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martedì 28 aprile 2009

Si allarga l'inchiesta sull'acqua. Uno scandalo dietro l'altro

A breve la chiusura dell'intera inchiesta sulla gestione del servizio idrico

All'inizio si indagava solo sulle ipotesi di abuso d'ufficio e di truffa aggravata nell'ambito dell'erogazione di un servizio pubblico. Oggi l'inchiesta sulla gestione del servizio idrico in provincia di Frosinone si arricchisce di ulteriori elementi tanto che gli agenti della Guardia di Finanza di Frosinone, comandati dal colonnello Giancostabile Salato, cui la procura di Frosinone ha delegato l'attività investigativa, stanno lavorando anche su due nuovi filoni di indagine: frode nelle pubbliche forniture e occultamento e distruzione di documenti. Allo scopo nei giorni scorsi le fiamme gialle hanno effettuato nuovi accessi negli uffici di Acea Ato 5 a Frosinone, ma anche in quelli del gruppo a Roma, acquisendo documentazione ritenuta di grande interesse investigativo. Altri avvisi di garanzia sarebbero partiti in questi giorni. Una piega ulteriore dell'inchiesta emersa dall'esame della montagna di carte passate al setaccio in questi mesi dalla Finanza. L'indagine, si ricorderà, nel suo complesso, ha preso le mosse dalle denunce di diversi utenti di Acea Ato 5 che lamentavano aumenti tariffari spropositati. Al termine di una prima fase di indagini che ha, tra l'altro, riguardato il riconoscimento ad Acea Ato 5 dei maggiori costi operativi per il triennio 2003/2005 e la illegittima retroapplicazione della nuova tariffa idrica integrata per i consumi dell'anno 2006, le fiamme gialle hanno contestato al gestore la responsabilità di un ingente danno finanziario procurato a tutti gli abitanti della provincia di Frosinone con le bollette gonfiate con tariffe ritenute dagi inquirenti illegali. L'attivismo della Guardia di Finanza sul fronte investigativo ha portato ad aprire una finestra anche sul sistema di reclutamento del personale all'interno di Acea Ato5. Gli uomini del colonnello Salato hanno acquisito anche in questo caso importante documentazione che è allo studio degli inquirenti. Al momento su questo punto non vi sarebbe, però, alcuna ipotesi avanzata dagli investigatori. Sul fronte difensivo Acea Ato 5 ha sempre respinto le accuse ritenendo di aver sempre operato nell'ambito del dettato normativo e mai in violazione della legge. Il collegio difensivo, del quale secondo indiscrezioni fanno parte nomi di grido dell'avvocatura quali Carlo Taormina, che tra l'altro ieri era a Frosinone, e Giulia Buongiorno, si sta già organizzando e avrebbe formulato i primi atti. Tutto in attesa della conclusione dell'inchiesta che, comunque, non è lontana dalla chiusura dal momento che in procura contano di mettere la parola fine sul tutto per l'estate, a luglio segnatamente.

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