore passavano e più mi rendevo conto di potercela fare in quanto non scendevo mai sotto il 48% durante lo spoglio dei singoli seggi e soprattutto le prime sezioni uscite non erano quelle nelle quali io mi sentivo forte. Eppure anche in quei seggi la mia candidatura è uscita vittoriosa facendo aumentare in me la speranza e la consapevolezza. In generale ho avuto l’impressione di aver intercettato tantissima gente cosa che mi ha permesso di ottenere un dato molto omogeneo dovunque.
Questa vittoria la dedico certamente alla mia famiglia ma in particolar modo a mio padre che, ormai tanti anni fa, era stato diverse volte consigliere comunale ed anche ex assessore, nel partito della Democrazia Cristiana. Lui avrebbe parecchio gradito che in futuro facessi politica ed adesso eccomi qua: ne sarebbe felice.
Durante la sua campagna elettorale ha toccato diversi temi e affrontato svariati problemi della città. Ha parlato invece molto poco delle cosiddette “incompiute”: come si pone nei confronti di esse?
Non potevo parlare delle “incompiute” in quanto il sindaco uscente aveva più volte dichiarato di averle fatte ed ultimate tutte. Sono convinto che qualsivoglia lavoro debba festeggiarsi alla fine, una volta terminati i lavori e non all’inizio ma si tratta di punti di vista. Sono convinto che le “incompiute” siano un argomento importantissimo per Sciacca ma che principalmente si debba puntare l’attenzione sull’ordinaria amministrazione che è mancata in questi anni, si debba parlare di viabilità, risolvere il problema annoso dei parcheggi, per far sì di cambiare in meglio il volto della città, per farla divenire normale e turistica, consapevole del fatto che Sciacca non potrà mai diventare turistica se prima non diventa normale.
Non si tratta, è bene sottolinearlo, di una priorità ma ci siamo inoltrati ormai nel periodo estivo e ci chiediamo: cosa potrà offrire l’estate saccense durante questa stagione?
Io sono fermamente convinto che, non appena insediati, non troveremo nulla nei cassetti del Comune, né progetti, né tantomeno soldi. E’ impossibile per me al momento pensare a programmare la nostra stagione estiva in quanto prima devo e dobbiamo verificare i bilanci, cosa la passata amministrazione ci avrà lasciato in eredità e poi vedremo e speriamo di poter programmare. Io nella mia vita, forse per il mestiere che faccio, cerco di essere molto pragmatico, pratico e concreto: vediamo prima se e quanti soldi abbiamo, non possiamo sognare.
L’argomento del giorno è sicuramente quello delle deleghe assessoriali. Cosa bolle in pentola tra i suoi compagni di avventura alle ultime elezioni amministrative?
Non bolle assolutamente nulla in pentola, è normale che in una grande coalizione ognuno abbia le sue legittime aspirazioni. Al momento non ne possiamo parlare in modo concreto, gli altri forse ne stanno parlando un po’ troppo anche se è giusto che lo facciano. Il sindaco per il momento non sta parlando di deleghe assessoriali ma ne parlano soltanto tutti gli altri. Certamente occorre fare una riunione costruttiva tra il sindaco e gli esponenti delle varie liste. Andremo ad affrontare tutte le tematiche e le questioni poste in essere, discuteremo e poi deciderò quello che sarà più giusto fare.
Uno dei quesiti più importanti che la sua giunta si troverà ad affrontare è quello del Piano Regolatore Generale: cosa pensa a tal riguardo?
A mio avviso il PRG non è modificabile o per meglio dire si potrebbe modificare se e solo se il progetto non avesse rispettato le direttive del consiglio comunale che, per intenderci, è quello del 1993, quello del periodo Messina-Turturici. Mentre le direttive per i piani particolareggiati risalgono al periodo di amministrazione Cucchiara. E’ inutile constatare che, per quanto concerne il PRG, siamo in ritardo massimo, anche perché l’Assessorato al Territorio dà ai progettisti un tempo massimo di 6 mesi per pianificare il territorio e le carte mentre sono passati invece ben 15 anni da allora, dal ’93. Solo se l’ufficio tecnico dimostrasse il fatto che i progettisti non si sono attenuti alle direttive del consiglio comunale, solo in quel caso potremmo modificare l’attuale PRG. E’ fuor di dubbio comunque che, prima di ogni cosa, voglio vedere le carte, il progetto, studiarlo e capire se e quanto bene è stato svolto il lavoro.
Una dei temi a lei più cari in merito alla sua campagna elettorale è quello della ripubblicizzazione dell’acqua. Cosa pensa di fare per centrare questo importante obiettivo?
Quello dell’acqua pubblica è un tema che mi sta particolarmente a cuore. Sicuramente, a differenza di quanto visto a Sciacca negli ultimi tempi, come primo passo mi schiererò totalmente al fianco dei 23 sindaci dei comuni della provincia di Agrigento, considerati “ribelli”, quelli che si stanno battendo da mesi affinchè tale obiettivo possa essere perseguito e conseguito. Cercheremo tutti insieme di alzare la voce con la Girgenti Acque, di ottenere da loro almeno un ufficio di rappresentanza stabile sul nostro territorio affinchè tutti i nostri cittadini possano avere qualcuno di fisico e concreto al quale potersi rivolgere. E’ chiaro però che occorrerebbe poter modificare l’attuale legge per far sì che le attuali cose possano cambiare secondo le direzioni da noi sperate. Inoltre posso affermare che, come per tutti gli argomenti fondamentali quali per esempio l’acqua o l’ospedale, penso sia mia dovere e compito doverli affrontare e gestire direttamente io, in prima persona.
Molti elettori e adetti ai lavori ritengono che le ultime elezioni più che un voto a favore di Vito Bono, abbiano dimostrato un voto contro l’ex sindaco Mario Turturici: lei cosa ne pensa?
Non c’è dubbio. Gli elettori hanno scelto: ci sono stati tantissimi voti contro l’ex sindaco ma ci sono stati altrettanti voti pro Vito Bono, basti analizzare i dati. Io ho avuto all’incirca 2000 voti in più rispetto alle liste che supportavano la mia candidatura, segnale inequivocabile di un voto chiaro e deciso a favore della mia persona, della mia candidatura e della mia coalizione.
Quanto lei ama Sciacca?
Amo Sciacca davvero intensamente, la amo per i miei figli, la amo in generale per tutti i nostri giovani che si meritano davvero una città degna di questo nome, una città più vivibile e normale. Ce la metterò e ce la metteremo tutta per poterla migliorare e per risolvere i problemi che la affliggono.
Molti si chiedono se davvero troverà il tempo per continuare a fare la sua professione di medico.
L’incarico istituzionale abbisogna di tantissimo tempo per venire espletato in maniera proficua e determinante ma certamente vorrei proseguire a fare il medico. Vorrei continuare a poter dedicare del tempo alla mia attività professionale anche per poter incontrare i miei pazienti i quali sono ormai degli amici dai quali trarre nuovi spunti e consigli. Diciamo che farò un lavoro part-time. La cosa che mi gratifica di più è quella di aver potuto osservare la gioia della gente, persone davvero felici per la mia elezione e in particolar modo rendermi conto di vivere una gioia condivisa: la loro gioia è la mia e la mia gioia è la loro. Sono sempre aperto al dialogo, con onestà e trasparenza.
Calogero Parlapiano - tratto da "Controvoce"
mercoledì 17 giugno 2009
Intervista al nuovo sindaco di Sciacca Vito Bono
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