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mercoledì 4 marzo 2009

Alla ricerca del Progetto "per Sciacca"

Giorno 6 e giorno 7 giugno Sciacca conoscerà il destino dei suoi prossimi cinque anni.
Al momento però non ci è dato sapere ufficialmente chi saranno i contendenti della sfida elettorale.
Quello che al momento notiamo con maggiore interesse ed allo stesso tempo con malcelata curiosità è il silenzio assordante della sinistra locale. Non si muove foglia. Sembra che, quantomeno all’apparenza, la competizione elettorale non sia al primo posto tra i pensieri dei numerosi leader del PD. Il problema, forse, è proprio questo. Le correnti sono diverse e non sempre sono ben amalgamate le une con le altre. Il coordinatore locale Coco avrà il suo bel da fare a mettere ordine tra i seguaci di Cusumano, quelli di Marinello, i nostalgici dell’ex sindaco Cucchiara, Marciante e Leonte. Senza contare il fatto che anche esponenti teoricamente lontani da Sciacca potrebbero dire la loro ed avere peso specifico, pensiamo a Capodicasa, a Panepinto, a Manzullo.
Allo stato attuale delle cose, il PD locale sembra navigare a vista, sembra vivere alla giornata ed è un atteggiamento cronologicamente precedente alla crisi che il partito sta vivendo a livello nazionale dopo le dimissioni del segretario e leader Walter Veltroni, conseguenza finale della debacle elettorale vissuta in Sardegna.
Il Partito Democratico è sicuramente alla ricerca non solo di alleanze certe e spendibili in materia di accordi ma anche, se non soprattutto, di un candidato a sindaco che rifletta tutte le anime e le correnti in seno al partito, di un candidato che risulti gradito alla piazza elettorale, il cui nome possa essere veicolato senza problemi, un nome nuovo, un nome che possa accendere le fantasie di rinnovamento da parte della maggioranza dei saccensi aventi diritto al voto. Non è ricerca facile, non sarà semplice accontentare tutte questi bisogni ma, al contempo, è giunta l’ora di muoversi in maniera decisa e soprattutto compatta, sacrificando le esigenze personali e personalistiche in nome del progetto unitario, in nome di Sciacca e del suo futuro.
Si avverte la pretesa, ma ciò vale e deve valere per qualsiasi lista si presenti alle prossime comunali, di avere una rosa di nomi che accendano i sogni dei cittadini, nomi lontani dalle solite manovre politiche, quasi sempre gestite dalle segreterie dei partiti e, di conseguenza, quasi sempre lontane dalle reali esigenze della città e dei suoi abitanti.
Per cogliere le principali dinamiche e sfaccettature di Sciacca occorre essere presenti nel territorio, occorre conoscere tutti gli aspetti principali della nostra città. Le stanze dei bottoni e le segreterie invece spesso giocano con le poltrone, con le alleanze più o meno tacite e si contendono la spartizione plenaria del potere. Si dovrebbe avere il coraggio quindi di aggiornare gli spot elettorali, non “per Sciacca” ma “su Sciacca”, sopra quegli interessi che la maggior parte dei cittadini non riesce a cogliere, sopra quel generale disamore della politica che molti provano e dal quale nessuno ha intenzione di salvarci.
Se tutte le voci fossero confermate, se tutti i partiti dovessero mettere in pratica quello che velatamente fanno capire, allora si ci dovrebbe preparare ad una tornata elettorale con cinque o sei candidati a sindaco: Mario Turturici, il quale se il PdL dovesse ancora spaccarsi sul suo nome potrebbe anche decidere di mettere in piedi una lista civica da costruire attorno alla sua candidatura e con gli alleati più fidati; Vito Bono, con un proprio progetto o a sorpresa col PD; Pippo Turco, se l’MpA non si accorda, come recentemente paventato, con l’attuale nostro primo cittadino; Fabrizio Di Paola, attorno al quale potrebbero coagularsi pezzi di UDC e, perché no, di PD, soprattutto dopo l’accordo intercorso tra Cusumano e Simone Di Paola; un Mister X proveniente dal centrosinistra locale se non dovessero andare a buon fine le ipotesi di accordo con Vito Bono o con Fabrizio Di Paola, con la possibilità inoltre che il possibile mister si trasformi in una Lady se dovesse scendere in campo Tiziana Russo; un Nome proveniente dal mondo delle associazioni locali, una lista che raccolga tutte le migliori intelligenze della società civile ed associazionistica con in prima fila probabilmente “Sciaccarte”.
In attesa poi di capire meglio cosa vorranno fare di preciso Michele Cimino con la propria componente in seno al PdL ed Ignazio Messina con il proprio importante bacino di voti.
Avere con ogni probabilità tutte queste anime politiche in corsa per le prossime comunali aumenterà il rischio che ogni cosa poi si determini al ballottaggio, come accaduto cinque anni or sono con l’elezione di Turturici, e sarà di conseguenza molto interessante capire come saranno giostrate le varie possibili alleanze in un contesto tanto complicato di accordi e sottoaccordi, in un contesto che mira, a quanto pare, più alla trasversalità delle idee che all’ideologia politica.
Tra due mesi tutto per forza di cose dovrà essere più chiaro in seno alle vicende politiche locali mentre dopo le tanto attese elezioni vorremmo ritrovarci a commentare non solo il successo di uno dei candidati a sindaco ma anche la presa di coscienza di una città che chiede e vuole prendere il posto che gli spetta, che ha voglia di innamorarsi di un progetto e non solamente di una X da apporre sulla scheda elettorale.

Calogero Parlapiano

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